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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Maggio 2009
 
   
  CAMPANIA: LEGGE ELETTORALE: BASSOLINO, IMPUGNAZIONE INFONDATA, GOVERNO FACCIA LA SUA PARTE PER PARTECIPAZIONE FEMMINILE LA PARTECIPAZIONE

 
   
  Napoli, 25 maggio 2009 - La partecipazione delle donne alla vita politica è, da molto tempo, un grande tema nazionale. La nuova legge elettorale della Campania introduce una importante innovazione con la possibilità della doppia preferenza uomo-donna. Dalle informazioni in nostro possesso, l’impugnazione della legge da parte del Consiglio dei Ministri – largamente preannunciata dal centrodestra campano – sarebbe basata principalmente sul presunto contrasto con i principi di uguaglianza, di libertà di voto e di pari opportunità sanciti dalla Costituzione (articoli 3, 48 e 51). Come se la legge predeterminasse un equilibrio di genere nell’esito elettorale, stabilendo quanti uomini e quante donne debbano essere eletti. La legge offre invece diverse possibilità: votare solo una lista senza esprimere preferenze; esprimere una sola preferenza; esprimere un’eventuale seconda preferenza. Solo in quest’ultimo caso, la seconda preferenza dovrà tener conto dell’alternanza di genere. Nessun condizionamento, dunque, degli esiti elettorali, ma solo un’opportunità di scelta in più per l’elettore. Nel Paese delle liste bloccate, la nostra è una soluzione forte e innovativa, senza precedenti nei sistemi elettorali vigenti, che dà nuovo impulso all’applicazione del principio costituzionale di parità di accesso alle cariche elettive, principio sancito con forza anche nel nuovo Statuto regionale. A questo proposito, tra soli quattro giorni sarà superato anche il rilievo relativo all’entrata in vigore dello Statuto. Il 26 maggio scadrà, infatti, il termine previsto per l’eventuale promozione di referendum e il testo verrà promulgato. A oggi, infatti, non risultano iniziative referendarie in corso. E´ paradossale, infine, che mentre tutte le statistiche segnalano quanto grave sia in Italia il problema delle pari opportunità nella politica attiva, il Governo, invece di promuovere scelte positive in questa direzione, intervenga senza fondati motivi nel lavoro di un’amministrazione impegnata a rafforzare la presenza e il ruolo delle donne nelle istituzioni. Attendiamo, dunque, con fiducia il pronunciamento della Corte Costituzionale. .  
   
 

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