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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Aprile 2009
 
   
  IMMIGRAZIONE,BOSCAGLI:UNIRE LEGALITA´ E ACCOGLIENZA PRESENTATO L´OTTAVO RAPPORTO DELL´OSSERVATORIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA

 
   
  Milano, 1 aprile 2009 - Il numero gli immigrati in Lombardia ha superato la soglia del milione. E´ quanto emerge dall´Viii Rapporto dell´Osservatorio Regionale per l´Integrazione e la Multietnicità (Orim), presentato ieri nel convegno "Gli immigrati in Lombardia", che si è tenuto all´auditorium Gaber. I dati resi noti, aggiornati al luglio 2008, sono stati elaborati dall´Ismu (Iniziative e studi per la multietnicità). "L´immigrazione - ha detto l´assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, aprendo i lavori - è un fenomeno che non può essere guardato come se fosse passeggero, ma che deve essere affrontato con serietà e lungimiranza. Sta alla politica coniugare legalità e integrazione. Quindi: regole certe di controllo degli ingressi, rispetto rigoroso delle leggi e della nostra cultura e tradizione, ma nello stesso tempo percorsi di inserimento attraverso l´apprendimento della lingua, l´accompagnamento all´inserimento scolastico e al recupero dell´abbandono, supporto per le donne e le famiglie. E questo nell´interesse di tutti, italiani e immigrati". "Regione Lombardia, in stretta collaborazione con il Ministero degli Interni - ha precisato l´assessore - sta lavorando ormai da anni sulla via dell´integrazione, attraverso la realizzazione di numerose iniziative, dedicate all´accompagnamento e all´inserimento degli stranieri e delle loro famiglie all´interno del tessuto regionale. Si tratta di progetti come ´Certifica il tuo italiano´, ´Telefono mondo´ o ´Radici´ che stanno avendo un ottimo successo e che ci spronano a continuare su questa strada con sempre maggiore impegno". "Per gestire al meglio la situazione migratoria - ha concluso Boscagli - sarebbe però ora necessario superare la gestione centralizzata dei ´flussi´ e passarla alle Regioni, come la Lombardia chiede da tempo; ciò sarebbe per altro in linea con quella maggior autonomia verso la quale stanno andando le Regioni. Potendo stabilire l´entità dei ´flussi´, sapremmo quantificarli meglio in relazione sia alle reali necessità di lavoro che alle nostre capacità di accoglienza". Secondo il Rapporto presentato questa mattina al 1° luglio del 2008 si stima dunque che gli immigrati in Lombardia siano un milione e 60. 000 persone, un quarto degli stranieri presenti in Italia. Del milione e 60. 000 immigrati, 838. 000 sono i regolari residenti, circa 74. 000 i regolari non residenti e i rimanenti (risultanti dalla media tra un minimo di 115. 000 e un massimo si 181. 000) sarebbero quelli irregolari. Osservando la suddivisione per provincia, si evidenzia in particolare il sorpasso della provincia milanese sul capoluogo (232. 000 presenze a fronte di 215. 000). Le stime del 2008 segnalano, inoltre, un generale incremento di presenze soprattutto nelle province dell´area meridionale della Regione: Pavia, Cremona, Mantova e Lodi - unitamente a Bergamo - si distinguono per la più alta variazione positiva nella relativa quota di presenti rispetto al totale regionale. In termini di valori assoluti, oltre ai 448. 000 casi stimati in provincia di Milano, si contano 167. 000 in provincia di Brescia, 115. 000 in quella di Bergamo e 65. 000 in quella di Varese. Vengono poi in graduatoria due nuove entrate oltre la soglia delle 50. 000 unità: le province di Pavia, con 59. 000, e di Mantova con 56. 000. Seguono quindi Cremona e Como, entrambe con 44. 000 presenze, Lecco con 30. 000, Lodi con 25. 000 e infine Sondrio con poco più di 8. 000. Guardando alle diverse provenienze, le stime al 1° luglio 2008 segnalano tre paesi con oltre 100. 000 presenti: la Romania, il Marocco e l´Albania. Il primo mostra ben 78. 000 presenti in più rispetto a dodici mesi prima (da 85. 000 a 163. 000), gli altri due un aumento, rispettivamente, di circa 9. 000 (da 106. 000 a 115. 000) e 3. 000 (da 102. 000 a 105. 000). Nella graduatoria per nazionalità seguono poi 70. 000 egiziani (cinquemila in più), 49. 000 filippini (mille in più), 46. 000 cinesi (anch´essi mille in più), 44. 000 ecuadoriani e 42. 000 peruviani (entrambi stabili), 40. 000 indiani (cinquemila in più), 34. 000 ucraini (mille in più) e 32. 000 senegalesi (stabili). Vanno ancora segnalate tre nazioni con circa 25-30. 000 presenze (Pakistan, Sri Lanka e Tunisia) e altre otto - nel 2007 erano sei - che raggiungono le 10. 000 unità: Bangladesh, Brasile, Moldova, Ghana, Serbia-montenegro, Macedonia, Bulgaria e Polonia. La percentuale dei disoccupati è del 6,9% (con valori che oscillano tra il 10,6% dei rumeni e l´1,1% dei filippini) Per quanto riguarda il numero degli alunni, con cittadinanza non italiana, secondo i dati del Ministero dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca (Miur), nell´anno scolastico 2007/2008, il loro numero, nelle scuole statali e non statali, era di 137. 485 alunni (10,3% della popolazione scolastica complessiva lombarda a fronte di una percentuale a livello nazionale del 6,4%). Cresce il numero di stranieri con case di proprietà: 8,5% nel 2001 e 22,3% nel 2008. Nel 2008 sono stati 83. 000 gli immigrati che si sono iscritti nei registri delle Camere di Commercio. Il 59% sono da ricondurre a ditte individuali, un dato ben al di sotto della media nazionale che è pari al 67%. Il polo d´attrazione è Milano che da sola registra oltre 40. 000 "imprenditori". Seguono Bergamo con oltre 11. 000, Brescia con oltre 7. 000, Varese con circa 5. 500 e Monza e Brianza con più di 4. 500. Oltre il 35% è composto da cinesi, egiziani e marocchini. I rumeni sono quasi 8. 000, gli albanesi circa 5. 500, i pakistani oltre 2. 000, i peruviani più di 1. 800. I settori sono per lo più quelli dell´edilizia, del commercio, dei trasporti, della ristorazione e dei servizi di bassa qualifica alle imprese. .  
   
 

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