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Notiziario Marketpress di
Giovedì 28 Settembre 2006 |
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LA CULTURA MEDIA PREMESSA PER L’INNOVAZIONE
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Roma, 28 settembre 2006 - La Regione Lazio è la prima regione italiana a misurare il sapere dei suoi cittadini. La Filas, la Finanziaria della Regione Lazio per l’innovazione, ha realizzato, con il coordinamento scientifico del prof. Roberto Vacca, un sondaggio per misurare il livello medio di cultura e conoscenza degli abitanti della regione e raccogliere dati sui comportamenti di consumo culturale. L’indagine, effettuata tramite un questionario somministrato con interviste telefoniche, ha interessato 1. 044 cittadini laziali stratificati in modo significativo fra: le 5 province, il sesso e le classi di età da 18 a 65 anni, le professioni e la situazione sociale. I risultati emersi sono stati presentati mercoledì 27 settembre durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato: Giulia Rodano Assessore alla cultura, spettacolo e sport della Regione Lazio; Roberto Vacca Ingegnere e scrittore; Stefano Turi Direttore Generale Filas spa. La cultura media - Il livello di cultura tecnico-scientifica (misurato con test standardizzato) della popolazione laziale è superiore in misura significativa a quello americano ed europeo. Non si sono trovati nel campione individui con una cultura del tutto insufficiente. Nessun residente del Lazio è sceso sotto la quota del 32% di risposte esatte. Le differenze di livello culturale registrate dalla ricerca appaiono significativamente correlate al titolo di studio, alla professione ed alla partecipazione ad eventi culturali. I consumi culturali - Analizzando le fonti da cui i cittadini laziali traggono informazioni e conoscenza, lo studio mostra che in genere l’attività preferita è quella di recarsi al cinema ed in casa è la televisione a monopolizzare l’attenzione della stragrande maggioranza degli intervistati. C’è però anche un discreto interesse verso le rappresentazioni teatrali e musicali in genere, la lettura di giornali e libri e l’ascolto di radio, Dvd e musica e molti, soprattutto i giovani, sfruttano le opportunità offerte da Internet e dalle nuove tecnologie dell’informazione. Per quanto riguarda gli ostacoli alla partecipazione ad eventi culturali, vengono indicate soprattutto ragioni di natura economica e difficoltà di accesso Secondo Giulia Rodano Assessore alla cultura, spettacolo e sport della Regione Lazio “più c’è offerta di cultura, più aumenta la domanda di cultura. È un concetto che potrebbe essere affermato anche sulla base della mera esperienza, ma il fatto che venga rilevato dalle indagini non è affatto irrilevante. Messi a confronto con gli americani e con gli europei, i cittadini laziali risultano avere un livello di cultura tecnico-scientifica (ma direi anche generale) superiore. Ci sono dunque in questa nostra regione sensibilità e conoscenze che andrebbero coltivate. I soldi pubblici investiti in formazione, ricerca, promozione culturale sono ben spesi, a prescindere dalla ricaduta che possono avere in via immediata in termini di crescita e sviluppo. La civiltà e la competitività di un territorio possono essere misurate dal livello di offerta e di fruizione dei beni e delle attività culturali; e soprattutto possono essere accresciute e potenziate da un’attenta iniziativa dei poteri pubblici e dall’uso delle risorse pubbliche. ” Roberto Vacca ha aggiunto “un avvenire civile e prospero deve essere basato sull’innovazione. Dunque occorrono importanti decisioni su energia, trasporti, medicina, agricoltura, scuola e tante altre questioni scientifico-tecnologiche. In merito si deve formare, perciò, un’opinione pubblica informata. La Regione Lazio è la seconda più innovativa in Italia. È stata la prima a produrre un quadro di Valutazione e, anche con questa iniziativa, si pone all’avanguardia nell’impresa di eliminare il ritardo notevole che ha l’Italia nell’innovazione e nella ricerca. Per Stefano Turi “La Filas è la Finanziaria regionale per l’innovazione, ma l’innovazione nasce dalla conoscenza, intesa nel senso più ampio del termine. Come punto di partenza per definire i percorsi di crescita futura, ci è sembrato importante cominciare a valutare dove siamo, e ci siamo resi conto che, a differenza di quanto avviene nelle altre Nazioni avanzate, in Italia, fino ad oggi, il livello culturale è stato indagato quasi esclusivamente in ambito scolastico e universitario. Ciò ha portato ad una visione molto accademica, che ha ignorato l’importante ruolo formativo che riveste la fruizione di attività o beni culturali. Un argomento, che ha interessato negli ultimi anni nutrite schiere di studiosi ed è estremamente importante per identificare nuovi strumenti di intervento e sviluppo. Questa ricerca è solo un punto di partenza di un lungo cammino da percorrere e riteniamo che presentarla all’opinione pubblica sia il modo migliore per aprire un fecondo dibattito tra tutti gli attori (istituzioni, cittadini, mondo dell’istruzione e industria culturale) che dovranno essere coinvolti per raggiungere traguardi stabili e significativi nella crescita del sapere e di tutto il Lazio . ” La cultura media premessa per l’innovazione - La Regione Lazio è la prima regione italiana a misurare il sapere dei suoi cittadini. La Filas, la Finanziaria della Regione Lazio per l’innovazione ha realizzato, con il coordinamento scientifico del prof. Roberto Vacca, un sondaggio per misurare il livello medio di cultura e conoscenza degli abitanti della regione. L’analisi ha interessato 1. 044 cittadini laziali stratificati in modo significativo fra: le 5 province, il sesso e le classi di età da 18 a 65 anni, le professioni e la situazione sociale. Risultati rilevanti - Il Lazio nel contesto internazionale - Il livello di cultura tecnico-scientifica (misurato con test standardizzato) della popolazione laziale è superiore in misura significativa a quello americano ed europeo. È quanto emerge dal un primo confronto delle percentuali di risposte esatte per un insieme significativo di domande come riportato nella tabella seguente. I dati per gli Stati Uniti e gli altri paesi sono stati forniti dalla National Science Foundation. Risultati – confronto internazionale
Lazio |
Usa |
Eu-25 |
Eu-15 |
Cina |
Corea Sud |
Giappone |
Malesia |
Russia |
71,6 |
58,1 |
63,4 |
58,1 |
38,3 |
60,5 |
51,4 |
49,5 |
32,7 | Fonte: Filas, La Cultura media premessa per l’innovazione, 2006. National Science Foundation, Science and Engineering Indicators, 2006 Lazio Cinque livelli di cultura Per l’elaborazione delle risposte è stato assegnato il valore 1 ad ogni risposta esatta e il valore 0 ad ogni risposta sbagliata. Ogni intervistato poteva totalizzare un punteggio compreso fra 0 e 46. Sulla base del punteggio sono stati individuati cinque gruppi, che corrispondono a diversi livelli di cultura. Livello I. Insufficiente- Non ci sono nel nostro campione individui con una cultura del tutto insufficiente. Nessun residente del Lazio scende sotto la quota delle 15 risposte esatte (almeno il 32% delle risposte è esatto per tutti). Livello Ii. Scarsa- Il gruppo è costituito dal 2,9% del campione e il punteggio ottenuto al test varia tra 16 e 23. Sono soprattutto casalinghe, di età compresa tra i 51 e i 65 anni e nel 60% dei casi hanno la licenza elementare. In particolare, il gruppo si contraddistingue per una totale non partecipazione ad eventi culturali nell’ultimo anno. Livello Iii. Sufficiente- Il gruppo comprende il 24,9% del campione e il punteggio varia tra 24 e 31. Le persone di questo gruppo sono equamente distribuite per sesso. Dal punto di vista del titolo di studio c’è una ripartizione equa tra licenza elementare e diploma di scuola media inferiore. Appartengono alla categoria delle casalinghe (36,4%) e degli operai/commessi (35,7%) con un’età compresa tra i 51 e i 65 anni. Non vanno al cinema, né visitano musei, né partecipano a concerti sia di musica leggera che classica. Livello Iv. Buona- Il gruppo include il 56,6% del campione e il punteggio varia tra 32 e 39. Le persone di questo gruppo non si differenziano per sesso. Hanno tutti il diploma di scuola media superiore. Sono studenti o artigiani/commercianti con età compresa tra 18 e 30 anni. Frequentano abitualmente i musei, vanno ai concerti e spesso al cinema. Livello V. Ottima- Il gruppo rappresenta il 15,6% del campione con punteggio tra 40 e 46 punti. Gli individui di questo gruppo sono per il 68,1% di sesso maschile. Hanno quasi tutti la laurea e sono Docenti/quadri, oppure liberi professionisti, con un’età che va dai 41 ai 50 anni. Frequentano con assiduità musei, anche tecnologici, e partecipano a conferenze. Vanno molto anche al cinema e soprattutto a teatro. Tuttavia, è sintomo di un basso livello culturale medio il fatto che un quarto dei laziali non sappia che la terra gira intorno al sole; il 40% creda che il laser utilizzi onde sonore e che la metà degli intervistati creda ancora che gli antibiotici siano efficaci contro i virus. Consumi culturali- Il Lazio è caratterizzato da una buona vivacità culturale dei suoi abitanti, con evidenti differenze secondo l’età. I giovani fra i 18 e i 30 anni sono i più attivi culturalmente. Anche il titolo di studio è un fattore significativo: diplomati, laureati e professionisti sono più selettivi nella ricerca di informazioni e di conoscenza. Analizzando le fonti da cui i cittadini laziali traggono informazioni e conoscenza, lo studio mostra che in genere l’attività preferita è quella di recarsi al cinema (65,5%), ma si è rilevato anche un discreto interesse anche verso le rappresentazioni teatrali e musicali in genere (41,2%). In casa è la televisione a monopolizzare l’attenzione della stragrande maggioranza degli intervistati (89,4%) – malgrado la qualità notoriamente bassa dei programmi. Seguono la lettura di giornali e libri e l’ascolto di radio, Dvd e musica. Tuttavia molti, soprattutto i giovani, oltre a guardare la Tv, leggono libri, ascoltano musica anche classica, vedono film, grazie anche all’utilizzo di Internet e delle nuove tecnologie dell’informazione. Fra gli ostacoli alla partecipazione culturale ci sono i prezzi troppo elevati (per il 41,8%) e le difficoltà di recarsi nei luoghi delle manifestazioni (35%). Gli intervistati gradirebbero soprattutto prezzi scontati (69,7%), agevolazioni per gruppi e famiglie (62,5%) e parcheggi gratuiti (60,2%). Le domande proposte- Il questionario utilizzato comincia con una sezione dedicata all’esplorazione dei modi fruizione di culturale (in casa e fuori casa) per identificare mezzi e luoghi, frequenza e principali ostacoli che caratterizzano la vita intellettuale degli intervistati. Seguono 20 domande su concetti, parole, nomi, regole. 5 domande sono relative al processo della ricerca scientifica e 20 ai risultati della scienza e ai meccanismi naturali. Le domande relative a scienza e natura ricalcano quelle del questionario che dal 1988 vengono poste ogni anno a circa 2000 inglesi (dall’Università di Oxford) e 2000 americani (dalla National Science Foundation). Il confronto coi risultati ottenuti in quei paesi è, quindi, significativo – ed è, come abbiamo detto, positivo per i laziali. Accanto agli elementi già utilizzati in campo internazionale si è deciso di aggiungere quesiti in grado di esplorare nozioni storiche, di educazione civica, di cultura generale legata all’attualità e 4 item specifici sul territorio laziale. Questo è stato fatto sia per esplorare la dimensione culturale in un’accezione più completa, sia perché si è ritenuto che ignorare gli aspetti umanistici e di informazione e aggiornamento avrebbe costituito una forzatura della concezione di cultura così come è comunemente intesa nel nostro Paese. Forzatura che avrebbe potuto influire sulla significatività di tutta l’indagine. Prospettive e scenari futuri- Secondo le parole di Giulia Rodano, Assessore regionale alla cultura, spettacolo e sport: “Ci sono nella nostra regione sensibilità e conoscenze che andrebbero coltivate. È opportuno fare esperimenti. Probabilmente si scoprirebbe che i cittadini sono del tutto pronti a partecipare a eventi, e a fruire di prodotti culturali, molto lontani dall’appiattimento televisivo”. . |
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