|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 03 Ottobre 2006 |
|
|
  |
|
|
ALLE STELLINE DI MILANO UN CONVEGNO SU: SISTEMI INFORMATIVI PER IL GOVERNO DELLE POLITICHE SOCIALI UNA RIFLESSIONE SULL´IMPLEMENTAZIONE IN ATTO A SEI ANNI DALLA 328
|
|
|
 |
|
|
Milano, 3 ottobre 2006 - La risorsa "informazione", intesa come riduzione dell´incertezza, della non conoscenza o della errata conoscenza, costituisce uno strumento fondamentale per un´efficace gestione delle politiche sociali. In un efficiente sistema di welfare costretto ad ottimizzare risorse sempre più scarse, la possibilità di disporre di un efficiente Sistema informativo è alla base del raggiungimento di una precisione conoscitiva indispensabile per l´attuazione dei processi organizzativo-programmatori. La letteratura scientifica e l´esperienza empirica ci consentono di definire un Sistema informativo sociale (Siss) come un insieme, logicamente integrato, di metodi, strumenti, procedure e tecniche per la selezione, la raccolta, l´archiviazione, l´elaborazione e la distribuzione di informazioni nell´area del sociale. In quanto sistema si tratta di un aggregato non casuale, connotato da precise finalità, specifiche funzioni e una propria struttura. Le finalità conoscitive intervengono per ri-convertire il vasto paniere di dati in informazioni quanto più possibile esaustive e mirate agli obiettivi conoscitivi ed operativi dei vari soggetti coinvolti ed utilizzatori del Sistema stesso: Ii Sistema informativo sociale, ai suoi vari livelli di articolazione organizzativa, diventa strumento e risorsa programmatoria, integrata nell´ambito di un ,adeguato processo di definizione della "decisionalità consapevole", nella misura in cui possiede caratteristiche di tempestività (conoscenze in continuo aggiornamento e fondate su ciò che avviene rtel presente), sistematicità e organicità (il patrimonio di informazioni deve caratterizzarsi per: coerenza interna, stabilità nel tempo e rigore metodologico), esaustività ed attendibilità (il Siss deve porsi l´obiettivo di monitorare l´intero campo di osservazione), internalizzazione (la separazione tra produttori di conoscenza/ricercatori e amministratori/gestori/coordinatori deve essere superata almeno in parte, mirando a processi di autoproduzione dei dati). In termini concreti, un sistema informativo sociale di effettivo supporto al decision making dovrebbe consentire di rispondere sempre, con certezza e tempestività, a molte delle domande che possono emergere in fase di programmazione delle politiche sociali, come ad esempio: Qual è l´indice di penetrazione dei sevizi domiciliari per gli anziani tra la popolazione con 6. 5 anni e più? E tra i "grandi anziani"? Qual è il numero medio di utenti dei servizi diurni per disabili per ogni operatore? Qual è il rapporto tra qualità erogata, attesa e percepita da parte dell´utenza diretta ed indiretta (famiglie) nel contesto delle reti dei servizi per disabili? Qual è il rapporto tra il tempo mediamente dedicato all´assistenza diretta di ciascun utente e il tempo complessivo di lavoro? Qual è l´effettivo utilizzo degli asili nido, ovvero il rapporto tra capacità ricettiva, numero di utenti iscritti e numero di frequentanti? Qual è l´indice di saturazione delle strutture di accoglienza atte a fronteggiare l´emergenza abitativa dei cittadini di origine straniera? Qual è il profilo degli utenti tossicodipendenti in carico alle Aziende Sanitarie per ciò che riguarda il sesso, la classe di età, la sostanza di abuso primaria e la modalità di accesso al servizio? Qual è l´incidenza di handicap psichico e di handicap cognitivo tra gli utenti delle Comunità alloggio per disabili? Qual è il profilo di autonomia funzionale delle persone ricoverate nelle reti delle Case di Riposo e delle Rsa? Le liste di attesa per accedere al servizio di assistenza domiciliare da chi sono composte (età, profilo di salute, condizione socioeconomica) ? Quali sono le strategie di risposta che le famiglie adottano per fronteggiare un eventuale, improvviso, evento di crisi sociosanitaria per uno dei propri componenti? Qual è il tasso di ricambio dell´utenza all´interno delle Case di Riposo disaggregato per sesso, età e profilo di salute? Di quanto può aumentare/diminuire la spesa al variare dei criteri di accesso ad un servizio? Poiché in un´ottica di programmazione razionale degli interventi occorre definire/ridefinire obiettivi, individuare bisogni, priorità, risorse, modalità di intervento, al tool sistema informativo si chiede di garantire la possibilità di individuare in modo corretto i bisogni sociali, la domanda di servizi e le tendenze in atto, di conoscere il sistema attuale di offerta di servizi/prestazioni/interventi e di adottare adeguate forme di controllo e valutazione di tali attività. Nello specifico, un sistema informativo socio-assistenziale deve operare su tre macroaree di analisi tra loro integrate: a) l´offerta di servizi e prestazioni; b) i bisogni e la domanda sociale; c) la qualità dei servizi. Sul primo versante (offerta), un Siss deve garantire flussi informativi (informatizzati) sulla rete dei servizi e delle prestazioni: si tratta cioè di realizzare (sfruttando i canali comunicazionali amministrativi usualmente attivati per la rendicontazione ai fini del controllo di gestione, autorizzazione, accreditamento, ecc. ) un processo di autoproduzione di dati attraverso una richiesta informativa periodica alle singole unità di offerta di servizio (relativamente ad aspetti come l´utenza servita, il personale impiegato, i costi finanziari sostenuti, le dotazioni strumentali a disposizione, le caratteristiche architettoniche della struttura, ecc. ) Sul versante dell´analisi dei bisogni e della domanda sociale (espressa e potenziale), è necessario innanzitutto alimentare il Siss con i dati amministrativi e della statistica ufficiale, al fine di poter delineare un primo quadro socio demografico del contesto territoriale (attraverso ad esempio indicatori di struttura della popolazione) che consenta di individuare in prima battuta le dimensioni della domanda potenziale di assistenza di specifici gruppi di popolazione (anziani, minori, prima infanzia, ecc. ). E´ però anche necessario approfondire la conoscenza e la comprensione dei fenomeni sociali che afferiscono alle sfere d´azione del sistema di welfare, implementando all´interno del sistema informativo indagini ad hoc su gruppi target di popolazione. Infine sul versante della qualità dei servizi occorre realizzare analisi organizzative, analisi di Customer e Job Satisfaction, analisi sociotecniche sulla qualità dei processi e degli output, analisi di budget-tempo, attività di controllo statistico dei processi di erogazione del servizio, esperimenti fattoriali per il miglioramento continuo, case study di esperienze di eccellenza, ecc. Alla luce di questi aspetti, è bene forse sottolineare che un Sistema informativo sociale non è solo un insieme coordinato di statistiche, come purtroppo spesso si dice, neppure è il suo rivestimento informatico, come altrettanto spesso si crede o si vuoi far credere. In quanto tale, lo strumento Siss si distingue nettamente dalla prassi, particolarmente frequente nelle numerose esperienze locali di Osservatori sociali, di effettuare ricerche sporadiche, sconnesse da una logica, appunto, di sistema e quindi tali da risultare senz´altro utili, ma per scopi diversi dalla programmazione sociale, nei confronti della quale soffrono di un elevato grado di inadeguatezza. Le cause della prevalenza di questo approccio statico nella raccolta di informazioni (di scarso supporto al decision making) risiedono innanzi tutto nelle difficoltà pratiche di connettere il processo decisionale a effettive strategie programmatorie delle politiche sociali, in particolare in un contesto, quello italiano, caratterizzato da investimenti sulle politiche sociali ancora molto contenuti, con una tradizionale delega del care alle famiglie. È+ in questo quadro che si spiega l´esistenza di ancora troppo poche esperienze locali di Sistemi informativi sociali (regionali, provinciali; metropolitani): davvero funzionanti su largo spettro, esperienze peraltro concentrate prevalentemente, quando non esclusivamente, sul versante dell´analisi dei servizi e delle prestazioni e caratterizzate da difformità per obiettivi; architettura; strumenti, soggetti coinvolti e contenuti informativi1. Inoltre i Sistemi informativi sociali, per essere di effettivo supporto alla programmazione, alla gestione e alla valutazione delle politiche sociali, dovrebbero essere ben supportati e ben stabilizzati nella loro operatività temporale, cosa assai difficile nell´esperienza italiana. Le dinamiche di implementazione dei sistemi informativi nel comparto socio-assistenziale sono infatti lunghe e complesse, ma necessarie per consentire davvero ai policy maker di adottare quei principi di programmazione razionale degli interventi e delle risorse così ben definiti dall´art. 3 della L328/2000. In questo ambito, la mission di Synergia è quella di mettere a disposizione sistemi in grado di generare un giacimento informativo da cui attingere per ottenere prodotti conoscitivi (Relazioni periodiche sullo stato delle erogazioni di servizi e prestazioni ai cittadini, indicatori socio-statistici di governo del sistema, analisi qualitative/valutative su specifiche criticità, banche dati informatizzate, ecc. ) funzionali alla gestione dei processi e all´assunzione di decisioni consapevoli sia ai livelli centrali sia ai livelli locali. Da anni Synergia è azienda leader in Italia nella progettazione e implementazione di Sistemi informativi sociali e ha partecipato alle più significative esperienze regionali e provinciali di Sistemi informativi che ad oggi risultino realmente funzionanti e di concreto supporto alla programmazione delle politiche sociali. Nel mese di gennaio 2007 è prevista l´uscita del volume "Sistemi informativi Sociali: una risorsa per le politiche pubbliche" (a cura di Luigi Mauri), edito da Carocci Editore, Roma. Di seguito l´indice del volume: . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|