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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Novembre 2004
 
   
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  ALTROCONSUMO SULLA SOVRATTASSA SUGLI SMS: MA IL GOVERNO NON DOVEVA FAVORIRE LA CONCORRENZA?  
   
  Milano, 16 novembre 2004 - Finanza creativa, non c’è dubbio. Ma la concorrenza per questo Governo non è certo una priorità. L’udc propone una sovrattassa di due centesimi sugli sms, nell’ambito della discussione sulla Finanziaria. Considerando la quantità di messaggini che vengono scambiati, in un anno lo Stato incasserebbe circa 540 milioni di euro. Per Altroconsumo la sovrattassa sugli sms è una lesione dei diritti e delle garanzie dei consumatori. Tale “inezia” rappresenterebbe un rincaro di oltre il 13% sull’attuale prezzo medio dei messaggini, in un mercato, quello degli sms, dove non c’è in pratica concorrenza: tutti gli operatori, anche il nuovo entrato Tre, hanno uniformato i propri prezzi sugli sms a un'unica tariffa, 15 centesimi. Tale alterazione del mercato è già stata segnalata da Altroconsumo nel novembre 2003 all’Antitrust italiano e a quello europeo. L’allora Commissario Monti aveva rimesso la questione all’Antitrust italiana, ma niente è cambiato. Questi i fatti e le cifre: negli ultimi 3 anni e mezzo il costo degli sms proposti dalle nuove tariffe attivabili di tutti gli operatori ha subito aumenti sconcertanti. Un esempio per tutti: il 12 febbraio 2001 gli sms venivano proposti a 10,33 centesimi (cioè 200 lire, tariffa Omnitel Fast 50 Ricaricabile lanciata, appunto, il 12 febbraio del 2001). Oggi tutte le tariffe Vodafone comportano un costo per sms di 15 centesimi. Dunque in 3 anni e mezzo i costi degli sms sono cresciuti del 45%, con un incremento annuo medio di circa il 12%. Di fatto, attualmente, i consumatori, per difendersi dal caro sms, hanno un solo strumento: non attivare nuove tariffe e conservare le vecchie. Da questa legge Finanziaria ci si aspettava, secondo le promesse, misure concrete per rispettare le regole della concorrenza e creare un mercato più dinamico e trasparente per i consumatori. Promesse.  
     
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