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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Ottobre 2006
 
   
  CINEMA E POLITICA: UNA RELAZIONE PERICOLOSA QUATTRO INCONTRI ANIMATI DA GIUSEPPE SACCO

 
   
   Roma, 3 ottobre 2006 - Dopo aver partecipato a questi incontri non guarderete più un film nello stesso modo! Parte con questa promessa la rassegna “Cinema e politica: una relazione pericolosa”, che prenderà il via il 5 Ottobre nella Libreria romana Bibli di Trastevere, in Via dei Fienaroli, 28. Con un vero e proprio blitz tra i grandi successi del cinema americano, si partirà da “Il pensiero politico di Batman”. L’uomo-pipistrello è infatti privo di quei poteri sovrannaturali che pongono personaggi come Superman al di sopra e al di fuori della società, ed è invece un uomo come tutti gli altri, con idee e passioni politiche da cui è possibile essere influenzati. La serie, che prevede in tutto quattro incontri, curata da Giuseppe Sacco, Professore nella Facoltà di Scienze Politiche della Luiss, continuerà il 26 Ottobre con “Italiani, italoamericani e mafiosi sul grande schermo”, l’occasione per tracciare il profilo politico-antropologico dei principali personaggi del “cinema di mafia”, tra cui il celebre “Padrino”. E poi, il 16 Novembre, sarà la volta de “Il nemico visto da Hollywood”, un modo per indagare sulle culture che appaiono refrattarie al “sogno americano”, e su come queste vengono presentate in altri classici di Hollywood. Ma la “liaison dangereuse” tra cinema e politica non è una specificità americana. Nell’incontro conclusivo, il 30 Novembre, dedicato a “Almodovar, il ricostruttore” si vedranno emergere gli inaspettati “valori” che vengono tenacemente rivendicati, in maniera talora assai esplicita, da un grande artista europeo, e la loro radicale diversità rispetto a quelli del business cinematografico hollywoodiano. “La potente macchina hollywoodiana- spiega Giuseppe Sacco - produce non solo grandi spettacoli, drammi o effetti speciali, ma anche consenso politico: attraverso messaggi che passano soprattutto a livello subliminale. E passano tanto più facilmente in quanto lo spettatore, convinto di aver comprato con il biglietto il diritto a due ore di relax, si trova nella posizione di un pugile che ha abbassato la guardia. Mentre va alla ricerca dell’happy end, o tenta di capire chi sia l’assassino, scivola in una condizione psicologica in cui è pressoché spenta ogni vigilanza critica nei confronti dei messaggi politici. E ciò non accade solo nei film di propaganda o in quelli – come si dice – politicamente impegnati. Anzi, in questi casi, lo spettatore sa più o meno che cosa aspettarsi, e automaticamente esercita una funzione di filtro. La persuasione occulta passa perciò quasi esclusivamente attraverso la cosiddetta produzione di svago. ” Nei quattro incontri che si svolgeranno nella storica libreria di Trastevere in ottobre e novembre non si parlerà perciò solo di film americani. Anzi, “Hollywood, proprio perché è una macchina produttiva di tipo industriale, finisce per trasmettere messaggi ideologici e politici standardizzati, e più o meno in linea con le opinioni prevalenti, o addirittura con il conformismo del momento. E’ in Europa, dove è più forte l’autonomia dei registi, che passano i messaggi più originali. Si scoprirà perciò, con sorpresa, che qualche grande artista europeo trasmette visioni del futuro e interpretazioni della realtà presente estremamente acute e anticonformiste; e spesso messaggi dal sapore assai antico, in film che passano per progressisti o addirittura eversivi. ” Giuseppe Sacco ha insegnato nelle università di Firenze, Siena, Princeton, San Francisco, Parigi, Mit nel campo delle Relazioni Internazionali, della Sociologia dello Sviluppo, dei Movimenti di popolazione. E’ stato Capo Divisione all’Ocse, e consulente per le Banca Asiatica ed Africana di Sviluppo in moltissimi paesi. Grande viaggiatore, ha vissuto in Afghanistan, Arabia saudita, Francia, Mali, Sudan, Stati Uniti, Togo e Svezia. E’ stato “fondista” del Giorno e del Messaggero, ed ha svolto intensa attività pubblicistica (Nord e Sud, Il Mondo, Commentaire, The New Society, Géopolitique, Washington Quarterly, Preuves, Ideazione, e Limes). Attento osservatore della scena socioculturale, ha scritto su Eminem, Almodovar, Armani. Tra i libri, Il Nuovo Medio Evo (con Umberto Eco), Industria e Potere Mondiale, L’invasione Scalza: movimenti migratori e sicurezza nazionale, Que se vayan: America Latina contesa, Critica del nuovo secolo. Calendario degli incontri - Giovedì 5 Ottobre, ore 21. 00 “Il pensiero politico di Barman” Il messaggio politico implicito nelle avventure dell’uomo pipistrello attraverso l’analisi di tre dei cinque film. Giovedì 26 Ottobre, ore 21. 00 “Italiani, italo-americani e mafi osi sul grande schermo” Un profilo politico-antropologico dei personaggi de “Il Padrino” e “Il Padrino Ii”. Giovedì 16 Novembre, ore 21. 00 “Il nemico visto da Hollywood” L’impossibilità di partecipare al “sogno americano” in “C’era una volta in America” e “Il Padrino Iii”. Giovedì 30 Novembre, ore 21. 00 “Almodovar, il ricostruttore” I “valori” di un grande artista europeo e la loro diversità rispetto a quelli del business cinematografico hollywoodiano. .  
   
 

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