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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Maggio 2009
 
   
  LA MOSTRA “GIANRICCARDO PICCOLI. STANZE PER VILLA PANZA.” NELLE SCUDERIE DI VILLA E COLLEZIONE PANZA AD OPERA DEL FAI

 
   
  Milano, 18 maggio 2009 - Il Fai – Fondo Ambiente Italiano presenta la mostra “Gianriccardo Piccoli. Stanze per Villa Panza. ”. Fino al 14 giugno 2009 sarà infatti allestita nelle Scuderie di Villa e Collezione Panza, la personale di Gianriccardo Piccoli. La mostra, dedicata all’artista milanese, mette in dialogo con lo spazio architettonico che la ospita quattordici opere dell’artista italiano, appositamente realizzate per le Scuderie di Villa Panza, che documentano un’indagine espressiva che fonde la tradizione di Giorgio Morandi all’attualità di Lawrence Carroll. La scelta di un’artista come Gianriccardo Piccoli, per la mostra nella sede varesina del Fai, prende corpo dalla medesima “filosofia” che caratterizza il gusto collezionistico di Giuseppe Panza di Biumo: il purismo, la liricità, l’essenzialità, la contemplazione che si evince dalle opere di Piccoli si ritrova nella maggior parte dei lavori conservati nel museo Panza. Segnalato sin dagli anni ’60 come esponente della cosiddetta “figurazione esistenziale”, Piccoli ha proseguito lungo un percorso scandito da prestigiosi riconoscimenti, come il premio Feltrinelli nel 1984 e da importanti appuntamenti espositivi: ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1986, nella sezione Aperto 86. In mostra viene presentata un’installazione composta da quattordici quadrati di grandi dimensioni (200 x 200 cm) ognuno appaiato con uno stretto pannello rettangolare. I dipinti sono costituiti da un doppio telaio e da una doppia tela: quella superficiale fa da diaframma all’immagine sottostante, gradualmente restituita alla percezione visiva dell’osservatore. Concepiti talora come involucri trasparenti, all’interno dei quali si collocano object-trouvée o reperti di vita quotidiana, le opere dimostrano come l’artista abbia elaborato un linguaggio imperniato sulla ricerca di materiali e tecniche inusuali. Ogni stanza – è questo il nome generico che accomuna tutte le opere - potrebbe essere letta come un racconto breve, con una sua autonomia e allo stesso tempo un legame e un intreccio con gli altri: il tutto racchiuso nell’architettura di una raccolta d’autore, dove appaiono materiali di nessun valore cercati affannosamente da Piccoli nei mercatini e inseriti e messi al servizio di un esile meccanismo narrativo. Sono vocaboli di un discorso più complesso isolati e ripetuti ossessivamente: fiori, bottiglie, bicchieri, letti e case…gli stessi oggetti comuni che costituiscono il pretesto delle Stanze. I titoli specifici di ogni singola stanza mostrano il forte rapporto con il mondo letterario: Un po’ di febbre, Frammenti lirici, Valentino ci rimandano a Penna, Rebora e Pascoli. E in particolare la poesia intitolata O azzurra fermezza è una chiara citazione della poesia di Vittorio Sereni «O azzurra fermezza di occhi di re / di Francia rimasti con gioia in Lombardia. » dedicata al filologo Dante Isella, che è stato uno studioso dell´opera di Sereni e nello stesso tempo sincero estimatore di Gianriccardo Piccoli. Questo omaggio del pittore al filologo attraverso il poeta sottolinea l’intreccio di legami e di amicizie tra i diversi ambiti culturali. Proprio Roberto Tassi, critico d’arte, aveva colto più di trent’anni fa uno dei punti centrali della pratica artistica di Piccoli: “l’oggetto nelle sue opere per quanto venisse dissolto o lacerato, non abbandonava la sua presenza, non si accontentava di lasciar l’ombra o la traccia, ma rimaneva come un cuore a battere dentro il quadro; ed è rimasto poi come qualcosa d’inalienabile, un’assunzione preliminare, quasi il pegno della realtà. ” Catalogo edito da Electa .  
   
 

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