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MARTEDì
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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Marzo 2005 |
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DOPO L’INTERVENTO DI VASCO ROSSI AL FESTIVAL DI SANREMO, POLEMICO CONTRO LE NORME ANTIFUMO, LA SICVE (SOCIETÀ ITALIANA DI CHIRURGIA VASCOLARE ED ENDOVASCOLARE) ESCE ALLO SCOPERTO “NON FUMARE NON È TRA I DIECI COMANDAMENTI MA NON UCCIDERE SÌ” IL FUMO È TRA I PRINCIPALI INDIZIATI DI TUTTE MALATTIE VASCOLARI DEGLI ITALIANI |
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Roma, 8 marzo 2005 - Sicve (Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare) alle dichiarazioni di Vasco Rossi nell’ultima serata del Festival di San Remo. “Vorrei rendere noto agli otto milioni di italiani e più che hanno seguito l’apertura dell’ultimo giorno del Festival che, secondo il nostro Registro di Chirurgia Vascolare il fumo è il fattore di rischio che compare con più frequenza nei pazienti costretti a sottoporsi a interventi per patologie vascolari” sottolinea Domenico Palombo, del San Martino di Genova, Presidente della Sicve e coordinatore del Registro Italiano degli Interventi di Chirurgia Vascolare. Oltre, quindi, alla correlazione diretta tra fumo e tumore, il Registro Nazionale dimostra con chiarezza l’impatto che ha avuto il fumo sulla popolazione italiana in termini di patologie circolatorie, considerate la prima causa di morte nel mondo occidentale. Tra queste l’ictus ischemico (infarto cerebrale) che può portare a emiplegia o morte, è quella più diffusa. Nato nel 2000 il Registro Italiano degli Interventi di Chirurgia Vascolare registra tutti gli interventi fatti nei centri di chirurgia vascolare (ospedalieri, universitari, pubblici, privati) che fanno parte della Sicve con un follow-up di 30 giorni. Nel registro, per ogni intervento, sono annotati tutti i dati clinici del paziente come età, sesso e patologia, la tecnica di intervento prescelta e, soprattutto, tutti i fattori di rischio. Secondo i dati raccolti dal Registro in questi anni il fumo aumenta in tutte le fasce di età la possibilità di andare incontro a patologie vascolari. Alcuni esempi: i fumatori rappresentano il 73,5 per cento di quanti vengono operati per ictus ischemico carotideo; l’85 per cento di quanti vengono operati di aneurisma (dilatazione) dell’aorta addominale, grave patologia che può portare a morte per rottura dell’arteria. Sono fumatori il 79 per cento degli operati per arteriopatia degli arti inferiori, che, se non trattata, può portare alla cancrena e alla perdita dell’arto. In tutti questi casi, inoltre, se si verificano complicanze postoperatorie, queste riguardano i fumatori nella maggior parte dei casi (tra i 79 e l’82 per cento). Come testimonia l’Associazione europea dei registri vascolari, con oltre 70 centri di chirurgia vascolare coinvolti (il 70 % del totale dei centri italiani) il Registro Italiano rappresenta oggi il più esteso di tutti i Paesi Europei con una popolazione che supera i 40 milioni di abitanti. I dati inseriti da ogni centro sono elaborati da un server centrale e disegnano un quadro con cui ogni singolo chirurgo si può confrontare anche per valutare i propri risultati. “Considerate le dimensioni raggiunte e la mole di dati elaborata - continua Palombo - il Registro rappresenta la Voce Ufficiale della chirurgia vascolare italiana con cui le amministrazioni delle strutture sanitarie e le istituzioni si devono confrontare. Una voce che abbiamo deciso di rendere accessibile a tutti che possa quindi essere ascoltata anche dai non addetti ai lavori, magari sedotti da alcuni oratori del festival di San Remo”. |
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ANGIOPLASTICA CORONARICA: IL NUOVO STENT MEDICATO ENDEAVOR DIMINUISCE I RE-INTERVENTI E SARA’ INDICATO PER PIU’ PAZIENTI |
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Orlando, Usa, 8 marzo 2005 – Si parla di stent medicati alla 54a Sessione Scientifica Annuale dell’American College of Cardiology (Acc) dove sono stati appena presentati i risultati dello studio Endeavor Ii. E’ stato dimostrato un miglioramento clinicamente e statisticamente significativo in tutti gli endpoint dello studio, con una riduzione pari al 47% nell‘endpoint primario rappresentato dal Tvf (Target Vessel Failure) a 9 mesi che comprende: mortalità, infarto miocardico e rivascolarizzazione del vaso target trattato precedentemente con lo stent coronarico senza farmaco. “I risultati clinici sono notevoli e mostrano come oltre il 95% dei pazienti sottoposti nella sperimentazione ad impianto di stent Endeavor non ha richiesto ulteriori trattamenti o la rivascolarizzazione del sito di trattamento originario a nove mesi”, ha dichiarato William Wijns, M.d., co-sperimentatore principale dello studio clinico pilota Endeavor Ii e co-direttore del centro cardiovascolare belga Olv Ziekenhuis, Aalst. “Lo stent Endeavor riduce notevolmente le percentuali di ristenosi clinica, ossia un nuovo restringimento dell’arteria dovuto alla crescita di tessuto proliferativo all’interno dello stent medesimo, rispetto agli stent non medicati”. “Con questi risultati sulla ristenosi è stato definitivamente superato l’unico inconveniente legato all’angioplastica associata ad impianto di stent tradizionale” commenta Antonio Bartorelli, Responsabile U. O. Di Cardiologia Invasiva e Interventistica del Centro Cardiologico Monzino. “Estrema facilità di utilizzo” Lo stent a rilascio di farmaco Endeavor è basato sullo stent coronarico Driver, stent in lega di cobalto con una struttura modulare unica al mondo. I tassi di successo dell’impianto a livello di dispositivo e di lesione sono stati tutti superiori al 99 %. “Tra gli stent tradizionali il Driver è senz’altro il dispositivo che arriva alla lesione target con più facilità. Lo stent medicato che usa la piattaforma Driver ci consentirà di estendere l’utilizzo dei dispositivi anche ai casi più complessi” spiega Alberto Cremonesi, Responsabile U.o. Di Cardiologia Invasiva e Interventistica di Villa Maria Cecilia Hospital (Cotignola). “Risultati clinici e angiografici estremamente significativi” I risultati finali evidenziano l’effetto terapeutico significativo che Endeavor esercita in pazienti affetti da coronaropatia. Lo studio ha raggiunto i suoi endpoint primari e secondari, con una riduzione pari al 47 % del Tvf nel braccio di Endeavor (8,1%) rispetto al gruppo di controllo (15,4%). Lo studio dimostra inoltre una riduzione pari al 62 % del Tlr (rivascolarizzazione della lesione target). Il Tlr rappresenta il tasso di ri-trattamento dei pazienti impiantati con stent ed è considerato dai medici il valore clinico di riferimento per valutare l’efficacia dello stent a rilascio di farmaco. Lo studio ha dimostrato inoltre una riduzione pari a oltre il 70 % della ristenosi binaria angiografica (Abr) intrastent. “Notevoli i risultati sulla sicurezza” Dallo studio Endeavor Ii sono emersi dati straordinari sui risultati dello stent Endeavor in termini di sicurezza. Lo studio ha indicato una riduzione pari al 50 % del tasso di eventi cardiaci avversi maggiori (Mace) nel braccio di Endeavor (7,4%) rispetto al braccio di controllo (14,7%). Inoltre, Endeavor Ii ha mostrato, a 30 giorni, un tasso di trombosi intra stent, pari allo 0,5 %. “Lo stent Endeavor ha dimostrato risultati straordinari in termini di sicurezza” ha dichiarato Martin B. Leon, M.d., co-sperimentatore principale degli studi clinici Endeavor Iii e Endeavor Iv e Presidente della Cardiovascular Research Foundation, Columbia University Hospital, New York. “L’esperienza clinica ottenuta con Endeavor Ii e l’assenza di malapposizione tardiva colloca lo stent Endeavor tra i sistemi Des più sicuri ad oggi studiati”. Lo studio clinico Endeavor Ii, sponsorizzato da Medtronic, è uno studio pilota randomizzato, in doppio cieco, per valutare la sicurezza e l’efficacia dello stent coronarico a rilascio di farmaco Endeavor di Medtronic, a confronto con lo stent coronarico Driver, in pazienti affetti da coronaropatia. Nello studio sono stati arruolati 1.197 pazienti in 72 centri di 17 paesi, rendendolo il primo e maggiore studio sugli stent a rilascio di farmaco mai condotto al di fuori degli Stati Uniti in cui si realizza un confronto tra uno stent a rilascio di farmaco e uno stent non medicato. Commercializzazione europea in primavera “Siamo estremamente soddisfatti dei risultati clinici straordinari emersi da Endeavor Ii,” ha dichiarato Scott Ward, presidente della Divisione Vascolare di Medtronic. “Dati come questi, ci stimolano ulteriormente al raggiungimento del nostro obiettivo di commercializzare lo stent Endeavor fuori dagli Stati Uniti questa primavera.” |
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XYOTAX: I RISULTATI DELLO STUDIO REGISTRATIVO STELLAR 3 MOSTRANO RIDUZIONE DEGLI EFFETTI COLLATERALI RISPETTO AL PACLITAXEL, CON UGUALE EFFICACIA, NEL TRATTAMENTO DEL TUMORE POLMONARE NON MICROCITOMA (NSCLC) |
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Seattle e Presso, 8 marzo 2005 - Cell Therapeutics, Inc (Cti) ha annunciato che lo studio di fase 3 denominato Stellar 3 in cui Xyotax viene usato in combinazione con carboplatino, non ha raggiunto il suo obiettivo primario anche se ha ottenuto la significatività statistica per la non inferiorità della sopravvivenza, in confronto a una combinazione di paclitaxel e carboplatino. I pazienti trattati con Xyotax/carboplatino hanno inoltre dimostrato una significativa riduzione dell’alopecia e una diminuzione di numerosi altri effetti collaterali, quali dolore muscolare e articolare, sintomi cardiaci nonchè un generale decremento della tossicità neurologica in confronto a pazienti trattati con il regime standard contenente paclitaxel/carboplatino. Il regime contenente Xyotax è stato somministrato attraverso una facile infusione di 10 minuti senza che fosse necessario aggiungere steroidi o altre pre-medicazioni. Nonostante l’assenza di misure cautelative, le reazioni di ipersensibilità sono risultate rare, nel gruppo di pazienti trattati con Xyotax/carboplatino. I risultati completi dello studio saranno presentati all’American Society of Clinical Oncology (Asco) alla metà di maggio. “Se si mantengono costanti i fattori di rischio noti, come il calo ponderale, il livello di calcio ed i livelli di Ldh (un fattore prognostico che indica la gravità della malattia), nello Stellar 3 il fattore singolo più rilevante per la sopravvivenza, con elevata significatività statistica, è il trattamento con Xyotax piuttosto che con paclitaxel” ha fatto notare Jack Singer, M.d., Chief Medical Officer di Cti “Questa analisi effettuata sulla popolazione di pazienti “intention to treat” utilizzando il modello multivariato di Cox era inclusa nel piano di analisi statistica dello studio. Questa analisi inoltre suggerisce un beneficio in termini di sopravvivenza da parte di Xyotax rispetto a paclitaxel, che non è così evidente nell’ analisi primaria”. Lo Stellar 3 è uno studio multicentrico, randomizzato e controllato di fase 3 nel quale lo Xyotax è stato somministrato alla dose di 210 mg/m2 in combinazione con carboplatino (Auc 6) e confrontato con paclitaxel somministrato alla dose di 225 mg/ m2 sempre in combinazione con carboplatino (Auc 6). Entrambi i regimi sono stati somministrati ogni 3 settimane fino a 6 cicli di terapia in 400 pazienti affetti da Nsclc e con performance status 2 (Ps2). “Siamo rammaricati che Xyotax, in combinazione con carboplatino, abbia mostrato un’efficacia solo paragonabile alla combinazione di confronto, dopo che avevamo osservato, nel corso dello studio, una sopravvivenza mediana e una percentuale di sopravvivenza a un anno (in cieco) mai riportate in letteratura così elevate. Siamo però incoraggiati dall’analisi preliminare che dimostra un significativo effetto del trattamento con Xyotax, una riduzione di tossicità e un vantaggio per i pazienti” ha riferito James A. Bianco, M.d., Presidente e Ceo di Cti “Siamo fiduciosi che le nostre prossime discussioni con Fda sulla variazione da introdurre nello Stellar 2 e sui risultati preliminari dello Stellar 3 siano produttive. Contiamo inoltre di avere i dati dello Stellar 2 per la metà di aprile, seguiti subito dopo da quelli dello Stellar 4”. |
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22 MARZO, GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA: CONTINUA L'IMPEGNO DI BIOTHERM AL FIANCO DI UNICEF PER IL PROGETTO "DE LA SOURCE A LA VIE" |
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Milano, 8 marzo 2005 - Il 22 marzo sarà la giornata dell'acqua. La situazione idrica nel mondo continua ad essere un problema. E in gioco non ci sono solo la vita e la salute di milioni di persone, ma anche lo sviluppo futuro e la riduzione della povertà in molti paesi. Biotherm, marchio internazionale di cosmesi, già da aprile del 2003 è al fianco di Unicef per un programma internazionale a favore dell'acqua potabile. E' nato, infatti, il progetto triennale De la Source à la vie nel Benin ed in Cambogia, dove Biotherm e Unicef mobilitano le loro energie alla costruzione e ripristino di pozzi di acqua potabile. Gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti, e si sono compiuti significativi e importanti passi avanti. Nel Bénin sono stati realizzati impianti di trivellazione in 10 diverse località. Tutte le operazioni hanno avuto successo e le pompe sono state installate ed attivate. Sono stati creati dei comitati con il coinvolgimento della popolazione locale per gestire e formarli sul funzionamento e la manutenzione dei pozzi d'acqua. L'iniziativa ha permesso a circa tremila persone ad essere immuni dalle malattie causate dalla mancanza di acqua pulita, tra cui il Verme della Guinea. Si sono raggiunti anche altri importanti traguardi, come l'approvvigionamento dell'acqua ora facilitato, che permette alle donne di non coinvolgere i figli che possono ora dedicarsi alla scuola. In Cambogia il programma De la Source à la vie, insieme a Unicef, ha realizzato la costruzione di 350 pozzi d'acqua potabile e i risultati sono tangibili. Secondo, infatti, la Demographic Health Survey il 27% della popolazione rurale cambogiana ha accesso all'acqua potabile, mentre nei villaggi sostenuti dal progetto Unicef-biotherm la cifra raggiunge il 66%. Il programma continua e sono previste 70 nuove trivellazioni e la costruzione di 538 punti di raccolta d'acqua in villaggi e scuole. Significativo è il coinvolgimento attivo di tutte le popolazioni locali. I villaggi seguono corsi di formazione per la manutenzione delle pompe ed un programma di educazione all'igiene personale e a un corretto utilizzo dell'acqua. Ma l'impegno di Biotherm non finisce qui. Il programma De la Source à la vie è stato esteso anche alle popolazioni della Corea per il ripristino di pozzi d'acqua all'interno delle scuole e degli ospedali per bambini. Grande sostenitrice del progetto è la cantante coreana Hyolee, famosa presso i giovani del suo paese, nonché testimonial Biotherm, che ha messo la sua notorietà al servizio di questa causa con la partecipazione ad azioni di sensibilizzazione. "Biotherm non vuole fermarsi:- dichiara Fabio Lo Prato, direttore di Biotherm - Continuiamo a sostenere il progetto De la Source à la vie con l'obiettivo di raggiungere gli ambiziosi traguardi prefissati fin dall'inizio. Affronteremo il lavoro con la consapevolezza che, grazie anche alla sensibilità di chi vive il mondo Biotherm, siamo e saremo in grado di contribuire al miglioramento della qualità della vita per quelle popolazioni veramente bisognose". On line sul sito www.Delasourcealavie.org potrete effettuare una donazione a supporto del programma De la Source à la vie. |
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LA COMMISSIONE EUROPEA APPOGGIA UNA ESPOSIZIONE DI NUOVO TIPO |
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Bruxelles, 8 marzo 2005 - Dal 3 al 5 giugno si svolgerà a Parigi la prima esposizione europea della ricerca e dell'innovazione. La manifestazione, ideata da un imprenditore e da uno scienziato, riunirà ricercatori, organizzazioni pubbliche di ricerca, partner finanziari e fondi d'investimento, consulenti, case editrici, multinazionali e start-up. 'Con questa esposizione ci siamo posti due obiettivi', ha spiegato Jean Audouze, astrofisico francese e presidente della fiera, nel corso della conferenza stampa del 3 marzo a Bruxelles. 'Vogliamo offrire agli operatori europei più importanti la possibilità d'incontrarsi, scambiare punti di vista e dare impulso all'innovazione, e vogliamo illustrare al pubblico le più recenti scoperte e le offerte di lavoro nel settore'. In un momento di crescente e preoccupante mancanza d'interesse tra i giovani per le professioni scientifiche, Commissione europea, Senato francese e ministero per la Ricerca - oltre ai governi italiano, tedesco e ungherese - hanno prontamente intuito le possibilità di un avvenimento di questo tipo. Come ha spiegato Michel Claessens, capo unità ff della direzione Società della scienza della Dg Ricerca, i nuovi dati mostrano che dal 1992 l'interesse del pubblico per la ricerca è andato drasticamente scemando. Ad esempio, ha aggiunto, si è ridotto dell'8% in Francia e del 22% in Italia. 'È un problema grave', ha detto Claessens. 'L'europa sta studiando la possibilità di raddoppiare le spese per la ricerca, ma non possiamo aspettarci che il pubblico sostenga questo sforzo se l'interesse, e persino la fiducia, in questo settore declinano'. Secondo Claessens, l'aumento dei fondi per la ricerca dell'Ue dovrebbe essere accompagnato da maggiori sforzi per comunicare, perché 'la comunità scientifica non è certo famosa per la sua cultura della comunicazione'. 'Sono poche le manifestazioni che cercano di migliorare il dialogo tra pubblico e scienziati', ha aggiunto. 'Pensiamo che questa sia una esposizione unica, che merita di essere promossa e sostenuta'. Il programma dell'esibizione intende essere enciclopedico e panoramico, e coprire tutte le aree di ricerca. Preparato da Audouze con l'aiuto di un comitato scientifico composto da 80 personalità, include uno spazio espositivo suddiviso in sei aree tematiche (Ricerca dell'Ue, sviluppo della ricerca, tecnopoli e punti di eccellenza, università, finanziamento della ricerca, ricerca applicata, multinazionali, aziende farmaceutiche e start-up di punta), letture, workshop e tavole rotonde, animazioni scientifiche per il pubblico. Le letture esamineranno le nuove scoperte e innovazioni degli ultimi due anni nell'Ue. Tra i temi trattati: esplorazione spaziale da Marte a Titano, viaggio all'interno della Terra, terremoti e tsunami, ultime novità nell'uso delle nanotecnologie, cure mediche del futuro, Iter, pile a idrogeno e a combustibile, futuro dell'acqua potabile, biodiversità, ricerca matematica, dai brevetti alle start-up e all'innovazione: per chi e quando. Le tavole rotonde, due delle quali organizzate dalla Dg Ricerca, tratteranno i seguenti temi: programmi di ricerca dell'Ue, diffusione della scienza in Europa, ricerca civile e ricerca militare, diritti di proprietà intellettuale, sviluppo sostenibile e politiche nazionali ed europee per la ricerca e l'innovazione. Infine, Ase (Agenzia spaziale europea), Eso (European Southern Observatory), il Palais de la Découverte e la rivista 'La Recherche' organizzeranno numerose animazioni scientifiche. 'L'obiettivo è di far intervenire all'esibizione ricercatori di tutte le aree che possano incontrarsi con i visitatori interessati, tra i quali speriamo siano presenti anche molti giovani', ha dichiarato Audouze al Notiziario Cordis. 'È la prima volta che viene organizzata una manifestazione del genere, e siamo consapevoli che non potrà soddisfare tutti. Speriamo però di far capire che ricerca e sviluppo sono necessari e che abbiamo bisogno gli uni degli altri. Dobbiamo anche far passare il messaggio che la ricerca non è un lusso, ma una precondizione necessaria per la nostra sopravvivenza', ha aggiunto il professore. Parlando al Notiziario Cordis, François-denis Poitrinal, presidente dell'esibizione e avvocato trasformatosi in imprenditore, che ha investito un milione di euro nella manifestazione, ha spiegato che spera, a lungo termine, di trasformare il progetto in una 'Davos scientifica', alla quale verranno invitate solo un migliaio di persone per discutere temi strategici. 150 espositori hanno già confermato la propria partecipazione, e gli organizzatori contano su circa 25.000 visitatori, incluso il commissario europeo per la Scienza e la ricerca, Janez Potocnik, e il ministro francese per l'Industria, Patrick Devedjian, se i loro impegni lo consentiranno. Per ulteriori dettagli: http://www.Salon-de-la-recherche.com/index_en.php?phpsessid=4bd52dc42b2e7298ccddf1e2884dde9c |
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MIPIM 2005: “A TIVOLI VECCHIA E A CASA DI ADRIANO” SULLE ORME DI LEONARDO LA NUOVA PROPOSTA DI SVILUPPO IMMOBILIARE FIRMATA MEZZAROMA |
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Cannes, 8 marzo 2005 - Attraverso le stesse strade che vi portarono il grande Leonardo, Mezzaroma arriva nella splendida città di Tivoli scegliendola come sede della sua nuova iniziativa immobiliare. Al Mipim 2005, all’interno dello spazio espositivo Sistema Roma, Mezzaroma presenta Residentia Tibur, complesso residenziale che avrà come cornice proprio la lussureggiante valle dell’Aniene e i suoi monumenti storici: la maestosa Villa Adriana - il secondo sito romano per numero di visitatori da tutto il mondo - e Villa d’Este - celebre per il suo sontuoso giardino all’italiana, per le sue fontane e per i suoi affreschi. Negli ultimi cinque anni, Mezzaroma ha concentrato i propri sforzi nello sviluppo e nella realizzazione di Rione Rinascimento, uno dei più straordinari ed innovativi interventi di edilizia residenziale del nostro Paese, reso ancor più prestigioso dalla presenza di sette architetti di indiscusso valore mondiale, scelti tra quelli che per loro formazione culturale avevano già stabilito un contatto con la città di Roma: Arata Isozaki, Riccardo Bofill, Hans Hollein, Paolo Portoghesi, Michael Graves, Mario Botta e Giuseppe Anichini. Nell’ambito della stessa iniziativa immobiliare, Mezzaroma ha indetto un concorso europeo tra giovani architetti, patrocinato dal Comune di Roma, al fine di garantire alla futura scena urbana quel tanto di varietà e di contraddizioni, che soltanto la ricchezza del dialogo tra generazioni diverse può regalare. A riprova del maturato interesse nei confronti di una architettura di qualità, che si ispira al concetto rinascimentale di committenza illuminata, Mezzaroma ha affidato anche la sua nuova realizzazione immobiliare, Residentia Tibur, a due note firme internazionali: Paolo Portoghesi e Arata Isozaki. “... Nel progettare Residentia Tibur ho pensato di utilizzare le linee curve, tipiche di Villa Adriana, secondo l’insegnamento dell’architettura moderna, nel modo più libero, meno condizionato dalla struttura geometrica; ho pensato ad edifici a tre piani, caratterizzati da grandi terrazze aperte verso l’orizzonte...” Paolo Portoghesi “...Voglio che Residentia Tibur sia un’idea nuova e interessante, che sappia trarre dalla maestosa Villa progettata dall’Imperatore Adriano la sua capacità di far viaggiare il visitatore attraverso il tempo, di unire culture e orizzonti diversi, di regalare scene indelebili...” Arata Isozaki A due passi da Roma, in un contesto ideale per qualità della vita, infrastrutture e servizi, Residentia Tibur si profila per gli investitori internazionali come un’operazione di grande interesse, con forti potenzialità di crescita legate sia alle dinamiche generali del mercato residenziale romano sia alle caratteristiche intrinseche del progetto che, nella loro versatilità mantengono alti i livelli di reddività potenziale. Mezzaroma è uno degli attori più significativi nel campo delle costruzioni, particolarmente legato, per la molteplicità delle opere realizzate, alla città di Roma. Oggi, a 40 anni dall’inizio dell’attività, Mezzaroma conta: 200 operazioni edilizie completate quantificando ad oltre 7.000 gli appartamenti consegnati, 60 grandi complessi adibiti ad uffici e servizi ed un volume del costruito di circa 4 milioni di metri cubi. |
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MOSTRA CONVEGNO EXPOCOMFORT LANCIA TECH & DESIGN MCE ACADEMY
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Milano, 8 marzo 2005 – Mostra Convegno Expocomfort - la manifestazione internazionale biennale dedicata al Comfort & Living Technology, organizzata da Fiera Milano International - lancia Tech & Design Mce Academy, un luogo virtuale di incontro fra il mondo della formazione e delle università e le aziende per promuovere una serie di attività volte a favorire il dialogo fra studenti e professionisti. L’iniziativa rappresenta la risposta di Mce al dibattito tra mondo della formazione e mondo del lavoro, poiché si propone di accorciare la distanza tra di essi, offrendo agli studenti la possibilità di presentare le proprie idee in un contesto stimolante a professionisti e aziende di settore. La prima attività di Tech & Design Mce Academy è rivolta agli studenti del terzo anno dei corsi di design, organizzata in collaborazione con le principali realtà del mondo universitario e della formazione italiani. L’iniziativa è rivolta, al momento, agli studenti del Politecnico di Milano, dell’Istituto Europeo di Design, dell’Università Iuav di Venezia e dell’Università “La Sapienza” di Roma sono invitati a proporre progetti sviluppati lavorando sui temi caldo, freddo e acqua, che corrispondono a tre dei settori di riferimento di Mce. Obiettivo dell’iniziativa è la presentazione di soluzioni in grado di migliorare la qualità di vita dell’uomo tramite tipologie di prodotti e di sistemi, di arredi e di accessori che nascono dall’individuazione di nuovi bisogni o di soluzioni innovative, in settori merceologici che stanno acquistando a livello funzionale ed estetico un’importanza sempre maggiore. L’elaborato e lo sviluppo progettuale dovranno seguire alcune linee guida fondamentali, quali design intelligente, ergonomia, sicurezza e possibilità di essere utilizzati da un’utenza allargata. Gli studenti potranno scaricare dal sito www.Techdesignacademy.it realizzato da Mce, il regolamento di partecipazione e consegnare ai propri docenti i lavori realizzati entro il 15 novembre 2005. I progetti migliori, valutati da una Commissione di esperti, saranno esposti dal 28 febbraio al 4 marzo 2006 in uno spazio dedicato a Tech & Design Mce Academy all’interno della 35a edizione di Mce, nel nuovo centro espositivo di Rho-pero, realizzato dall’architetto Massimiliano Fuksas. Tutti gli elaborati selezionati saranno inseriti in un catalogo realizzato dalla manifestazione, che verrà distribuito alle aziende espositrici, ai professionisti e alla stampa. “Tech & Design Mce Academy offre agli studenti una straordinaria opportunità per dimostrare le proprie capacità. – ha dichiarato Arturo Colantuoni Sanvenero, Amministratore Delegato di Fiera Milano International - Costituisce l’occasione per entrare in contatto con aziende, media e associazioni di settore e per essere visibili con i propri lavori a Mostra Convegno Expocomfort, che rappresenta una vetrina internazionale unica”. L’iniziativa è stata presentata agli studenti al terzo anno della Facoltà di Design del Politecnico di Milano, iscritti al corso di Disegno Industriale che svilupperanno i progetti all’interno del Laboratorio di Disegno Industriale, coordinato dal professor Pierluigi Molinari, che vede coinvolti docenti di differenti aree didattiche. Il Politecnico adotta, infatti, un modello d’insegnamento induttivo capace di coniugare il design, che porta allo sviluppo del progetto di massima e l’ingegneria di prodotto che sfocia nella realizzazione del progetto finale. Il prossimo appuntamento, in programma il 10 di marzo, sarà rivolto agli studenti dello Ied di Milano, ai quali verranno illustrati finalità e obiettivi della selezione di progetti promossa all’interno di Tech & Design Mce Academy. Anche gli allievi seguiti dal professor Alessandro Chiarato, direttore di Ied Design Milano, lavoreranno sui temi proposti da Mce. La metodologia didattica dello Ied si basa su una stretta correlazione tra teoria e pratica e sviluppa curiosità, recettività e progettualità, portando a una approfondita conoscenza di tecnologie e materiali che si traducono in oggetti concreti e innovativi. I corsi sono finalizzati all’acquisizione di approfondite competenze tecniche e progettuali attraverso workshop e collaborazioni con numerose aziende leader di settore. Parteciperanno alla selezione di progetti anche gli studenti dell'Università Iuav di Venezia, iscritti al corso di Disegno Industriale della Facoltà di Design e Arti, dedicato alla progettazione e realizzazione di prodotti di design. Il docente di riferimento, professor Medardo Chiapponi, direttore del corso di laurea in disegno industriale, e il professor Marco Zito seguiranno i ragazzi nelle diverse fasi della progettazione degli artefatti industriali, ricorrendo anche a sofisticate tecnologie in grado di risolvere i più comuni problemi progettuali. Mce coinvolgerà anche gli allievi dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, coordinati dal professor Antonio Paris, direttore del corso di laurea in Disegno Industriale e dalla professoressa Loredana Di Lucchio. Grazie alle conoscenze e alle metodologie fornite dal corso, gli studenti saranno in grado di svolgere le diverse attività tecnico-progettuali che conducono alla definizione di un prodotto o di un sistema di prodotti industriali. |
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MILLE OPPORTUNITÀ PER FESTEGGIARE CON UN REGALO LA “FESTA DELLA DONNA” OGGI MERCANTEINFIERA SI …COLORA DI ROSA |
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Parma, 8 marzo 2005 - Mercanteinfiera si …colora di rosa. L’apertura al pubblico dell’edizione primaverile del più importante salone d’Europa di antiquariato, modernariato e collezionismo, in corso fino a domenica 13 marzo nel quartiere fieristico di Parma, tradizionalmente, include anche la Festa della Donna. Oggi, quindi, l’invito alle signore e signorine è quello di farsi un bellissimo regalo: una giornata da trascorrere fra i 1.200 stand di Mercanteinfiera (una mostra-mercato imprevedibile e volubile, romantica e giocosa) e approfittare dei tanti servizi al pubblico, pensati proprio per rendere ancora più piacevole la “caccia” all’oggetto del desiderio. Ecco, quindi, l’opportunità di concedersi una seduta rilassante all’Atelier di Massaggio, in funzione nel padiglione 5 a cura dell’Accademia Shiatsu di Parma, seguito, magari, dalla visita all’attiguo salone di parrucchiere gestito da Mirror parrucchieri di Parma in collaborazione con Rejux. E poi, gustare un raffinato menù a base di specialità tipiche emiliane in uno dei numerosi ristoranti del quartiere fierisitico. O impostare una cena all’insegna della “festa del palato”, facendo una capatina (sempre nel padiglione 5) al tradizionale banco che vende prelibatezze tipiche parmigiane: dai tortelli e cappelletti ai celebrati prosciutti, culatelli e salami della zona, al superlativo parmigiano di vari gradi di stagionatura, ai funghi di Borgotaro, ai dolci e biscotti tradizionali o cantucci salati con pistacchi, da gustare con formaggi stagionati e salumi e altre irresistibili squisitezze. E il “vero regalo”, quello unico e memorabile, come il diamante incastonato, magari, in un anello di oro bianco? I numerosi stand di Mercanteinfiera, dedicati alla gioielleria d’epoca, offrono anelli, bracciali, collier firmati Bucellati, Cartier, Van Cleef & Arpels, Bulgari e Webb e non solo con diamanti, ma anche gemme colorate, come smeraldi e zaffiri, che sono tornati prepotentemente in auge negli ultimi anni… L'offerta di gioielli spazia dai rari esemplari del ‘700 e dell’800, ai vistosi bracciali anni ’50, alle opere dei designer degli anni 60–70. Ancora molto richiesti anche i pezzi liberty e déco, che però sono sempre più difficili da trovare. Numerosissime e tutte di grande effetto anche le proposte di bigiotteria d'autore che, da sempre, è largamente rappresentata al Mercanteinfiera nei numerosi stand Vintage: dai raffinati pezzi art déco, alle spille anni '50; dagli orecchini e collane Chanel, ai bracciali Dior. Proprio le spille, fra gli articoli di bigiotteria d’epoca, risultano le più ricercate al giorno d’oggi dagli intenditori. A Mercanteinfiera ci sono anche tante piccole chicche, raffinate, di gusto e poco costose, a portata di tutte le tasche. Il percorso alla scoperta delle meraviglie, tutte al femminile, all’interno del fantasmagorico mondo vintage, porta ad ammirare le creazioni degli anni passati firmati Saint-laurent, Dior, Valentino, pellicce in visone e in leopardo, borsette e cappellini anni '50. Un vero must nell’ambito del collezionismo dell’usato d’autore, ovvero la “vintage-mania”, partita in Italia proprio dalle proposte presentate nelle scorse edizioni di Mercanteinfiera, è il prepotente ritorno all’abito elegante. Rimane ancora molto apprezzato, soprattutto dalle giovanissime, lo stile dei cosiddetti Anni Pop (1960-1967), rappresentato dai nomi di Emilio Pucci (il più venduto oggigiorno nel mondo), Paco Rabanne, Courreges, Yves Saint Laurent, per la “portabilità” dei capi, adattabilità allo stile attuale delle ragazze giovani, ma sempre più richieste risultano le lussuose creazioni degli atelier parigini degli anni '30, le firme come Balenciaga o Givenchy Couture, gli abiti dell’alta moda romana degli anni '50 e '60 firmati Capucci, Irene Galitzine e Lancetti, ma anche, inaspettatamente, l’alta eleganza degli anni ‘80. Un originale regalo per una signora davvero romantica? Un tabarro: lungo e avvolgente, il tradizionale mantello a ruota intera, fa venire in mente il ricordo delle epoche passate, come il Settecento Veneziano, quando era un indumento universale per uomini e donne, nobili e popolani e serviva non solo a proteggere del freddo ma anche a celare spade o stiletti. Anche le signore "più pratiche" non resteranno deluse dal mondo delle meraviglie del Mercanteinfiera. Quelle che vogliono pensare alla propria casa, troveranno di tutto: a parte i mobili di gusto squisitamente femminile, per arredare camere da letto, salotti o intere case, ci sono antiche tovaglie, tende, copriletti e interi corredi di pizzo, di provenienza siciliana o di Burano, graziosi suppellettili di bronzo o porcellana, servizi di porcellana o ceramica e argenteria da tavola. E per i fiori, che tradizionalmente si regalano proprio oggi per la festa della donna, non c'è che l'imbarazzo della scelta tra i vasi: in vetro colorato stile Art Nouveau, in cristallo di Bohemia o vetro di Murano, disegnati da Lalique o Venini… E poiché siamo a Parma, come non visitare il corner della storica casa di profumi Borsari? C’è veramente da perdersi tra le fragranze classiche che hanno fatto epoca, come Violetta di Parma, o quelle più moderne, speziate e agrumate, adatte alle signore e signorine di tutte le età. |
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UNA POTENZA RAFFINATA LA NUOVA MERCEDES-BENZ CLASSE M |
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Stoccarda, 8 marzo 2005 - Il migliore tra i moderni fuoristrada riparte con nuovo slancio: Mercedes-benz presenta la nuova Classe M. Con soluzioni tecnologiche all'avanguardia come tre nuovi potenti motorizzazioni, il cambio automatico di serie a sette marce 7G-tronic, la trazione integrale 4Ets ancora più po-tente, le sospensioni pneumatiche Airmatic e il sistema di protezione pre-ventiva dei passeggeri Pre-safe¨, la Classe M sottolinea ancora una volta il suo primato tecnologico in un importante segmento di mercato, creato nel 1997 sulla base del precedente modello. Il nuovo modello verrà introdotto sul mercato nella primavera 2005 negli Stati Uniti e in estate in Europa. La personalità della nuova Classe M è sottolineata dal gioco formale di superfici ben definite e linee severe. Il parabrezza piatto, i parafanghi incisivi e la linea delle spalle ascendente veso la coda denotano tratti marcatamente sportivi, ulte-riormente accentuati dalle proporzioni della carrozzeria: rispetto alla versione precedente, il nuovo modello è più lungo di 150 millimetri (e misura ora 4780 mm), più largo di 71 (ora 1911) e più basso di 5 (ora 1815 mm, con mancorrenti sul tetto). Il passo aumentato di 95 mm è ora di 2915 millimetri. Tre dei quattro motori disponibili per il 2005 sono nuovi e superano i precedenti fino al 38% in termini di potenza e coppia. La più moderna tecnica di propulsione e gli ottimi valori aerodinamici (il valore cx è passato da 0,40 a 0,34) riducono il consumo di carburante fino ad un valore del 10%. Il nuovo motore diesel V6 viene introdotto in anteprima sulla Classe M con due gamme di potenza, un'iniezione diretta common rail di terza generazione e mo-dernissimi iniettori piezoelettrici. La Ml 320 Cdi eroga 165 kW/224 Cv e, a partire da 1600 giri/min, mette a disposizione una coppia massima di 510 Nm. L'altro motore, che metterà a disposizione il comfort e il dinamismo di un sei ci-lindri, è la nuova Ml 280 Cdi da 140 kW/190 Cv con coppia massima di 440 Nm. Il consumo dei diesel varia da 9,4 a 9,8 litri ogni 100 chilometri (valore combinato), uno tra i consumi più contenuti della categoria. Nuovo è anche il motore a benzina V6 della Ml 350 con 200 kW/272 Cv e coppia massima di 350 Nm. La motorizzazione di punta è rappresentata dall'otto cilindri della Ml 500, che adesso eroga 225 kW/306 Cv. Il cambio automatico a sette marce 7G-tronic, unico al mondo, è di serie su tutti i modelli della nuova Classe M. Grazie al comando intelligente del cambio, il gruppo riesce a sfruttare al massimo la potenza dei motori contribuendo al tempo stesso alla riduzione dei consumi. Per la prima volta il 7G-tronic viene azionato elettronicamente mediante una leva posizionata accanto al volante, una tecnologia che Mercedes-benz ha chiamato Direct Select. I tasti al volante permettono di cambiare i rapporti manualmente e con rapidità. In forma per i terreni più difficili: pacchetto Offroad con Airmatic La trazione integrale permanente e il sistema di trazione 4Ets sono stati ottimiz-zati e integrati con funzioni supplementari come il sistema di regolazione della velocità in discesa (Downhill Speed Regulation), il sistema di assistenza in fase di spunto e l'Abs Offroad. Per quanto riguarda la trazione integrale, in futuro sa-ranno disponibili due versioni volte a soddisfare le diverse esigenze di chi siede al volante: oltre alla versione di base, a richiesta è disponibile il nuovo pacchetto tecnico Offroad Pro che permetterà alla Classe M di affrontare con disinvoltura an-che i terreni più impegnativi. Esso comprende un ripartitore di coppia a due stadi (low range), bloccaggi del differenziale al 100% inseribili manualmente oppure automaticamente tra i due assi e sull'asse posteriore, e sospensioni pneumatiche Airmatic modificate per l'impiego fuoristrada che consentono di portare l'altezza libera dal suolo a 291 millimetri (+ 110 mm) e la profondità di guado a 600 millimetri. Inoltre le sospensioni pneumatiche offrono notevoli vantaggi anche in termini di comfort, ed è per questo che, a richiesta, questa tecnologia è disponibile anche in una versione da strada. L'airmatic è abbinato di serie al sistema di sospensio-ni attive (Ads) che regola lo smorzamento in funzione della situazione. La Classe M inaugura così una nuova dimensione di dinamica e comfort di marcia. Gli ingegneri Mercedes hanno riprogettato anche l'asse anteriore e quello poste-riore: le ruote anteriori sono guidate da un asse a doppi bracci trasversali che, grazie a bracci oscillanti in alluminio disposti in alto, offre un importante contri-buto al comfort di rotolamento e una dinamica di marcia esemplare. Il nuovo as-se posteriore è a quattro bracci. I cerchi in lega di serie con pneumatici larghi 235/65 R 17 (modelli V6) e 255/55 R 18 (modelli V8) sottolineano il carattere sportivo della nuova Classe M. Il Pre-safe¨, per la prima volta in questa categoria di vetture, apre un nuo-vo capitolo nella storia della sicurezza Mercedes-benz Classe M rimane il numero uno tra i fuoristrada anche nell'ambito della sicurezza. La protezione dei passeggeri è assicurata da una carrozzeria autoportante con ampie zone di deformazione su frontale e coda e da una tecnologia d'eccezione di serie ripresa dai modelli della categoria superiore, come per esempio gli airbag frontali a due stadi di attivazione, i sidebag anteriori, i windowbag, nonché pretensionatori e limitatori della forza di ritenuta su tutti i sedili. In caso di tamponamento, i nuovi poggiatesta attivi Neck-pro (a richiesta) offrono un'ulteriore protezione al guidatore e al passeggero anteriore. Inoltre, il nuovo fuoristrada Mercedes stabilisce nuovi parametri di riferimento nella sua categoria anche grazie al sistema di protezione preventiva dei passeggeri Pre-safe¨ (a richiesta). Questa tecnologia, più volte premiata, interviene automa-ticamente in situazioni critiche e a rischio di incidente, preparando passeggeri e vettura ad una possibile collisione. Pre-safe¨ tende preventivamente le cinture dei passeggeri anteriori, porta il sedile del passeggero anteriore in una posizione migliore rispetto alla regolazione longitudinale e all'inclinazione di cuscino e schienale, e, se esiste il rischio di ribaltamento, chiude anche il tetto scorrevole (a richiesta). Pre-safe¨ è in grado di preparare la vettura ad una possibile collisione perché sfrutta una sinergia finora unica tra sicurezza attiva e passiva: esso è infatti colle-gato in rete al sistema antibloccaggio (Abs), al Brake Assist e all'Electronic Sta-bility Program (Esp"), i cui sensori sono in grado di riconoscere manovre di marcia pericolose. I dati rilevati vengono utilizzati anche per la protezione preven-tiva dei passeggeri. Un'altra caratteristica tipicamente Mercedes che rende la nuova Classe M così u-nica è la qualità che resta immutata nel tempo. La carrozzeria completamente zincata è trattata in molti punti con un rivestimento organico che la protegge maggiormente dalla corrosione. Le zone soggette a sollecitazioni estreme vengo-no sottoposte ad un trattamento a cera delle cavità mentre le scanalature vengono sigillate mediante saldatura. L'ampio rivestimento del sottoscocca in materiale sintetico ha permesso di rinunciare alla tradizionale protezione in Pvc. La nuova vernice basata sulla nanotecnologia, che Mercedes-benz ha introdotto per prima al mondo nella produzione in serie, fa parte delle dotazioni di serie del fuoristrada. Essa offre una resistenza antigraffio nettamente superiore rispetto alle tradizionali vernici standard e metallizzate garantendo anche una brillantezza nettamente superiore. Analogamente alle altre vetture Mercedes, anche per la nuova Classe M è valida la garanzia trentennale Mobilolife per la mobilità e la durata del valore nel tempo. Comfort e abitabilità più elevati pari alle vetture di categoria superiore La Classe M rispecchia la qualità Mercedes anche nell'abitacolo, ad esempio gra-zie a materiali più pregiati, ad una maggiore morbidezza al tatto e ad un'abitabilità molto più elevata per tutti i passeggeri. La distanza tra sedile ante-riore e posteriore, ad esempio, è aumentata rispetto al modello precedente di 15 millimetri e, con gli attuali 880 millimetri, si attesta ai livelli di una berlina di ca-tegoria superiore. Lo spazio al livello delle ginocchia per i passeggeri posteriori è migliorato di 35 millimetri, la larghezza ai gomiti di 32 millimetri. I sedili possono essere scelti in base alle esigenze di comfort individuali. Oltre ai sedili anteriori con regolazione elettrica di serie in altezza, dello schienale e del cuscino, Mercedes-benz a richiesta offre anche sedili sportivi con uno speciale pro-filo dello schienale. Tanto spazio per bagagli e attrezzature sportive: volume di carico fino a 2050 litri I cuscini e gli schienali dei sedili posteriori sono frazionabili (con rapporto di 60 : 40) e ribaltabili. A richiesta, entrambi i cuscini possono essere estratti lasciando spa-zio ad una superficie di carico piana lunga oltre 2,10 metri. Il volume di carico mas-simo è di 2050 litri (metodo di misurazione Vda) ed è quindi di gran lunga supe-riore ai modelli analoghi della concorrenza. L'affermato sistema Easy-pack facilita le operazioni di carico e scarico dal va-no posteriore. A richiesta comprende un portellone posteriore a regolazione elet-trica e un pacchetto per fissare le merci in tutta sicurezza. I modernissimi sistemi di assistenza alla marcia ripresi dai modelli Mercedes di categoria superiore agevolano il guidatore aumentando comfort e sicurezza. La Classe M adotta a richiesta il nuovo climatizzatore automatico Comfortmatic multizona, il sistema di ausilio al parcheggio Parktronic e il sistema di co-mando e visualizzazione Comand Aps con navigazione mediante Dvd in tutta Europa. I fari attivi bixeno con funzione di assistenza alla svolta (a richiesta) au-mentano la sicurezza di marcia al buio. Un successo che continua dal 1997: il primo vero Suv moderno Con il suo concept straordinario, la Classe M Mercedes-benz ha dato il via ad una nuova generazione di fuoristrada sin dalla sua presentazione in anteprima mon-diale avvenuta nel 1997. Numerosi premi e riconoscimenti internazionali con-fermano le doti della Classe M in fatto di design e funzionalità, piacere di guida, sicurezza e idoneità all'impiego fuoristrada. Finora sono oltre 620 000 gli automobilisti di tutto il mondo che hanno scelto la Classe M decretando così il successo di uno degli "Sport Utility Vehicles" (Suv) più moderni e apprezzati della categoria. Con la seconda generazione della Classe M, all'inizio del 2005 Mercedes-benz apre un nuovo capitolo nella storia di questo fortunato modello. |
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MCLAREN MERCEDES E COMPUTER ASSOCIATES PRONTI PER L’INIZIO DEL CAMPIONATO 2005 DI FORMULA UNO |
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Basiglio, 8 marzo 2005 - Il campionato 2005 di Formula Uno segna una nuova tappa per la partnership tecnologica tra Mclaren Racing, società del gruppo Team Mclaren Mercedes Formula One, e Computer Associates (Ca), multinazionale specializzata nel settore del software per la gestione delle infrastrutture informatiche. Mclaren Racing ha infatti deciso di ampliare l’utilizzo delle soluzioni di Ca per ottenere un’ulteriore leva strategica dall’ormai consolidata collaborazione tra le due aziende. La tecnologia software di Computer Associates, Technology Partner di Mclaren dal 1997, verrà utilizzata per gestire i sistemi It, proteggere i dati critici e fornire un supporto alle decisioni che per il Team Mclaren Mercedes possono rappresentare quella differenza, di un decimo o un centesimo di secondo, determinante per la vittoria in gara. La nuova tecnologia di Ca adottata quest’anno in aggiunta a quella già utilizzata dalla scuderia inglese verrà impiegata fin dal primo Gran Premio di F1, che si terrà in Australia il 6 marzo p.V. “Pur essendo di fatto un’azienda di dimensioni medio-piccole, dobbiamo dimostrare di saperci confrontare con concorrenti molto competitivi e fornire performance di altissimo livello sempre sotto gli occhi del pubblico, come poche altre aziende al mondo” afferma Jonathan Neale, amministratore delegato di Mclaren Racing. “La completezza delle soluzioni software di Computer Associates ci aiuta a trovare nuovi modi per realizzare livelli prestazionali sempre più elevati. Per questo motivo siamo molto contenti di aggiungere nuove soluzioni Ca a quelle che già venivano utilizzate da Mclaren Racing.” “Senza l’Information Technology non potremmo far partire le nostre macchine, ma non siamo un’azienda informatica: siamo un team di gara composto da oltre 400 persone che collaborano per tagliare il traguardo. Di queste, solo nove sono specializzate in tecnologie informatiche e devono far fronte a tutte le nostre esigenze in quest’area,” aggiunge Neale. “Lavorando a stretto contatto con Computer Associates, possiamo identificare nuovi campi di applicazione del software per migliorare l’elaborazione dei nostri dati. Questo influenza direttamente il modo in cui progettiamo, costruiamo e pilotiamo le nostre vetture da corsa. Siamo un’organizzazione “a tolleranza zero” – nel senso che non possiamo permetterci che l’infrastruttura informatica ci lasci “in panne” durante le prove o la gara. Computer Associates sta aiutandoci a costruire sistemi in grado di evitare questo rischio. Ad esempio, dal momento in cui abbiamo iniziato a lavorare sull’Mp4 20 - la nostra macchina per il campionato 2005 - le soluzioni eTrust di Ca per la sicurezza informatica ci hanno aiutato a prevenire e far fronte a 350.000 attacchi hacker ai nostri sistemi”. “La Formula Uno rappresenta il massimo traguardo delle corse automobilistiche, ma richiede anche un impiego esasperato dell’informatica,” ha dichiarato Mark Bridger, Country Sales Manager di Computer Associates Uk. “La complessità dell’ambiente informatico e la pressione alla quale esso è sottoposto richiedono un quadro completo e molto chiaro di ciò che l’It può realizzare e del contributo che è in grado di fornire al core business. Computer Associates, essendo una delle principali società di software al mondo e potendo fornire un’ampissima gamma di tecnologie, ha la capacità di offrire a Mclaren Racing questa visione a tutto tondo. Aiutando Mclaren Racing a proteggere, memorizzare e gestire meglio le enormi quantità di dati acquisiti attraverso una miriade di sistemi, Ca contribuisce in modo diretto alla capacità di ottenere migliori performance dalle auto da corsa – una forma di ritorno sugli investimenti estremamente tangibile e visibile.” |
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LE STRADE DEL "NUOVO LUSSO" A BORDO DI K200 NASCE DA ATR GROUP UNA MINISUPERCAR SICURA E SPORTIVA, AUTO-TENDER PER I GRANDI YACHT |
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Milano, 8 marzo 2005 - La maniera americana tutta comfort e solidità di pensare l'automobile non fa per noi italiani; noi abbiamo la passione per la corse, noi abbiamo la Ferrari, noi teniamo soprattutto alle nostre priorità e l'automobile è rimasto uno degli ultimi baluardi del divertimento maschile nel fare acquisti. Chiamatelo status symbol, chiamateci fanatici ma il gusto di avere una vettura di cui vantarsi è uno dei veri piaceri della vita, il più profondamente nostro. Cresce la concorrenza nel mercato automotive globalizzato, ne dovrebbero guadagnare i clienti in termini di prezzi e di qualità; la verità è che i prezzi sono comunque alti e le vetture si assomigliano fra loro sempre di più, fotocopie sbiadite delle supercars delle grandi case costruttrici mondiali che sembrano rimanere le uniche depositarie dello "stile". Ii problema si acuisce se riconvertiamo questo discorso nella dolce ottica del lusso, quel mercato che da sempre è alla ricerca delle nuove tendenze, del bello ma soprattutto dell'esclusivo: il "nuovo lusso", in una sorta di adattamento darwiniano, oggi è costretto ad emigrare dai mercati presso i quali si serviva solitamente, ormai tutt'altro che esclusivi, per cercare nei mercati di nicchia un prodotto che sia innanzitutto originale, che contenga tutti i concetti di qualità e sicurezza che una supercar deve annoverare. Anche in ragione di questo, Slc (Super Light Cars) ha deciso di entrare sul mercato senza allinearsi agli altri, presentando un prodotto che vuole farsi da subito "alternativa" per un target di clienti particolarmente esigente. Si chiama k200, è una minivettura in fibra di carbonio direttamente proveniente dalla passione per le competizioni automobilistiche dei sui creatori, ed è il frutto di un progetto che contiene in se l'entusiasmo del giovane marchio Slc supportato dalle competenze e dall'esperienza sui materiali della più celebre azienda madre Atr Group, leader mondiale nel settore della lavorazione dei materiali compositi avanzati in fibra di carbonio. Prima ancora di analizzarne le caratteristiche, partiamo dalla garanzia: k200 è il frutto del lavoro di quegli stessi professionisti che hanno realizzato le scocche e le carrozzeria delle più blasonate supercars del panorama mondiale quali, ad esempio, Ferrari Enzo, Porsche Carrera Gt o Maserati Mc12. K200 è assolutamente atipica per il mix di caratteristiche che presenta, non ultima la possibilità anche per i sedicenni di guidare il veicolo con patentino Al (si guida anche con patenti A e B), e le sue specificità la rendono una soluzione snella e funzionale anche come auto-tender da abbinare al trasporto nautico più esclusivo, quasi fosse stata concepita appositamente per questa mansione particolare. In proposito, la curiosità e il successo che k200 ha riscosso durante la sua recente presentazione alla prestigiosa fiera internazionale di tecnologia nautica del Seatec contribuisce a conferire alla minivettura di casa Slc un "appeal" tutto particolare e straordinario. Ii segreto di k200 sta tutto in due aspetti: le dimensioni, che sono ridottissime (lunghezza massima 2507 mm, larghezza massima 1400 mm, altezza massima 1140 mm, passo 1700 mm), e la sua leggerezza, che è ineguagliabile sul mercato (massa a vuoto 300 kg, massa massima 535 kg, peso telaio 42 kg, peso carrozzeria preverniciatura 23 kg) grazie all'utilizzo dei materiali compositi in fibra di carbonio per la realizzazione sia del telaio che della carrozzeria. La grossa mole di qualità tecniche applicate alla struttura e alle prestazioni del veicolo sono racchiuse in un design accattivante, sportivo, e un pizzico fastoso, anch'esso a suo modo unico: il lay-out generale con "due posti secchi" ,la posizione di guida molto bassa, l'apertura delle portiere a "elitra", il cambio sequenziale al volante, i cofani fissi e l'assenza di alza-cristalli elettrici e chiusura centralizzata, sono tutti contrassegni sportivi puri, volutamente pianificati a beneficio di quel pubblico di nicchia che sia capace di apprezzare la rinuncia alla tendenza facile e commerciale all'eccesso di comfort. Dal 5 al 7 di Aprile, k200 sarà esposta anche al Jec Composite Show di Parigi, la più importante fiera mondiale sui materiali compositi; si tratta di un opportunità importantissima che premia il progetto k200 e con esso i professionisti di Slc e di Atr Group, e mette inoltre l'accento sul grosso spessore tecnologico di una vettura che vuole essere soprattutto divertente. |
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I TOVAGLIOLI DI GIORGIO MELZI: C’ERA UNA VOLTA, A BRERA… |
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Milano, 8 marzo 2005 - Brera, anni Sessanta e Settanta. Un periodo di grande fermento artistico, giovani pittori destinati a innovare la scena artistica milanese. Che fanno di quel quartiere la loro casa d’elezione. Brera, uno straordinario concentrato di sogni, di progetti, di interminabili discussioni nel nome dell’arte. I ristoranti di Brera: ospitali, complici, reale punto di ritrovo notturno per gli artisti. Un bicchiere di vino, un piatto di pasta ma spesso, al momento di pagare il conto, niente di meglio che lasciare “in cambio” al ristoratore un disegno su un tovagliolo che l’oste attento collezionava sapendo che tra quei mille avventori febbricitanti di sogni sicuramente si nascondevano futuri pittori di grande prestigio e di grande valore. E quel tovagliolo lo avrebbe, un giorno, ripagato di mille pasti. Tra quei pittori c’era anche Giorgio Melzi che ha realizzato oggi una mostra itinerante di opere dipinte su tovaglioli, in ricordo e in omaggio alla vita e ai sogni bohemien di quei tempi. Il progetto è supportato da Top Digital, una società milanese di produzione e post produzione audio da tempo legata al percorso dell’Artista e specializzata in realizzazioni originare nell’area comunicazione. Le date del tour: Giovedì 7 Aprile 2005 dalle ore 18,30 a Vercurago, nella Brianza lecchese, presso il Consorzio Immobillario, in Via Roma 123, fino al 14 aprile 2005 Lunedì 13 giugno 2005 dalle ore 18,30 Milano, presso la Galleria Arteutopia Musei di Porta Romana, Viale Sabotino 22, fino al 18 giugno 2005 La conclusione di questa iniziativa è a Seriate (Bergamo) presso la Saletta Presotto Falpa – promozione arte- Via Comonte, 31 da martedì 20 settembre 2005 fino al 30 settembre 2005 |
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MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA, LISSONE (MILANO) INAUGURA ANTONI TÀPIES 9 APRILE - 26 GIUGNO 2005 A CURA DI NURIA ENGUITA MAYO E FLAMINIO GUALDONI |
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Lissone, 8 marzo 2005 - Torna in Italia dopo 20 anni Antoni Tàpies, a cui il Museo d’Arte Contemporanea di Lissone dedica una importante mostra composta quasi interamente da opere mai esposte nel nostro Paese. L'esposizione, realizzata in collaborazione con la Fundaciò Antoni Tàpies di Barcellona, è a cura di Nuria Enguita Mayo e di Flaminio Gualdoni, e nasce nell’ambito delle attività del Premio Lissone, che proprio Antoni Tàpies vinse nel 1957. L’artista catalano, al quale ora viene attribuito il Premio Lissone alla carriera, espone un significativo corpus composto da circa trenta opere dagli anni Cinquanta a oggi, in particolare oli di grandi dimensioni e una sezione dedicata ai celebri libri d'artista. Le opere esposte rappresentano tutti i decenni dell'attività di Tàpies e sono caratterizzate da una pittura in cui la materia e il segno si integrano in un linguaggio di forza straordinaria. Tra esse spiccano in particolare lo storico Terre sur marron foncé, 1956, e i vasti Gran blanc amb llauna blava, 1972 (200x275), Tríptic blau, 1983 (120x240), Díptic de vernís, 1984, di oltre cinque metri di lunghezza. Figura chiave dell’informale internazionale, nell'ambito di questa corrente Tàpies ha svolto il ruolo di tramite tra la cultura surrealista dei suoi inizi, a contatto con Mirò e Picasso, e le successive esperienze oggettuali, che hanno anticipato le sperimentazioni dell’Arte povera. I suoi dipinti, le sue sculture, i suoi libri d’artista hanno segnato uno spartiacque tra le generazioni storiche dell’arte e le neoavanguardie. Con la mostra di Antoni Tàpies prosegue e si potenzia il programma intrapreso dal Museo d'arte Contemporanea di Lissone volto a realizzare eventi di respiro internazionale, la cui prima manifestazione è stata la mostra dedicata a Le Corbusier nella primavera del 2004. La mostra è correlata da un catalogo edito dal Museo d'Arte Contemporanea, con testi di Nuria Enguita Mayo, di Flaminio Gualdoni e di Andreas Franzke, il massimo studioso dell'opera del Maestro. Cenni biografici Antoni Tàpies nasce a Barcellona nel 1923. È tra i fondatori della rivista e del gruppo "Dau al Set" (La settima faccia del dado), di impronta neo-dadaista. Nel 1950 tiene la prima personale alla Galeria Layetanas di Barcellona e compie il primo viaggio a Parigi, dove incontra Pablo Picasso. Nei primi anni ‘50 la pittura di Tàpies si volge verso l’art autre. Si susseguono mostre importanti: nel 1952 partecipa alla Biennale di Venezia, dove espone più volte negli anni, e nel 1993 ottiene il premio per la pittura. Tra la fine degli anni ‘50 e ‘60 si colloca una lunga serie di importanti mostre. Nel 1959 Tàpies partecipa per la prima volta alla Documenta di Kassel, mentre l’anno successivo presenta le sue opere al Museu de Arte di Bilbao. Nel 1962 espone al Kestner Gesellschaft di Hannover, al Guggenheim di New York e al Kunsthaus di Zurigo. Nel 1964 è ancora a Kassel, nel 1965 a Londra, all'Insitute of Contemporary Arts, nel 1967 a San Gallo, al Kunstmuseum, nel 1968 a Vienna, al Museum des Xxº Jahrhunderts, ad Amburgo e Colonia, al Kunstverein. Nel 1973 Parigi gli rende omaggio con una retrospettiva al Musée d’Art Moderne. Nel 1977 espone all’Albright-knox Art Gallery di Buffalo. Nel 1980 è la volta del Museo Español de Arte Contemporanea di Madrid e dello Stedelijk Museum di Amsterdam. Nel 1981 Tàpies riceve altri premi e onorificenze: la medaglia d’oro per le Belle Arti da re Juan Carlos I e la Laurea honoris causa del Royal College of Art di Londra. Nel 1984 inizia a lavorare al progetto della Fundació Antoni Tàpies di Barcellona. Il sogno è finalmente coronato nel 1990, con l’inaugurazione ufficiale. Museo d'Arte Contemporanea Tel. +39. 039.2145174 - e-mail: pinacoteca@comune.Lissone.mi.it |
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OPERE DELLA COLLEZIONE CARLO F. BILOTTI DA PICASSO A WARHOL A COSENZA, COMPLESSO MONUMENTALE DI S. AGOSTINO DAL 13 MARZO AL 30 GIUGNO |
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Cosenza, 8 marzo 2005 - Sarà Cosenza la sede di una mostra inedita, dedicata ad una delle più importanti collezioni d’arte contemporanea, Opere della collezione Carlo Bilotti, da Picasso a Warhol, in programma presso il Complesso Monumentale di S. Agostino, dal 13 marzo al 30 giugno 2005. L’evento è reso possibile da una felice collaborazione tra istituzioni locali, l’Amministrazione Comunale e la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per la Calabria di Cosenza. Va a due donne il merito di aver molto lavorato per concretizzare un appuntamento di grande prestigio per l'intera Calabria: il Sindaco Eva Catizone e la Soprintendente Rossella Vodret, in piena sintonia su di un progetto di altissimo livello. E non sorprende la notizia che la Vodret, lasciata da qualche giorno la città dei Bruzi per prendere possesso del nuovo analogo incarico alla Soprintendenza del Lazio, si vedrà presto conferire dalla Catizone la cittadinanza onoraria. L’esposizione, fortemente voluta da Rossella Vodret e curata da Claudio Strinati, prestigioso studioso e critico d’arte di fama internazione, si compone di quaranta opere d’arte della prestigiosa collezione di Carlo F. Bilotti, cosentino di nascita (1934), imprenditore nel campo della cosmetica da sempre amante dell’arte. Si tratta di una delle raccolte d’arte contemporanea più conosciute e importanti del mondo per qualità e numero di opere, riunite con passione da Bilotti nel corso della sua vita. Amico personale e committente di grandi artisti (ha commissionato ad Andy Warhol due ritratti della figlia e della moglie e un ciclo di opere celebrative di De Chirico, nonché varie opere a Salvador Dalì), continua ancora oggi a valorizzare nuovi talenti artistici. Inoltre le sue donazioni contribuiscono a rendere accessibili al pubblico parte della sua collezione: una grande scultura di Henry Moore a Fort Lauderdale in Florida; 20 quadri di De Chirico nel nuovo costituendo museo a lui intitolato nell’aranciera di Villa Borghese a Roma (la convenzione con il Comune di Roma prevede, secondo il desiderio del collezionista di implementare la conoscenza dell’arte contemporanea, che le sue mostre siano esposte a rotazione anche a Cosenza secondo accordi con la Soprintendenza); Carlo Bilotti, che vive ormai da tempo negli Stati Uniti, non ha infatti mai perso i contatti con l’Italia e Cosenza, sua città natale alla cui Galleria Nazionale nello scorso giugno 2004 ha donato una splendida scultura in bronzo di Emilio Greco. La collezione Bilotti si compone di dipinti, sculture e disegni di autori europei e americani tra i più rappresentativi nell’arte del Novecento. La scelta operata in occasione della mostra propone opere di Picasso, Chagall, Dalì, De Chirico, Dubuffet, Ernst, Greco, Matisse, Mirò, Rotella, Severini, Tapies e Warhol. Capolavori che, nel loro insieme, garantiscono una perfetta visione unitaria dell’arte del Xx secolo. Vi sono per esempio i bellissimi Buste de Femme (Françoise Gilot) (1953) di Picasso, Les Musìciens (1957) di Chagall, le Etruscan Scene: Female Ritual Dance I and Ii (1985) di Warhol e, tra le più recenti, Carlo with Dubuffet in the Background (1994) di Larry Rivers. La mostra costituisce dunque un omaggio della Soprintendenza e dell’Amministrazione comunale di Cosenza ad un concittadino di prestigio nella storia del collezionismo d’arte e ugualmente l'opportunità unica e irripetibile di venire a contatto con un patrimonio artistico privato altamente significativo dal punto di vista scientifico. Inoltre la presenza, pur temporanea, di queste eccellenti opere si unisce idealmente e spazialmente alla preziosa raccolta di 65 disegni di Umberto Boccioni già della collezione Bilotti e acquistati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la Galleria Nazionale di Cosenza. Opere ivi esposte da due anni come nucleo iniziale di un centro espositivo di arte contemporanea, presto nuovo polo museale nella regione Calabria. Viene dunque a crearsi una sorta di ambiente sinergico che costituisce un'eccezionale opportunità, unica e irripetibile, non solo per gli studiosi e gli appassionati di arte contemporanea, ma soprattutto per molti di quei giovani studenti che per la prima volta vedranno esposti nella loro regione capolavori di autori di grandissimo prestigio. Informazioni Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico della Calabria, Tel. 0984.795639 Numero verde: 800.697.616 |
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FÉLIX VALLOTTON «LES COUCHERS DE SOLEIL – I TRAMONTI » DAL 18 MARZO AL 12 GIUGNO ALLA FONDATION PIERRE GIANADDA DI MARTIGNY |
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Berna, 8 marzo 2005 - Félix Vallotton e Ferdinand Hodler sono gli artisti svizzeri più innovativi della loro generazione e partecipano, a partire dal 1890, alle esperienze delle avanguardie. Non operano, però, nel campo dell’astrazione, ma lavorano ad una nuova formulazione del realismo, sia dal punto di vista della forma che del contenuto. Tanto Hodler che Vallotton creano negli anni ’90 opere fondamentali in rapporto al movimento simbolista, nelle quali essi piegano la natura ai loro specifici obiettivi. Nelle xilografie in particolare, Vallotton realizza una concetrazione radicali dei mezzi d’espressione: la sua tecnica degli aplats, assieme alla stilizzazione delle figure di Hodler, diventa un modello per il movimento internazionale dello Jugendstil. Trascurando la decorazione floreale tipica di fine secolo, Hodler e Vallotton si ritrovano non solo nelle innovazioni formali, ma anche nelle ricerche attorno ad una nuova enunciazione di contenuti esistenziali e di critica sociale. Grazie ai lavori intensi di ricerca compiuti in questi ultimi anni, gli storici dell’arte hanno acquisito nuove conoscenze su Hodler e Vallotton. Così in tempi brevi l’insieme delle loro opere pittoriche sarà documentato attraverso cataloghi ragionati. Una mostra retrospettiva infatti non basterebbe da sola a rendere pienamente conto di questo nuovo stato delle conoscenze. La discussione critica attorno ai due autori conduce sempre più spesso ad affrontare problematiche specifiche. Due mostre tematiche sono state consacrate l’anno scorso alla loro concezione del paesaggio: il Musée d’art et d’histoire di Ginevra ha organizzato, con il Kunsthaus di Zurigo, una mostra sui paesaggi di Hodler, mentre il Musée des Beaux-arts di Berne e la Fondation Pierre Gianadda presentano il «paysage composé» di Vallotton attorno ad un tema centrale, quello dei «coucher de soleil », i tramonti. La mostra: Félix Vallotton, che si interessa essenzialmente alla semplificazione dello spazio interno del paesaggio, si dedica molto presto alla descrizione del lago Lemano (detto anche lago di Ginevra). Sono innanzitutto i tramonti dipinti da François Bocion, affondati in una atmosfera romantica, ad ispirarlo. Nelle sue xilografie di stile Nabi, riduce i tramonti al bordo del mare in schematismo a strati orizzontali dall’espressività decisamente elementare. Dal 1900 in poi, i tramonti diventano soprattutto il luogo delle scene mitologiche, rappresentazioni che, anche più tardi, faranno di tanto in tanto la loro comparsa. Poco a poco questo motivo guardagna una sua autonomia dal punto di vista formale. Nella stessa epoca di Piet Mondrian, i tramonti di Vallotton si riducono via via a forme elementari assolute. Mentre in Mondrian a farsi carico di principi spirituali è l'ortogonalità, in Vallotton è la stratificazione orizzontale in cui il sole diventa il centro spirituale del dipinto. I suoi tramonti possono essere considerate tra le astrazioni più radicali dalla realtà, dopo quelle di Mondrian e di Cézanne. Anche sul piano del colore Félix Vallotton si è immerso molto dentro l’astrazione. Proprio come in Edvard Munch, anche qui la semplce utilizzazione di strutture elementari e di gradazioni di colore consente di visualizzare stati d’animo e di rendere atmosfere di natura psichica. Ciò che Vallotton ha detto della concezione del paesaggio in Rubens, si applica perfettamente ai suoi tramonti: « i suoi paesaggi sono degli spettacoli della natura, e non degli incidenti topografici ». Le rappresentazioni dei tramonti si distribuiscono praticamente attraverso tutti i periodi di lavoro dell’artista. In tutto egli ha realizzato una quarantina di opere su questo soggetto, cui sono da aggiungere le xilografie e i nudi sullo sfondo di tramonti. Questa concentrazione su un tema tanto specifico, mette in evidenza in maniera esemplare l’evoluzione artistica di Vallotton. Mostra nel contempo con quanta coerenza l’artista abbia lottato nlla ricerca delle origini della forma elementare. Per altro verso, la carica emotiva che caratterizza i tramonti di Vallotton avvicina molto questi paesaggi a quelli, di alta spiritualità, creati da Hodler sul lago Lemano. Il Musée des Beaux-arts di Berna e la Fondation Pierre Gianadda di Martigny hanno voluto presentare assieme, per la prima volta, questo tema che appare centrale nella ricerca di Vallotton. La mostra, organizzata da Matthias Frehner e Samuel Vitali, rispettivamente direttore e conservatore del museo bernese, si avvale dell’apporto scientifico di Rudolf Koella, fine conoscitore di Vallotton di fama internazionale. Informazioni : 0041.27.7223978 (in Italia: 031.269393). Www.gianadda.ch |
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TIEPOLO, PIAZZETTA, CANALETTO, PIRANESI, GUARDI... I DISEGNI DEL PROFESSORE LA RACCOLTA DI GIUSEPPE FIOCCO ALLA FONDAZIONE GIORGIO CINI PADOVA, MUSEI CIVICI AGLI EREMITANI 8 MAGGIO - 24 LUGLIO 2005 |
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Padova, 8 marzo 2005 - Dall’8 maggio al 24 luglio si terrà ai Musei Civici di Padova agli Eremitani una preziosa mostra interamente dedicata alla raccolta di disegni del grande storico dell’arte Giuseppe Fiocco, ora alla Fondazione Giorgio Cini. Realizzata dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con la Direzione dei Musei Civici e l’Assessorato ai Musei, Politiche Culturali e Spettacolo del Comune di Padova, la mostra Tiepolo, Piazzetta, Canaletto, Piranesi, Guardi…offrirà l’occasione di ammirare una importante collezione d’arte e di rendere omaggio ad uno dei più grandi storici dell’arte italiana del nostro tempo. Il curatore della mostra, Giuseppe Pavanello, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, anticipa: «Con questa mostra si catalogano per la prima volta i capolavori della raccolta di disegni di Giuseppe Fiocco, formatasi nel tempo sia con acquisti in blocco sia tramite acquisti occasionali o doni di circostanza. Grazie ad essa si potrà finalmente gettare uno sguardo su quella sorta di “giardino segreto” che Fiocco ha coltivato nel tempo con instancabile passione e gusto raffinato». Giuseppe Fiocco (1884-1971), chiamato nel 1929 a ricoprire la cattedra di Storia dell’Arte presso la facoltà di Lettere e Filosofia all’Università di Padova, dopo aver insegnato all’Università di Firenze, è stato il fondatore della scuola padovana di storia dell’arte e il pioniere negli studi sull’arte veneta. I disegni da lui raccolti, ed entrati a far parte delle collezioni della Fondazione, riflettono la varietà e la ricchezza di interessi dello studioso. Particolare significato riveste, all’interno della raccolta, il gruppo di opere di scuola veneta: di straordinario interesse è il nucleo di circa duecento disegni di Giambattista Pittoni e della sua scuola, già appartenuti alla raccolta del barone Ugo Salvotti, che rappresentano la parte più cospicua del corpus grafico del pittore veneziano. Essi documentano in modo esemplare il metodo di lavoro di una bottega veneziana settecentesca. Altri fogli appartenenti al fondo Fiocco concorrono a offrire un panorama variegato del disegno veneto del Settecento, illustrandone i generi, le diverse forme e tecniche, dal ‘preliminare’ di studio all’affermazione come opera autonoma. Tra i fogli più significativi in mostra saranno una Testa di giovane di Giambattista Piazzetta, le Caricature e i Pulcinella di Giambattista Tiepolo, gli studi di Giandomenico Tiepolo e Giambattista Piranesi, gli schizzi vedutistici di Canaletto e Francesco Guardi. Infine, da non trascurare i disegni di artisti toscani del Seicento individuati nel corso della attuale catalogazione delle opere. A suggello dell’esposizione il 6 giugno si terrà a Padova, presso i Musei Civici agli Eremitani, una giornata di studio dedicata al Magistero di Giuseppe Fiocco, organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Storia delle Arti Visive e della Musica dell’Università di Padova. La mostra è realizzata grazie al sostegno di Morassutti Group, storica Azienda padovana, la cui famiglia proprietaria è da anni “partner” dei Musei Civici, attiva nei settori accessori per edilizia, ferramenta e giardinaggio, e vede anche il contributo di Roberto Callegari Gioielliere e Galleria Davila 8, oltre alle collaborazioni di Arterìa e Banca Intesa. Gode infine del patrocinio e di un contributo della Regione del Veneto. Www.padovanet.it/padovacultura |
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PROGETTO MARTHA ARGERICH, LUGANO 2005 |
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Lugano, 8 marzo 2005 - Per il quarto anno, dal 12 al 29 giugno 2005, Lugano accoglierà il Progetto Martha Argerich promosso per iniziativa della banca Bsi sin dal 2002, che gli amanti della musica (anche quelli che non hanno potuto assistervi di persona) conoscono attraverso la documentazione discografica assicurata da Emi Classics. Artisti che da tempo collaborano con la grande pianista e musicisti giovani e meno giovani si alterneranno in 6 concerti di musica da camera all’Auditorio della Radio, 2 concerti sinfonici al Palazzo dei Congressi, 7 concerti pomeridiani delle 18.30 nella suggestiva e barocca Chiesa di San Rocco e un concerto a due pianoforti nella Sala delle palme dell’Hôtel Villa Castagnola. Per questa edizione siamo in grado di annunciare la presenza di nomi famosi e giovani interpreti, da Gidon Kremer (che con Martha Argerich e Misha Maisky si produrrà nel Trio op. 1100 di Schumann), a Ivry Gitlis, a Renaud Capuçon, il quale, oltre ad eseguire il Concerto per violino di Tchaikovsky, potrà essere ascoltato nel Quartetto in do maggiore di Beethoven con il fratello Gautier, Martha e Lyda Chen. In coppia con la Argerich, a due pianoforti, troveremo Piotr Anderszewski, Dora Bacopoulos, Mauricio Vallina, Polina Leschenko. In questa manifestazione domina l’apporto dei pianisti : Nicholas Angelich, Alexander Gurning, Diana Ionescu, Denis Kojoukhine, Adriel Mansur, Alexander Mogilewsky, Gabriela Montero, Karin Merle, Gabriela Montero, Karin Lechner, Sergio Tiempo, Lilya Zilberstein. Neii concerti con l’Orchestra della Svizzera Italiana questo offrirannoà l’occasione di ascoltare l’intero ciclo delle composizioni di Tchaikovsky per pianoforte e orchestra, oltre alle sue opere solistiche (come le Variazioni su un tema Rococò interpretate da Maisky). Fra i direttori: Alexander Rabinovitch. Trii, quartetti, quintetti vedranno la partecipazione di Dora Schwarzberg, Geza Husszu-legocky, Lucia Hall, Dorota Anderszewska, Alissa Margulis (violino), di Nora Romanoff (viola), di Mark Drobinsky (violoncello). Come l’anno scorso, la manifestazione prevede la presenza del canto. Martha Argerich accompagnerà il baritono Kamel Boutros in Dichterliebe di Schumann, mentre con altri pianisti si alternerà nell’accompagnamento dei Liebeslieder-walzer e negli Zigeunerlieder di Brahms eseguiti dal Coro della Radio Svizzera diretto da Diego Fasolis. All’insegna del Kletzmer, il coro sarà impegnato anche nella speciale serata dedicata alla musica ebraica. Il programma della manifestazione, in parte ancora provvisorio, sarà regolarmente aggiornato nel sito Internet www.Rtsi.ch/argerich |
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LA NOTTE DELL’EVANGELIZZAZIONE 2005 ‘PREMIO CALICE D’ORO’ IL 21 MARZO AL TEATRO OLIMPICO DI ROMA |
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Roma, 8 marzo 2005 - La “Notte Dell’evangelizzazione – Premio Calice D’oro 2005 -” è l’evento che si terrà il 21 Marzo 2005 presso il “Teatro Olimpico” di Roma, con inizio alle ore 20.30, organizzato dalla Fondazione Papaboys Onlus. Lo scopo della manifestazione è assegnare un riconoscimento (‘Il calice d’oro’) ad esponenti del mondo della Chiesa, della cultura, operatori del sociale, personaggi del cinema, della televisione, della musica e dell’editoria e ad altre personalità della vita pubblica che si sono distinte per aver promosso e valorizzato il “messaggio di Cristo”. La serata si svolgerà con il coinvolgimento di personaggi del panorama nazionale ed internazionale e culminerà nella consegna dei premi a personalità appartenenti alle varie categorie (Realtà della Chiesa, Spettacolo, Cultura, Mass Media) per le quali è prevista un’ulteriore suddivisione: il Calice D’oro, riconoscimento destinato ai “big” e l’Astro Nascente, riservato agli “emergenti”. L’organizzazione dell’evento è curata dalla “Fondazione Papaboys”. Improntata all’etica del no-profit ed ispirata ai valori cristiani, l’Associazione dei Ragazzi del Papa opera nel mondo della comunicazione sociale attraverso servizi di editoria e di organizzazione di eventi al fine di contribuire all’orientamento dei giovani ed alla promozione di tematiche di sviluppo sociale. ‘La Notte Dell’evangelizzazione’ vuole conciliare la valenza spirituale dell’iniziativa con la finalità artistica, all’insegna dell’intrattenimento di qualità. E’ prevista infatti, una performance di alcuni tra i più noti artisti della Musica Cristiana Contemporanea. L’arte della musica e del canto con la preghiera, uniti alla testimonianza, si pongono come grande strumento di evangelizzazione. Un incoraggiamento ed una proposta ad intraprendere il cammino di fede, specialmente per i più giovani, per condividere un messaggio di vita legato a Cristo ed ai valori della Chiesa. Www.papaboys.it |
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APERTA UFFICIALMENTE LA GRANDE KERMESSE ABRUZZESE DELLA NEVE COPPA EUROPA 2005: LA SFILATA DEGLI ATLETI LUNGO IL CORSO DI ROCCARASO |
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Roccaraso, 8 marzo 2005 - Il volto sorridente e solare di Elena Fanchini con il tricolore che sventolava sotto una fitta nevicata è stata l’icona più emozionante della cerimonia di apertura delle finali di Coppa Europa 2005 nella piazza di Roccaraso. <<Non una Coppa Europa - ha dichiarato il Presidente della Federazione Italiana Sport Invernali, Gaetano Coppi - ma una Coppa del mondo “b”, in virtù dei nomi di alto profilo agonistico che si sono iscritti alle dieci gare del programma di questa manifestazione>> Sul palco insieme a Coppi, l’assessore regionale Massimo Desiati, che non ha voluto mancare a quella che rappresenta la consacrazione della sua scommessa vincente, i sindaci dei due comuni di Roccaraso e Rivisondoli ed il delegato della Federazione Internazionale, Vincent Haudry, oltre naturalmente a Luigi Belluzzi, il Presidente del Comitato Organizzatore che sta lottando da giorni contro l’inclemenza del tempo, riuscendo tuttavia sempre a trovare la soluzione a tutti i problemi. Gli atleti delle venti squadre iscritte, preceduti dai vessilli della Fisi e della Fis, dai gonfaloni dei comuni e dalla banda, hanno sfilato sul corso principale gremito di folla nonostante la fitta nevicata, prima di giungere alla piazza principale dove si è tenuta la cerimonia ufficiale e l’accensione del braciere che arderà fino a lunedì 14 marzo. Al termine della cerimonia ufficiale, è iniziata la festa popolare di piazza con vin brulè, arrosticini ed altri prodotti tipici della montagna abruzzese. Ora la parola passa ai tecnici, che stileranno l’ordine di partenza del superG femminile previsto per domani sulla direttissima di monte Pratello, dove Elena Fanchini dovrà dimenticare la festa odierna, e concentrarsi sull’insidioso tracciato che termina sull’altopiano delle cinque miglia. |
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TRE GIORNI CON I CAMPIONI DEL FONDO PER I TRICOLORI IN VALLE DI PRIMIERO L’1, 2 E 3 APRILE GARE A PASSO CEREDA ATTESA PER I MEDAGLIATI DI OBERSTDORF |
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Primiero (Tn), 8 marzo 2005 - Mentre la Coppa del Mondo di sci di fondo, messi in archivio i Campionati Mondiali di Oberstdorf, consuma le ultime giornate in Scandinavia, i responsabili dell’U.s. Primiero San Martino sono in movimento per allestire l’ultimo atto ufficiale di stagione con il Campionato Italiano, che prevede le gare team sprint in tecnica classica, le sprint in tecnica libera e quindi l’attesa gara a staffetta, dove la competizione è massima per la rivalità tra i vari gruppi militari. Sarà un lungo week-end di gare quello dall’1 al 3 aprile in Valle di Primiero (Trentino), con le prove riservate ai big ma anche ad aspiranti e juniores, fatto questo che rimarca la grande attenzione che la società presieduta da Luigi Zanetel ha nei confronti dei giovani. L’evento avrà luogo al centro fondo di Passo Cereda e sarà sicuramente un week-end intenso per gli appassionati, così come per gli organizzatori. Le abbondanti nevicate di questi giorni hanno incrementato ulteriormente lo spessore del manto nevoso cosicché le gare si potranno disputare su piste perfette nonostante la data avanzata della stagione. Sarà l’occasione per vedere in gara i medagliati iridati Pietro Piller Cottrer, Fulvio Valbusa e Giorgio Di Centa, oltre alle ragazze "bronzo" in staffetta, Confortola, Valbusa, Paruzzi e Follis. Sarà anche l’ultimo grande impegno della stagione invernale per gli organizzatori primierotti, che lo scorso dicembre si sono distinti pure con la riuscita "Ski Sprint Primiero Energia" che ha visto al via tutti i migliori atleti azzurri, gara dominata da Gabriella Paruzzi in coppia con Sabina Valbusa e da Christian Zorzi con Giorgio Di Centa. E quella del primo week-end di aprile sarà una vera e propria passerella dei grandi campioni, ma anche dei giovani talenti. Nel centro del fondo di Passo Cereda si sono disputate, a partire dagli anni ‘80, numerose gare giovanili di campionato italiano, la prima nel 1983 dominata dall’allora junior Silvio Fauner. Si correrà sull’anello di 1.200 metri per le due prove sprint, quindi sulle piste 2,5 km in tecnica classica e in tecnica libera per le attese gare di staffetta. È evidente che c’è molta attenzione per l’esibizione dei "medagliati" di Oberstdorf, così come per i due atleti di casa Gianantonio Zanetel e Bruno Debertolis che nelle due gare sprint potranno dire la loro, ma soprattutto possono ambire ad una posizione da podio. Sarà interessante per i giovani sfruttare il palcoscenico delle gare seniores, per i tecnici invece ci sarà l’opportunità di verificare lo stato del vivaio nazionale. Questo il programma: Venerdì 01 Aprile 2005 - Ore 09.30 - Team Sprint M/f Tc; Sabato 02 Aprile 2005 - Ore 09.00 - Qualificazioni gara Sprint M/f Tl, a seguire - Finali gara Sprint, a seguire - gara Nazionale Giovani Mass Start Tl, Ore 18.00 - Premiazioni Team Sprint / Sprint Individuale / Nazionale Giovani; Domenica 03 Aprile 2005 - Ore 09.00 - Staffette Aspiranti, Juniores e Seniores, a seguire le premiazioni. |
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