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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 29 Aprile 2009 |
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PARLAMENTO EUROPEO, NANOTECNOLOGIE: PIÙ SICUREZZA, RICERCA E INFORMAZIONE
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Strasburgo, 29 aprile 2009 - Occorre aumentare i fondi per la ricerca sullo sviluppo e l´utilizzo sicuri dei nanomateriali, nonché proporre una loro definizione scientifica. È quanto sostiene il Parlamento chiedendo un quadro comune che affronti le applicazioni esistenti e prevedibili di tali tecnologie e la natura dei rischi per l´ambiente e la salute (specie sul luogo di lavoro). Auspica poi un inventario dei nanomateriali presenti nell´Ue e l´introduzione di una rete europea che vigili sulle nanotecnologie. L’utilizzo dei nanomateriali e delle nanotecnologie promette importanti progressi con molteplici vantaggi in numerose applicazioni destinate ai consumatori, ai pazienti e all´ambiente. Tuttavia nonostante l´istituzione di una strategia europea precisa in materia di nanotecnologie e la conseguente assegnazione di circa 3,5 milioni di euro destinati alla ricerca, l´Unione europea è ancora in ritardo su questo campo. Approvando con 362 voti favorevoli, 4 contrari e 5 astenuti, una risoluzione sostenuta da Ppe/de, Pse, Alde, Gue/ngl e Verdi Ale (tra cui il relatore originario, Carl Schlyter), il Parlamento rileva che «l´attuale discussione sui nanomateriali è caratterizzata da una significativa mancanza di conoscenze e informazioni, che sono fonte di dissensi, a partire dal livello delle definizioni». Ad oggi, infatti, non esiste una serie completa di enunciazioni armonizzate, benché varie norme internazionali siano già disponibili o in fase di elaborazione. A questo proposito chiede l´introduzione nella legislazione europea, di una definizione scientifica esaustiva di nanomateriale. I deputati lamentano poi una mancanza di chiarezza e di informazioni in merito all´attuale utilizzo dei nanomateriali. Riferiscono infatti che è in corso un importante dibattito in merito alla possibilità di valutare la sicurezza di tali tecnologie, e che i comitati scientifici e le agenzie dell´Unione europea rilevano gravi carenze, non soltanto in termini di dati cruciali, ma anche nei metodi per il loro ottenimento. Riportano a tale proposito le valutazioni del Comitato scientifico dei rischi sanitari emergenti e recentemente individuati che, avendo identificato per alcuni nanomateriali pericoli specifici per la salute ed effetti tossici su organismi ambientali, nonché una generale carenza di dati qualitativamente validi sull´esposizione, tanto per gli esseri umani che per l´ambiente, ritiene che occorre inoltre «approfondire, convalidare e standardizzare ulteriormente le conoscenze dei metodi di valutazione dell´esposizione e di identificazione dei pericoli». Rilevando che gli attuali finanziamenti destinati agli aspetti ambientali, sanitari e della sicurezza dei nanomateriali sono decisamente insufficienti, e che i criteri di ammissibilità al finanziamento dei progetti di ricerca per misurarne la sicurezza, non promuovono adeguatamente lo sviluppo di metodi scientifici di valutazione, i deputati sostengono la necessità di incrementare le risorse a favore della ricerca sullo sviluppo e l´utilizzo sicuri dei nanomateriali. Secondo il Parlamento, l´impiego di tali tecnologie dovrebbe rispondere alle reali esigenze dei cittadini e i loro benefici dovrebbero essere meglio realizzati nell´ambito di un quadro regolamentare e politico che «affronti espressamente le applicazioni esistenti e prevedibili dei nanomateriali», nonché la natura stessa dei potenziali problemi di sicurezza ad essi legati. Chiede quindi la messa a punto di protocolli di sperimentazione adeguati e di norme metrologiche per valutare il rischio di esposizione dei lavoratori, dei consumatori e dell´ambiente ai nanomateriali durante tutto il loro ciclo di vita. Ritenendo inoltre che il concetto di "approccio sicuro, responsabile e integrato" alle nanotecnologie sostenuto dall´Ue «sia compromesso dalla mancanza di informazioni sull´impiego e sulla sicurezza dei nanomateriali già presenti sul mercato», il Parlamento invita la Commissione, a rivedere entro due anni l´intera normativa in materia, al fine di garantire la sicurezza, per tutte le applicazioni di tali tecnologie nei prodotti aventi un potenziale impatto sulla salute, l´ambiente o la sicurezza nel corso del loro ciclo di vita. Per i deputati, i nanomateriali dovrebbero essere disciplinati da un quadro legislativo articolato, differenziato e flessibile basato sui principi della precauzione e della responsabilità del fabbricante e sul principio "chi inquina paga", al fine di garantire la produzione, l´impiego e lo smaltimento sicuri prima dell´immissione sul mercato. Rilevano peraltro che tali tecnologie presentano sfide importanti per quanto concerne la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, dal momento che lungo la catena di produzione molti lavoratori sono esposti a tali materiali senza sapere se le procedure di sicurezza attuate e le misure di protezione adottate, siano adeguate ed efficaci. Invitano inoltre la Commissione a valutare la necessità di rivedere la legislazione in materia di protezione dei lavoratori e di valutare l´ipotesi che tali prodotti siano utilizzati esclusivamente in sistemi chiusi sino a quando non sarà possibile rilevare e controllare l´esposizione in modo affidabile. Sottolineano anche che occorre «una chiara attribuzione delle responsabilità derivanti dalle nanotecnologie e dall’uso dei nanomateriali a carico di produttori e datori di lavoro». Ricordando inoltre l´importanza di garantire la conformità e il pieno rispetto della normativa comunitaria sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori, in sede di esame dei nanomateriali, i deputati chiedono alla Commissione di compilare entro il giugno 2011 un inventario dei diversi tipi e impieghi dei nanomateriali sul mercato europeo, e di renderlo poi pubblico. Reiterano poi la richiesta di fornire informazioni ai consumatori sull´uso di tali tecnologie nei prodotti di consumo, ritenendo che tutti gli ingredienti presenti sottoforma di nanomateriali nelle sostanze, miscele o articoli debbano essere chiaramente indicati nell´etichettatura del prodotto. Domandano inoltre agli Stati membri di proporre quanto prima l´introduzione di una rete europea permanente e indipendente, incaricata di vigilare sulle nanotecnologie e i nanomateriali, nonché un programma di ricerca di base e applicato relativo alla metodologia di detta vigilanza. Auspicano infine, e in particolar modo per il settore della medicina, lo sviluppo di orientamenti etici rigorosi come il rispetto della vita privata, il consenso libero e informato, i limiti fissati agli interventi non terapeutici sul corpo umano, pur incoraggiando l´applicazione di tecnologie d´avanguardia (come la visualizzazione e la diagnostica molecolare), che possono avere «ricadute spettacolari» per la diagnosi precoce e il trattamento efficace di numerose patologie. . |
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