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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Ottobre 2006
 
   
  PREMIO SAPIO PER LA RICERCA ITALIANA: GIORNATA DI STUDIO DIVULGAZIONE SCIENTIFICA

 
   
  Il 5 ottobre, a Roma presso la Sala del Carroccio del Comune, in piazza del Campidoglio, in occasione della 1ª Giornata di Studio dell’edizione 2006 del Premio Sapio, ricercatori, studiosi, politici e giornalisti si incontrano per discutere del ruolo della Comunicazione e della Divulgazione Scientifica nel fornire modelli positivi orientati al sapere e nel promuovere la Ricerca e Facoltà come Fisica, Chimica e Matematica. L’evento avviene a Roma perché la città capitolina rappresenta il primo polo nazionale per la concentrazione di Enti di Ricerca pubblici e privati e, come testimonia l’esperienza del Parco Scientifico dell’Università di Tor Vergata - in particolare, dell’Officina per la Comunicazione Scientifica - è da tempo impegnata in attività di diffusione della cultura scientifica. La Giornata di Studio ha il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione, del Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, della Regione Lazio, della Provincia di Roma, del Comune di Roma, della Libera Università degli Studi “Maria Ss. Assunta” di Roma, della Libera Università degli Studi “San Pio V” di Roma, dell’Università degli Studi di Cassino, dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, dell’Università degli Studi Roma Tre, dell’Università degli Studi della Tuscia, della Confapi - Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria Privata, dell’Unione Industriali e delle Imprese di Roma, di Federlazio e dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Nel corso della Giornata inaugurale del Premio, si discuterà del ruolo della Comunicazione e della Divulgazione Scientifica nel fornire modelli positivi orientati al sapere e nel promuovere la Ricerca scientifica (e le relative Facoltà) e quindi nel favorire, indirettamente, il rilancio del Sistema Italia. L’argomento è di grande attualità: nei giorni scorsi i principali quotidiani nazionali hanno dedicato corposi articoli all’emorragia di iscrizioni nelle Facoltà di Fisica, Chimica e Matematica, un fenomeno generalizzato, ma che in Italia ha assunto dimensioni allarmanti. Secondo i dati Eurostat, infatti, nel nostro Paese, a fronte di un aumento consistente della popolazione universitaria, passata da 1,77 a 1,99 milioni di unità tra il 2000 e il 2004 (+ 12,4%), nello stesso periodo il numero degli iscritti alle Facoltà scientifiche ha fatto registrare una riduzione del 9,8%, passando dai 51. 990 iscritti del 2000 ai 46. 900 del 2004. Per contrastare il fenomeno, non esente da rischi perché comporta un impoverimento del tessuto della Ricerca scientifica, il Ministero dell’Università e della Ricerca ha varato nel 2004 un piano d’investimento di 3 milioni di euro, per incentivare la permanenza degli studenti più validi, mentre singoli Atenei, dall’Università degli Studi di Milano all’Università di Camerino, dall’Università “Federico Ii” di Napoli all’Università degli Studi di Bari hanno allo studio incentivi economici, come la riduzione delle tasse per gli studenti meritevoli. Da segnalare anche che lo scorso 22 settembre si è svolta la Notte della Ricerca: in tutta Europa, i maggiori centri scientifici sono rimasti aperti tutta la notte. Piemonte, Lazio, Campania e Puglia hanno ospitato numerosi eventi: un’iniziativa lodevole, nata con l’obiettivo di far familiarizzare i cittadini con i migliori “cervelli”. Tuttavia, come ha sottolineato Piergiorgio Odifreddi, il matematico “impertinente” (dal titolo di un suo celebre libro) che insegna Logica all´Università degli Studi di Torino, un escamotage di questo genere serve più a sfatare lo stereotipo dello scienziato come persona inarrivabile che a portare più giovani nelle facoltà scientifiche. Più utile, in questo senso, l’azione di sensibilizza­zione portata avanti dai promotori del Premio con la Giornata di Studio Divulgazione Scientifica. Nel corso del Convegno si discuterà di innovazione e della sfida che quest’ultima rappresenta: l’innovazione è infatti, per definizione, “sovversiva”, dal momento che rompe equilibri consolidati, sconvolgendo abitudini e tradizioni. Occorre quindi impegnarsi a promuovere una cultura che accolga le novità e coltivi l’innovazione: sotto questo profilo Roma è all’avanguardia, dal momento che ospita il più grande Ateneo d’Europa oltre ad altre importanti Università pubbliche e private, e da anni promuove il processo di interazione tra il tessuto socio-economico e il mondo universitario. Verrà poi illustrato il Progetto di Roma, un patto per lo sviluppo - sottoscritto nel gennaio 2002 - al quale partecipano sindacati, associazioni degli imprenditori e università pubbliche. Il secondo fil rouge della Giornata di Studio sarà rappresentato dalla distinzione tra formazione e informazione: il compito di formare una cultura e una mentalità scientifiche ricade in primo luogo sulla comunità degli scienziati e sul mondo della Scuola, che ovviamente adottano codici linguistici differenti, dotati di regole e rituali propri. Non meno importante è il compito dei media e dei comunicatori scientifici, che privilegiano però l’informazione e devono parlare a tutti, con il rischio, neppure tanto remoto, di cedere negli eccessi della spettacolarizzazione e della personalizzazione. E proprio del ruolo dei media nel promuovere la Ricerca Scientifica si parlerà nella parte conclusiva del seminario, attraverso gli esempi concreti portati dai giornalisti di importanti testate. L’edizione 2006 del Premio proporrà temi come Divulgazione Scientifica, Biotecnologie, Nanotecnologie, Biosicurezza delle Produzioni Agricole, Salute e Sociale. Dal 1999 il Premio Sapio per la Ricerca Italiana si prefigge con successo l’obiettivo di promuovere la socializzazione del sapere e la circolazione delle idee, offrendo a studiosi, esperti e giovani ricercatori una vetrina per far conoscere gli studi sviluppati su applicazioni innovative, dai potenziali effetti benefici per la società civile. L’assunto di partenza è che la Ricerca scientifica sia una priorità irrinunciabile perché - per citare le parole pronunciate dal Presidente delle Repubblica nei giorni scorsi, in occasione della Iv Giornata Nazionale della Ricerca promossa da Confindustria - rappresenta “la soluzione di problemi che, per la loro portata, interessano l’intera comunità internazionale, quali la sicurezza alimentare e sanitaria, la tutela dell’ambiente, la lotta alle malattie legate alla povertà”. La Ricerca è poi il volano della competitività del Sistema Italia: per queste ragioni occorre sensibilizzare cittadini e Istituzioni sulla necessità di impegnarsi concretamente per risolvere problemi annosi, come l’endemica scarsità di finanziamenti pubblici e privati e la piaga della cosiddetta “fuga dei cervelli”. Anche se va riconosciuto che questa filosofia non rappresenta una prerogativa esclusiva del Premio - sono numerose le kermesse scientifiche che in Italia vogliono accendere i riflettori sul valore della Ricerca - il Premio Sapio per la Ricerca Italiana si pone come un evento unico nel panorama nazionale: e questo perché interpreta i due ambiti della Ricerca teorica e della Ricerca applicativa come un unicum in grado di connettere e condividere obiettivi e risorse. E proprio a questa logica risponde la proficua collaborazione tra soggetti pubblici - Università, Centri di Ricerca ed Istituzioni - e privati - il Gruppo Sapio, azienda leader nella produzione e commercializzazione di gas tecnici, gas puri ed ultra puri, di gas medicali e servizi domiciliari - che ha permesso l’imporsi di un nuovo modello di Ricerca: un sistema “aperto”, in cui tutti gli attori possano comunicare e collaborare tra di loro in modo diretto, costante ed efficace. “Una sfida per i divulgatori. Il ruolo della Comunicazione e della Divulgazione Scientifica nel rilancio della Ricerca”.  
   
 

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