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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Ottobre 2006
 
   
  PEUGEOT 908 V12 HDI FAP

 
   
   Milano, 2 ottobre 2006 - Il 14 giugno 2005, Peugeot ha annunciato la sua decisione di affrontare una nuova sfida tecnologica: vincere una delle corse automobilistiche mondiali più prestigiose e impegnative, la 24 Ore di Le Mans, con una vettura mossa da un propulsore diesel Hdi, dotato del filtro attivo antiparticolato (Fap). Questa gara leggendaria, che attira ogni anno oltre 200 000 spettatori, offrirà a Peugeot l’occasione di dare libero sfogo alla propria creatività per esprimere i valori del Marchio: il valore sicuro, dimostrato dalla scelta di esaltare la resistenza abbinata all’affidabilità, Il dinamismo, evidenziato dalla sfida raccolta dall’équipe e accompagnato dalle prestazioni, l’estetica, illustrata dalla felinità delle linee, infine, l’innovazione, che si esprimerà, tra l’altro, con l’utilizzo di soluzioni tecniche rispettose dell’ambiente. La vettura che porterà i colori Peugeot alla 24 Ore di Le Mans nel Campionato « Le Mans Series » nel 2007 sarà la 908: la cifra 9 caratterizza la sua appartenenza alla famiglia dei modelli eccezionali, mentre l’8 la posiziona cronologicamente dopo la concept-car 907. Si è optato per una vettura chiusa, sia per essere in linea con l’evoluzione annunciata dall’Automobile Club de l’Ouest il 16 giugno 2006, sia per evidenziarne la discendenza dalla Peugeot 905, vincitrice a Le mans nel 1992 e 1993. L’équipe Peugeot Sport è convinta che tale soluzione, pur presentando alcuni inconvenienti dal punto di vista tecnico (maggior peso, altezza del centro di gravità, difficoltà nello sviluppo), offra ugualmente dei vantaggi, in particolare sotto il profilo della rigidità del telaio e dell’aerodinamica. La monoscocca, in carbonio, ha una struttura realmente chiusa, a differenza della 905, che era una « barchetta » con il rinforzo di un roll-bar tubolare. Questo tipo di struttura conferisce una forte rigidità naturale (effetto « guscio »), che permette di ottimizzare la massa della monoscocca. Il servizio responsabile dell’aerodinamica di Peugeot Sport, creato appositamente ex novo agli inizi del 2006, si è visto conferire l’arduo compito di definire in poche settimane una carrozzeria tanto originale quanto funzionale. Tre mesi dopo l’arrivo del responsabile dell’aerodinamica, una maquette era già sottoposta ai primi test nella galleria del vento! Le forme della vettura sono state dettate non solo dal necessario compromesso tra bellezza estetica e resistenza aerodinamica, ma anche dall’esigenza di alimentare in modo ottimale i vari scambiatori disposti all’interno delle “pance” dalle dimensioni generose. In considerazione della duplice sfida rappresentata dalla progettazione di una vettura completa in tempi record e dalle particolarità dell’impiego nella motorizzazione Hdi Fap, l’équipe Peugeot Sport ha adottato soluzioni che già si erano dimostrate valide per la definizione delle sospensioni anteriori e posteriori a push road, del servosterzo elettrico e dell’impianto frenante. E’ in posizione longitudinale e permetterà di adottare un massimo di 6 marce, come imposto dal regolamento. Le sue dimensioni sono state studiate per favorire l’eccezionale coppia motrice, controllando efficacemente gli aspetti legati alla massa e all’ingombro. Il comando del cambio è elettropneumatico. Nella scelta dell’architettura del motore è stato privilegiato un 12 cilindri a V, con angolo di bancata 100°, di 5,5 litri di cilindrata. La decisione di adottare la cilindrata massima permessa dal regolamento è stata presa per favorire il funzionamento ai bassi regimi, facilitando l’aspirazione dell’aria; consente inoltre, in un primo tempo, di limitare la potenza specifica, e di disporre in seguito di un potenziale di sviluppo interessante. La scelta del numero dei cilindri è stata dettata dalla volontà di conservare da un lato, un alesaggio molto vicino a quello di un motore di serie, per approfittare appieno delle competenze di Peugeot in materia di controllo della combustione diesel, e, dall’altro per limitare la corsa a valori ragionevoli. L’architettura V12, ben nota per il suo buon bilanciamento, riduce inoltre al minimo le vibrazioni. L’angolo di bancata di 100° consente anche, insieme all’architettura V12, di abbassare l’altezza del baricentro del motore, senza incidere sulla sua rigidità torsionale. Due Fap sono collocati all’estremità di ciascuno dei terminali di scarico e garantiranno un funzionamento del motore senza fumi, in qualsiasi circostanza di utilizzo. I terminali di scarico sono accorciati al massimo, con un collettore 6 in 1 collegato a un turbocompressore Garrett, e poi a un filtro attivo antiparticolato molto compatto, con scarico laterale, davanti alla ruota posteriore. Il livello di prestazioni atteso – potenza di oltre 515 kW (700 Cv) con una coppia che supera i 1. 200 Nm – valore mai raggiunto prima da un diesel, è il diretto risultato dell’attuale livello di competenza di Peugeot in questo tipo di motore, applicato alle caratteristiche meccaniche del V12. La 908 si avvarrà pienamente della grande esperienza di Peugeot Sport nel campo dell’elettronica, acquisita con le Wrc, vetture dotate di numerosi equipaggiamenti elettronici, in particolare a livello dei differenziali. Peugeot Sport trarrà inoltre profitto dall’esperienza di Bosch, che fornirà i componenti essenziali e svilupperà il « sistema vettura» in base alle specifiche tecniche fornite da Peugeot Sport. Si attendono quindi buone prestazioni in termini di « traction control », funzione fondamentale per evitare di scaricare troppo bruscamente l’elevata coppia motrice, preservando al massimo i pneumatici Michelin. .  
   
 

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