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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Giugno 2009
 
   
  QUEI “COLORI” CHE SPENGONO IL POPOLO MAPUCHE IL PREMIO UNESCO E IL PREMIO FORTALEZA ASSEGNATI AD “ABSURDISTAN”

 
   
  Palermo, 10 giugno 2009 - Va all’Argentina il Gran Premio Fondazione Banco di Sicilia – Ecovision Festival 2009” di € 20. 000. Il film vincitore è Colours at the End of the World (Colori alla fine del mondo), del regista argentino Ale Corte. E’ una coproduzione Italia/argentina/regno Unito (56’, in spagnolo con sottotitoli in inglese). Il film racconta dell’esproprio subito da una coppia di agricoltori Mapuche, stabilita su 385 ettari di una terra acquistata dalla Benetton in Argentina. La polizia ha demolito la casa della coppia e ha confiscato i buoi e il terreno coltivato. Altra gente Mapuche ha avuto limitato l’accesso all’acqua, ai trasporti e gli è stata perfino proibita l’accensione di fuochi. L’altra faccia della medaglia è data dalle controverse campagne pubblicitarie della Benetton che in quarant’anni di attività promuoveva i suoi “United colours” nelle questioni sociali e nell’uguaglianza razziale. “Può la Benetton – si chiede il regista - continuare a mantenere la sua alta e apprezzata reputazione mondiale?”. Il film ha indignato e comosso il numeroso pubblico di Ecovision, mostrando il controverso aspetto del capitalismo italiano. La giuria, presieduta dall’inviato speciale del Tg1, Tonino Pinto e composta dal Ernesto G. Laura scrittore, storico e critico cinematografico, Filippo Roviglioni responsabile della distribuzione per Rai Cinema, Angelo Bagnato, operatore culturale internazionale, Maria Pia Farinella, giornalista e documentarista, e Teresa Bartoli, capo ufficio stampa del Tg1, ha deciso all’unanimità dando la seguente motivazione: “Tre anni di lavoro tenace per raccontare la storia vera delle difficoltà di sopravvivenza della popolazione Mapuche in Patagonia. Un film autoprodotto, un’inchiesta svolta con obiettività giornalistica su un argomento di estrema attualità. Il premio Unesco, commissione nazionale italiana e il premio Fortaleza per il miglior lungometraggio di fiction sono stati assegnati a Absurdistan, coproduzione Azerbaijan /Germania, di 87’, in russo con sottotitoli in inglese,del regista Veit Helmer, Membro dell’ European Film Academy, assitente alla regia di Wenders. Il film, in anteprima europea, racconta della gente di un villaggio dell’Arzebaijan in cui l’acqua diventa metafora esistenziale fra uomini e donne. “Un film che narra come si possa tradurre in cinema una problematica unana e sociale in chiave ironica e semifiabesca”. Premio per la migliore commedia a Cenizas del Cielo (Cenere dal cielo), produzione spagnola di 92’, con sottotitoli in inglese del regista José Antonio Fernández Quirós. La Negrón Valley è un posto in cui i residenti vivono all’ombra di una centrale elettrica. Per caso, qui è dove finisce Pol Ferguson, un uomo scozzese che scrive guide turistiche. Ferguson intende guidare per le strade costiere e visitare i tanti monumenti storici, ma il camper che guida lo lascia bloccato nella valle occupata dalla centrale elettrica. Obbligato dagli eventi a rimanere lì, Pol scopre Federico, un sessantenne che ha passato anni a combattere contro la contaminazione della centrale e che crede fermamente che il Trattato di Kyoto la condannerà alla chiusura. La giuria lo ha premiato per sceneggiatura, ritmo, recitazione. “E’ un film che racconta con toni brillanti da commedia il drammatico contrasto tra l’economia contadina e l’inquinamento portato dall’industria. ” Premio per il miglior cortometraggio di fiction a The Job (Il lavoro), breve fiction, (3’10’’) in inglese del regista e attore statunitense Jonathan Browning, al suo debutto, che ironizza sulla difficoltà di assicurarsi un lavoro. Jonathan Browning ha iniziato la sua carriera da sceneggiatore/regista a Chicago. Durante la sua permanenza, è stato membro dell’Annoyance Theater, del Comedysportz, del Midnight Circus e Lid Productions. Quando sì è trasferito a Los Angeles, si è focalizzato sulla progettazione di cortometraggi di commedia teatrali. Ama creare cortometraggi no budget con gente che ama. “E’ un’ironica, divertente, efficace sintesi della criosi del mondo materiale risolta in un fulminante miniracconto”. Premio per il miglior documentario a Drakensberg Im bann Der Drachenberge (Le montagne dei dragoni dell’Africa), (51’) documentario austriaco in tedesco con sottotitoli in inglese dei registi Lynne e Philip Richardson, specializzati nella cinematografia di storia naturale. Questo documentario è un viaggio dinamico attraverso la vita di questa sorprendente montagna, Drakensberg o “Dragon Mountain”. “E’ anche una storia di sopravvivenza degli animali in un paesaggio di un irresistibile e spietato potere. Per la qualità tecnica e artistica con cui è descritta un’area del Sudaafrica senza ricorrere ad alcun commento parlato, ma affidandosi solo alla forza suggestiva e dinamica delle immagini”. Premio per il miglior film-inchiesta a Jun Ducat – A Heroe o Terrorista (Jun Ducat – Eroe o terrorista?) produzione spagnola di 29’ in Tagalog e inglese con sottotitoli in Inglese della regista Adaia Teruel. Il 28 Marzo 2007, Jun Ducat, un Filippino di 57 anni, ha dirottato uno scuolabus con 32 bambini per più di 10 ore. Il dirottamento divide l’opinione pubblica filippina, poiché Jun Ducat é considerato un terrorista per molte persone e un eroe per tante altre. Un anno dopo, Ducat non è stato ancora processato. È esposto a una sentenza di morte. Questo documentario, cerca di scoprire chi è realmente Jun Ducat, un eroe o un terrorista? “Il film è stato premiato per la drammatica ricostruzione della vicenda giudiziaria tuttora aperta nelle Filippine di Hjan Ducat , eroe o terrorista responsabile di un gesto dimostrativo estremo per denunciare le condizioni di vita nei quartieri di Manila. ” Premio per il miglior documentario a sfondo sociale a (En)terrados (Sotterrati), film (11’23”) in spagnolo con sottotitoli in inglese e italiano del regista barcellonese Àlex Lora, racconta del disagio dei nostri tempi, trovare una casa in una metropoli, cosa ormai impossibile. Tre personaggi cercheranno un´alternativa per trovare un posto dove riposarsi in pace. Una distopia vicina, una ricerca stressante; un´interazione impossibile verso una fuga poetica. Un efficace racconto giornalistico con accenni emozionali per la drammatica attualità della carenza di alloggi nelle metropoli e la conseguente speculazione sulle fasce più deboli, in particolare i giovani. La Giuria, inoltre, attribuisce il premio per il miglior film di animazione a Flatland, animazione Usa, di 36’, in inglese con sottotitoli in italiano dei registi Dano Johnson, Jeffrey Travis. Flatland è un film d’animazione ispirato al romanzo classico di Edwin A. Abbott, Flatland. Ambientata in un mondo bidimensionale abitato da sensibili forme geometriche, la storia segue Arthur Square e la sua curiosa nipotina Hex. Quando arriva un misterioso visitatore da Spaceland, Arthur e Hex devono farsi ragione dell’esistenza di una terza dimensione, rischiando terribili conseguenze dai malvagi Circles che hanno dominato Flatland per mille anni. “E’ una fantastica geometria che ci fa attentamente riflettere sull’esigenza dell’uomo di esplorare e superare il limite dell’attuale dimensione dell’esistenza umana. “ Menzione speciale per il cortometraggio di fiction a The End (La fine) del regista spagnolo. E’ una angosciosa profezia che fa riflettere sull’ipotesi dell’autodistruzione in un pianeta sempre più arido. Menzione speciale per Mustang – Journey of Transformation (Mustang – Viaggio di Trasformazione) di Will Parrinello, 27’, Usa, documentario in inglese, narrato da Richard Gere, con sottotitoli in inglese. Il documentario racconta l’eccezionale storia di una cultura tibetana recuperata dal margine dell’estinzione attraverso la ricostruzione dei suoi luoghi più sacri. Il film presenta interviste con il Dalai Lama, il Re del Mustang, il capo restauratore Luigi Fieni e Richard Blum, fondatore della Fondazione Americana dell’Himalaya, l’Associazione non governativa che ha lavorato a stretto contatto con la comunità per restaurare i monasteri e portare i servizi sociali essenziali alla gente del Menzione speciale per il documentario a China is far away-Antonioni and China (La Cina è lontana – Antonioni e la Cina) produzione cinese di 98’, in italiano e Cinese con sottotitoli in inglese del regista Haiping Liu. Il documentario rende omaggio al maestro Antonioni, che nel 1972, proprio durante la grande rivoluzione culturale del proletariato, venne in Cina per girare il film. “E’ un viaggio a ritroso come in un backstage nella Cina vista e filmata negli anni’70 da un grande maestro come Antonioni e il confronto con la Cina di oggi. ” Menzione speciale per il film-inchiesta a Eco-crimes: Tibet connection (Eco-crimini: Rapporto Tibet dei tedeschi di Heinz Greuling, Thomas Weidenbach racconta del triste destino cui vanno incontro le ultime tigri dell’India, che vengono cacciate come mai prima per il commercio della pelle. I responsabili di questo commercio, sono milioni. La tigre indiana lotta per la sopravvivenza. La giuria ha poi proceduto alle menzioni speciali per la ,migliore selezione di cortometraggi di animazione all’Esma-école Supérieure des Métiers Artistiques (Francia) per: Haoma di Matthieu Deltour, Melissa Lafon, Elodie Legros, Yann Moalic Dans la tete di Grégory Damour, Maxime Entringer, Anthony Gilles, Allan Sellier Si vis bellum di Benjamin Basso-bert, Victor Gornes, Rudy Laplasse, Laurent Tollard Ex-e. T. Di Benoit Bargeton, Rémy Froment, Nicolas Gracia, Yannick Lasfas. Shine di Cédric Balet, Mathias Capdet, Emilien Escande, François Jurado, Shine di Cédric balet, Mathias Capdet, Emilien Escande, Francois Jurado. Welcome to Corporate Corp. Di Alexandre Allain, Pierre Navarre, Flora Borne, Ugo Riaboukine Per la fantasia, la qualità e lavarioetà tecnica, sorprendente dimostrazione della grandissima evoluzione nel mondo della computer grafica espressa dagli allievi della scuola ,francese dell’Esma-école Supérieure des Métiers Artistiques La Direzione dell’Ecovision Festival 2009 ha deciso all’unanimità di attribuire i seguenti riconoscimenti: segnalazione per Blackrainbow (Arcobaleno nero), produzione della Corea del Sud) di Jisuk Jung “per il tocco poetico con cui ha espresso lo sguardo di una bambina sul mondo”. Segnalazione per O club dos sem teto (Il club dei senzatetto)(Corea del Sud) di Claudia Brenlla, “per la commossa esplorazione di un mondo degradato a contatto con l’ambiente del grande turismo”. Segnalazione per Global Focus (Corea del Sud) di Cesare Fragnelli, “per l’incontro che ci consente di realizzare con sei ambientalisti fra i più importanti del mondo”. Segnalazione per la fiction Tu seras homme (Francia) di Olivier Dujols, “per il talento con cui affronta il tema dell’immigrazione attraverso i diversi stati d’animo dei protagonisti”. Segnalazione per Il sindaco (Italia), di Gianluca Baldari “per il modo originale con cui rappresenta e stigmatizza un costume siciliano che può assumere un significato universale”. Segnalazione per Green (Verde) (Francia) di “per la partecipazione emotiva e la chiarezza espositiva con cui è documentata la deforestazione in Indonesia e la strage degli oranghi ad essa collegata. ” Segnalazione del festival per La marche de Reena (Svizzera) di Fiorella Castanotto “per la chiara documentazione di una tecnica secolare attraverso un ritratto di donna raccoglitrice di sale”. Segnalazione del Festival per Heikbalt (Dal congelatore alla fornace) (Austria), di Udo Maurer per il suggestivo confronto fra due aree del mondo segnate rispettivamente dalla temperatura più calda e dalla temperatura più fredda ed il simpatico ritratto della gente che abita questi luoghi. Successo anche per Eliane Trindade, la giornalista de La Fohla de San Paulo, che ha presentato al pubblico europeo il suo libro “As meninas de Esquina”, da cui è stato tratto il film “Sonhos rubados”, proiettato in parte al Festival. Case editrici del continente si stanno assicurando i diritti del libro. Eliane è stata ospite d’onore in previsione dell’edizione brasiliana del festival che si terrà a Fortaleza dal 18 al 24 luglio. Al festival ha partecipato anche Monique Sluyter. La modella olandese è stata la vedette di un’intera settimana e ha portato la sua diretta testimonianza su Theo Van Gogh, l’artista olandese assassinato da un estremista islamico. La vicenda ha ispirato il film “Il cielo sopra l’Olanda”. Proiettato in anteprima al festival.  
   
 

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