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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Ottobre 2006
 
   
  “LOGISTICS & MOBILITY”: NUOVE IDEE PER LA COMPETITIVITÀ

 
   
  Ravenna, 3 ottobre 21006 – E’ proseguita venerdì 29 settembre, nella sede dell’Associazione industriali, la conferenza “Logistics & Mobility”, promossa da Confindustria e dalla Camera di Commercio di Ravenna. Nella seconda sessione della giornata la riflessione ha toccato anche il tema delle reti: da quelle aeroportuali a quelle ferroviarie. E nell’ottica dell’integrazione, è stato Massimo Bucci, presidente dell’aeroporto di Forlì, a lanciare l’idea di un “patto” con lo scalo di Rimini: “Occorre esaminare la possibilità di dare vita a un’unica società di gestione, con un’unica politica commerciale”. Si tratta, in altre parole, di superare i campanilismi, una vera e propria barriera culturale, ha detto Cesare Trevisani, presidente della commissione Trasporti della Confindustria regionale. I margini, a vario livello, ci sarebbero: Trevisani guarda con favore a un hub per i voli low cost nel bacino romagnolo. Per il dirigente la “polverizzazione”, a tutti i livelli, non paga, e servono invece due o tre poli per dare vita a un’economia di scala: “Finché facciamo interporti a Lugo, Rubiera e in altre piccole realtà non ne usciamo”. L’assessore ai Trasporti Gino Maioli ha ricordato gli sforzi della Provincia, attraverso il Ptcp, per arrivare a creare nel territorio alcuni punti forti, nell’ottica della razionalizzazione. “Resta un fatto: noi un grande polo logistico l’abbiamo, e ha 22 km di banchine. Certo, Rotterdam ha 1. 300 metri di banchine per operatore e 90mila metri quadrati di piazzale. Da noi queste cifre scendono rispettivamente a 544 metri e a 62mila metri quadrati. Insomma, se non facciamo massa critica continueremo a chiederci perché i traffici non scelgono Ravenna”. Ma proprio il “piccolo” Lugo Terminal è stato preso ad esempio dal suo presidente, Enzo Poli. Nato nel 2001, oggi può contare tra l’altro su sette chilometri di binari e 19 ettari di aree (occupate al 65 per cento). A Lugo è nato uno snodo che ha fatto del trasporto degli inerti il suo core business, con rapporti privilegiati con la Puglia. Tra due mesi sarà attiva una nuova piattaforma logistica a Giovinazzo, mentre stanno per arrivare nuovi container per il trasporto del vino. Sono invece tre i collegamenti settimanali con Villach, per il trasporto dei legnami. Lugo Terminal è riuscita a dialogare proficuamente con Rfi. Nel corso del pomeriggio ci sono state analisi approfondite anche sulle strategie da porre in essere a livello italiano. Massimo Merlino, dell’Università di Bergamo, ha rilevato che l’Italia è veramente nella condizione ideale per i traffici – “siamo sotto la palma e il cocco ci cade in testa” – ma le condizioni di base vanno assecondate. Le alternative non sono molte. “E’ terroristico dire che il terreno del Frejus è radioattivo. Insomma, bisogna decidere se si vuole l’autarchia o la globalizzazione. Ma attenzione, nel primo caso prepariamoci a essere tutti molto più poveri”. Fare sistema, ancora una volta può essere la chiave di volta per lo sviluppo, come ha ricordato Stefano Costa della società T Bridge: un sistema tra territori e tra porti, supportati da reti, comprese quelle informatiche. E’ d’accordo anche il presidente dell’Autorità portuale di Venezia, Giancarlo Zacchello. Che non vuol sentire parlare di competizione tra Ravenna e lo scalo veneto: per vincere le sfide, l’Alto adriatico deve avere “una spinta comune”. .  
   
 

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