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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Maggio 2009
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: PREPARAZIONE DEL VERTICE EUROPEO, GUARDANDO ALLE ELEZIONI, SPERANZE PER LA RATIFICA DEL TRATTATO DI LISBONA

 
   
  Strasburgo, 6 maggio 2009 - Nel dibattito di ieri in vista del Consiglio europeo del 18-19 giugno, deputati, Consiglio e Commissione non hanno solo discusso dell´agenda del summit ma hanno anche espresso le loro speranze per la ratifica del Trattato di Lisbona e sottolineato la particolare importanza delle prossime elezioni europee del 4-7 giugno. Dichiarazione in nome della Presidenza in carica Aprendo il dibattito, Alexandr Vondra ha anzitutto affrontato le questioni istituzionali. Si è mostrato ottimista riguardo agli sforzi in corso per giungere a un accordo che dia garanzie all´Irlanda così che possa ratificare il Trattato di Lisbona. Si è inoltre dichiarato fiducioso sul voto che il Senato ceco esprimerà domani sul Trattato. Vondra si è poi espresso cautamente in merito alla nomina della prossima Commissione europea, in particolare del suo Presidente, dopo le elezioni del Parlamento europeo del prossimo mese. In proposito ha affermato: «sono assolutamente consapevole delle opinioni che sono state espresse in questa sede a proposito del desiderio di coinvolgere in modo adeguato il Parlamento europeo in tale processo. La questione è certamente complicata. Per tale motivo la Presidenza ha bisogno di riflettere attentamente, insieme ai suoi partner, sul modo in cui procedere». Passando poi alla crisi economica e finanziaria, ha affermato che il vertice esaminerà la questione di una migliore supervisione e regolamentazione degli istituti finanziari e le misure a sostegno dell´economia reale e dell´impiego. Si discuterà inoltre della preparazione del vertice di Copenhagen sui cambiamenti climatici e ha ricordato che l´Unione europea si è impegnata ad accollarsi una discreta parte dei finanziamenti che saranno necessari. Infine, i leader europei affronteranno probabilmente diverse questioni legate alle relazioni internazionali: i vertici previsti per questa settimana sulla partnership orientale e sul "Corridoio meridionale-Nuova Via della Seta" e il vertice della troika con Giappone e Canada. Dichiarazione in nome della Commissione - José Manuel Barroso ha sostenuto anzitutto che le elezioni europee rappresentano un´opportunità per «rinnovare i nostri valori» e ha auspicato che tutti i cittadini comprendano perché è così importante votare. Buona parte della legislazione adottata negli ultimi cinque anni porta il marchio del Parlamento europeo, ha affermato, elencando settori quali il cambiamento climatico, la sicurezza energetica, la sicurezza e la libertà, e il mercato interno. «Si deve parlare agli elettori con chiarezza e convinzione di questa Europa dei risultati». Il Presidente della Commissione ha poi affermato che «l´Europa ha bisogno dei benefici offerti dal Trattato di Lisbona». Riferendosi infine alla crisi economica, ha identificato due aree chiave. Prima di tutto la ricostruzione di un regime di regolazione e supervisione dei servizi finanziari, poiché «l´attuale sistema di supervisione nazionale ha fallito». Al riguardo ha anche auspicato che l´Europa «faccia la prima mossa» a livello globale in tale campo. In secondo luogo, l´occupazione, in merito alla quale ha rilevato la necessità di «ricostruire un´economia di mercato sociale». Interventi in nome dei gruppi politici - Joseph Daul (Ppe/de, Fr) ha innanzitutto auspicato che la scelta del prossimo Presidente della Commissione europea sia fatta «in conformità con i risultati elettorali», ovvero che si tratti di una personalità che appartenga al principale gruppo al Parlamento europeo. Nell´attesa del dibattito del Consiglio europeo su «un sistema di regolamentazione finanziario più etico», ha espresso un giudizio favorevole sulla relativa proposta della Commissione, in quanto rappresenta la via per «riportarci sul cammino della crescita dell´occupazione». Rivolgendosi a Vondra, Hannes Swoboda (Pse, At) lo ha invitato ad essere più agguerrito sulle tematiche sociali, sottolineando che la proposta del commissario Mccreevy sugli hedge funds non corrisponde a quanto auspicato dal Presidente del Pse. A suo parere, infatti, si tratta di una direttiva «formaggio svizzero, con più buchi che sostanza» e ha quindi aggiunto «non abbiamo fiducia in Mccreevy». Sono i socialisti, ha aggiunto, a rappresentare un´«Europa del progresso sociale» e «siamo noi quelli in favore dell´economia di mercato sociale». Invitando infine la Commissione, il Consiglio e i governi degli Stati membri ad agire insieme per prevenire la disoccupazione giovanile di massa, ha chiesto di creare opportunità di impiego e formazione. Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha sottolineato che «il Presidente della Commissione deve essere sostenuto dai commissari» e «conoscere la base legale e la tempistica per la nomina dei commissari». Quindi, ai fini della continuità, questa base deve essere «tutta Nizza o tutta Lisbona». Gli elettori, ha concluso, sono più interessati ai problemi pratici che non a quelli costituzionali e devono essere in grado di capire come «l´Europa reagisce» in campi quali l´economia, i cambiamenti climatici e gli abusi dei diritti umani». Per Brian Crowley (Uen, Ie) le proposte all´ordine del giorno di questo Consiglio per migliorare la situazione economica dovranno essere attuate senza indugio, in quanto «il 99% dei cittadini è più interessato al proprio futuro che non a quello dell´Europa». Invece di bloccarci su «soluzioni ideologiche», dobbiamo trovare proposte pratiche per ristabilire la stabilità del sistema bancario, la fiducia nei mercati e l´ambizione per il futuro, ha dichiarato. In conclusione ha ricordato che «dobbiamo anche essere onesti su quanto siamo in grado di fare» e, insieme, l´Europa può diventare un esempio per il mondo. Monica Frassoni (Verdi/ale, It) ha sottolineato «la totale inadeguatezza» della procedura di riforma dei trattati che richiede l´unanimità e ha ricordato che il Parlamento, con Altiero Spinelli, aveva chiesto che i trattati fossero ratificati a maggioranza. Ha quindi deplorato che il Parlamento, in questa legislatura, abbia perso «l´occasione di essere il motore dell´integrazione e il motore della riforma positiva dei trattati adeguandosi a questa cattiva procedura». Ha poi sostenuto che non è necessario che il prossimo vertice nomini il nuovo Presidente della Commissione, «soprattutto se non ci sarà chiarezza su che cosa succederà con il trattato». A suo parere, inoltre, tutta la Commissione, incluso il suo Presidente, deve essere nominata secondo il trattato di Nizza oppure quello di Lisbona. Altrimenti sarebbe «una truffa per gli elettori e per i cittadini», perché «dimostrerebbe ancora di più che questa istituzione è semplicemente un´istituzione "tappetino" nei confronti degli interessi degli Stati membri e dei governi». La co-presidente dei Verdi ha poi osservato che si vuole evitare che le politiche del Presidente Barroso restino maggioritarie in Parlamento, «non soltanto dobbiamo vincere le elezioni, ma dobbiamo anche presentare un altro candidato o un´altra candidata», cosa che il Pse si rifiuta di fare. Barroso è quindi solo in questa campagna e si tratta di «un gravissimo errore» del quale è responsabile soprattutto il Pse. Riguardo ai cambiamenti climatici, ha affermato che il Consiglio europeo «non ha voluto mettere i soldi sul tavolo» e quindi, oggi come oggi, «non abbiamo un deal» economico da offrire ai paesi che devono realizzare le misure di adattamento e di mitigazione sui cambiamenti climatici. Pertanto, a Copenaghen, «non avremo nessun accordo». Sulla questione poi della crisi del mercato finanziario, ha sottolineato l´incoerenza dell´Ue: «da una parte diciamo che dobbiamo assolutamente gestirli, limitarli e regolamentarli, ma dall´altra, . Proponiamo la liberalizzazione totale dei conti correnti per tutti i residenti, dei conti capitale per gli investitori, delle attività praticamente illimitate senza regole per i servizi finanziari». Per Ilda Figueiredo (Gue/ngl, Pt), «vi è la necessità di un cambiamento urgente e di un allontanamento dalle politiche neoliberali a livello comunitario, che hanno peggiorato la crisi del capitalismo». Facendo poi riferimento al Trattato di Lisbona, a suo parere l´Unione europea «deve rispettare la sovrana volontà del popolo irlandese» invece di concentrarsi su come affrontare l´industria finanziaria. Hanne Dahl (Ind/dem, Dk) ha criticato l´Unione per aver dato ai disoccupati «l´impressione che i leader europei siano totalmente disinteressati alla disoccupazione e che i lavoratori non siano stati ascoltati». A suo parere, «la crisi economica rappresenta una grande sfida per l´euro», e che l´Irlanda, i paesi del Mediterraneo e quelli dell´Europa dell´Est sono stati esasperati dalla crisi finanziaria internazionale, mentre i paesi che sono rimasti fuori dall´euro - Regno Unito, Danimarca e Svezia - se la sono cavata abbastanza bene .  
   
 

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