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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 13 Maggio 2009 |
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PER FARE TEATRO SERVE ANDARE A SCUOLA?
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Milano, 13 maggio 2009 - Avrà luogo lunedì 18 maggio alle ore 21. 00, presso la galleria Spazio Tadini (via Jommelli 24, Milano), l’incontro “Per fare teatro serve andare a scuola?”. La serata, a cura di Roberto Rizzente e Claudia Cannella, conclude il ciclo di appuntamenti dedicati al teatro organizzati per il 2009 dalla rivista Hystrio, trimestrale di teatro e spettacolo, in collaborazione con l’associazione culturale Spazio Tadini. I temi dei precedenti incontri sono stati “Roma e Milano: piccoli spazi e grandi città” (22 gennaio), “Teatro in televisione e dvd: una nuova vita oltre la scena?” (16 febbraio), “Liberi tutti: quale teatro per uscire dalla marginalità?” (16 marzo) e “Fotografare lo spettacolo” (27 aprile). “Attori si nasce, ed io, modestamente, lo nacqui”. Parafrasando la nota espressione di Totò, sempre più compagnie scelgono oggi di cimentarsi nella difficile arte attoriale, prescindendo dal percorso formativo tradizionale. Ci sono gli autodidatti, innanzitutto: la cronaca ne è piena, basti pensare alla nuova ondata dei narratori, come Ascanio Celestini. Ci sono i performer: non è raro trovare, specialmente tra i gruppi di ricerca, artisti provenienti dalla musica, dalla pittura, dalla danza, e che solo tangenzialmente hanno scelto di occuparsi di teatro. Ci sono, persino, giornalisti che si autorappresentano, come Marco Travaglio, o divi e soubrette televisive che provano ad interpretare i grandi testi della tradizione, spesso per motivi di immagine e senza un’adeguata preparazione artistica. Senza dimenticare le Filodrammatiche che spesso e volentieri rivelano un’insospettata vitalità sul piano dell’organizzazione, dando vita a premi e rassegne che registrano, letteralmente, il tutto esaurito. Le scuole di teatro non ufficiali giocano, in questo contesto, un ruolo di primo piano. L’alta accessibilità ai corsi, la flessibilità degli orari, la mancata selezione all’ingresso, unitamente alla gratificazione immediata che ne consegue - quasi sempre è previsto uno spettacolo, al termine del corso - ne hanno decretato il successo: se ne annoverano una trentina nel solo territorio milanese, senza contare i workshop o i laboratori. L’apertura di una scuola sembra essere oggi uno dei mezzi più sicuri per sostenere economicamente l’attività di una compagnia, e molti attori e registi scelgono di dedicarsi a tempo pieno alla formazione, attingendo spesso a piene mani dai laboratori propedeutici per completare il cast di uno spettacolo. Ma proprio il numero vertiginoso e la scarsa notorietà di questi corsi nascondono a volte un’insidia per i giovani, che rischiano di trovarsi spiazzati e consegnati nelle mani di docenti inesperti. Dinanzi a queste sfide le scuole dei Teatri Stabili si trovano a un bivio. Se i corsi mantengono una certa tenuta nel numero degli iscritti, è anche vero che l’aggiornamento dei programmi didattici e il confronto con il mondo del lavoro sembrano essere diventati un’assoluta priorità nella ridefinizione degli obiettivi didattici. Succede così che entrino nei curricula materie nuove, attinenti il cinema, la pubblicità o la televisione, e che vengano attivate concrete opportunità di stage interne alla scuola o politiche di scambio nazionali e internazionali. Il rischio, insito in tali operazioni, è quello di sacrificare l’insegnamento primario, frantumato in una miriade di indirizzi programmatici differenti, indubbiamente stimolanti, ma a volte effimeri e schiavi delle mode. Movendo dal caso esemplare di Milano, attraverso il confronto tra le scuole storiche e i corsi di nuovo conio, la serata vuole fare il punto sulla formazione in Italia oggi, aiutando i giovani che desiderino tentare la via del teatro a discernere tra le decine di proposte in cartellone, all’alba del nuovo anno scolastico e a ridosso della ventiduesima edizione del Premio Hystrio alla vocazione. Intervengono: Barbara Calbiani (Scuola del Piccolo Teatro); Maurizio Schimdt (Scuola Civica Paolo Grassi); Alberica Archinto (Accademia dei Filodrammatici); Francesco D’agostino e Valeria Cavalli (Cooperativa Quelli di Grock); Corrado D’elia (Teatri Possibili). Modera: Claudia Cannella (direttore di Hystrio). Sono stati invitati a intervenire: Accademia dello Spettacolo, Animanera, Associazione Puntozero, Associazione Sponte, Campo Teatrale, Teatro Crt, Centro Studio Attori, Centro Teatro Attivo, Dedalo Teatro, Extramondo, Gedeone Teatro, Gruppo Teatro Rare Tracce, Il Carro di Tespi, Koorthia, Mas - M. A. S. Music, Arts&show, Mascherenere, Meteora Teatro, Mimesis - Spazio Mimo, Primostudio - Ricerca e Produzione Teatrale, Scuola Nazionale di Teatro e Arte Circense, Teatro Arsenale, Teatro del Battito, Teatro Carcano, Teatro della Contraddizione, Teatribù, Teatro Franco Parenti, Teatro Litta, Teatro della Memoria, Teatrobliquo, Teatro Officina. Ingresso libero. . |
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