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Notiziario Marketpress di
Lunedì 20 Aprile 2009 |
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CRISI: ZADRA (ABI) “DETERMINANTE UN’ARCHITETTURA DI VIGILANZA EUROPEA” L’ABI APPOGGIA LE PROPOSTE DI RIFORMA SUGGERITE DAL GRUPPO PRESIEDUTO DA JACQUES DE LAROSIÈRE. E PROPONE ALCUNE MISURE PRAGMATICHE A BREVE
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Bruxelles, 20 aprile 2009 - Creare un’architettura di vigilanza a livello europeo e regolamentare gli intermediari e i mercati finora non regolati, come quello degli hedge fund e dei derivati. Sono queste le principali misure da attuare per ristabilire l’integrità del sistema finanziario, secondo l’Associazione Bancaria Italiana. L’abi ha risposto alla consultazione avviata il 10 marzo 2009 dalla Commissione europea sulle proposte in tema di futuro della vigilanza avanzate nel rapporto predisposto dal gruppo di De Larosière, che rappresenta la base sulla quale la Commissione sta predisponendo il piano dettagliato delle proposte legislative da presentare al Consiglio di giugno 2009. Nella lettera di risposta l’Associazione, oltre ad esprimere apprezzamento per la proposta di creare un’architettura di vigilanza europea basata sull’istituzione di nuove autorità comunitarie, suggerisce misure pragmatiche volte a rafforzarne l’efficacia. In particolare, l’Abi invita la Commissione ad affidare un ruolo più pregnante alle nuove autorità, che si sostanzi nell’attribuzione della responsabilità della vigilanza dei gruppi transfrontalieri di rilevanza sistemica. “Le proposte del gruppo presieduto da Jacques de Larosière possono portare a soluzioni efficaci per tenere il passo del processo di consolidamento del mercato unico europeo” ha detto il Direttore Generale dell’Abi, Giuseppe Zadra, “tali proposte dovrebbero però essere accompagnate dalla definizione di un quadro normativo armonizzato per le regole di vigilanza e per gli accordi di crisis management e includere la regolamentazione di segmenti non regolati del mercato - come i derivati - e tutti gli intermediari che svolgono attività finanziarie di natura potenzialmente sistemica - come gli hedge fund -anche se non hanno contatti diretti con clienti retail”. “Bisogna evitare che ci siano settori incontrollati. Non è compatibile con il controllo della stabilità sistemica il fatto che ci siano intermediari, prodotti e mercati non monitorati e che a due anni dallo scoppio della crisi, nessuno sappia ancora quali siano i volumi dei toxic assets” ha commentato Zadra. Tra le proposte pragmatiche per rafforzare le conclusioni del rapporto de Larosière e per rispondere in modo tempestivo alla crisi, infine, assume particolare importanza quella di affidare alla Bce, ancorché in via transitoria, la responsabilità della vigilanza dei gruppi transfrontalieri e di attivare, allo stesso tempo, le procedure di cooperazione rafforzata previste dal Trattato per creare una nuova autorità europea ad hoc. . |
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