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Notiziario Marketpress di
Lunedì 02 Ottobre 2006 |
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GLI ITINERARI CULTURALI REALIZZATI DAL MUSEO ACCORSI DI TORINO: LUOGHI DI DELIZIA. DIVERTIMENTI NELLE DIMORE DEL SETTECENTO
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Torino, 2 ottobre 2006 - Grazie all’iniziativa Gocce d’Arte in Piemonte, gli itinerari culturali realizzati in collaborazione con importanti Istituzioni piemontesi, sarà possibile passeggiare dal Museo Accorsi al Castello di Guarene (Cn) per scoprire i Divertimenti nelle dimore del Settecento. Al Museo Accorsi si parlerà della magia di Venezia, capitale europea del gioco e del divertimento, mediante il carnevale, i giochi, i balli in maschera, vissuti dai nobili dell’epoca, “attori” e insieme “spettatori” di un grande teatro quale fu il Settecento. Ne è testimone la sala veneziana del Museo che riproduce una camera da letto da fanciulla, arredata con mobili di produzione veneziana del Xviii secolo: la commode, il letto e i due comodini sono parte di un medesimo insieme in legno di abete scolpito e laccato in azzurro con pittura a grisaille color crema. Completano l´insieme un raffinato doppiocorpo da trucco in lacca e pitture policrome e una rara coppia di credenze scolpite e laccate nei toni del rosa e dell’ocra, impreziosite da tralci di fiori dipinti (Venezia, 1750 circa). Il Castello di Guarene fu costruito nel 1726 sulla base di un antico maniero feudale risalente al 1200. Il progetto fu realizzato dal conte Carlo Giacinto Roero come sontuosa dimora per la propria famiglia patrizia. Con l’estinzione della dinastia dei Roero, il castello fu ereditato dalla famiglia dei Provana di Collegno, attuali proprietari. Esternamente il castello rivela nella sua costruzione l’influenza dell’architetto Filippo Juvarra, all’interno invece le decorazioni delle camere e dei saloni furono affidate ai pittori Francesco Cosoli, Giacomo Rappa, Bernardino Galliori e Giuseppe Palladino. Lo stabile è circondato da un giardino all’italiana realizzato da Xavie Kunter (lo stesso giardiniere di Govone ) e da Carlo Giacinto Roero nel 1740. Mercoledì 4 ottobre, ore 17. 30: Conferenza Argenti A Torino Nel Xviii Secolo Con Gianfranco Fina, studioso di argenti e di arti decorative Durante questa conferenza a cura di Gianfranco Fina, studioso di argenti e di arti decorative, si cerca di spiegare i motivi della altissima considerazione che gli antichi avevano per l´argenteria e di illustrare alcune oreficerie piemontesi con lo scopo di stimolare l´interesse verso questa antica e scintillante forma d´arte. Nel settecento infatti, secolo del rococò e del neoclassicismo, i migliori artisti operarono a Parigi e a Torino. Alla corte di Carlo Emanuele Iii e Vittorio Amedeo Iii infatti furono prodotte argenterie di ogni tipologia in grado di reggere a fronte alta il confronto con quelle analoghe eseguite per i Borbone di Francia. Andrea e Giovan Battista Boucheron, Francesco Ladatte, Paolo Antonio Paroletto furono alcuni tra i molti artisti che eseguirono argenti che ornavano i più bei palazzi della Torino Sabauda e che ancor oggi vengono contesi dai collezionisti internazionali. Sabato 14 ottobre, ore 16. 00 e mercoledì 25 ottobre, ore 17. 00 Torino… E Oltre Al Museo Accorsi Iniziativa organizzata dall’Associazione Torino Città Capitale Europea e dal Settore Beni Culturali e Mostre della Città di Torino, in collaborazione con Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti Visita a tema Invito A Palazzo Accorsi. Fasto e rigore alla corte Sabauda a cura dell’Unitre di Torino in collaborazione con i Servizi Educativi del Museo Accorsi Il percorso propone una visita tematica, tra Barocco e Neoclassicismo, ammirando le opere piemontesi del Museo di Arti Decorative della Fondazione Accorsi, ricco lascito di Pietro Accorsi (1891-1982), uno dei più importanti antiquari europei del Xx secolo. L’incontro è studiato in modo da favorire la scoperta della Collezione, presentando i mobili e le suppellettili d’arredo attraverso una lettura storico-artistica delle opere. Si individuano i mutamenti stilistici, le tecniche costruttive, le decorazioni e i materiali più usati dal Rococò allo stile Neoclassico, una delle stagioni più feconde dell’arte piemontese che vede Torino protagonista in Europa al pari delle più potenti capitali straniere. Durante la visita al Museo l’attenzione è rivolta ai principali ebanisti, argentieri, bronzisti e pittori di corte. Dalla fantasia e genialità delle opere intarsiate di Pietro Piffetti (1701-1777), ebanista di corte di Carlo Emanuele Iii, si passerà alle forme più lineari dei mobili di Francesco Bolgiè e Giuseppe Maria Bonzanigo, massimi interpreti della cultura neoclassica. Tra i pittori si approfondirà l’opera del bambocciante Pietro Domenico Olivero (1679-1755), la raffinata eleganza decorativa delle nature morte di Michele Antonio Rapous (1733-1819) e i paesaggi arcadici e scenografici tipici del gusto settecentesco fine e capriccioso dipinti da Vittorio Amedeo Cignaroli (1730-1800). Informazioni e prenotazioni: numero verde 800. 333. 444 www. Fondazioneaccorsi. It . |
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