Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Ottobre 2006
 
   
  LE CURE PALLIATIVE: UNA POTENTE ARMA CONTRO L’EUTANASIA LA VOCE DELLA SOCIETÀ ITALIANA CURE PALLIATIVE SUL CASO WELBY

 
   
  Milano, 2 ottobre 2006 - In relazione al dibattito in atto sulle cosiddette direttive anticipate e, di riflesso, sull’eutanasia e sull’autonomia decisionale, la Società Italiana Cure Palliative ritiene che innanzitutto vada garantita una qualità di vita ‘umana’, sino all’ultimo istante, alle oltre 250. 000 persone che ogni anno nel nostro Paese sono colpite da una malattia inguaribile. Condizioni essenziali perché ciò si realizzi, sono l’offerta di una reale continuità di cura 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, la lotta contro il dolore fisico e gli altri sintomi ‘inutili’, la presenza di équipe preparate ad offrire oltre che assistenza anche calore umano, la stretta integrazione tra servizio pubblico e volontariato. In altri termini, per garantire ai malati la vera possibilità di potersi liberamente esprimere, è fondamentale che, anche in Italia, venga al più presto realizzata una rete di cure palliative basata sugli Hospice e su servizi domiciliari dedicati. Lo sviluppo del più corretto percorso di trattamento per i pazienti nella fase avanzata di malattie inguaribili può ridurre sensibilmente i disagi che i pazienti, e i loro familiari, si ritrovano a sostenere tanto da ridurre l’orientamento verso soluzioni drastiche come quella dell’eutanasia. Nonostante gli auspici di tutti e gli sforzi di questi anni, siamo in forte ritardo nella realizzazione della rete; nella realtà, più che di libertà di scelta si rischia di dover discutere di scelte obbligate. Alla crescita del dibattito culturale, sociale e politico deve necessariamente corrispondere la diffusione di una rete assistenziale adeguata ai bisogni dei malati e delle loro famiglie. La discussione sulle tematiche etiche relative all’eutanasia, all’accanimento terapeutico e all’impatto sociale delle direttive anticipate e del testamento biologico assumerebbero una valenza differente se si fosse certi che ai malati e alle loro famiglie sia stato garantito il diritto a non soffrire inutilmente. .  
   
 

<<BACK