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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Maggio 2009
 
   
  CALTANISSETTA-GELA, ANAS: “I LAVORI DEL VIADOTTO FURONO ULTIMATI NEL 1990 DAI PRIMI RILIEVI, RISULTA CHE LE FONDAZIONI DELLE PILE SONO ADEGUATE E I MATERIALI DI COSTRUZIONE SONO IDONEI LA CAUSA IPOTIZZATA È UN MOVIMENTO FRANOSO SOTTERRANEO”

 
   
  Roma, 25 maggio 2009 - In riferimento alle notizie apparse sulla stampa in relazione al viadotto Geremia Ii della strada statale 626 “della Valle del Salso”, itinerario Caltanissetta-gela, l’Anas precisa che l’opera, di lunghezza complessiva di 1. 487 metri, costituita da 35 campate, è stata progettata negli anni Settanta e realizzata negli anni Ottanta. Nel dettaglio, il progetto esecutivo è stato realizzato nel 1978 dallo Studio Corona di Torino e i lavori da parte dell’impresa Rizzi Spa di Rovigo sono iniziati nel 1985 e sono stati ultimati nel 1990. In corso d’opera - tra il 1987 e il 1990 - sono state eseguite le prove di carico sui pali di fondazione e sugli impalcati. Il collaudo del viadotto è stato rilasciato il 18 maggio 1990 mentre il collaudo complessivo del lotto è stato rilasciato il 12 marzo 1993. Il viadotto Geremia è stato inaugurato solo sedici anni dopo, il 14 febbraio 2006, nell’ambito dell’apertura al traffico di un tratto complessivo di 14 km dell’itinerario Caltanissetta-gela, in quanto il lotto in cui era ricompreso (lotto 5, 2° stralcio) non era collegato ai lotti successivi e mancava di un vero collegamento con la viabilità minore. Si comunica inoltre che dai primi rilievi della commissione nominata dal Presidente dell’Anas Pietro Ciucci risulta che la pila interessata dal movimento è dotata di una fondazione del tipo a “pozzo”, formata da una corona perimetrale di 30 pali trivellati della lunghezza di 20 metri ciascuno, con un pozzo di diametro interno di 9 metri, assolutamente adeguata ad affrontare ogni tipo di sollecitazione. Gli accertamenti finora compiuti, ancora da completare, sembrano imputare la causa del movimento a un movimento franoso sotterraneo, e come tale del tutto imprevedibile, provocato dai numerosi episodi eccezionali dal punto di vista meteorologico verificatisi nella zona tra febbraio ed aprile, per i quali le istituzioni locali hanno richiesto lo stato di calamità naturale. L’anas sottolinea infine che l’idoneità dei materiali impiegati nella costruzione del viadotto è comprovata dai certificati ufficiali attestanti le prove di laboratorio. In particolare sono state eseguite all’epoca prove relative ai calcestruzzi e agli acciai presso i laboratori dell’Istituto di Costruzioni Stradali e di Scienze delle Costruzioni della Facoltà di Ingegneria e presso l’Istituto di Chimica Industriale dell’Università di Palermo, presso il laboratorio sperimentale per le esperienze dei materiali dell’Università di Pisa, presso il laboratorio sperimentale per le Resistenze dei Materiali dell’Istituto di Scienze delle Costruzioni dell’Università di Bologna e presso il Centro Sperimentale Stradale Anas di Cesano. .  
   
 

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