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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Giugno 2009
 
   
  TRENTO: ISCRITTI NELLE LISTE DI MOBILITA´, I NUMERI DI MAGGIO

 
   
  Trento, 10 giugno 2009 - I lavoratori che a maggio 2009 risultano iscritti nelle liste di mobilità della provincia di Trento sono 3. 661, cioè 43 in più rispetto allo stock registrato nel mese di aprile. Si tratta dell’incremento mensile più modesto (+1,2%) tra quelli registrati dall’inizio della crisi, cioè dal mese di ottobre 2008, che potrebbe quindi presupporre un rallentamento della tendenza sin qui rilevata. I dati sono stati diffusi oggi dall´Agenzia del Lavoro - Ufficio Osservatorio del Mercato del lavoro di Trento. Il confronto ad un anno, peraltro, evidenzia un incremento ancora molto significativo, se si considera che gli iscritti attuali sono il 40,5% in più rispetto allo stock di maggio 2008. Come di consueto, a crescere maggiormente è la componente degli iscritti che non hanno diritto a ricevere l’indennità statale in quanto espulsi da aziende di piccole dimensioni, ai sensi della legge 236/93. Per questi soggetti l’incremento in un anno ammonta al 53,3%, contro una crescita del 18,3% imputabile agli iscritti con diritto all’indennità statale. Comprendendo anche i soggetti inseriti nella lista provinciale, la distribuzione complessiva degli iscritti in mobilità a maggio vede prevalere i licenziati dalla piccola impresa nella misura del 72%, contro il 67% di un anno fa. Gli ultimi dati evidenziano come sia il manifatturiero a pagare il prezzo più alto in termini assoluti di espulsioni: in questo comparto gli iscritti nell’arco di un anno crescono di 520 unità, portando la quota degli iscritti provenienti da quest’area al 42% del totale (era il 39% un anno fa). Con 297 iscritti in più, sono però le costruzioni a far registrare l’incremento percentuale più importante (+77,7%), confermando come il comparto dell’edilizia sia ancora molto esposto in termini di espulsioni. Dal settore industriale nel suo complesso proviene ormai il 60% di tutti gli iscritti in mobilità, contro il 53% di un anno prima. Le presenze in lista provenienti da aziende del terziario vedono diminuire il proprio peso dal 41% di anno fa all’attuale 38%, mentre l’agricoltura continua a rivestire una quota assolutamente marginale, con meno del 2% degli iscritti complessivi. L’aggiornamento di maggio mostra anche con tutta evidenza come la componente straniera continui a pagare un prezzo molto più alto rispetto ai lavoratori italiani in termini di licenziamenti. Nell’arco di dodici mesi gli iscritti in mobilità stranieri sono cresciuti da 479 a 768, con un incremento del 60,3%. Attualmente gli stranieri rappresentano più di un quinto (21%) di tutti gli iscritti, contro il 18% di un anno fa, ma in riferimento ai soli espulsi dalle costruzioni la quota straniera supera la soglia di un terzo (35%). Oltre ai dati di stock riportati finora, che si riferiscono al mese di maggio, va ricordato che il 9 giugno il Comitato per la mobilità ha approvato l’inserimento in lista di ulteriori 250 soggetti. Un numero leggermente più alto rispetto ai 225 nuovi iscritti di maggio, ma comunque inferiore alla nuove entrate registrate nei mesi precedenti. A conferma della situazione pregressa, meno di un quinto dei nuovi iscritti proviene da imprese di dimensioni medio-grandi. L’apporto numericamente più importante deriva dalle aziende del terziario, che determinano l’ingresso di 104 soggetti, pari al 40% dei nuovi iscritti, seguite da vicino dalle realtà del manifatturiero, con 97 nuove espulsioni. Anche tra i nuovi iscritti la manodopera straniera riveste un peso significativo, con una quota pari al 22% del totale, che peraltro è inferiore al 27% che si era registrato tra i nuovi iscritti di maggio. .  
   
 

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