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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Ottobre 2006
 
   
  13 FERITI CIVILI LIBANESI CURATI IN 4 OSPEDALI LOMBARDI ACCOLTI DA FORMIGONI E SUBITO TRASFERITI AL SACCO, NIGUARDA, BUZZI E AI RIUNITI DI BG

 
   
  Milano, 2 oyttobre 2006 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha accolto oggi all´aeroporto milanese di Linate, presente il console libanese Hassan Najem, 13 feriti civili libanesi, vittime del recente conflitto, in prevalenza donne e bambini, provenienti da Beirut, con un volo speciale organizzato dal Ministero per gli Affari Esteri. Verranno curati in quattro ospedali lombardi, Sacco, Niguarda e Buzzi di Milano e "Riuniti" di Bergamo, dove sono stati subito trasferiti, con l´intervento di 15 ambulanze e 4 medici del 118. Si tratta di strutture che dispongono di reparti di alta specializzazione in traumatologia, cura delle ustioni, chirurgia plastica, infettologia, chirurgia pediatrica. I feriti sono 7 ragazzi (tra i 6 e i 18 anni), 5 donne (tra i 22 e i 40 anni) e un adulto di 29 anni. Le patologie sono varie e tutte gravi: trauma cranico (un paziente è in coma), ustioni, amputazioni di arti, fratture multiple e ferite. La lista dei feriti è stata elaborata dal Ministero della Sanità libanese, trasmessa all´Ambasciata Italiana a Beirut e da questa al nostro Ministero degli Affari Esteri e a Regione Lombardia. Nel viaggio dalla capitale del Libano a Milano, a bordo di un aereo della Jordan Aviation, i feriti sono stati accompagnati e assistiti dal sottosegretario alla Presidenza della Regione per le relazioni internazionali, Robi Ronza, e da un team di medici e infermieri del 118, giunti ieri appositamente a Beirut. Sul volo dei feriti anche 13 familiari che saranno accolti presso strutture della Croce Rossa a Milano e Bergamo. "E´ un gesto - ha detto Formigoni - che esprime una vicinanza e una solidarietà con le vittime del Medio Oriente dell´una e dell´altra parte. La nostra azione vuole essere un messaggio di solidarietà e di speranza, nel solco di quanto da anni Regione Lombardia compie in termini di cooperazione umanitaria per la costruzione di una vera pace tra i popoli. Siamo infatti convinti che occorra favorire un futuro sulla base del negoziato e non della guerra guerreggiata". "Vogliamo che queste persone - ha aggiunto Formigoni - ritornino il più possibile ad una esistenza degna e conservino un ricordo positivo della Regione Lombardia e dell´Italia, che nutrono sentimenti di pace. Siamo pronti ad accogliere anche altri feriti e su questo siamo già d´accordo con Ministero degli Esteri, autorità libanesi e Croce rossa". La richiesta di curare presso strutture sanitarie lombarde i feriti civili libanesi coinvolti nel recente conflitto con Israele era stata rivolta al presidente Formigoni il 27 luglio dal console, Hassan Najem, durante la sua visita al Palazzo della Regione. Formigoni aveva dato immediatamente piena disponibilità, sviluppando un´iniziativa in collaborazione con il Ministero per gli Affari Esteri e con la Croce Rossa. L´accoglienza e la cura dei feriti civili libanesi si inserisce in una azione umanitaria a più vasto raggio che Regione Lombardia ha sviluppato, prima Regione in Europa, a favore sia delle popolazioni libanesi sia israeliane, immediatamente dopo il conflitto. Due interventi umanitari immediati, uno in Libano e uno in Israele, sono stati infatti avviati con uno stanziamento di 150. 00 euro. In Libano sono stati sostenuti i progetti delle Ong Cosv e Avsi per un primo sostegno a circa 2. 000 famiglie sfollate in diverse zone del Paese con distribuzione di cibo, acqua, kit igienici e sanitari in collaborazione con Caritas Libano e Fondazione René Mouwad. In Israele è stato sostenuto il progetto della Ong Associazione di Terra Santa, consistente in un primo sostegno alle famiglie sfollate, a causa del lancio di razzi ad Haifa, Akko, Tiberiade e nei villaggi della Galilea, attraverso la distribuzione di generi di prima necessità (acqua, kit igienici e sanitari) e supporto psicologico, in collaborazione con la Custodia di Terra Santa. C´è stato poi l´invio (11 agosto) di 3,5 tonnellate di medicinali (antibiotici, anti-infiammatori, farmaci e presidi di primo soccorso provenienti dagli ospedali lombardi di Niguarda, Sacco e Riuniti di Bergamo. A seguire, il gemellaggio, ratificato il 26 settembre, tra l´Ospedale San Gerardo di Monza e l´Holy Family Hospital di Nazareth per lo sviluppo della terapia neonatale. L´ospedale Holy Family di Nazareth opera con personale sanitario di tutte le confessioni religiose ed è al servizio di tutta la popolazione della zona senza distinzione di religione e razza e per questo nel 2002 ha ricevuto il Premio per la Pace di Regione Lombardia. .  
   
 

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