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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Aprile 2009
 
   
  UNA NUOVA CULTURA DEL PAESAGGIO PER DIFENDERLO CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI

 
   
  Venezia, 7 aprile 2009 - Il paesaggio è un valore, culturale e materiale; è il luogo dove si è evoluta la nostra storia e dove si svolgerà il futuro. E’ dunque ovvio che venga tutelato ma, per farlo, più che di nuove norme abbiamo bisogno di un nuovo codice etico che sia partecipato dalla comunità. E’ un messaggio forte e senza ombre quello emerso ieri a Venezia dalla presentazione alla stampa del volume “Ripensare il Veneto – Per una cultura del paesaggio”, curato dalla Fondazione Mazzotti di Oderzo (Treviso) su incarico della Regione come contributo al nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento a valenza paesaggistica. All’incontro con i giornalisti sono intervenuti tra gli altri il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato, il presidente della Fondazione Mazzotti Marzio Favero (anche assessore alla cultura della Provincia di Treviso), il rettore dello Iuav Carlo Magnani, il segretario regionale per la cultura Angelo Tabaro, che hanno anche espresso il loro cordoglio per le vittime del terremoto in Abruzzo. “E’ un’opera che arriva tempestiva – ha ricordato Manzato – e che interessa l’intero sistema veneto, anche per le indicazioni e le evoluzioni che riguardano gli anni a venire, tenuto conto che salvaguardare il paesaggio significa tutelare tutti i settori economici, compresi ad esempio quelli strategici del turismo e dell’agricoltura. E’ inoltre un invito ad operare per migliorare ciò che c’è oggi nel territorio, tenuto conto delle nuove norme per gli interventi in edilizia e della prossima messa a punto del Piano paesaggistico. Ritengo che parte delle risorse recuperabili con le operazioni di vendita di edilizia pubblica possano essere destinate ad operazioni di abbattimento e ricostruzione dell’edificato “brutto” che penalizza il paesaggio, per dare valori di bellezza e di ordine anche nel comparto delle costruzioni civili. Per noi questa pubblicazione, frutto di un gruppo di lavoro composto da esperti di Ministero dei Beni Culturali, Regione, Università e Fondazioni scientifiche, non è un punto di arrivo – ha concluso – ma la tappa di un percorso virtuoso e concreto per individuare quale sarà il futuro del paesaggio veneto”. “La ricerca che oggi presentiamo – ha affermato dal canto suo Favero – è la seconda parte del percorso dedicato alla cultura del paesaggio del Veneto iniziato tre anni fa. Non è un libro di urbanistica né di ricette risolutive, ma una riflessione che vuole diffondere un diverso atteggiamento colturale verso il paesaggio. Quest’ultimo non può essere infatti lasciato ai tecnici e ai cosiddetti esperti, ma deve essere partecipato dalla gente in maniera collettiva. Per questo, abbiamo guardato alla convenzione europea che individua il paesaggio come il territorio vissuto dalla comunità, anche per le zone degradate che ne fanno parte. E dunque non basta salvaguardare solo gli ambiti territoriali ritenuti di pregio, ma serve una nuova organizzazione collettiva del territorio stesso, scevri da giudizi e pregiudizi su un paesaggio che è da reinventare”. Perché, come ha ricordato il rettore Magnani, “il territorio non va più pensato per il suo valore di scambio, ma come un bene di tutti che è un valore in sé”. La ricerca della Fondazione Mazzotti non si è tradotta solo nella pubblicazione, ma anche nel sito web www. Ripensareilveneto. It, che sarà presentato assieme al volume al pubblico sabato 18 aprile prossimo nel corso di un incontro in programma a Palazzo Foscolo di Oderzo, con inizio alle 15,30. .  
   
 

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