Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 26 Maggio 2009
 
   
  EMILIA ROMAGNA, AGRICOLTURA: 142 MILIONI PER PROGETTI DI FILIERA

 
   
  Bologna – Rimettere al centro della filiera agroalimentare l’azienda agricola e porla in un rapporto paritario con chi trasforma e chi commercializza. Con un duplice vantaggio: prezzi più remunerativi per gli agricoltori che spesso oggi si trovano a produrre sotto costo e maggiori possibilità di risparmio per il consumatore finale che quasi mai si trova a beneficiare di eventuali riduzioni dei prezzi all’origine. E’ l’obiettivo del nuovo “Programma operativo per i progetti di filiera” della Regione presentato il 21 maggio a Bologna dall’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni. A disposizione ci sono risorse pubbliche per ben 142 milioni di euro che potranno movimentare investimenti per oltre 300 milioni. “Questo bando - ha spiegato Rabboni – rappresenta non solo il più significativo intervento che realizziamo con le risorse del Piano di sviluppo rurale, ma tenta di promuovere una vera rivoluzione copernicana nel panorama della nostra agricoltura, avvicinandola alla moderna agricoltura europea”. “Oggi – spiega ancora Rabboni - i passaggi dalla terra alla tavola sono troppi e frammentati e il prezzo finale non è mai in rapporto con il valore corrisposto all’agricoltore. Si tratta di una vera e propria distorsione della filiera agroalimentare italiana che penalizza sia chi produce sia chi compra al supermercato. Noi oggi per la prima volta in Italia con questo Programma cerchiamo di correggere questa distorsione, creando le condizioni per l’affermarsi una filiera agroalimentare interamente emiliano-romagnola”. Il Programma punta infatti a promuovere l’aggregazione – intorno un progetto comune - tra le aziende di produzione e tra queste e quelle di trasformazione e commercializzazione di un determinato comparto produttivo. Anzi l’esistenza di questi accordi formali e su un piano di reciprocità tra i diversi attori della filiera agroalimentare è la condizione stessa per poter accedere agli aiuti. “Vogliamo unire ciò che oggi è diviso – sintetizza Rabboni – e in questo modo dare più forza, più competitività sui mercati esteri all’agricoltura regionale. Da questa capacità di fare squadra passa il futuro delle nostre imprese agricole”. Cosa prevede il bando - Il bando verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione il 29 maggio e le domande per accedere agli aiuti del potranno essere presentate fino al 16 ottobre. I contributi andranno dal 40 al 50% dell’importo complessivo del progetto per gli investimenti produttivi e potranno arrivare fino al 70% per gli interventi di carattere immateriale (ovvero spese di promozione, ricerca pre-competitiva, formazione e consulenza, certificazione di qualità). La maggior parte delle risorse stanziate andranno a sostenere l’ammodernamento delle aziende agricole (72 milioni di euro) e l’innovazione di processo e di prodotto nel comparto agroindustriale (41 milioni). Proprio per promuovere adeguate forme di aggregazione, il Programma stabilisce anche i limiti minimi e massimi di spesa del singolo progetto di filiera, che non dovranno essere inferiori ai 500 mila euro e non dovranno superare i 10 milioni di euro. E’ prevista una deroga (da un minimo di 200 mila a un massimo di 2 milioni di euro) per settori minori, quali quello forestale e quello dei prodotti biologici. Analogamente il Programma stabilisce anche il numero minimo di aziende produttrici che dovranno mettersi insieme per ciascun comparto. Si va da almeno 5 aziende per il settore lattiero-caseario, ad almeno 18 per l’ortofrutticolo. I settori interessati - Considerando il “peso” dei diversi comparti produttivi nell’economia regionale, ma anche le prospettive di sviluppo , il Programma assegna più di 32 milioni di euro al comparto “ortofrutticolo”, quasi 28 milioni a quello “lattiero-caseario”, circa 25 milioni al comparto della “carne suina”, oltre 23 milioni al “vitivinicolo”. Superano gli 8 milioni di euro gli stanziamenti per il comparto dei “cereali”, i 5 milioni quelle per il comparto “della soia, foraggero e sementiero” e la stessa cifra è destinata al comparto “avicolo e delle uova”. Poco più di 4 milioni di euro andranno al comparto della carne bovina. / . .  
   
 

<<BACK