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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Maggio 2009
 
   
  ALUNNI STRANIERI NELLE SCUOLE PIEMONTESI: LA REGIONE PRESENTA I RISULTATI DELL´INDAGINE SULL´INTEGRAZIONE

 
   
  Torino, 25 maggio 2009 - La presenza di cittadini stranieri è ormai un dato strutturale della società piemontese con la conseguente crescita degli allievi stranieri nelle scuole. Nell’anno scolastico 2007/08 gli studenti con cittadinanza straniera, provenienti da ben 70 nazioni diverse, che hanno frequentato le istituzioni scolastiche del Piemonte sono stati 55. 543 ovvero il 14,4% in più rispetto all’anno scolastico precedente e circa sei volte in più rispetto al decennio precedente. Sono solo alcuni dei dati emersi dall’indagine che l’assessorato all’Istruzione e Formazione Professionale ha presentato questo pomeriggio in occasione di un seminario sull’integrazione che si è svolto presso il Museo di Scienze Naturali in via Giolitti a Torino. La ricerca, il cui intento è stato anche quello di verificare gli effetti delle attività promosse dalla Regione in questi anni in tema di accoglienza degli studenti stranieri, colloca il Piemonte al quinto posto tra le regioni italiane, dopo Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Lazio. Nell’anno scolastico 2007/08 la Provincia di Torino risulta essere quella principalmente interessata al fenomeno con 10. 527 alunni stranieri (10,8 %) inseriti nella Scuola Primaria, 5. 959 (10,4 %) nella Scuola Secondaria di Primo grado e 6. 293 (7,3 %) in quella Secondaria di Secondo grado. Segue la provincia di Cuneo e quella di Alessandria. La scuola primaria raccoglie il 40% circa dell’intera utenza, si assiste inoltre ad un aumento del numero dei bambini dai 3 a 5 anni nelle scuole dell’infanzia. Per le scuole primarie e gli Istituti Comprensivi i valori medi, circa la presenza di alunni di seconda generazione, sono più ampi, rispetto agli altri ordini di scuola, infatti queste istituzioni cominciano ad accogliere migranti ormai stabilizzati. Tra le principali difficoltà segnalate dagli insegnanti nel processo di integrazione tra stranieri e italiani, l’indagine evidenzia la tendenza all’autoisolamento dei gruppi etnici, la difficoltà a far rispettare agli allievi stranieri regole che non fanno parte della loro cultura, i condizionamenti razzisti da parte delle famiglie degli allievi italiani, la dispersione scolastica e in alcuni casi gli atteggiamenti eccessivamente aggressivi dei ragazzi. Tra le cause più frequenti di abbandono scolastico dei ragazzi stranieri, l’utilizzo dei ragazzi da parte dei genitori nelle loro attività lavorative, la scarsa motivazione rispetto allo studio, il fatto che gli allievi siano costretti ad andare a lavorare per la necessità di conseguire un reddito e la scarsa attenzione delle famiglie rispetto alla scolarizzazione dei figli. Nello specifico, in Piemonte, l’assessorato all’Istruzione ha fornito agli istituti di ogni ordine e grado presenti sul territorio molteplici strumenti per favorire l’integrazione degli studenti stranieri: corsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua, kit didattici sul riconoscimento delle differenze, un piano triennale per l’accoglienza e l’inserimento scolastico in corso d’anno, percorsi di istruzione e formazione professionale e laboratori didattico-educativi. Certamente, dall’analisi dei dati, si evidenzia come ancora ci sia molto da fare nella relazione con le famiglie degli allievi stranieri, a partire dalla difficoltà di comunicare per la differenza della lingua, che costituisce comunque ancora una barriera aspra e problematica da superare. In ragione di ciò la Regione ha investito risorse per tentare di costruire una rete strategica tra associazioni ed enti locali in modo da garantire l’inserimento di figure professionali da affiancare agli insegnanti, mediatori culturali, psicologi ed educatori. .  
   
 

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