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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Maggio 2009
 
   
  MA IL TRASFERIMENTO DELL’ISTITUTO TUMORI CONVIENE DAVVERO?

 
   
  Milano, 14 maggio 2009 - Il Presidente della Fondazione Carlo Borsani ha risposto al comunicato stampa, di Giuseppe Landonio consigliere comnale d i Milano - gruppo misto, inoltrato la scorsa settimana contestando, in particolare, l’ affermazione secondo cui le strutture dell’Int sono tutt’altro che fatiscenti. Londonio ribadisce quanto segue: L’istituto e’ stato costantemente rinnovato nelle strutture con interventi distribuiti nel tempo. Attualmente di “originale” risalente al 1929 come struttura muraria e ora monumento nazionale resta solo l’edificio di facciata. Resta anche un blocco interno che in pianta e’ meno di 1/30, dovrebbe essere ab battuto ricostruito e dedicato a degenze. Gli altri edifici sono stati costruiti in tempi recenti. I lavori di ristrutturazione di alcune parti sono possibili nelle attuali strutture murarie e interessano meno del 10%. Un computo economico , includente anche un parcheggio, per i lavori di ristrutturazione non supera i 150 milioni di euro. Sono ancora da impiegare aree del tutto nuove per laborato ri, sale operatorie, locali di servizio per circa 20. 000 mq realizzati con inve stimenti stanziati negli ultimi 15 anni per circa 50 milioni di euro. Non e’ da trascurare il fatto che venendo trasferito il Besta un’area in pianta paragonabile a quella attuale dell’Istituto viene lasciata libera. Quest’area potrebbe os pitare servizi ambulatori accoglienza etc. E’ vero invece che l’attuale organizz azione logistica dei locali e’ trascurata con collocazioni improbabili e anche l a manutenzione lascia a desiderare anche se vi sono strutture milanesi che stanno molto peggio. E’ tuttavia evidente che i lavori devono essere affidati a direzioni che agiscano con continuita’ e competenza. E’ su queste basi che andrebbe seriamente valutato il rapporto costo-benefici dell’operazione di trasferimento voluta dalla Regione, che pur rispettabile in apparenza, si presta a tutte le considerazioni critiche illustrate nel precedente comunicato. Sono disponibile a u n confronto pubblico, con le Organizzazioni Sindacali e la dirigenza della Fondazione, per dibattere più a fondo il problema. Per quanto riguarda infine le quasi 130. 000 firme raccolte e’ vero che 30000, come sottolinea Borsani, sono state r accolte contro la privatizzazione (Fondazione), che per altro ora si ripresenta sotto forma di finanziamento per il nuovo Accordo di Programma (circa il 50%). Le altre 100. 000 sono state raccolte precisamente contro il trasferimento. .  
   
 

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