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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Aprile 2009
 
   
  STUDIO RIVELA I COSTI DEI DANNI CAUSATI DALLE SPECIE INVASIVE

 
   
  Grazie a un finanziamento dellŽUnione europea, alcuni ricercatori stanno attualmente calcolando lŽammontare dei costi imputabili ai danni provocati dalle specie invasive in Europa. Pubblicato nella rivista Frontiers in Ecology and the Environment, gli scienziati del progetto Daise ("Delivering alien invasive species inventories for Europe") evidenziano quali sono le specie invasive che hanno lŽimpatto più significativo sotto il profilo economico e ambientale. I risultati del progetto contribuiranno allo sviluppo della strategia sulle specie aliene invasive portata avanti dallŽUnione europea. Sono circa 10. 000 le specie di tipo invasivo che si sono insediate sul territorio europeo; attualmente si dispone esclusivamente di dati relativi allŽimpatto economico di 1. 347 specie, mentre le informazioni sullŽimpatto ambientale sono disponibili per appena 1. 094 specie. "Gli effetti diretti della presenza di numerose specie invasive passa del tutto inosservata, e le nostre vite dipendono dai servizi ecosistemici forniti dalle specie" avverte Montserrat Vilà, autore capo dello studio, scienziato presso la Estación Biológica de Dońana (Dipartimento di Biologia di conservazione) a Siviglia, in Spagna. "La presenza e spesso la predominanza delle specie non autoctone può avere vari impatti ambientali che hanno ripercussioni a livello economico. Questi cambiamenti, talvolta irreversibili, nei servizi ecosistemici possono avere una portata analoga a quella delle variazioni innescate dai cambiamenti climatici o dallŽinquinamento. " In questo ultimo studio, i ricercatori hanno analizzato lŽimpatto di 100 tra le specie invasive maggiormente dannose su alcuni dei servizi ecosistemici, tra i quali quelli considerati di supporto (quali il ciclo dellŽacqua e dellŽenergia), quelli di approvvigionamento (come lŽimpollinazione dei raccolti), i servizi con funzione regolatrice (come la filtrazione dellŽacqua) e servizi di natura culturale (vantaggi di tipo ricreativo ed estetico, per esempio). Le analisi condotte rivelano che i vertebrati terrestri hanno un impatto significativo su unŽampia gamma di servizi ecosistemici. Per esempio, la nutria - un roditore semi-acquatico originario del Sudamerica - danneggia raccolti e vegetazione naturale, rovina gli argini dei fiumi (scavando cunicoli) e trasmette una malattia batterica. Gli invertebrati terrestri, invece, hanno impatto su un numero più limitato di aree ma comportano danni economici più ingenti. Queste specie hanno ripercussioni considerevoli nei settori dellŽagricoltura e della silvicoltura; le perdite di raccolti riconducibili agli artropodi non autoctoni, solo nel Regno Unito, sono stati stimati per un ammontare di circa 3 milioni di euro, mentre lŽItalia ha speso circa 1 milione di euro per tenere sotto controllo gli esemplari della specie Anoplophora glabripennis. La maggior parte dei costi associati alle specie invasive sono riconducibili ai tentativi di monitorare, controllare e sradicare questi invasori, come pure ai programmi educativi. Le specie invasive che comportano i costi maggiori sono la specie Eichhoria crassipes (3,4 milioni), la nutria (2,8 milioni) e lŽalga marina (8,2 milioni). I settori economici maggiormente colpiti sono agricoltura, silvicoltura, pesca, conservazione e sicurezza, come sottolineano gli scienziati. I ricercatori ritengono che sia necessario svolgere maggiori e tempestive ricerche sugli impatti delle specie invasive. In questo senso, lŽEuropa potrebbe prendere esempio dagli Stati Uniti, in cui sono molto più numerosi gli studi svolti sullŽimpatto delle specie autoctone. DŽaltro canto, gli Stati Uniti farebbero bene a sviluppare un inventario delle specie invasive analogo alla banca dati Daisie. Una banca dati americana, come affermano gli scienziati, potrebbe essere collegata a quella europea. "Abbiamo bisogno di armonizzare le informazioni esistenti sugli impatti delle varie specie nelle varie regioni," conclude Montserrat Vilà. "Saremo così in grado di istituire enti intersettoriali per agricoltura, ambiente, sanità e trasporti, utili per prevenire e gestire gli impatti di queste invasioni biologiche. " Per maggiori informazioni, visitare: Progetto Daisie: http://www. Europe-aliens. Org/ Frontiers in Ecology and the Environment: http://www. Frontiersinecology. Org/ .  
   
 

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