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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Maggio 2009
 
   
  MAPPA DELLA TOSCANA VIRTUOSA PER GUIDARE L´ECONOMIA FUORI DALLA CRISI IL VICEPRESIDENTE IERI AL SEMINARIO REGIONE-IRPET A PALAZZO STROZZI SACRATI

 
   
  Firenze, 26 maggio 2009 - Microimprese che fanno della piccola dimensione un punto di forza, che hanno imparato a fare squadra mettendo in comune funzioni e servizi, realtà tradizionali che puntano su prodotti nuovi e vincono la sfida del mercato, società ad alto contenuto tecnologico competitive a livello internazionale, enti e aziende pubblici che hanno saputo aprirsi ai cittadini e rendere più efficienti assistenza agli anziani, tutela della salute, gestione dei rifiuti. E ancora: territori che scoprono vocazioni e risorse proponendosi a modello di rispetto dell´ambiente e promozione del turismo e dell´artigianato. Sono solo alcune di quelle che, in gergo, si chiamano buone pratiche: esempi virtuosi di cui la Toscana è ricca e che, a dispetto della crisi in atto, ci parlano di una regione che ha tutte le carte per uscire dal tunnel e, soprattutto, per uscirvi più forte e moderna di come ci è entrata. Non è un generico invito all´ottimismo ma uno studio documentato quello che l´Istituto per la programmazione economica in Toscana propone oggi sul tema, appunto, “Buone pratiche nelle imprese, nei servizi pubblici e nella società”. Un´analisi preziosa, come ha sottolineato il vicepresidente della Regione nel suo intervento di saluto all´incontro organizzato a Palazzo Strozzi Sacrati, che si inserisce nel percorso tracciato con il progetto Toscana 2020, promosso Regione e Irpet proprio per rispondere all´esigenza di uno sguardo “lungo” sul futuro. Uno sguardo che si pensa oggi di allungare ulteriormente, per arrivare almeno al 2030. Ecco perchè, avverte il vicepresidente, la Regione e le pubbliche amministrazioni, mentre affrontano l´emergenza sostenendo concretamente imprese e cittadini, devono avere la capacità di prospettare politiche in grado di andare oltre la crisi. I l vice presidente ha sottolineato come l´ideogramma cinese che indica la parola crisi contenga sia il concetto di crisi che quello di opportunità. E´ questa la strada che la politica deve seguire, secondo il vicepresidente, perchè la crisi porta un cambiamento che la politica ha la responsabilità di governare e trasformarlo in un modello economico più forte e duraturo. I ricercatori Irpet si sono concentrati sulle realtà di successo, studiandole a fondo con l´obiettivo di rendere queste esperienze il più possibile replicabili e diffuse. Casi come quello dei Consorzi Sintek e Vera pelle conciata al vegetale, reti di imprese piccole e piccolissime, che hanno messo in comune depuratori e altri servizi con effetti positivi su bilanci e capacità di penetrazione e internazionalizzazione. Ma ci sono anche settori più tradizionali che hanno saputo reinventarsi, lanciando sul mercato prodo tti nuovi. E il caso, citato dai ricercatori Irpet, della Perini Navi, mentre sul versante della ricerca è positiva l´esperienza della Siena Biotech, che opera sul problematico fronte del legame ricerca-impresa. Ma le eccellenze non si fermano al settore privato. Il vicepresidente si è soffermato sull´importanza delle buone pratiche nella pubblica amministrazione. Fra gli altri, Irpet ha messo a fuoco nel suo lavoro i casi di Fabbrica Europa (cultura), dell´Asl 11 (prevenzione), quello del Parco della Val di Cornia (valorizzazione dell´ambiente) e di Siena ambiente (gestione dei rifiuti ). Le aziende pubbliche, come ha sottolineato il vicepresidente, hanno un ruolo chiave nell´orientare e facilitare l´innovazione del sistema e nel sostegno alla ricerca e al trasferimento tecnologico. Primo terreno essenziale è quello delle infrastrutture, del miglioramento nei trasporti di cose, persone, informazioni. La Regione è impegnata nel dare u na svolta in questo senso: basti pensare allo sforzo per la semplificazione amministrativa, al sistema di incentivi e premi a favore della sostenibilità sociale ed ambientale, ai sistemi di certificazione, al sostegno alla ricerca sancito oggi anche dalla prima legge regionale in questa materia, alle misure per favorire il superamento del digital divide, alla costruzione di un sistema di formazione più vicino alle esigenze di innovazione e qualificazione delle imprese, al sistema di apprendimento lungo l´intero arco della vita (lifelong learning). Sono tutti strumenti, come osserva il vicepresidente, per rendere più competitivo, coeso ed attraente l´intero territorio regionale, incrementando i livelli di benessere e qualità della vita di chi vive e lavora in Toscana. Le conclusioni di questo lavoro, che la Regione pensa di estendere al 2030, rappresenterà la base analitica principale su cui impostare la prossima programmazione. .  
   
 

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