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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Maggio 2009 |
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CONFAGRICOLTURA BASILICATA: AZIENDE AGRICOLE SENZA MANODOPERA
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Lancia l’allarme la Confagricoltura di Basilicata sulla crisi del settore e sulla cronica carenza di manodopera per le aziende agricole. E’ sicuramente un paradosso tutto lucano – si legge nella nota dell’organizzazione datoriale agricola- dove in una regione che evidenzia un tasso di disoccupazione superiore all’11%, secondo i dati relativi al 2008 diffusi dall’Osservatorio economico della Basilicata di Unioncamere, le imprese agricole faticosamente portano avanti la loro attività grazie alla manodopera extra regionale o extracomunitaria vista la diffusa indisponibilità ad trovare maestranze locali. Ne sono esempio le centinaia di aziende zootecniche che impiegano quasi esclusivamente lavoratori indiani, pachistani o dell’est europeo; o le grandi campagne di raccolta del metapontino effettuate quasi totalmente con manodopera di provenienza calabrese e pugliese, per arrivare alla raccolta del pomodoro nell’area bradanica e dell’ofanto fatta con lavoratori provenienti dal nord africa e dal Maghreb. Purtroppo è un dato di fatto – sottolinea la Confagricoltura – che gli italiani sono sempre più indisponibili a svolgere le mansioni agricole e questo è anche colpa di un costume culturale che assegna al lavoro agricolo una condizione di inferiorità per cui, a parità di salario, si preferisce essere operaio Fiat piuttosto che trattorista o mungitore. E’ indispensabile – a parere della Confagricoltura – adottare normative che liberalizzino il mercato del lavoro e favoriscano la circolazione della manodopera, in più occorrerebbe rendere più snelle e rapide le procedure di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari previsti dalla legge Bossi-fini. Dati alla mano, per regolarizzare un cittadino extracomunitario occorre quasi un anno, un lasso di tempo assolutamente non compatibile con i tempi delle imprese, anche perché un agricoltore che al momento della raccolta ha bisogno di maestranze, non può rischiare di vanificare migliaia di euro di investimenti ad ettaro perché in quel momento non ci sono lavoratori locali disponibili. E’ forse giunto il momento – conclude la Confagricoltura – che la politica faccia una seria riflessione sui temi del lavoro chiedendosi se è reale il dato di disoccupazione in Basilicata e perché non puntare con iniziative straordinarie su un settore come quello agricolo che sviluppa oltre 3,5 milioni di giornate lavorative annue e che ha grandi potenzialità occupazionali. . |
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