Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Marzo 2005
 
   
  Pagina4  
  A MANTOVA DAL 20 MARZO AL 17 APRILE 2005 UNA MOSTRA RICORDA RENZO FERRARINI  
   
  Mantova, 14 marzo 2005 - Dal 20 marzo al 17 aprile 2005, si tiene a Mantova, nell’Appartamento Vedovile di Isabella d’Este in Palazzo Ducale, la mostra “Renzo Ferrarini. Omaggio ad un Maestro del Novecento. Opere 1941-2001”. Curata da Paolo Bertelli con il patrocinio della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Brescia, Cremona e Mantova e dell’Amministrazione Provinciale di Mantova, nonché con il sostegno di B&b Arte di Mantova, è questo il primo riconoscimento di grande respiro (ottanta sono le opere esposte) all’artista scomparso nel 2001, nonché l’occasione per la riscoperta e la valorizzazione di un pittore che si è sempre dimostrato fedele alla pittura, superando mode e tendenze. Ferrarini è stato uno dei più sensibili artisti mantovani degli ultimi decenni. La sua esperienza pittorica è stata vissuta nella costante ricerca di un percorso personale che è passato attraverso una tecnica antica e quasi dimenticata, utilizzata al massimo delle sue capacità espressive: l’acquerello. Ma Ferrarini fu anche straordinario disegnatore e pittore. Con le sue vedute di Mantova è divenuto un vero e proprio ambasciatore dell’immagine della città virgiliana in tutta Europa (si ricordano, tra l’altro, le numerose pubblicazioni tematiche che hanno utilizzato i dipinti di Ferrarini per raccontarne la bellezza). L’esposizione è supportata da un importante catalogo (Publipaolini Editore) che vede, oltre al testo critico di Paolo Bertelli, anche un contributo di Antonio Paolucci, Soprintendente del Polo Museale Fiorentino (già Soprintendente a Mantova e Ministro per i Beni Culturali) e un testo di Brunetta Ferrarini, scrittrice, figlia dell’artista. Ad aprire il volume, gli interventi del Soprintendente al patrimonio Storico e Artistico ed Etnoantropologico Filippo Trevisani e dell’Assessore Provinciale alla Cultura Roberto Pedrazzoli. Renzo Ferrarini (Mantova 1928 – 2001) ha avuto una formazione da autodidatta ed è cresciuto grazie ai contatti di amicizia e stima con alcuni dei maggiori maestri mantovani (da Giovanni Minuti a Giordano Scaravelli, da Vindizio Nodari Pesenti a Gino Falzoni). Negli anni ’40-’50 ha iniziato una fertile produzione grafica, spesso utilizzata nell’editoria, e, nel segno del paesaggio ha dato vita a una particolare ricerca luministica. Ben presto sono arrivati i contatti con gli autori di livello nazionale (Falzoni, Raimondi e Molino) e, in contemporanea, gli studi si orientano verso i maestri dell’acquerello della Scapigliatura lombarda (Alessandro Durini, Mosè Bianchi, Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Paolo Sala) e del vedutismo napoletano (con riferimento alla Scuola di Posillipo e alle figure di Francesco Galante e Antonio S. Pitloo). Dal 1947 al 1951 Ferrarini aderisce al sodalizio Artisti Indipendenti Mantovani e partecipa alla mostra provinciale organizzata nel ’48 nel Palazzo della Ragione. Gli anni Sessanta sono contraddistinti da un’ampia produzione ispirata anche ai numerosi viaggi all’estero che Ferrarini compie per visitare musei e seguire le esposizioni specialistiche. L’artista cerca soprattutto il confronto con la grande tradizione acquarellistica inglese e Mitteleuropea e va affinando le sue capacità analitiche di vedutista. Dalla fine degli anni ’70 ad oggi gli sono state dedicate molte mostre personali e le sue opere sono state inserite in prestigiose collettive organizzate in sedi mantovane pubbliche e private come le Sale dell’Esedra e la Sala 90 in Palazzo Ducale, il Salone Mantegnesco di S. Francesco, il Museo Diocesano e il Palazzo della Ragione. Www.bebarte.com  
     
  <<BACK