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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Aprile 2009
 
   
  L’ANATRA ALL’ARANCIA DI WILLIAM DOUGLAS HOME E MARC GILBERT SAUVAJON INTERPRETATO DA CORRADO TEDESCHI DEBORA CAPRIOGLIO AL TEATRO MANZONI

 
   
  Milano, 27 aprile 2009 - “L’anatra all’arancia” è considerato, a ragione, un vero capolavoro del teatro cosiddetto “leggero”. Scritta da William Douglas Home e adattata poi liberamente dal celebre commediografo francese Marc Gilbert Sauvajon, ha sempre riscosso un notevole successo sia a Londra che a Parigi e, in seguito, anche nel nostro Paese. Questa edizione è prodotta da Rosario Coppolino e Antonella Piccolo per Molise Spettacoli per la regia di Ennio Coltorti, che ne ha curato la traduzione e l’adattamento insieme a Nino Marino e Antonia Piccolo. Costruita su un meccanismo comico di straordinaria efficacia che dà vita a un intreccio spassoso e frizzante e da un trentennio riscuote continui successi, “L’anatra all’arancia” continua a divertire platee teatrali e cinematografiche. Considerato un testo “sempreverde”, forse perché, oltre a essere una perfetta macchina drammaturgica, vi si ritrovano gli eterni temi dell’amore, della gelosia, della fedeltà (e dell’infedeltà) nell’ambito del nucleo familiare più antico e tradizionale: la coppia con figli. Quello però che lo distingue da altri testi simili, sta soprattutto nel modo in cui viene messa in scena la competitività nonché l’astuzia e l’energia che si è capaci di mettere in campo quando si ama e si vuol riuscire, ad ogni costo, a tenere il compagno/a accanto a sè. Quattro personaggi perfettamente scolpiti tra comicità e satira psicologica, più una divertentissima cameriera testimone dell’ipotetico e farsesco adulterio, animano una vicenda il cui esito è incerto fino alla fine della commedia. Gilberto e Lisa, due coniugi con figli, sposati da quindici anni, trascinano stancamente il loro matrimonio. Il marito trascura la moglie e lei finisce per innamorarsi di un giovane con l’aria da principe azzurro, con l’idea di rifarsi una vita. A questo punto, nel tentativo di riconquistarla, Gilberto inventa un copione esilarante: organizza un week-end pieno di sorprese invitando la sua bella segretaria e l’amante della moglie. Servendosi di una tattica apparentemente scombinata, ingaggia così, con un’avversaria al suo livello come Lisa, una pittoresca e divertentissima lotta che coinvolgerà tutti i presenti. Nel cast, oltre a Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio, nei panni di Gilberto e Lisa Ferrari, i coniugi annoiati che il sospetto del tradimento risveglia da una vita di coppia forse un po’ troppo tranquilla, anche Mino Manni che interpreta l’affascinante Leopoldo Augusto Serravalle-scrivia, in grado di far tremare le fondamenta del matrimonio Ferrari. Inoltre troviamo Gloria Bellicchi, nel ruolo della sexy Patrizia Bertini, la segretaria ingenua e bellissima di Gilberto Ferrari, e la spumeggiante Gioietta Gentile in quello di Teresa, la colf di famiglia, impicciona e ironica. Le scene di Andrea Bianchi/forlani e i costumi di Rita Forzano rispecchiano l´eleganza e la raffinatezza che caratterizzano la commedia, e insieme alle musiche originali di Dino Scuderi sono complementari a un adattamento che mette in risalto l’aspetto umano dei personaggi più che la facile risata che il tradimento ha sempre generato. .  
   
 

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