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Notiziario Marketpress di
Giovedì 02 Aprile 2009 |
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TUTELA E GESTIONE SALUTE FEMMINILE, PIU’ DONNE
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Potenza, 2 aprile 2009 - “L’incontro con le Commissioni regionali Pari Opportunità del Sud, in occasione del convegno ‘Donna Salute Lavoro’, ha consentito un’approfondita disamina delle questioni inerenti la tutela della salute delle donne ed un’attenta riflessione sulla necessità di un approccio femminista al problema”. E’ l’affermazione della consigliera regionale dell’Alleanza Democratici di Centro, Rosa Mastrosimone. “Anche nel settore sanitario – ha sottolineato Mastrosimone - si rileva un’insufficiente e sparuta presenza di figure femminili in ruoli dirigenziali. Le Aziende sanitarie del Sud che hanno ricevuto tre bollini rosa dalla Commissione dell’Osservatorio Nazionale della Salute della Donna sono solo cinque (nessuna in Basilicata) ed è significativo che il requisito per il terzo bollino sia costituito dalla presenza femminile in posizioni dirigenziali o nella guida di Unità complesse. Il tema dei servizi sanitari per la tutela della salute della donna rappresenta il paradigma del livello di civiltà, di sviluppo e di democrazia di una Nazione ed è l’indicatore del benessere di una società. Un numero crescente di studi – ha riferito Mastrosimone - conferma quanto le donne risultino svantaggiate rispetto agli uomini relativamente alla tutela della salute e quanto sia importante promuovere e sviluppare una maggiore consapevolezza sociale ed individuale sui fattori di rischio legati alla salute ed alle condizioni di vita femminili. Le donne vivono più a lungo dell’uomo, ma spesso vivono peggio e sono affette con maggiore frequenza da quasi tutte le patologie croniche che vengono curate con farmaci non testati specificatamente su di loro. Infatti, le donne vengono escluse dalla ricerca farmacologica a causa del loro sistema ormonale che prolunga i tempi della sperimentazione e richiede regole ben più precise che mal si adattano agli interessi delle ditte farmaceutiche. I fattori di rischio non riguardano solamente gli aspetti della salute in senso stretto, ma sono anche strettamente legati al ruolo sociale della donna, attiva su più fronti. Il lavoro domestico presenta rischi in termini sia di esposizione ad agenti nocivi, che in termini di incidenti domestici e le donne per il loro ruolo centrale nella famiglia, sono più soggette a subire gli effetti debilitanti, psicologici ed emotivi dovuti a patologie e tensioni familiari”. “Altro fattore importante – ha rimarcato Mastrosimone - è rappresentato dalle violenze subite dalle donne e dai minori che, nel 90 per cento dei casi, riguardano l’ambito familiare. Tali violenze aumentano l’incidenza dei disagi sociali, delle patologie psichiatriche e psicosomatiche. La violenza domestica contro le donne deve divenire una priorità della Sanità pubblica ed è necessaria, nei centri di primo soccorso, la presenza di personale deputato a favorire, attraverso l’ascolto e l’accoglienza, l’emergere di un fenomeno troppe volte sommerso. Fondamentale, anche, la cultura della prevenzione per la quale la Regione Basilicata – ha detto la consigliera - si sta adoperando con la diffusione dei programmi di screening mammografico e cervico uterino e di vaccinazione contro il virus Hpv. Molto c’è ancora da fare per eliminare il gap che ancora divide le aree del nostro Paese, compito precipuo di chi riveste un ruolo istituzionale. Il mio impegno – ha concluso Mastrosimone – è rivolto all’attuazione di leggi, come quella sulla “Istituzione dell’Osservatorio Regionale sulla Violenza di Genere e sui Minori” che tarda inspiegabilmente a decollare ed alla stesura di proposte di legge atte ad affrontare alcuni dei problemi esposti, vedi quelle sugli Asili nido il cui iter legislativo è fermo, sulla “Istituzione del Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza” e sulle “Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici” ancora in faticoso cammino. L’auspicio è quello che la legislatura non si chiuda senza vederle operanti”. . |
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