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Notiziario Marketpress di
Lunedì 02 Ottobre 2006 |
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DIBATTITO SULL’EMISSION TRADING 2008/2012 I RISULTATI DELL’INCONTRO-DIBATTITO DEL 27 SETTEMBRE ORGANIZZATO DAL WWF E DALLA RAPPRESENTANZA
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Bruxelles, 2 ottobre 2006 - Si è concluso l’incontro-dibattito, organizzato il 27 settembre 2006 dal Wwf e dalla Rappresentanza della Commissione europea in Italia sull’Emission Trading System (Ets) e sul raggiungimento degli obiettivi di Kyoto entro il 2012. Esperti e politici si sono confrontati sui temi della direttiva 2003/87/Ce e sul piano nazionale di assegnazione delle quote di emissione dell’Italia. L’incontro-dibattito è nato per creare le premesse di un confronto fra il governo italiano, la Commissione europea, con la mediazione fra le parti dei settori industriale ed energetico italiani, in vista della discussione sul nuovo piano nazionale di assegnazione (Pna). Nel corso del dibattito sono state affrontate le più importanti problematiche legate alla direttiva europea 2003/87/Ce, che ha introdotto la regolamentazione delle emissioni di gas a effetto serra (European Emission Trading Scheme, Eu Ets) nei paesi dell’Unione europea, con particolare riferimento al settore energetico e al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto entro il 2012. La direttiva ha istituito il sistema comunitario di scambio delle quote di emissione ed impone agli Stati membri di elaborare i Pna delle quote per ciascun periodo di scambio. I piani stabiliscono la quantità totale di emissioni di anidride carbonica (Co2) che può essere emessa da tutti gli impianti situati nel paese considerato e il numero di quote di emissione assegnato a ciascun impianto. Gli impianti che emettono una quantità di Co2 superiore alla quota loro assegnata devono acquistare quote aggiuntive sul mercato, mentre quelli le cui emissioni sono inferiori alla quota assegnata hanno la possibilità di vendere le quote in eccesso. E’ dunque necessario che ogni Stato membro fissi in anticipo le quote da assegnare per il periodo 2008/2012. Questo secondo periodo di scambio è importante perché coincide con il quinquennio nel quale l´Unione europea e gli Stati membri dovranno conseguire gli obiettivi di contenimento o riduzione delle emissioni di gas serra assunti in virtù del protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici. I Pna del periodo 2005/2007 hanno mostrato che serve maggiore semplicità e trasparenza nella loro attuazione, in modo tale che si crei un mercato funzionante nel campo delle quote delle emissioni competitivo ed efficace e che le emissioni complessive vengano effettivamente ridotte. Nel suo intervento di Jos Delbeke, Direttore della sezione cambiamenti climatici e qualità dell’aria della Dg Ambiente per la Ce, ha sottolineato la posizione dell’Ue: serve maggiore trasparenza nei Pna e soprattutto un rispetto maggiore dei punti del Protocollo di Kyoto. Il mercato delle quote di emissione deve diventare più competitivo e colmare le lacune createsi nel precedente periodo, in modo da garantire l’efficacia della direttiva e la sua corretta applicazione da parte degli Stati membri. Secondo Delbeke il sistema Ets è necessario per conseguire gli obiettivi di lungo periodo sulla riduzione delle emissioni nocive; gli Stati membri sono invitati a fare di più per quanto riguarda i loro Pna, che spesso risultano più complessi del necessario e non sufficientemente trasparenti. Da parte italiana, il Ministro per l’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha sottolineato con forza l’importanza del dibattito sulla riduzione delle emissioni. Come Ministro competente, ha aggiunto di avere già varato un piano ad hoc in linea con la direttiva europea, che aspetta al varco la totale disponibilità da parte del governo italiano: non tollererà alcuno strappo sull’argomento in quanto sono in vigore forti vincoli internazionali come il Protocollo di Kyoto e la direttiva europea in questione. Il Pna deve essere approvato anche per evitare qualsiasi tipo di confusione e tensione con il settore industriale italiano: la fissazione di regole ben precise serve ad evitare salate multe nel futuro. Secondo il Ministro le imprese italiane si devono dotare dei meccanismi e della tecnologia necessari per limitare le emissioni di Co2, al fine di rendersi maggiormente competitive nel lungo periodo. Pecoraro Scanio ha anche ricordato che le emissioni di Co2 sono prodotte in larga parte dalle abitazioni ad uso privato e dai trasporti; la sensibilizzazione dell’opinione pubblica al riguardo è doverosa. Per il Ministro serve anche maggiore trasparenza nei comportamenti: le precedenti quote di emissione di Co2 sono state spartite fra gli Stati membri in modo ineguale, con un’alterazione delle condizioni di concorrenza che va superata non attraverso l’aumento delle quote stesse, ma con il rispetto del protocollo di Kyoto. Per questo è necessario una maggiore ricerca nell’ambito delle tecnologie per non danneggiare la competitività dei mercati e per aumentarne l’efficienza. Il Responsabile ambiente di Confindustria, Giancarlo Coccia in rappresentanza del settore industriale italiano, ha sottolineato come il Pna precedente abbia inciso pesantemente sulla competitività: ad un anno dall’applicazione ritiene che l’Italia si trovi sconfitta, con un deficit di 8 milioni di tonnellate di emissioni, mentre Francia e Germania vantano un surplus di 40 milioni di tonnellate. Questa forte differenza ha creato una distorsione sui mercati per cui serve un ragionamento complessivo sull’opportunità di far gravare l’attuazione della direttiva al solo settore industriale lasciando fuori trasporti e abitazioni ad uso privato. Secondo Coccia é urgente impegnare al meglio le risorse nella ricerca dell’efficienza: l’Ue deve garantire flessibilità per evitare distorsioni del mercato delle quote di emissione di Co2, a fronte di Stati membri che sembrano attestare una sovra-allocazione di quote e altri, come l’Italia e la Spagna, un deficit. I rappresentanti di Eni, Edison, Enel e Sorgenia, hanno sottolineato le distorsioni già evidenziate da Confindustria proponendo più incentivi per ricerca e innovazione tecnologica. Solo in questo modo possono essere garantiti con continuità gli sforzi fatti sulla ricerca e lo studio di biomasse e di fonti rinnovabili. Jos Delbeke ha ascoltato con attenzione ed interesse gli interventi e la richiesta di un dibattito maggiormente attivo sulle sovra-allocazione di quote. L’incontro-dibattito moderato dalla giornalista dell’Adnkronos Cristina Corazza, ha registrato inoltre una forte partecipazione di esperti del settore, ed ha raggiunto l’obiettivo di dare luce alla questione del cambiamento climatico e alla necessità di ridurre le emissioni di Co2 attraverso il dialogo e la collaborazione fra gli Stati membri. Rimangono ben saldi gli obiettivi delineati dal Protocollo di Kyoto e dalla direttiva 2003/87/Ce: il confronto fra le parti ha messo in luce alcuni punti che devono essere presi in considerazione nel futuro per migliorare la funzionalità del mercato delle quote di emissione, come la trasparenza, la flessibilità, la ricerca dell’efficienza e gli incentivi allo studio di nuove tecnologie. . |
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