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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Aprile 2009
 
   
  SANITA´, CON COSTI STANDARD SI PREMIA L´EFFICIENZA FORMIGONI E BRESCIANI: LA NOSTRA RIFORMA PROMUOVE LA QUALITA´ IERI CONVEGNO IN AUDITORIUM GABER CON IL MINISTRO SACCONI

 
   
  Milano, 21 aprile 2009 - L´esperienza amministrativa e di governo delle Regioni "virtuose" nel campo della sanità - quelle cioè che garantiscono servizi di qualità senza creare buchi di bilancio - deve rappresentare il modello per l´introduzione in Italia dei costi standard e il superamento del meccanismo della spesa storica, che invece premia le inefficienze. E´ stato questo il filo conduttore del convegno, promosso da Federsanità - Anci Lombardia, "Dalla spesa storica al costo standard (quattro esperienze a confronto, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana)", che si è svolto ieri nell´Auditurium Gaber del Palazzo Pirelli e che ha visto la partecipazione anche del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. La Lombardia naturalmente metterà a disposizione fino in fondo l´esperienza maturata e i risultati ottenuti in 13 anni di applicazione della riforma sanitaria per favorire questo processo "in un momento storico - ha scritto il presidente Roberto Formigoni in un messaggio inviato al convegno, letto dall´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani - davvero speciale: il decennale della legge costituzionale del 1999 e la discussione parlamentare del disegno di legge delega sul federalismo. Proprio la sanità rappresenta un banco di prova per il federalismo". "La nostra riforma - ha proseguito Formigoni - ha dimostrato di essere in grado di promuovere un sistema efficiente". Il presidente ha ricordato che "le tariffe delle attività ospedaliere lombarde sono ancora oggi tra le più basse in Italia" (inferiori del 5% rispetto a quelle nazionali). Analogo discorso riguarda il personale e la valutazione di tutte le attività sanitarie (tempi di attesa, soddisfazione dell´utenza, volume delle attività di controllo, di posti letto o di efficienza dei sistemi informativi). "In Lombardia - ha aggiunto Formigoni - sono stati sperimentati diversi modelli che coniugano il principio del costo standard con l´efficienza". La stessa ripartizione delle risorse destinate alle Asl ha visto la Lombardia imboccare una strada innovativa, favorendo un approccio basato sulla valorizzazione delle cure erogate. Curare un cittadino con una malattia non cronica, ad esempio, costa circa un terzo rispetto a curare un cittadino con una sola malattia cronica. "Se un´Asl ha più malati cronici di un´altra - ha concluso Formigoni - è evidente che avrà bisogno di più risorse per erogare gli stessi Livelli Essenziali di Assistenza: è con questo criterio che abbiamo riformulato in Lombardia l´idea della cosiddetta ´quota capitaria pesata´, valutando attentamente i costi di cura delle diverse patologie". Dal canto suo, l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, - intervenendo alla tavola rotonda su "L´autonomia delle Regioni in campo sanitario: quali prospettive legate al Federalismo", insieme a Sandro Sandri (assessore Politiche Sanitarie Regione Veneto) e ad Aldo Ancona (Regione Toscana) - ha ribadito la necessità di "partire dalle Regioni a statuto ordinario che garantiscono cure appropriate e hanno il bilancio in pareggio (Lombardia, Veneto, Emilia-romagna e Toscana) per calcolare i costi standard", attraverso "una media dei valori di queste quattro importanti realtà" (in cui vivono 20 milioni di persone). Secondo Bresciani, a questa prima linea di finanziamento della sanità per le Regioni, basata appunto sui costi standard, se ne dovrebbero affiancare altre due. Una riguarda il debito pro capite delle Regioni in deficit e dovrebbe essere destinata ad azzerarsi in 5 anni. L´assessore ha ipotizzato un meccanismo che garantisca un finanziamento del debito che cala del 20% ogni anno e che deve essere accompagnato dal politiche di razionalizzazione e riduzione degli sprechi. "Una terza linea di finanziamento - ha aggiunto l´assessore - deve sostenere un grande piano sulle nuove tecnologie, elemento essenziale per lo sviluppo della sanità, su cui la Lombardia sta già investendo da molto tempo. In sanità la qualità costa meno". .  
   
 

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