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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Maggio 2009
 
   
  RABBONI A ZAIA SU CROLLO PREZZI LATTE

 
   
  Bologna - Un intervento concreto del Governo e delle Regioni per far fronte al crollo del prezzo del latte, che non è più remunerativo per gli allevatori e sta ipotecando la continuità produttiva di stalle e caseifici. Mettendo a rischio un settore portante dell’economia di tutta la Pianura Padana, a partire da regioni come la Lombardia e l’Emilia-romagna. Lo ha chiesto rivolgendosi direttamente al ministro dell’agricoltura Luca Zaia l’assessore regionale Tiberio Rabboni che questa mattina è intervenuto a Bologna all’Assemblea di bilancio della Cooperativa Gran Latte, holding del Gruppo Granarolo. “Chiedo al Ministro, che ha dedicato tanto tempo alla questione delle quote latte per gli splafonatori, di mettere altrettanto impegno nel sostegno al prezzo del latte alimentare e da trasformazione utilizzando le opportunità offerte dell´articolo 68 del Regolamento 79/2009, per il sostegno ai prezzi delle produzioni di qualità. " Questa la proposta di Rabboni: utilizzare una parte dei 147 milioni di euro all’anno assegnati all’Italia fino al 2014, per realizzare un’integrazione del prezzo all’origine di 2/3 centesimi al litro, a favore di quei produttori che si impegnano a raggiungere determinati standard qualitativi sia per il latte alimentare che per quello destinato ai formaggi Dop come il Parmigiano Reggiano. “Questa – ha sottolineato Rabboni –allo stato attuale è l’unica concreta possibilità di venire incontro alle gravi difficoltà del comparto, in attesa che si riduca la sovrapproduzione, che il prezzo riprenda e che l’intero settore si ristrutturi”. “Si tratterebbe peraltro di una misura – ha concluso l’Assessore - che va nella direzione indicata dalla stessa Unione Europea che ha già individuato in quello lattiero-caseario uno dei settori strategici su cui intervenire con risorse dedicate e varie forme di aiuto, anche in vista del superamento del regime delle quote latte previsto per il 2015 e dell’inevitabile acuirsi del confronto competitivo con Paesi che possono contare su costi di produzione più bassi”. .  
   
 

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