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Notiziario Marketpress di
Giovedì 07 Maggio 2009 |
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SERVIZIO CIVILE: REGIONI DISPONGONO CONTINGENTE GIOVANI A FAVORE ABRUZZO, DA IMPIEGARE IN GESTIONE SECONDA EMERGENZA
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Venezia, 7 maggio 2009 - Le Regioni italiane mettono a disposizione un contingente di giovani del servizio civile per aiutare l’Abruzzo alle prese con l’emergenza del dopo terremoto. Di questa decisione, Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali e responsabile della Commissione Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni ha informato Leonzio Borea, Direttore Generale Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, comunicandogli che “la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 29 aprile 2009 ha accolto la proposta degli Assessori alle Politiche sociali di dare la disponibilità a destinare un contingente di giovani del Servizio Civile nazionale a favore della Regione Abruzzo, per far fronte alle necessità derivanti dall’evento sismico e in particolare per la gestione della seconda emergenza, con specifici progetti degli Enti iscritti nell’albo regionale della Regione Abruzzo. Tale contingente – spiega Valdegamberi - viene detratto dalla quota spettante per l’anno in corso alle Regioni e Province autonome”. L’assessore veneto chiede poi a Leonzio Borea, in qualità di Responsabile dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, di definire, in accordo con la Regione Abruzzo, le modalità per un appropriato utilizzo di tale concreta opportunità di intervento, che si colloca in coerenza con le finalità e lo spirito solidaristico del servizio civile e la sua presenza in prima linea nelle emergenze e nelle calamità, prima con gli obiettori di coscienza ed ora con i giovani di Servizio Civile nazionale. “E’ un fatto importante – afferma Valdegamberi commentando la comunicazione delle Regioni all’Ufficio Nazionale per il servizio civile – perché il servizio civile è scuola di vita, è possibilità di acquisire un ruolo di cittadinanza attiva per i giovani, di condivisione dei problemi degli altri, di stabilire relazioni umane e sociali, di assunzione di senso di responsabilità. Dovrebbe diventare un momento normale e imprescindibile di formazione per tutti i nostri giovani - ha sostenuto l’Assessore veneto – perchè attraverso quest´esperienza i ragazzi ricevono un imprinting importante che resta per tutta la vita e che aiuta grandemente nella formazione della personalità e a superare l’egoismo, l’individualismo, le aggressività”. Secondo l´Assessore, fare servizio civile significa anche, tra gli altri motivi, “rendersi conto che non siamo isole, che ciascuno è in relazione con gli altri, e che i problemi e le difficoltà che altri hanno potrebbero essere, a volte nella vita, le nostre”. . |
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