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Notiziario Marketpress di
Giovedì 21 Maggio 2009 |
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COMBATTI LA FEBBRE DA GIOCO AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA DELLA REGIONE PIEMONTE PER CONTRASTARE IL FENOMENO
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Torino, 21 maggio 2009 - «Giocare è naturale, ma a giocare troppo ci si può scottare»: è questo uno degli slogan scelti dalla Regione Piemonte per la nuova campagna di comunicazione – presentata ieri nel corso di una conferenza stampa - finalizzata al contrasto alla cosiddetta “febbre da gioco”, una patologia sempre più diffusa che si stima interessi dall’1 al 3 per cento della popolazione adulta italiana. A rilevarlo sono i più recenti studi di settore, che hanno inoltre messo in luce come la spesa procapite a favore del gioco sia passata tra il 2001 e il 2007 da 290 a più di 500 euro, per un volume di consumi che si prevede per quest’anno di oltre 50 miliardi di euro. La situazione piemontese - I dati desunti da uno studio Ipsad Italia, affidato all’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa, mostrano come in Piemonte siano circa 80 mila le persone a rischio di dipendenza patologica da gioco, sia legale, sia illegale. I più esposti sembrano essere gli uomini di età compresa tra i 25 e i 34 anni, con marcati problemi di dipendenza da altre sostanze (fumo, alcol, droghe). Preoccupante la diffusione dell’abitudine al gioco anche tra i giovanissimi (15-19 anni), il 37 per cento dei quali dichiara di aver giocato almeno una volta al mese, mentre l’8 per cento ammette di giocare quasi ogni giorno. Come sottolinea l’assessore alla tutela della salute e sanità, l’aumento esponenziale del problema ha da tempo evidenziato la necessità di un intervento deciso da parte delle istituzioni per la prevenzione e la cura di questa nuova forma di dipendenza. In questo senso, il Piemonte è tra le Regioni italiane che maggiormente si sono distinte per il contrasto al fenomeno, a partire dal suo riconoscimento nel piano socio-sanitario 2007-2010 e dalla formazione di un gruppo di lavoro regionale su questo tema. Dalla primavera del 2008, inoltre, tutti i Sert del Piemonte hanno provveduto a creare al proprio interno ambulatori specifici, sportelli dedicati o gruppi di operatori formati per la presa in carico dei giocatori d’azzardo patologici. Questi ultimi possono quindi avvalersi di terapie specializzate, attraverso il contributo di équipe multiprofessionali a livello ambulatoriale, e se necessario possono usufruire di terapie residenziali nelle comunità pubbliche o nella rete degli enti ausiliari piemontesi che, gradualmente, si stanno attrezzando per gestire questa patologia. Sono inoltre a disposizione sul territorio regionale 4 gruppi di auto-mutuo-aiuto (Giocatori anonimi), di cui due a Torino, uno a Pinerolo e uno nel Verbano-cusio-ossola, mentre il Gruppo Abele di Torino sta predisponendo una banca dati nazionale e regionale dei servizi pubblici e privati di accoglienza e cura dei giocatori d’azzardo. A riconoscimento di questo impegno, il Piemonte è stato individuato come Regione capofila per il progetto sperimentale nazionale di sorveglianza e coordinamento/monitoraggio degli interventi di lotta alle forme di dipendenza comportamentale, attualmente in fase di avvio. La campagna di comunicazione - Tra gli obiettivi che il gruppo regionale si è posto, accanto a quello di aumentare l’accessibilità ai servizi e di formare il personale, figura anche quello di sensibilizzare e informare la cittadinanza sui rischi correlati al gioco d’azzardo e di pubblicizzare l’esistenza di servizi sanitari specializzati nell’aiuto alle persone coinvolte. È stata così messa a punto una nuova campagna di comunicazione, che prevede innanzitutto la messa a disposizione presso i Sert e gli Uffici relazioni con il pubblico delle Asl e presso gli studi dei medici di famiglia di 180 mila depliant, in cui si spiega come la passione per il gioco possa trasformarsi in una dipendenza, quali siano i sintomi attraverso cui riconoscere la patologia e soprattutto quali siano gli indirizzi a cui rivolgersi per prevenire e curare il problema. Gli opuscoli contengono inoltre un questionario che consente a ciascuno di misurare la propria “febbre da gioco” e di valutare quindi l’opportunità di consultare il servizio più vicino a casa propria. A partire da settembre, inoltre, prenderà il via un vero e proprio Gap tour, che attraverso un camper attrezzato toccherà tutte le province piemontesi. La struttura mobile presidierà le principali piazze del territorio in occasione di mercati e fiere, funzionando come centro d’ascolto aperto al pubblico e come punto informativo dove trovare materiali diversi (depliant, penne, borse della spesa in tela) e richiedere maggiori approfondimenti agli operatori presenti. . |
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