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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Giugno 2009
 
   
  A VENEZIA LA MOSTRA GLASSTRESS DAL 6 GIUGNO AL 22 NOVEMBRE 2009

 
   
  Venezia, 3 giugno 2009 - Dal 6 giugno al 22 novembre 2009, due luoghi particolarmente significativi di Venezia quali l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti - Palazzo Cavalli Franchetti e la Scuola Grande Confraternita di San Teodoro, ospitano la mostra Glasstress. L’esposizione si presenta come uno dei più originali eventi collaterali della 53. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia. Glasstress è un progetto ideato e organizzato da Adriano Berengo, con la consulenza di Laura Mattioli Rossi e Rosa Barovier Mentasti. Adriano Berengo ha visto come il tema della Biennale di quest’anno, ovvero “la costruzione di nuovi mondi”, potesse dare lo spunto per proporre un’iniziativa che fosse un tentativo di immaginazione di un mondo altro, un contesto dove il vetro, grazie all’idea di grandi artisti internazionali, avesse la possibilità di mostrare le sue potenzialità. Organizzata dal Mjellby Konstmuseum di Halmstad (Svezia) in collaborazione con Berengo Studio 1989 di Murano-venezia, la mostra presenta le opere di 45 tra i più conosciuti artisti contemporanei - da César a Tony Cragg, da Lucio Fontana a Dan Graham, da Orlan a Joseph Kosuth, da Man Ray a Jean Arp, a Louise Bourgeois ad altri ancora - che si sono confrontati nell’arco della loro carriera con la tecnica vetraria. La Scuola Grande Confraternita di San Teodoro accoglie la grande installazione “Unicorno” dell’artista belga Koen Vanmechelen, parte del progetto The Cosmopolitan Chicken, che tocca molte tematiche sociali contemporanee come la manipolazione genetica, la clonazione, la globalizzazione, la multirazzialità, la società multiculturale, oltre a influenzare il dibattito su queste tematiche da un punto di vista artistico e umanitario. Il vetro è un materiale da sempre apprezzato per la sua duttilità, per le caratteristiche fisiche inalterabili e la ricchezza espressiva delle forme ma, nel corso dei secoli, ha dovuto esercitare grandi pressioni e compiere enormi sforzi - quello ‘stress’ di cui si parla nel titolo - per liberarsi dai cliché che lo imprigionavano e relegavano ad ambiti e utilizzi limitati. La sua presenza nel mondo dell’arte contemporanea è una conquista abbastanza recente, ed essenzialmente dovuta alla sua specificità, fatta di durezza e fragilità, trasparenza e opacità. La mostra, raccogliendo le esperienze di una serie di artisti contemporanei internazionali, si propone di individuare un percorso di studio e di critica, in grado di fornire l’opportunità di espandere i confini di questo materiale e fare del vetro di Murano un nuovo strumento espressivo. Il fil rouge dell’esposizione è, dunque, il rapporto tra l’artista e il vetro, il confronto con le caratteristiche e i vincoli tecnici imposti dal materiale, il dialogo tra il pensiero dell’ideatore e la mano del maestro. L’opera è il risultato del connubio tra l’idea dell’artista e il lavoro del maestro vetraio; la sintesi di saperi, conoscenze ed esperienze diverse, attraverso le quali si approda a un nuovo linguaggio espressivo. Gli artisti presenti in questa esposizione sono entrati in contatto solo sporadicamente con il mondo del vetro ma, unitamente ad esso, utilizzano anche materiali molto diversi. Proprio per questa ragione hanno ottenuto risultati stupefacenti, di grande originalità e innovazione. Quello che emerge è che l’incontro tra due realtà apparentemente lontane, l’arte contemporanea da un lato, il vetro dall’altra, ha consentito di immaginarne, idearne e costruirne una terza, un nuovo mondo, che ha liberato il vetro dalla sua identificazione in simbolo della tradizione, per donargli invece nuove prospettive e orizzonti. .  
   
 

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