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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Ottobre 2006
 
   
  SITUAZIONE E FUTURO DI INSIEL

 
   
  Trieste, 3 ottobre 2006 - Nelle molte incertezze che segnano il dibattito su Insiel di questi giorni, crediamo sia giusto ribadire le uniche due certezze in campo: il decreto Bersani può avere effetti dirompenti sull´azienda e al questionario distribuito dal Prc il 69% degli intervistati ha indicato di non ritenere sicuro il proprio lavoro (perché mancano notizie certe sull´Azienda, perché il suo futuro appare incerto, perché ha un lavoro precario). Lo mette in evidenza, in una nota, il consigliere regionale del Prc Kristian Franzil che aggiunge: Le organizzazioni sindacali hanno convocato le assemblee dei lavoratori, primo passo necessario per fare chiarezza. Affinché possa realizzarsi la linea fin qui espressa dalla Regione per voce dell´assessore Pecol Cominotto, contraria alla vendita e allo "spezzatino", pensiamo sia necessario innanzitutto continuare la discussione con il Governo nazionale in tutte le sedi opportune. L´art. 13 del decreto in questione può essere modificato in sede di finanziaria, come previsto dall´ordine del giorno presentato da alcuni parlamentari, tra cui quelli di Rifondazione comunista, che impegna al vaglio delle conseguenze del decreto stesso e a una sua possibile ricalibratura in base a dati oggettivi. I costi che dovrebbe pagare Insiel, in analogia con le aziende delle altre regioni d´Italia, sembrano una solida base di discussione. In ogni caso, vanno valorizzate le professionalità e le conoscenze presenti in azienda passando attraverso l´assegnazione di un nuovo ruolo regionale, un piano industriale adatto sia alla specificità del campo d´intervento che alla proprietà totalmente pubblica dell´ente. Indispensabile e urgente, a questo scopo, la stabilizzazione dei contratti di lavoro, la cui attuale precarietà mina il valore dell´azienda. In questo quadro va inserita la discussione sugli assetti proprietari, partendo dall´ipotesi che Insiel resti regionale e che sia autosufficiente dal punto di vista finanziario rispondendo alle necessità di sviluppo e innovazione dei servizi informatici regionale. Per evitare, nel caso peggiore, di metterla tutta o in parte sul mercato in un momento in cui sarebbe svalutata, vista l´obbligatorietà della decisione e la situazione aziendale, ma soprattutto per evitare di perdere, in mani regionali o extra poco importa, un patrimonio necessario alla crescita del sistema Regione. .  
   
 

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