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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Maggio 2009
 
   
  SANITA’: CONFRONTO TRA REGIONI SU RETI INTEROSPEDALIERE. SCELTA STRATEGICA DEL VENETO. GIA’ ATTIVE LE RETI PER IL CUORE E L’ICTUS; AL LAVORO SULLE EMERGENZE ENDOSCOPICHE E SU QUELLE DEI BAMBINI E NEONATI

 
   
  Bardolino (Verona), 18 maggio 2009 - “La nascita di reti interospedaliere dedicate a specifiche patologie da trattare, almeno inizialmente, in emergenza, è una precisa scelta strategica che il Veneto persegue per consentire a tutti i suoi cittadini di fruire di assistenza ad elevata tecnologia e professionalità, in tempi rapidi, a prescindere dal luogo dove avviene l’evento. Sono già partite ed attive quelle per la gestione delle sindromi coronariche e dell’ictus in fase acuta e nel prossimo futuro sarà la volta di una rete per la gestione delle emergenze endoscopiche in gastroenterologia (quando si verificano improvvisamente emorragie dell’apparato digestivo); e della rete per la gestione delle emergenze-urgenze del bambino e del neonato critico”. Lo ha annunciato l’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Sandro Sandri, intervenendo il 15 maggio, all’apertura dei lavori di una “due giorni” organizzata dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) e incentrata proprio sulle Reti Cliniche e su un confronto tra le esperienze del Veneto e della Lombardia, allargato alla partecipazione di tecnici ed esperti del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna. La scelta operativa compiuta in Veneto è quella di costituire Reti del tipo “Hub & Spoke”, che prevede l’effettuazione degli interventi più complessi in Centri di eccellenza (gli Hub) messi in rete con una serie di terminali di accesso in centri subordinati (gli Spoke). “Così – ha detto Sandri – si ottiene un duplice importante risultato: ogni cittadino ha la garanzia che la sua patologia improvvisa verrà trattata nei tempi necessari ed in luoghi ad alta specializzazione ad essa dedicati; il sistema sanitario riesce ad erogare assistenza al massimo livello possibile evitando al contempo la presenza di troppe, dispendiose e spesso poco efficaci e non sufficientemente attrezzate sedi di assistenza”. E’ il caso della rete per la gestione delle sindromi coronariche che, nata sulle evidenze scientifiche dei vantaggi della trombolisi precoce e dell’angioplastica primaria nel ridurre la mortalità da infarto, ha consentito di ottimizzare la gestione dei pazienti, aumentare il numero e la qualità delle preziose rivascolarizzazioni, anticipare le diagnosi ed i conseguenti trattamenti. Lo stesso vale per la rete contro l’ictus in fase acuta che, istituita nel corso del 2008, sta dando i primi lusinghieri risultati con un percorso assistenziale suddiviso in 3 fasi: una preospedaliera finalizzata alla diagnosi precoce, quella ospedaliera per trattare l’evento una volta avvenuto, quella post-ospedaliera che mira a limitare le disabilità che purtroppo spesso vengono causate dall’ictus, per quanto affrontate tempestivamente. Ora il Veneto sta lavorando all’attivazione di due nuove importanti reti. E’ infatti emersa chiaramente l’opportunità di utilizzare questo sistema organizzativo per altri aspetti di salvaguardia della salute intimamente legati alla celerità di un intervento altamente specializzato, come le emergenze endoscopiche in caso di emorragia all’apparato digestivo e quelle legate alle urgenze del bambino e del neonato critico. “Altre due azioni che ritengo molto qualificanti – ha detto Sandri – perché andranno ad intervenire su aspetti che creano molto allarme nella gente. Basti pensare all’ansia, spesso alla disperazione, che provoca in due genitori una situazione critica del loro bambino”. Una scelta, quest’ultima, che trae origine anche dai trend demografici in atto nel Veneto, con il numero di nascite passato dai 35. 000 nati nel 1987 ai 47. 500 nati nel 2007. .  
   
 

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