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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Aprile 2009
 
   
  FVG PRIMA REGIONE AD AVERE MAPPA GENETICA

 
   
  Trieste, 22 aprile 2009 - Ci vorranno tre anni, ma alla fine il "Parco Genetico del Friuli Venezia Giulia" ci permetterà di contare su una biobanca regionale corredata da dati clinici, storici, ambientali e biologici. Informazioni che saranno essenziali per l´identificazione di geni coinvolti in malattie comuni e "consentiranno ai cittadini - ha rilevato ieri l´assessore regionale all´Università e Ricerca Alessia Rosolen - di sapere quali sono le loro radici, indicando come la popolazione si sia sviluppata attraverso i secoli". "Il progetto - ha notato l´assessore - farà del Friuli Venezia Giulia l´unica regione italiana ad avere una mappa genetica attraverso cui comprendere i meccanismi alla base di alcune patologie e applicare le migliori tecniche diagnostiche e terapeutiche", ma la sua evoluzione già ci pone all´attenzione dell´Europa, ha spiegato il presidente del Centro di Biologia Molecolare (Cbm), Maria Cristina Pedicchio, per la capacità di coinvolgere numerosi partner pubblici e privati, per la sua multidisciplinarietà e per l´appartenenza al novero dei più rilevanti studi di popolazione a livello internazionale. I risultati del primo anno di lavori (sino ad oggi è stato valutato un campione di 1. 700 persone ma si punta ad un totale di 4 mila) sono stati illustrati ieri mattina a Trieste nella sede del Governo regionale dal presidente del Cbm e dal coordinatore scientifico del progetto, Paolo Gasparini, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni mediche (il direttore generale del Burlo Garofolo, Mauro Delendi, ed i primari della Cardiologia triestina, Gianfranco Sinagra, di Neurologia, Gioberto Pizzolato, Psichiatria, Maurizio Devanna, Internisti-nutrizionisti, Gianfranco Guarnieri) ed universitarie (il prorettore dell´ateneo triestino, Fabio Ruzzier, e l´antropologa Romana Pacia del dipartimento di Scienze giuridiche). Hanno partecipato all´incontro anche il sindaco di Sauris, Stefano Giovanni Lucchini, e Franco Siega, assessore del Comune di Resia, che hanno spiegato come le popolazioni coinvolte nell´attuazione del progetto, dapprima un po´ diffidenti, abbiano progressivamente dimostrato il loro entusiasmo per le opportunità offerte dalla ricerca. Oltre a Sauris e Resia i paesi coinvolti nel progetto sono al momento Illegio, Clauzetto, San Martino del Carso ed Erto e Casso per le salienti caratteristiche antropologiche e storico culturali che contraddistinguono questi paesi. Ma l´iniziativa, inserita nel network italiano di "Isolati genetici" al quale partecipano istituti di ricerca di Alto Adige, Piemonte, Veneto, Lombardia, Campania, Puglia, e Lombardia, sta suscitando l´interesse di altri e, ha ricordato Gasparini, la Val Cellina ha già chiesto di farne parte dal prossimo anno, mentre si sta valutando il coinvolgimento dell´area del Timavo e della Val Rosandra. Come hanno già dimostrato studi simili effettuati ad esempio in Islanda, queste popolazioni costituiscono uno dei mezzi più efficaci per l´individuazione dei geni responsabili di malattie comuni ma complesse, come ipertensione, diabete, osteoporosi, obesità. "La grande sfida di questo progetto è la possibilità di dare risposte nei settori della ricerca e della medicina - ha sottolineato l´assessore Rosolen - ma anche di fornire ricadute positive sui singoli cittadini, sulla società regionale e sul mercato". Partita nella primavera del 2008, la raccolta dei campioni ha coinvolto gli abitanti delle sei comunità che hanno accettato di sottoporsi ad un check-up gratuito per la raccolta di dati clinici ai quali sono stati associati quelli genetici, storici, geologici e alimentari, tutti inseriti in un database che contiene oltre 1000 variabili clinico-strumentali più i dati genetici e costituisce un esempio quasi unico al mondo. L´impegno del Centro di Biologia Molecolare nella gestione del progetto, ed ancora di più in quella del Distretto tecnologico del Friuli Venezia Giulia, è stato evidenziato da Maria Cristina Pedicchio, che ha ricordato come, nell´ambito dei 34 distretti tecnologici italiani ne siano stati individuati, dal ministro per l´Istruzione Maria Stella Gelmini, cinque "ad alta coerenza". Tra questi c´è anche il Friuli Venezia Giulia al quale competeranno, al pari degli altri, un ruolo forte nel piano nazionale per la ricerca e adeguati finanziamenti. .  
   
 

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