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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Aprile 2009
 
   
  A FIRENZE, TAPPA FINALE DEL TOUR REGIONALE DELLE PARI OPPORTUNITÀ LEGGE SULLA CITTADINANZA DI GENERE: ECCO LA NUOVA SFIDA LE ISTITUZIONI IN PRIMA LINEA IN TOSCANA CON IMPEGNI TUTTI AL FEMMINILE

 
   
  Firenze, 6 aprile 2009 - «Le donne hanno uguali diritti costituzionalmente garantiti, ma la loro cittadinanza è monca, gli strumenti di affermazione disponibili non sufficienti o non sufficientemente adeguati». Così il 3 aprile il vicepresidente Federico Gelli ha aperto i lavori della giornata conclusiva degli Stati generali delle pari opportunità, un percorso toscano che ha visto protagonisti tutti i capoluoghi di provincia negli ultimi tre mesi. «Per la civilissima Toscana – osserva il vicepresidente Gelli -, in cui ancora oggi i delitti denunciati per violenza sessuale sono un numero considerevole, il lavoro che le istituzioni e noi per primi dobbiamo fare è ancora molto. » Le ultime rilevazioni Istat stimano che in Italia sono 6 milioni 743 mila le donne da 16 a 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita. Il 21% delle vittime ha subito la violenza sia in famiglia che fuori, il 22,6% solo dal partner. Ancora l´Istat evidenzia che le violenze domestiche si consumano prevalentemente in casa della vittima (58,7%), in strada, nella casa del partner o dell’ex partner, e in automobile. Il dettaglio toscano dell´analisi evidenzia che nella nostra regione il 17% delle donne ha subito nell´ultimo anno di riferimento violenza fisica o sessuale, ed il 2,7% è stata vittima di stupro o tentato stupro. Questo quadro evidenzia l´urgenza di politiche regionali mirate. «Certo – prosegue Gelli - serve una legge nazionale, che necessariamente preveda un Piano straordinario di contrasto alla violenza con assegnazione di risorse economiche certe e finalizzate, così come è necessario istituire un Osservatorio nazionale sulla violenza. Noi, intanto, rinnoviamo il nostro impegno, che oggi deve comunque fare i conti con la crisi economica in atto. Viviamo nell’ambito di un sistema di welfare deficitario che non aiuta le famiglie a fa gravare sulle donne l’onere di conciliazione e di cura, e non è certo attraverso l’equiparazione nel pubblico impiego dell’età pensionabile che si rende giustizia alle discriminazioni. Il mancato rifinanziamento da parte dello Stato degli incentivi per l’imprenditoria femminile dà prova di una indifferenza politica inconcepibile: noi – ha aggiunto – con la nostra legge, con 3 milioni e mezzo da qui al 2010 e progetti finalizzati, continueremo a dare sostegno a questo settore. La legge sulla cittadinanza di genere attiva un percorso di contrasto alle criticità di sempre e quelle che si stanno presentando o ripresentando». Rimuovere gli ostacoli che impediscono di raggiungere una piena parità di genere nella vita sociale, culturale ed economica. Costruire un sistema coerente di azioni per promuovere l’imprenditorialità femminile e conciliare la vita con il lavoro. Valorizzare il ruolo delle associazioni e formazioni sociali che intervengono in questo specifico settore. Sono questi gli obbiettivi della legge sulla cittadinanza di genere approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale della Toscana che si aggiunge al costante lavoro toscano. Tra gli strumenti da ricordare, senza dubbio, la legge regionale 59/2007, un tavolo di lavoro permanente, la partecipazione al piano sanitario regionale, la riorganizzazione dei servizi consultoriali e la collaborazione con le Pari Opportunità, le politiche di sicurezza urbana, e numerosi progetti speciali. La Toscana, inoltre, ad oggi è l´unica regione italiana ad aver creato una campagna organica ed integrata di comunicazione e sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, “Mai più sola” (www. Regione. Toscana. It/maipiusola), e essere impegnata su molteplici fronti, perché, conclude il vicepresidente, «non c’è sfida sul futuro senza attenzione alla componente femminile». .  
   
 

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