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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Aprile 2009
 
   
  RICERCA E INNOVAZIONE. UNA RICERCA FOTOGRAFA LO STATO DEL BIOTECH A MILANO: PRESENTATI I RISULTATI

 
   
  Milano, 7 aprile 2009 - Presentati i risultati del progetto “Biotecnologie a Milano: innovazione,formazione e sviluppo economico”, condotto da Biopolo, con il contributo e il patrocinio dell’Assessorato alla Ricerca, Innovazione e Capitale Umano del Comune. Una ricerca condotta tra gli operatori del settore biotech che si è focalizzata su due tematiche: il “capitale umano” e i “servizi tecnologici”. Nel primo caso si è proceduto ad analizzare i trend del mercato del lavoro, l’offerta formativa, le aspettative delle organizzazioni biotech e il loro giudizio sulla qualità delle risorse disponibili sul mercato; nel secondo campo di indagine, si è provveduto a censire i servizi disponibili nell’Area Milanese con particolare riguardo alla loro aderenza agli standard di qualità. “L’innovazione e la ricerca – ha dichiarato Rolando Lorenzetti, direttore specialistico dell’Assessorato Ricerca e Innovazione – sono fattori strategici di successo per il Comune di Milano. L’amministrazione, per stimolarli, ha contribuito a consolidare una rete di laboratori a supporto della ricerca accademica e industriale, come l’Incubatore per le biotecnologie. L’indagine realizzata dal Biopolo, grazie al contributo dell’Assessorato, fotografa la situazione di Milano sul fronte delle biotecnologie. Sarà uno strumento per impostare un piano strategico per gli investimenti. Milano, infatti, è uno dei maggiori cluster (aggregati di imprese e centri di ricerca) d’Europa in questo settore”. “Milano è la capitale del biotech – ha sottolineato Leonardo Biondi, responsabile di Biopolo, che ha curato il rapporto – con un cluster di aziende che rappresenta oltre il 50% del settore italiano, e 4 atenei e 51 corsi di laurea dedicati al settore, ma la nostra indagine evidenzia un giudizio deludente da parte delle aziende nel confronti del capitale umano e segnalano la presenza di un allarmante collo di bottiglia per lo sviluppo di questa promettente industria. In particolare, i giudizi medi complessivi sui i laureati triennali, mostrano che tre anni non sono sufficienti per formare profili interessanti per il settore al punto che molte aziende non li prendono in considerazione nemmeno per un colloquio, mentre sono premiati i dottorati con esperienze all´estero”. I risultati dimostrano come a Milano vi sia un’ampia offerta sia in termini di formazione sia in termini di servizi tecnologici disponibili per gli operatori del settore. Tuttavia, emergono anche alcune criticità su entrambe le tematiche. Per quanto riguarda la parte dedicata al capitale umano, secondo il giudizio delle organizzazioni biotech sulla qualità delle figure professionali disponibili, solo i titolari di dottorati di ricerca sono ritenuti preparati ad affrontare le problematiche del settore. Per la parte dei servizi tecnologici, invece, in termini di quantità e varietà l’offerta appare adeguata alle nuove prospettive aperte dall’avvento della post-genomica. Tuttavia, sarebbe auspicabile un aumento dei servizi offerti secondo standard di qualità. .  
   
 

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