Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Maggio 2009
 
   
  PRESENTATO A MILANO IL PROGETTO “ARTEPOLLINO UN ALTRO SUD”

 
   
   Potenza, 14 maggio 2009 - Si è svolta ieri mattina a Milano nella sala “Tobagi” del Circolo della Stampa la conferenza di presentazione del progetto “Artepollino un altro sud” realizzato dalla Regione Basilicata, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nell’ambito del programma “Sensi Contemporanei”. Il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha illustrato l’iniziativa alla quale parteciperanno Anish Kapoor, Carsten Holler e Giuseppe Penone, tre indiscussi protagonisti dell’arte contemporanea internazionale che realizzeranno tre opere permanenti nel territorio del Parco del Pollino. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Alberto Versace, direttore generale del Ministero dello Sviluppo Economico e presidente del Comitato di Coordinamento “Sensi Contemporanei” e Mario Cristiani, presidente del Comitato Scientifico “Arte Pollino”. Del Comitato Scientifico fanno parte anche Vicente Todolì, Laura Barreca, Emanuele Montibeller, Gianpiero Perri, Catterina Seia, Giuseppe Cosenza, Nicola Ferri, Davide Rossi e Vincenzo Vitale. Il Progetto è curato dal Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione Basilicata, di cui fa parte l’architetto Valerio Giambersio animatore dell’iniziativa. Nel corso della conferenza stampa il presidente della Regione, Vito De Filippo, ha illustrato le azioni che la Regione Basilicata ha messo in campo per la valorizzazione dell’arte contemporanea,ormai con continuità, a partire dalla sottoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro per la Promozione e la diffusione dell´arte contemporanea e la valorizzazione dei contesti architettonici ed urbani storici nelle regioni del Sud Italia, sottoscritto dalla Regione Basilicata nel maggio 2004. “Nell’ambito del progetto Sensi Contemporanei questo primo atto – ha detto il Presidente De Filippo - ha attivato una proficua sinergia tra la Regione Basilicata, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero dello Sviluppo Economico e La Biennale di Venezia ed ha permesso di costruire una rete di relazioni e di progettare una serie di interventi che sono stati finalizzati allo sviluppo delle attività connesse alla fruizione del patrimonio culturale moderno nel contesto territoriale lucano. Da questa matrice nascono le iniziative regionali che considerano l’arte contemporanea come uno strumento utile a rendere esplicite le potenzialità di innovazione e di creatività che sono presenti nel nostro territorio. Infatti l’arte contemporanea di grande qualità, attingendo al potente e misterioso mondo dei simboli, è in grado indicare alcune soluzioni, di spingere in avanti alcune riflessioni, di farci intravedere un nuovo possibile modo di considerare come cambierà il nostro territorio nel prossimo futuro. Da tutte queste considerazioni e da queste esperienze già maturate – ha osservato ancora De Filippo - ha origine il progetto Artepollino promosso ancora nell’ambito di Sensi Contemporanei dalla Regione Basilicata e che è sostenuto nel territorio del Pollino da un’associazione locale costituita da giovani, da piccoli imprenditori turistici, da appassionati di arte e che è nata per sostenere questa iniziativa con azioni di formazione nelle scuole, con la costruzione di nuovi itinerari turistici, con la realizzazione di workshop e seminari divulgativi. Si sta insomma dimostrando che è possibile considerare il parco nazionale come un luogo moderno e vitale, capace di coniugare la bellezza ambientale e gli stimoli creativi dell’arte contemporanea e non più solo come una “riserva” da recintare, da vincolare da congelare in una specie di bolla di vetro staccata dalle dinamiche attuali della società. Questi interventi programmatici e progettuali – ha sottolineato il presidente della Regione Basilicata - hanno come obiettivo il sostegno sia all’ambito tangibile che a quello intangibile del settore culturale e tendono a considerare sempre più la cultura e l’arte contemporanea come una variabile determinate per lo sviluppo regionale realizzando nuovi strumenti ed opportunità affinché ciascuno, nella nostra regione, possa collegare le proprie peculiarità, la propria storia e la propria identità locale alle potenzialità offerte dal contesto globale sviluppando anche la capacità del nostro sistema produttivo di legare le reti corte che animano il nostro territorio, alle reti lunghe che determinano attualmente lo scenario globale”. Il Presidente De Filippo ha inoltre inquadrato l’iniziativa nel contesto storico attuale caratterizzato dalle grandi incertezze che agitano la società, la finanza ed il sistema del mercato globale. “Nella moderna società della comunicazione – ha aggiunto il Presidente della Regione Basilicata - la cultura, l’arte, la creatività sono sempre più elementi che determinano in modo sostanziale anche gli equilibri economici. Questi fattori appaiono determinanti nella competizione globale poiché la reputazione dei singoli paesi e dei territori, al pari di un qualsiasi marchio di prestigio per un’azienda, è molto importante per strutturare una immagine di affidabilità, di efficienza e di successo. Il nostro Paese, che appare in questo momento aver smarrito gli abituali punti di riferimento, deve ricercare e strutturare una propria forte “identità competitiva”. Per chi vive in Italia basta considerare la storia, non solo antica ma anche recente, per comprendere come la nostra “identità competitiva” non possa essere disgiunta da questi due fattori: il patrimonio storico artistico e la creatività. Oggi però questi due fattori devono essere coniugati non solo in campo culturale ma vanno messi in relazione in modo sempre più stretto anche al campo dell’economia e della produzione e non possono più essere tenuti separati, come troppo spesso è accaduto in passato. In questo ci deve servire come riferimento quanto siamo stati in grado di realizzare e siamo ancora capaci di fare nel campo del design, dell’architettura, della moda, delle produzioni multimediali. Non è un caso che negli ultimi anni si siano moltiplicati studi condotti a tutti i livelli che indagano le connessioni tra cultura e sviluppo economico che dimostrano la forza attuale e le notevoli potenzialità per lo sviluppo del settore culturale. Le dinamiche economiche globali infatti sempre più dipendono da variabili immateriali soprattutto nei paesi più sviluppati e dove la disponibilità di una tecnologia sempre più sofisticata e la capacità di usarla in modo creativo ed innovativo è un parametro importante per misurare il grado di benessere. Nel 2006 è stato pubblicato dalla Commissione Europea un rapporto sulla cultura noto come rapporto Figel che ha stimolato una riflessione sulla consistente dimensione finanziaria del settore e sulle potenzialità per lo sviluppo dell’Unione Europea del settore culturale. Anche in vista dell’applicazione della così detta strategia di Lisbona. Più recentemente, nel 2008, è stato pubblicato il “Rapporto creativo di Economia” che è il primo studio completo per presentare la prospettiva delle Nazioni Unite su questo soggetto nel quale si riconosce che la creatività ed il talento umano sono motori potenti e sempre più veloci per lo sviluppo economico. Anche in Italia nel 2008 è stato pubblicato il rapporto “La Valorizzazione della cultura tra stato e mercato” della Confindustria che, sulla base dei dati statistici disponibili al 2004, fornisce una stima complessiva del valore aggiunto attribuibile a questa nozione di settore culturale che ammonta a 113,7 miliardi di euro, cioè il 9,1% del valore aggiunto totale, mentre quella dell’occupazione risulta pari a quasi 2,4 milioni di addetti, cioè il 9,9% dell’occupazione totale e questi dati appaiono sostanzialmente confermati anche dai i risultati emersi dal “Libro Bianco della creatività italiana”. Le industrie culturali e creative in Italia, in base a quanto emerge da questi studi, hanno dunque un peso rilevante nell´economia italiana ed anche maggiore di altri importanti settori quali ad esempio quello dei trasporti (7,66% del Pil), delle Poste e Telecomunicazioni (2,31% del Pil) e dell´Energia (2,01% del Pil). Dunque è ormai chiaro che quando si parla di cultura e di creatività oggi, come dimostrano i dati citati, ci si riferisce ad un settore economico importante e sempre più trainante e non si tratta di un modo più o meno sofisticato di coltivare interessi personali. Né si può pensare solo alla tutela di un patrimonio che fino a pochi anni fa sembrava essere considerato più una trincea da difendere o quasi come un fardello da trascinarsi dietro piuttosto che una risorsa da mettere a valore. Per far questo – ha concluso il Presidente della Regione Basilicata - vi è la necessità di coltivare e far crescere idee ed attività nuove, capaci di esser in linea con il nostro tempo, di stimolare l’affermazione della capacità creativa delle nuove generazioni che non possono essere solo considerate come destinatari di una “rendita” culturale che discende dal passato ma che devono essere in grado di produrre nuovo valore e nuova cultura da proiettare nel futuro”. .  
   
 

<<BACK