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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Ottobre 2006
 
   
  “AI CITTADINI VENETI I TICKET IMPOSTI DALLA LEGGE FINANZIARIA 2007 COSTERANNO SOLO PER LA SANITA´ PIU´ DI 150 MILIONI DI EURO. PREVARICATE LE COMPETENZE REGIONALI. MI SEMBRA INEVITABILE IL RICORSO DEL VENETO ALLA CORTE COSTITUZIONALE”

 
   
  Venezia, 3 ottobre 2006 - “Per i cittadini veneti i ticket sanitari imposti dalla legge finanziaria saranno una vera e propria ´stangata´: più di 150 milioni di euro, circa 30 euro a testa. Più che una logica sanitaria, nella legge finanziaria 2007 vedo una logica di ´far cassa´, anche invadendo la sfera delle competenze regionali: una mentalità che, nel settore che tutela la salute dei cittadini, non è mai stata e non sarà mai quella della Regione del Veneto. Mi sembra inevitabile un ricorso, per la parte relativa alla sanità, alla Corte Costituzionale”. Così l´assessore veneto alle politiche sanitarie, Flavio Tosi, torna a commentare la legge finanziaria varata dal Governo. “In Veneto, nel 2005, ci sono stati – spiega Tosi – circa 2 milioni di accessi ai Pronto Soccorso, dei quali solo 350. 000 hanno generato ricoveri. Calcolando una media di 30 euro fra le due quote di ticket (23 per codici bianchi e 41 per codici verdi) il costo per i cittadini sarebbe di circa 50 milioni di euro. Sempre nel 2005, sono state 15 milioni e 700. 000 le ricette per prestazioni specialistiche o diagnostiche: a 10 euro a ricetta fanno oltre 150 milioni di euro. Sommando le due cifre arriviamo a circa 200 milioni di euro ma, calcolando che le esenzioni dal ticket sono quasi il 25 per cento, il conto finale per i cittadini veneti, nell´ipotesi più ottimistica, sarebbe di 150 milioni di euro”. “Quando abbiamo chiesto sacrifici ai cittadini veneti per riorganizzare la rete ospedaliera e fare gli investimenti necessari a mantenere il nostro sistema sanitario ad alti livelli di efficienza – aggiunge Tosi – lo abbiamo fatto a fronte di un progetto sanitario ben definito; quel che fa il Governo con la finanziaria sembra solo un modo di far cassa, caricando di ticket anche i cittadini di Regioni come il Veneto che hanno il bilancio sanitario in pareggio. Tosi ha poi sottolineato criticamente il carattere centralistico della manovra: “è inaccettabile che il Governo abbia deciso l´imposizione di misure come un ticket aggiuntivo di 10 euro sulle ricette per le prestazioni specialistiche e la diagnostica e un ticket variabile dai 23 ai 41 euro per prestazioni non urgenti nei Pronto Soccorso, senza una discussione e un confronto preventivi in Conferenza Stato-regioni. Siamo di fronte a un´ ingerenza di stampo centralistico, a un´invasione chiara della sfera di competenza delle Regioni, alle quali solo spetta l´organizzazione del proprio sistema sanitario, di cui conoscono le esigenze meglio del Ministero. Assurdo, poi, caricare di ticket allo stesso modo i cittadini di Regioni con i conti della sanità in pareggio e quelli di Regioni che hanno accumulato deficit colossali”. “Il Veneto – continua l´assessore regionale – ha già in fase avanzata di preparazione un provvedimento per limitare gli accessi impropri ai Pronto Soccorso, prevedendo però protocolli specifici di applicazione, aderenti alle caratteristiche e alle necessità del nostro sistema sanitario regionale e un eventuale costo per i cittadini decisamente inferiore”. “Il rigore del Governo non dovrebbe abbattersi – conclude Tosi – su tutti i cittadini italiani ma solo sulle Regioni che hanno sforato il Patto sui costi della loro sanità concordato con il Ministero, che giustamente, come deciso dal Governo precedente, devono iniziare a compartecipare al colossale deficit sanitario che producono. Il segnale che viene da questa legge è preoccupante. Temo che una bastonata ancor più grossa al Veneto e alle Regioni virtuose del nord possa arrivare con il riparto dei 101 miliardi del Fondo Sanitario Nazionale: il centrosinistra vuole introdurre a uso e consumo delle Regioni sprecone un nuovo e fantasioso criterio di ´deprivazione socioeconomica´ che finirebbe per spostare miliardi di euro a loro vantaggio, sottraendoli alle Regioni virtuose. In tal caso si sappia che il Veneto condurrà una battaglia durissima in tutte le sedi per difendere i suoi cittadini”. .  
   
 

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