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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Aprile 2009
 
   
  DIFESA L´ IMMUNITÀ DI RENATO BRUNETTA

 
   
  Strasburgo, 22 aprile 2009 - Il Parlamento europeo ha deciso di difendere l´immunità di Renato Brunetta, coinvolto in un processo dinanzi al Tribunale di Firenze, per essere stato il curatore di un testo politico incentrato sull´influenza avuta dall´Urss sulla politica italiana. Nell´esprimere un parere su una questione di pubblico interesse per i suoi elettori, i deputati ritengono che il deputato abbia semplicemente esercitato le sue funzioni di parlamentare. Approvando con 652 voti favorevoli, 7 contrari e 11 astensioni la relazione di Aloyzas Sakalas (Pse, Lt), il Parlamento ha deciso di difendere i privilegi e le immunità di Renato Brunetta, coinvolto in un procedimento penale attualmente pendente dinanzi al Tribunale di Firenze, avviato dal signor Giuseppe De Michelis Di Slonghello, ex diplomatico italiano. Secondo l’accusa, l´imputato sarebbe responsabile, ai sensi degli articoli 110 e 595 del Codice penale italiano, per il materiale utilizzato nel libro "Le mani rosse sull´Italia", venduto insieme al giornale Libero nell´agosto 2006. Il signor Di Slonghello lamenta di essere descritto nel testo in causa, come un´ex spia del Kgb, sulla base delle informazioni contenute nel cosiddetto "Archivio Mitrokhin", il che, a suo giudizio, «è diffamatorio e ingiurioso» per la sua reputazione. L´archivio in questione, offre un quadro delle operazioni di intelligence dell´Urss in tutto il mondo. Il maggiore Mitrokhin nel 1992 pubblicò nel Regno Unito le informazioni raccolte nel corso dei suoi trenta anni di lavoro come archivista del Kgb nel servizio d´intelligence straniera. Nel 2002, il Parlamento italiano istituì una commissione d’inchiesta con il compito di prendere in esame i dati dell´archivio e lo spionaggio dell´Urss in Italia e indagare sulle presunte attività a favore del Kgb svolte da politici italiani. La commissione concluse il suo lavoro con una relazione finale nel 2006. La relazione rileva che Brunetta, nella sua qualità di co-curatore di un lavoro concernente uno degli aspetti più importanti e controversi dell´influenza dell´Urss sulla politica italiana ed europea «abbia esercitato le sue funzioni e il suo compito di parlamentare, esprimendo il suo parere su una questione di pubblico interesse per i suoi elettori». Per i deputati, «cercare di imbavagliare i parlamentari mediante l´avvio di un procedimento giudiziario, per impedire loro di esprimere le proprie opinioni su questioni che interessano e preoccupano l’opinione pubblica, è inaccettabile in una società democratica». Costituisce inoltre una violazione dell´articolo 9 del Protocollo sui privilegi e sulle immunità delle Comunità europee dell´8 aprile 1965, che mira a salvaguardare la libertà di espressione dei parlamentari nell´esercizio del loro mandato, nell´interesse del Parlamento in quanto Istituzione. . .  
   
 

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