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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Maggio 2009
 
   
  LŽIMPATTO DELLA LINGUA SULLŽIMMIGRAZIONE E LŽINTEGRAZIONE

 
   
  Bruxelles, 19 maggio 2009 - Come ha fatto lŽinglese a diventare la lingua che è oggi? Una ricercatrice inglese ha affrontato questa questione e ha scoperto che le invasioni dei vichinghi a partire dal 793 d. C. Hanno avuto come risultato la comparsa di un certo numero di termini, come "want (volere) e "ugly" (brutto), come prestiti dal norvegese antico. I risultati della ricerca hanno fatto luce sulla relazione sociolinguistica tra la cultura che invade e quella che viene invasa. La dott. Ssa Sara Pons-sanz della facoltà di inglese presso lŽuniversità di Nottingham nel Regno Unito ha esaminato i termini - sia quelli ancora in uso che quelli dimenticati da tempo - che sono passati dal norvegese antico allŽinglese antico. Lo studio ha rintracciato quando e dove queste parole appaiono nei testi risalenti al periodo dellŽinglese antico. Gli invasori che alla fine si stabilirono in Gran Bretagna e furono assimilati nella sua cultura lasciarono il segno attraverso lŽuso di parole, non oggetti di commercio come spezie e pellicce. Secondo la ricercatrice, i prestiti linguistici avvalorano la teoria secondo la quale gli invasori fecero presto ad integrarsi nella nuova cultura. Ci sono prove trovate in passato che suggeriscono che lŽadozione di termini quotidiani del norvegese antico, che fu fatta velocemente, avvenne proprio perché le culture vivevano lŽuna accanto allŽaltra. UnŽaltra scoperta interessante è il confronto tra prestiti dal norvegese antico e dal francese; la ricercatrice ha scoperto che nonostante ci siano 10. 000 prestiti dal francese attualmente in uso, contro i 1000 scandinavi, le parole francesi sono legate alla legge, al governo, alla cultura di alto livello e alla caccia. La Corte Reale usava il francese dopo che Guglielmo il Conquistatore, Duca di Normandia, invase e conquistò lŽInghilterra nel 1066. Secondo la dott. Ssa Pons-sanz, il norvegese antico scomparve dallŽInghilterra prima del 12° secolo, suggerendo una completa assimilazione culturale dei vichinghi. Lo studio mostra inoltre che la maggior parte dei prestiti sono sostantivi ed aggettivi; "categorie aperte" che possono essere adattate in una lingua senza troppi problemi. Dobbiamo ricordare che il pronome "they" (essi) è norvegese antico in origine ed è ampiamente usato nellŽinglese di oggi. La dott. Ssa Pons-sanz ha detto che i pronomi sono una "categoria chiusa" e di conseguenza ci vuole più tempo per adattarli in una nuova lingua. Questa ricerca suggerisce quindi che esiste un legame tra le due lingue e le due culture; il che non si può dire per invasioni precedenti o posteriori. Grazie alla sua diligenza, la dott. Ssa Pons-sans è stata in grado di correggere la lista di termini inglesi comunemente ritenuti come provenienti dal norvegese antico. Tra i suoi testi originali erano presenti testi letterari, omelie, codici di legge, statuti e iscrizioni. La ricercatrice universitaria ha confrontato i testi cronologicamente e dialettalmente in modo da rintracciare lŽintroduzione e lŽintegrazione delle parole. "La lingua è in costante evoluzione; prestiti linguistici vengono assimilati in inglese - ed in altre lingue - continuamente," ha spiegato la dott. Ssa Pons-sanz. "Esaminando i tipi di parole che vengono adottate, possiamo raccogliere informazioni sul rapporto tra diverse culture. " Per maggiori informazioni, visitare: Università di Nottingham: http://www. Nottingham. Ac. Uk/ La cultura nellŽUe: http://ec. Europa. Eu/culture/index_en. Htm .  
   
 

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