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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Aprile 2009
 
   
  NEUROLOGIA DEL III MILLENNIO PER IL BENESSERE NELLA DISABILITÀ: QUALITÀ DELLA VITA DALLA RIABILITAZIONE AL TURISMO ACCESSIBILE

 
   
  Milano, 29 aprile 2009 - L’italia invecchia e gli anziani sono sempre di più. Si vive più a lungo, ma l’allungamento della vita si accompagna, spesso, a una serie di malattie (neurologiche, cardiovascolari, degenerative) che possono comportare disabilità e limitazioni nello svolgimento della vita quotidiana. Gli anziani non autosufficienti nel nostro paese sono quasi 7 milioni, una realtà socio sanitaria ed economica importante che rende necessario un nuovo approccio e nuovi criteri di assistenza sociosanitaria, che veda coinvolte più strutture (sanitarie, ricreative, residenziali, assistenziali, turistiche) nell’ottica di fornire una buona qualità della vita e una soddisfacente integrazione del paziente anziano con disabilità. Per affrontare questa nuova realtà, ma soprattutto una nuova visione del concetto di non autosufficienza e della presa in carico dell’anziano non autosufficiente, con un percorso assistenziale integrato ospedale-territorio che possa garantire una buona integrazione sociale e una buona qualità della vita, medici, ricercatori, personalità del mondo politico ed economico e rappresentanti delle Istituzioni, si sono interrogati e confrontati nel convegno “Neurologia del Iii Millennio- Per il benessere nella disabilità: qualità della vita dalla riabilitazione al turismo accessibile”, svotosi il 16 aprile promosso e organizzato dalla Fondazione I. R. C. C. S Istituto Neurologico Carlo Besta e dall’Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto in collaborazione con le Istituzioni e le Associazioni di settore. Premessa - «La rivoluzione-evoluzione antropologica del Iii millennio vede, con l’allungamento consistente dell’attesa di vita e con la sostanziale cronicizzazione delle malattie, un incremento progressivo del carico di disabilità. In questo contesto le malattie neurologiche giocano un ruolo particolarmente consistente e paradigmatico che influisce sui costi sociali ma soprattutto sulla qualità della vita. Questo convegno parte appunto da considerazioni mediche e socio-economiche, per affrontare in modo prospettico gli ampi spazi proiettivi di un intervento globale nel campo della disabilità», dichiara il dottor Ferdinando Cornelio, direttore scientifico Irccs Carlo Besta, e Coordinatore Scientifico del convegno. I numeri di un’Italia che invecchia - L’italia è uno di paesi più “vecchi” al mondo, dove l’allungamento dell’età media comporta una sempre maggior percentuale dei cosiddetti “anziani giovani” (65-74 anni) e “anziani vecchi” (oltre i 75), e la conseguente trasformazione della popolazione. Quella che una volta era una piramide anagrafica con una larga base composta da una popolazione di adulti e un apice ridotto, comprendente i soggetti più anziani, si sta trasformando in una nuova forma, a fungo, con un apice abbondante composto da una sempre più numerosa popolazione di over 65. Anche se l’età biologica si è profondamente modificata e un settantenne di oggi è assimilabile, come vitalità e qualità della vita, a un sessantenne di vent’anni fa, è innegabile che l’allungamento della vita si accompagni a una serie di patologie e malattie che modificano lo stile di vita e si possono accompagnare a disabilità. Secondo i dati Istat del 2006, in Italia i non autosufficienti (persone non in grado di svolgere neppure le minime funzioni vitali) sono 2. 615. 000, ma se si considerano anche le persone che soffrono di limitazioni parziali e riescono a svolgere solo in parte le funzioni vitali (alzarsi, camminare, muoversi, lavarsi, mangiare, comunicare) la cifra raggiunge i 7 milioni di cittadini, quasi il 12% della popolazione. Tra di loro, il 19,3% ha più di 65 anni, il 47,7% ne ha più di 80, e le donne sono più colpite degli uomini (52%), anche in relazione alla loro maggiore longevità. Gli anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti ricorrono a visite mediche nel doppio dei casi rispetto agli anziani normalmente abili, e tra di loro i ricoveri ospedalieri sono quattro volte più numerosi. Le malattie cronico degenerative e le diverse forme di disabilità - All’interno di questo nuovo scenario, si assiste a un progressivo aumento delle patologie cronico degenerative, in particolar modo quelle neurologiche, che comportano diversi livelli di disabilità. Al primo posto tra le malattie neurologiche troviamo le malattie cerebro vascolari seguono le demenze e il Parkinson, ma qualunque sia l’origine della patologia neurologica degenerativa (cronica, genetica o esito di un’affezione acuta), gli esiti sono invalidanti e possono coinvolgere più funzioni, da quelle motorie e sensoriali, alle cognitive, alla sfera psicoemotiva e viscerale. La necessità di un nuovo criterio di assistenza - Questa nuova realtà impone una nuova visione e nuovi criteri di prestazioni socio assistenziali rispetto al passato. «Di fronte ad un problema socio sanitario ed economico così pregnante va sottolineata l’importanza della riabilitazione non solo sanitaria ma globale intesa anche come qualità della vita», ha osservato l’on. Maurizio Sacconi Ministro del Lavoro, Salute, Politiche Sociali, «da cui deriva la necessità di coniugare la crescita dei servizi in un’ottica di sussidiarietà, che vede tutte le strutture coinvolte organizzate in rete e mobilitate per rispondere ai bisogni del cittadino paziente». Gli obiettivi - Ecco allora che gli obiettivi diventano la presa in carico continuativa del paziente, non più “lungodegente” in strutture ospedaliere, ma seguito attraverso una rete assistenziale integrata ospedale-territorio, e la sua buona integrazione sociale, attraverso attività che vadano oltre la riabilitazione medica e prevedano momenti di partecipazione attivi e ricreativi nel segno di una migliore qualità della vita; in questo contesto gioca un ruolo particolarmente rilevante il Turismo Accessibile che in un’ un’ottica di strutture ricettive, agevolazioni per viaggiatori è strumento che genera benessere anche nella disabilità. Hanno partecipato al convegno: Carlo Vergani, Direttore Cattedra di Gerontologia e Geriatria, Università degli Studi di Milano; Ferdinando Cornelio Direttore Scientifico Irccs Carlo Besta, Milano; Massimo Fini Direttore Scientifico Irccs S. Raffaele Pisana, Roma; Matilde Leonardi Sosd Neurologia Salute Pubblica Disabilità Irccs Carlo Besta, Milano; Scott Paul Rains D. Min. Publisher of Rollingrains. Com; Lilian Müller Presidente European Network for Accessible Tourism (Enat); rappresentanti della Regione Lombardia, Regione Veneto, Presidenza del Consiglio dei Ministri; Fernando Antonio Compostella Direttore Generale Arss Veneto; Giampiero Merati Professore associato di Fisiologia, Università degli Studi di Milano Medicina Sportiva, Fondazione Don Gnocchi, Milano; Leontino Battistin Direttore Scientifico Istituto S. Camillo Irccs Venezia; Giacomo Bazzini Primario Terapia Occupazionale, Fondazione Maugeri Clinica del Lavoro e della Riabilitazione; Armando Peres Presidenza Consiglio dei Ministri, Dipartimento Turismo; Giovanni Bastianelli Coordinatore Nazionale Confturismo; Pier Gianni Prosperini Assessore Regionale ai Giovani, Sport, Turismo e Sicurezza; Elisabetta Favaro Aism Associazione Italiana Sclerosi Multipla; Alberto Corti Direttore Federviaggio; Michela Vittoria Brambilla Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega al Turismo: .  
   
 

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