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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Aprile 2009
 
   
  CITTADINANZATTIVA SU DECISIONE TAR IN TEMA DI PORTABILITÀ MUTUI: PROVVEDIMENTO PARADOSSALE CHE VUOL FAR PASSARE LE BANCHE PER IL CONTRAENTE DEBOLE

 
   
   Roma, 22 aprile 2009 - “Una sentenza che stravolge la realtà dei fatti, facendo passare le banche per il contraente debole da tutelare”. Questo il commento di Cittadinanzattiva, nella persona del vice segretario generale Anna Lisa Mandorino, in merito alla decisione del Tar che ha cancellato la multa comminata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a 20 istituti bancari. “Se la legge in tema di portabilità e surroga è incompleta e carente per quanto riguarda le modalità attuative come denunciato dallo stesso Tar” continua la Mandorino “non si capisce perché non venga tutelato comunque il contraente debole, in questo caso il cittadino e non certo la banca. Vale forse la regola nel dubbio pro reo? Ammesso che vi sia una incertezza normativa -che pure non ravvediamo - questa può essere così penalizzante per i cittadini che con grande interesse avevano accolto i provvedimenti Bersani?”. “Da un lato, nascondendosi dietro cavilli, gli istituti bancari hanno perso una occasione per riguadagnare fiducia agli occhi dei cittadini, proprio quando ve ne sarebbe più bisogno. Dall’altro, la sentenza del Tar pone in capo al Legislatore la responsabilità di inadeguate tutele normative a favore del risparmiatore, e di sicuro l’attuale impianto normativo risulta fortemente limitato dalla mancanza della class action”. Cittadinanzattiva annuncia un dossier capace a supporto della tesi dell’Antitrust: nel l’ultimo anno, le segnalazioni giunte a Cittadinanzattiva in tema di mutui sono state il 57% del totale, di gran lunga la principale fonte di preoccupazione per i cittadini, seguita da finanziare (15%), C/c (12%), titoli (8%), carte di pagamento (5%), assegni (3%). Limitatamente ai mutui, tutte le problematiche riguardano il mancato rispetto delle legge Bersani: penali in caso di estinzione anticipata dei mutui (27%); rinegoziazione (23%): rifiuto delle banche ad attivare questa procedura e imposizione di costi non dovuti. A seguire: aumento eccessivo della rata e dei tassi dei mutui a tasso variabile (18%). Surroga/portabilità (17%): sostenuti costi non dovuti addebitati per l’operazione, oltre a tempi di attesa elevati. Ipoteca (15%): violazione da parte delle banche dell’obbligo di cancellazione gratuita, e mancato rispetto dei tempi per la cancellazione. .  
   
 

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