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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Marzo 2005
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I BIOLOGI ASSOCIANO L'IMMUNITÀ DEGLI EUROPEI AL VIRUS DELL'HIV ALLE EPIDEMIE DIFFUSESI NEL MEDIO EVO  
 
Bruxelles, 14 marzo 2005 - Alcuni biologi dell'Università di Liverpool, nel Regno Unito, hanno pubblicato un nuovo studio dal quale risulta che, se il dieci per cento degli europei è immune al virus dell'Hiv, ciò è dovuto alle epidemie che si diffusero nel continente in epoche passate. Gli scienziati sanno da tempo che queste persone sono portatrici di una mutazione genetica (del gene chiamato Ccr5) che impedisce al virus dell'Hiv di penetrare nel loro sistema immunitario. A sconcertarli è stato il fatto che l'Hiv è comparso solo di recente e quindi non può aver fatto aumentare la frequenza della mutazione fino ai livelli elevati che si riscontrano oggi in alcune parti d'Europa. Tuttavia, un nuovo studio condotto da Christopher Duncan e Susan Scott attribuisce la grande diffusione della mutazione al fatto che essa previene il contagio anche da un'altra malattia virale mortale che ha devastato l'Europa in passato. Secondo il professor Duncan, "Il fatto che la [...] mutazione sia limitata all'Europa sta ad indicare che le epidemie del Medio Evo hanno svolto un ruolo fondamentale nell'aumento della frequenza della mutazione. Anche queste epidemie rimasero confinate all'Europa, si protrassero per oltre 300 anni ed ebbero un tasso di mortalità del 100 per cento". Mentre alcuni storici hanno cercato di sostenere che le varie epidemie che si diffusero in Europa nelle epoche passate erano focolai di peste bubbonica, che è una malattia batterica, il professor Duncan e la dottoressa Scott hanno dimostrato che in realtà si trattava di epidemie di una febbre emorragica virale e letale che utilizzava il gene Ccr5 per penetrare nel sistema immunitario. Avvalendosi di modelli computerizzati, i due ricercatori hanno dimostrato come il manifestarsi di questa malattia nel corso della storia abbia fornito la pressione selettiva necessaria - offrendo semplicemente protezione da una morte altrimenti certa - a fare aumentare la frequenza di questa mutazione genetica da 1 caso su 20.000 all'epoca della "morte nera", nel 1347, ai valori odierni di 1 caso su 10. "L'epidemia emorragica non scomparve dopo la grande peste di Londra del 1665-66, ma continuò a dilagare in Svezia, a Copenaghen, in Russia, in Polonia e in Ungheria fino al 1800", ha concluso il professor Duncan. "Il perdurare dell'epidemia emorragica ha determinato il protrarsi della pressione selettiva sulla [mutazione genetica] ed è per questo che oggi essa si riscontra con la massima frequenza in Scandinavia e in Russia".  
   
   
COMMERCIO DI OVOCITI: IL CORPO UMANO NON DEVE ESSERE FONTE DI LUCRO  
 
Bruxelles, 14 marzo 2005 - Il Parlamento europeo, con 307 voti favorevoli, 199 contrari e 25 astensioni, ha adottato una risoluzione comune sul commercio di ovociti umani con la quale rammenta che la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione «sancisce il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro». In tale contesto, «va rivolta una particolare attenzione alle persone vulnerabili a rischio di divenire vittime del traffico di organi, in particolare le donne». Inoltre, sottolineando che la direttiva 2004/23/Ce prescrive che gli Stati membri si adoperino per garantire donazioni volontarie e gratuite di tessuti e cellule, i deputati condannano qualsiasi traffico del corpo umano e di sue parti. Considerando che le attività della clinica Global Arts in Romania possono essere considerate «commerciali» e, quindi, «inaccettabili», i deputati chiedono alla Commissione di fare piena luce sulle informazioni riportate dai media a tale proposito. Il Parlamento inoltre invita gli Stati membri ad adottare, prima del 7 aprile 2006, data di entrata in vigore della direttiva 2004/23/Ce, «le misure necessarie per porre in essere una politica trasparente e progressista per quanto concerne l'indennità per le spese e i disagi connessi alla donazione di tessuti e cellule». I deputati, inoltre, invitano la Commissione ad effettuare quanto prima possibile una valutazione delle legislazioni nazionali sulla donazione di ovuli e sul regime di indennità per la donazione di organi e di cellule riproduttive, e a rendere pubblica tale valutazione. D'altra parte, esprimono l'auspicio che la donazione di ovociti, alla stessa stregua della donazione di organi nel loro insieme, «sia rigorosamente disciplinata onde proteggere sia i donatori che i beneficiari e lottare contro qualsiasi forma di sfruttamento dell'individuo». Secondo i deputati, qualsiasi donna costretta a vendere parti del proprio corpo, comprese le cellule riproduttive, «diventa la preda di reti criminali organizzate dedite al traffico di persone e organi». Pertanto, invitano la Commissione ad accertare se si registrano casi del genere anche in altri Stati membri, paesi candidati o paesi terzi, mentre agli Stati membri è chiesto di adottare misure atte ad evitare lo sfruttamento delle donne nell'applicazione delle scienze della vita. Il Parlamento, inoltre, chiede all'Esecutivo di «escludere qualsiasi sostegno o finanziamento alla clonazione umana nei quadri dei programmi Ue», in accordo con la risoluzione adottata l'8 marzo scorso dall'Assemblea generale dell'Onu. Alla Commissione è poi chiesto di applicare il principio di sussidiarietà in relazione ad altre forme di ricerca embrionale e di ricerca sulle cellule staminali embrionali «in modo che gli Stati membri in cui tale tipo di ricerca è legale la finanzino dal bilancio nazionale». Il finanziamento Ue, infatti, dovrebbe concentrarsi su alternative come la ricerca sulle cellule staminali somatiche e la ricerca sulle cellule staminali del cordone ombelicale «che sono accettate in tutti gli Stati membri e che hanno già permesso di trattare con successo alcuni pazienti». Infine, il Parlamento ritiene che una delle questioni essenziali, «sia la necessità di fornire una soluzione concreta alle coppie sterili in attesa della donazione di ovociti» e, a tale proposito, invita la Commissione ad «intensificare e rafforzare le alternative per la prevenzione e il trattamento della sterilità».  
   
   
METS, L’EPIDEMIA SILENZIOSA DELLA SINDROME METABOLICA GLICEMIA ALTA, VALORI MODERATI DI IPERTENSIONE, BASSI VALORI DI COLESTEROLO HDL, TRIGLICERIDI ELEVATI E OBESITÀ TRIPLICANO IL RISCHIO DI MORTE PER CAUSE CARDIOVASCOLARI NELLA POPOLAZIONE MASCHILE ANZIANA  
 
Roma, 14 marzo 2005 - Gli esperti la considerano la nuova epidemia di questo secolo, un'epidemia silenziosa dei paesi del benessere di cui ancora pochi sembrano esserne consapevoli, ma la sindrome metabolica (Mets) è una malattia comune, sottovalutata tra gli anziani di entrambi i sessi e grave, in quanto potenziale causa di morte per ictus e infarto. La conferma viene dallo studio italiano Ilsa (Italian Longitudinal Study on Aging) del Consiglio nazionale delle ricerche, condotto su un campione di 5.632 individui di età compresa tra i 65 e gli 84 anni, seguiti per 4 anni e scelti a caso tra la popolazione di otto Comuni italiani. L’indagine rileva che la prevalenza di Mets è alta in generale nella popolazione invecchiata (31% nei maschi e 59% nelle femmine) e raggiunge tassi estremamente alti fra gli individui con il diabete (65% nei maschi e 82% nelle donne). La differenza tra sessi è determinata soprattutto da due componenti presenti nelle donne: obesità viscerale (75.2% contro 29.5%) e colesterolo Hdl basso (56,5% contro 22,8%). Le combinazioni più frequenti in uomini non diabetici sono l'obesità addominale, trigliceridi elevati e ipertensione, presente nel 21% degli individui, in uomini diabetici la stessa combinazione, più la iperglicemia, è presente nel 18%. Fra le donne non diabetiche la combinazione più frequente è l'obesità addominale, colesterolo basso Hdl ed ipertensione, presente nel 32% di loro, mentre fra le donne diabetiche la combinazione più frequente è quella di tutte cinque le componenti, presente nel 36%. Nell’arco dei quattro anni, gli uomini non diabetici con la sindrome metabolica hanno avuto un rischio di mortalità per malattie cardiovascolari 3,35 volte maggiore rispetto a quelli senza la sindrome metabolica, mentre nessuna differenza significativa è stata trovata nelle donne. In entrambi i sessi, però, il rischio di sviluppare diabete in questo arco di tempo è aumentato di 4 volte nei maschi e di 10 volte nelle femmine. “L’alta prevalenza di sindrome metabolica nella popolazione anziana italiana rappresenta un problema socio-sanitario che merita un’attenta considerazione”. Ne è convinta Stefania Maggi, ricercatrice dell’Istituto di neuroscienze (In) del Cnr di Padova che ha presentato a Roma – nel corso della terza conferenza della Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (centro congressi Cavalieri Hilton, 10-12 marzo) – i risultati dello studio Ilsa. Se oggi la sindrome metabolica colpisce un numero estremamente elevato di individui, come dimostrano i dati, ancora più nero è il futuro. Lo stile di vita dei soggetti più giovani non fa prevedere una inversione del trend negli anni futuri, al contrario diabete e obesità saranno i killer più spietati dei prossimi anni. Infatti già nei bambini si riscontrano frequentemente diabete e obesità, legati a scelte alimentari sbagliate e sedentarietà. “E in un paese come il nostro, che invecchia molto rapidamente, gli adulti di domani, senza correzioni di stili di vita, non saranno sani, ma a rischio di malattie invalidanti, quali appunto quelle cardiovascolari”, conclude Stefania Maggi. Quindi, individuare e trattare questa malattia può ridurre il rischio di disabilità e prevenire la perdita di autosufficienza nell’anziano, permettendo un risparmio in termini di spesa sanitaria pubblica e un miglioramento della qualità di vita della popolazione”. Interessante notare, da un punto di vista storico, che la sindrome metabolica fu descritta per la prima volta nel 1965 dal Prof. Gaetano Crepaldi, attualmente responsabile della Sezione Invecchiamento del Cnr a Padova, dove questa ricerca è stata svolta. Per informazioni: Stefania Maggi, In-cnr tel. 049/8211746 – e mail smaggi@unipd.It  
   
   
TRAPIANTO DI TESSUTI: IN ITALIA IL PRIMATO EUROPEO  
 
Modena, 14 marzo 2005 – Rigenerare la pelle dopo una grave ustione, sostituire un osso dopo un incidente o un tumore, riacquistare la vista persa a causa di una malattia della cornea è possibile grazie a un particolare tipo di trapianto, quello di tessuto, che, al pari di quello d’organo, può salvare la vita o migliorarla radicalmente. Proprio in Italia esiste un’importante organizzazione attiva anche per questo tipo di trapianti, l’Airt, la rete di ospedali che effettuano trapianto d’organo e tessuto appartenenti a sei regioni - Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Valle D’aosta, Puglia e provincia autonoma di Bolzano – e che nel 2004 ha stabilito un record di prelievi europeo. Basti pensare che, secondo i dati, nel 2004 i prelievi di cornea effettuati sono stati 2030, quelli di pelle 196, quelli di osso 1399, quelli di valvole cardiache e segmenti vascolari 91. L’associazione Interregionale Trapianti si avvale di un’organizzazione capillare per il prelievo da donatore e di laboratori di conservazione tra i più moderni, che rende possibile per un gran numero di persone il trapianto di tessuto. “I trapianti di tessuto da donatore danno risultati migliori e sono più tollerati rispetto a protesi ossee artificiali o alla pelle artificiale. – commenta il professor Franco Filipponi, Presidente Airt, nel corso del congresso che si apre oggi a Modena (10-12 marzo) – Questi trapianti sono resi possibili solo grazie alle Banche dei tessuti, strutture di prelievo e conservazione, e al coordinamento capillare con gli ospedali nei quali vengono effettuati i prelievi e gli interventi.” L’airt può contare infatti su banche di tessuti all’avanguardia, come quella dell’ospedale di Siena per la conservazione della cute, l’Istituto Ortopedico Rizzoli a Bologna e l’Ospedale Careggi a Firenze per il prelievo e la raccolta di tessuto scheletrico. L’airt è attiva anche sul fronte della ricerca, con particolare attenzione al trapianto di cellule staminali. “Oggi a partire dalle cellule staminali è possibile ricreare in laboratorio tessuti della cornea, della pelle e dell’osso-cartilagine da reimpiantare. I risultati terapeutici ottenuti negli studi clinici in corso sono molto promettenti – continua il professor Filipponi – e ci hanno convinto a puntare su questo tipo di attività. Uno degli obiettivi futuri dell’Airt è proprio quello di dotarsi di strutture necessarie per la manipolazione, l’amplificazione e la conservazione di cellule staminali, in modo da sviluppare applicazioni terapeutiche che, nel caso dei tessuti, sono già pienamente fattibili.” Per quanto riguarda il trapianto di organi, attività preminente e consolidata dell’Airt, anche nel 2004 si è registrata una crescita costante del 10% dei volumi di attività rafforzando così il ruolo di rilievo che l’Associazione Interregionale già riveste a livello nazionale. Nel 2004, su una popolazione totale di 16.299.083, sono stati effettuati 1034 trapianti d’organo, pari a 63,4 per milione d’abitanti. In aumento costante il numero di donatori effettivi, che nel 2004 ha raggiunto quota 26 per milione d’abitanti, contro una media italiana di 21,1.
attività donazione e trapianto d’organo da cadavere in Airt 2004 per milione d’abitanti
Emilia - Romagna Piemonte -Valle d’Aosta Toscana Puglia Alto Adige Airt
Donatori effettivi 30,1 29,3 36,3 8,5 34,6 26,0
Donatori utilizzati 28,6 28,4 31,2 8,5 32,4 24,2
Trapianto rene 36,1 38,9 46,6 18,9 - 33,8
Trapianto fegato 26,6 33,4 28,3 4,7 - 22,6
Trapianto cuore 10,8 3,7 5,1 0,7 - 4,9
Trapianto pancreas 0,2 - 14,0 - - 3,1
Trapianto polmone 0,25 2,1 1,7 - - 0,9
Trapianto intestino 1,7 - - - - 0,4
 
   
   
FARMACI IN FASCIA C, NESSUN AUMENTO SPESA A CARICO DEI CITTADINI  
 
Roma, 14 marzo 2004 - Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha ricevuto dai Carabinieri dei Nas e dall’Agenzia Italiana del Farmaco i risultati dei controlli sulla spesa dei farmaci in fascia C, a totale carico del cittadino. E’ emerso che la spesa per questi farmaci nel 2004 è stata di 3.026 milioni di euro contro i 3.100 milioni dell’anno precedente. Conseguentemente la spesa per i farmaci di fascia C non è aumentata ma, addirittura, lievemente diminuita. In particolare la spesa più consistente per la categoria di farmaci a totale carico del cittadino è stata sostenuta per l’acquisto di ansiolitici, farmaci efficaci da un punto di vista esclusivamente sintomatologico, mentre tutte le patologie gravi e croniche del sistema nervoso centrale, come depressione e psicosi, sono trattate con farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale, cioè gratuiti. Dai dati consegnati al Ministro è, inoltre, emerso che la spesa dei farmaci in fascia A, dispensati gratuitamente dal Ssn, è aumentata nel 2004 dell’8% rispetto al 2003. Da ciò si evince un aumento della copertura di spesa a carico del Ssn e nessun incremento di spesa per i farmaci a carico dei cittadini per compensare carenze del Prontuario farmaceutico nazionale.  
   
   
LA SALUTE IN PIAZZA: ALIMENTAZIONE CORRETTA PER UN CUORE SANO  
 
Milano, 14 marzo 2005 - L'ospedale Niguarda Ca' Granda, era presente ieri in due punti della città per incontrare i cittadini e offrire un consulto medico . L'iniziativa rientra tra gli appuntamenti annuali di "Sette giorni per il Cuore", ciclo di iniziative promosse dall'Ospedale in collaborazione con la Fondazione Centro Cardiologia e Cardiochirurgia Angelo De Gasperis. In questa iniziativa Niguarda mette in campo l'esperienza di due aree di eccellenza: Il Dipartimento Cardiologico, diretto da Ettore Vitali, e il Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica diretto da Maria Gabriella Gentile. Entrambi i responsabili hanno evidenziato che, in Lombardia, come nel mondo occidentale, le malattie del sistema cardiovascolare sono la principale causa di morte; nel solo 2004 si sono registrati 18.000 ricoveri per Infarto Miocardio Acuto (con 16.000 pazienti) e 18.000 ricoveri per ictus (con 17.000 pazienti). Tra i fattori di rischio di queste patologie vi sono anche il sovrappeso e l'obesità che determinano effetti metabolici negativi nei riguardi di pressione arteriosa, colesterolemia, trigliceridemia e insulinoresistenza; il tutto con un aumento del rischio relativo di 2-3 volte. Le probabilità di sviluppare un diabete di tipo 2 e ipertensione aumentano di pari passo con l'aumentare del grasso corporeo; queste patologie, in precedenza prerogative dell'età adulta, colpiscono ora i bambini obesi anche prima della pubertà. In questo scenario l'Ospedale Niguarda si propone ai cittadini milanesi anche in un ruolo di informazione, sensibilizzazione e di prevenzione. Pasquale Cannatelli, Direttore Generale dell'ospedale milanese, commenta: "La Regione Lombardia ha precisi obiettivi primari di prevenzione delle patologie acute e tra queste in primo piano vi è l'intervento per la prevenzione di patologie cronico- degenerative come le malattie cardiovascolari. Su questa linea come ospedale lombardo abbiamo promosso questa iniziativa perché la prevenzione non è di competenza solo delle Asl e dei medici di famiglia ma anche delle strutture di eccellenza ospedaliere che non si limitano a curare ma anche a informare e formare. Una corretta e puntuale attività di informazione e prevenzione contribuisce ad abbattere il rischio per i pazienti e a diminuire i ricoveri". Il presidente della Fondazione De Gasperis, Benito Benedini, sottolineando la storica collaborazione con l'Azienda Ospedaliera, attiva dal 1968, evidenzia l'evento con queste parolé: "La Fondazione Centro di Cardiologia e Cardiochirurgia Angelo De Gasperis ha fra i suoi scopi principali la prevenzione delle patologie cardiovascolari attraverso iniziative mirate a diverse fasce di pubblico. Vogliamo avvicinare i cittadini al dialogo diretto con la sanità ed i medici specialisti, non solo favorendo la diffusione di informazioni, m,à offrendo gratuitamente un approccio diverso al controllo del proprio stato di salute." L'iniziativa odierna costituisce inoltre un valido esempio di partnership tra pubblico, privato e associazionismo.  
   
   
MENTADENT PROGRAMMA SCUOLA GIUNGE ALLA XIV° EDIZIONE IL “PROGRAMMA SCUOLA DI MENTADENT”, ORGANIZZATO DA ANDI IN COLLABORAZIONE CON MENTADENT  
 
Milano, 14 marzo 2005 - La cultura della prevenzione, che inizia con la cura quotidiana della propria igiene orale, è divenuta ormai una sana abitudine per la maggior parte degli italiani, in un’ottica di rispetto e cura di sé. Mentadent ha avuto negli anni un ruolo fondamentale nel divulgare un corretto concetto di prevenzione orale grazie a numerose iniziative di educazione sociale, quali il “Mese della Prevenzione Dentale” e “Cambia lo Spazzolino”, e attraverso l’offerta di prodotti che facilitano e rendono piacevole la prevenzione quotidiana. Da diversi anni l’ Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità)e l’Andi (Associazione nazionale Dentisti Italiani) in collaborazione con Mentadent, conducono campagne educative e promuovono iniziative con l’obiettivo di diffondere i vantaggi di una corretta igiene orale fin da piccoli. Se apprendere da adulti è facile, lo è ancor di più quando si è piccoli; per questo motivo da quattordici anni Mentadent ha deciso di “insegnare la prevenzione” anche ai bambini. Giunto alla sua quattordicesima edizione, l’attività “Educare a Prevenire” - Programma Scuola, organizzato da Andi in collaborazione con Mentadent, si pone l’obiettivo di rendere l’igiene orale una piacevole abitudine per il bambino, grazie al lavoro di informazione svolto dai dentisti Andi, alla collaborazione quotidiana delle famiglie e al ruolo centrale delle Scuole. Anche quest’anno l’iniziativa è strutturata in due fasi: la prima consiste in un corso formativo concordato con le Autorità Scolastiche, sui temi della prevenzione e dell’igiene orale, tenuto dai dentisti Andi e rivolto ai docenti delle Scuole elementari. La seconda prevede che gli insegnanti tengano una lezione, rivolta agli alunni, sulle regole fondamentali di una corretta igiene orale, con un linguaggio e dei materiali adeguati, semplici e coinvolgenti. Importantissimi, infatti, sono gli strumenti didattici. Tutti gli insegnanti hanno a disposizione un manuale studiato in maniera da essere facilitati nel trasferire ai bambini le nozioni. Per i più piccoli, invece, sono state preparate delle esercitazioni e una videocassetta dove, guidati dai tre topini Fluoro Calcio e Vitamina E, imparano a memorizzare, con immagini divertenti, le regole basilari per una corretta igiene orale. Durante le lezioni, per rafforzare il messaggio educativo, viene consegnata una lettera informativa rivolta alle famiglie, affinché possano controllare che i loro bambini applichino in maniera corretta quanto appreso in classe. Lo sviluppo di tutti i materiali didattici ha tenuto conto delle indicazioni del Centro di Collaborazione dell’Oms per l’Epidemiologia e l’Odontoiatria di Comunità. Grazie al numero verde 800 600 110 e al sito internet www.Percorsidiprevenzione.it, insegnanti e genitori potranno aderire all’iniziativa e ottenere tutte le informazioni sul Programma. Questa iniziativa riconferma la capacità di Mentadent di attivare importanti leve sociali in grado di coinvolgere i diversi target sempre più attivamente. Per aiutare i bambini ad imparare da subito le corrette regole per l’igiene orale in modo divertente, Mentadent ha creato Mentadent Kids, una linea di prodotti appositamente studiata per i bambini dai 3 agli 11 anni. Mentadent Kids dentifricio, studiato per la profilassi e la protezione della carie, contiene una dose di Fluoro, Calcio e Vitamina E adatta per rinforzare lo smalto nell’età dello sviluppo, per un’efficace prevenzione della carie. Inoltre la sua formula approvata, come tutti i prodotti Mentadent, dall’Andi, sarà una garanzia in più per tutte le mamme. Il sorprendente gusto studiato appositamente per piacere ai bambini e un gel trasparente, unito ad una confezione dalla grafica divertente e frizzante, conquisteranno letteralmente il bambino. Infatti sul pack di ogni dentifricio sono rappresentati i “Dentos”, simpatici dentini personificati che rappresentano le diverse etnie del mondo, per permettere ai bambini di familiarizzare fin da piccoli con culture diverse. Accanto al dentifricio, Mentadent ha creato la linea Mentadent Kids spazzolini, prodotti studiati appositamente per i più piccoli. La testina piccola, il manico a presa sicura e le soffici setole permettono una pulizia efficace dei denti rispettando le gengive. Disponibili in 4 divertenti fantasie tutte colorate, ogni spazzolino è dotato di un coprisetole con raffigurato un simpatico “Dentos” e una ventosa colorata che il bambino può divertirsi a staccare e riattaccare. Per unire alla funzionalità l’aspetto sensoriale, rendendo la corretta igiene orale un gioco da bambini.  
   
   
NUOVO APPUNTAMENTO CON MICAM SHOEVENT A FIERA MILANO  
 
Milano, 14 marzo 2005 - Torna per l’edizione primaverile Micam Shoevent, il più importante appuntamento internazionale con le collezioni moda per le calzature, che dal 19 al 22 marzo in Fiera Milano presenta le proposte per l’autunno/inverno 2005/06 più interessanti e innovative. L’importanza della manifestazione – che ad ogni edizione accoglie un numero crescente di buyer italiani ed internazionali – è confermata dalla presenza degli espositori, che per questa edizione raggiungono quota 1.415, con un nuovo ulteriore incremento del + 4%. In costante crescita anche la presenza straniera, con 382 espositori (+ 23,6%), provenienti soprattutto da Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti. L’aumento delle collezioni presenti ha portato ad un ampliamento della superficie espositiva totale, che si sviluppa per 54.981 metri quadrati netti (dal padiglione 12 al padiglione 17). Sempre pronto a coltivare e creare nuove tendenze, Micam Shoevent propone una serie di collezioni uomo/donna/bambino che variano dal trendy al classico, dalla moda giovane al gusto sofisticato, dallo sportivo all’elegante, tutte accomunate dall’alta qualità dei materiali utilizzati e dall’estrema attenzione nella cura dei dettagli, garantiti dalle migliori case a livello internazionale. Micam Shoevent presenta un ricco calendario di incontri e workshop dedicati agli operatori del settore e alla stampa italiana ed internazionale. Domenica 20 marzo alle ore 11.00 presso la Sala Oceania il Direttore del Dipartimento di Promozione e Cooperazione Ice Francesco Sereni interviene alla Conferenza stampa dedicata alla stampa internazionale. Lunedì 21 marzo alle ore 14.30 presso la Sala Europa è previsto un convegno dal titolo “Lotta alla contraffazione: Regole, Risultati e Attese”, cui, oltre al Presidente di Anci Rossano Soldini, partecipano il Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane Andrea Guaiana e il Presidente del Comitato Anticontraffazione di Confindustria Giandomenico Auricchio. Martedì 22 marzo alle ore 10.45 presso la Sala America il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca On. Letizia Moratti partecipa all’incontro “Istruzione e Formazione per la competitività del Made in Italy”, con la presenza del Presidente Anci Rossano Soldini e del Vice Presidente Confindustria Gianfelice Rocca. A moderare l’incontro sarà Andrea Casalegno, giornalista de “Il Sole 24 Ore”. Inoltre anche per questa edizione al collegamento fra i padiglioni 14 e 15 (Balconata) è presente lo stand realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.  
   
   
SAMSUNG AL CEBIT COL SUO PREMIATO DESIGN E IL FUTURO DELL'INNOVAZIONE DIGITALE. DAL 10 AL 16 MARZO AD HANNOVER CON I PRODOTTI PIÙ COOL DELL'AUDIO VIDEO, DELLA TELECOMUNICAZIONE MOBILE, DELL'OFFICE AUTOMATION E DELL'ICT  
 
Hannover, 14 marzo 2005 - Di seguito alcuni dei prodotti presentati al Cebit. Audio Video Videocamera Vp-m110 - Una videocamera ultracompatta, formato credit card di altissima portabilità, la Vp-m110 ha un design estremamente ricercato che la rende un oggetto di raffinata eleganza. Ultraslim e leggerissima può essere portata nel taschino della giacca o nella borsa come un cellulare, con memoria incorporata da 1 Gb. Videocamera Vp-x110l - Resistente ad ogni condizione climatica e atmosferica, la Vp-x110l è una videocamera per chi pratica sport, ideale per quanti conducono una vita sempre in movimento. Dal design estremamente aerodinamico, è dotata di zoom ottico 10x e di lente Ccd a 800K per immagini e video dai colori sempre vividi e realistici. Player Mp3 Yh-j70 - Dispositivo di intrattenimento all-in-one che non solo riproduce musica di alta qualità, ma incorpora anche funzioni di gioco e capacità di lettura dei file Mpeg4. Ultracompatto e con avanzate e potenti funzioni di lettura dei file, è dotato di uno schermo Lcd da 1.8 pollici, ha una capacità su hard disk drive di 20/30Gb per immagazzinare fino a 7000 brani musicali. Player Mp3 Yp-f1 - L'yp-f1 è un lettore Mp3 destinato a diventare un vero e proprio accessorio moda: può essere portato intorno al collo come una collana o - per gli uomini - come ferma cravatta. Player Mp3 Yp-w3 - Il più lussuoso lettore Mp3 mai esistito, disegnato come un classico orologio da tasca, è decorato da 8 diamanti che orlano una cassa in oro bianco. Tv al plasma - Il televisore al plasma e il televisore a retroproiezione Dlp più grandi al mondo, rispettivamente di 102'' e 71''. Creati per riprodurre fedelmente l'esperienza cinematografica in casa, garantiscono prestazioni video senza paragoni ed immagini ad altissima risoluzione. Telecomunicazione Mobile Cellulare Sgh-i300 - E' il primo cellulare al mondo di terza generazione dotato di hard disk da 3Gb. In grado di immagazzinare fino a 1,000 file musicali, è perfetto per gli amanti della musica. Cellulare Sgh-z700 - Il cellulare Sgh-z700 ha un esclusivo design con display Lcd ribaltabile ed è il primo cellulare Umts al mondo con fotocamera da 3 Megapixel. Offre tutti I vantaggi della tecnologia 3G tra cui il video streaming e il video messaging. Cellulare Sgh-z500 - ll più piccolo cellulare 3G al mondo (le dimensioni sono 89 x 44 x 24.5mm). Questo cellulare ha tutte le funzionalità di un cellulare 3G, tra cui la video telefonata, il video streaming in tempo reale e la messaggistica video. Sgh-z300 - Questo cellulare dal design clamshell dispone di avanzate funzioni multimediali (video, musica e immagini). L'ideale per gli amanti della musica, possiede un player Mp3 compatibile con i formati Aac e Aac+ che consentono di risparmiare spazio rispetto al classico formato mp3, mantenendo una pari qualità audio. Office Automation E Information Technology Stampanti Spp-2020/2040 - Sono stampanti che utilizzano la tecnologia a sublimazione (tecnologia evoluta che permette una migliore qualità rispetto alle classiche inkjet) per la stampa fotografica a colori in formato A6 che gli utenti apprezzeranno per le sue dimensioni compatte. La serie Spp-2040 è disponibile sia in versione wireless (Bluetooth via Usb A type - opzionale) sia in versione tradizionale. Stampante laser Ml-1610 - La soluzione più innovativa e "intelligente" per la casa e per gli uffici di piccole dimensioni. Bella, compatta, elegante e innovativa, la nuova Ml-1610 darà un tocco di classe a ogni scrivania. Monitor Sm-460pn e Sm 400 Pn - La funzione Magicnet permette che più monitor possano funzionare in modo autonomo contemporaneamente collegati allo stesso server Pc. Entrambi i monitor rappresentano la soluzione ideale per il montaggio a parete nei grandi ambienti come aeroporti, stazioni, lobby e supermercati.  
   
   
INAUGURATA LA 12ª EDIZIONE DI MIA – ABITARE & BENESSERE, LA MOSTRA CHE INTERPRETA IN MODO NUOVO E INNOVATIVO IL CONCETTO DI CASA COME LUOGO DELL’ABITARE E DEL BENESSERE PSICOFISICO  
 
 Monza, 14 marzo 2005 - Dopo l’intervento di Gianvittorio Brunello, coordinatore di Mia, che ha idealmente percorso gli spazi più significativi di questa edizione, Dario Visconti, presidente di Apa – Confartigianato di Milano, ha presentato i dati del mondo artigiano che evidenziano un problema: “Le nostre imprese con 3 – 4 addetti per azienda, sono troppo piccole rispetto ai paesi europei nostri concorrenti. Una volta si diceva “piccolo è bello”, ma ora dobbiamo dire “piccolo è antieconomico”. Che fare? Occorre costruire una rete molto stretta, efficiente, valida che mettendo insieme gli artigiani permetta di superare i problemi che derivano dalle ridotte dimensioni. E’ una necessità del mercato perché oggi attrezzature e macchinari diventano obsoleti in tempi brevissimi e questo non permette la loro completa ed economica valorizzazione.” L’ambasciatore della Repubblica Ceka, Libor Secka ha salutato il pubblico della mostra con una bella metafora: “Quello che ho visto, ha detto, porta aria di primavera, di gioia, è un bellissimo ritorno al bel tempo come promette appunto la primavera.” Alberto Guglielmo, Assessore alla Formazione della Regione Lombardia, portando i saluti del Presidente Formigoni, ha difeso con veemenza il nostro essere italiani nel mondo che vuol dire prodotti di qualità e creatività e questa è la nostra arma vincente. Il sindaco di Monza Michele Faglia ha espresso ottimismo nel suo articolato intervento: ”perché – ha detto - per il polo fieristico siamo alla fase finale: sarà sull’area della ex caserma insieme agli uffici della nuova Provincia di Monza e Brianza. Un centro di servizi innovativi per continuare a portare all’esterno la nostra identità che è quella di essere una terra del lavoro e non pensare mai la nuova Provincia come qualcosa di chiuso.” Ha chiuso gli interventi Franco Bettoni, presidente Unioncamere Lombardia ed è da sottolineare come per la prima volta un presidente di una istituzione tanto prestigiosa abbia inaugurato una manifestazione dell’Ente Mostre di Monza e Brianza. Bettoni ha portato buone notizie, anzi, ha chiesto a tutti di ragionare con ottimismo: “Innanzitutto, Unioncamere ha ancora disponibili 3800 milioni di vecchie lire per il nuovo polo fieristico monzese: i soldi ci sono, sono a vostra disposizione, adesso sbrigatevi”. Si è poi dichiarato d’accordo con Dario Visconti sulla necessità di mettere in rete le imprese artigiane e ha voluto portare l’attenzione su un punto spesso sottovalutato: “Siamo d’accordo che ci sono problemi strutturali per le difficoltà che il mondo economico vive, ma non dimentichiamo che il rapporto euro-dollaro pesa in maniera decisiva: quale situazione avremmo e, soprattutto, quante volte ci diremmo che siamo bravi, se il rapporto fosse a 0.90 e non a 1,37?” Dunque, con ottimismo ha aperto i battenti la 12ª Mia – Abitare & Benessere che si protrarrà fino a domenica 20 marzo.  
   
   
FUORISALONE 2005 POLO 20146  
 
Milano, 14 marzo 2005 - Per il primo anno artmouse - laboratorio di idee impegnato nella comunicazione, organizzazione eventi, ma anche location grazie alla recente trasformazione di un vecchio garage in spazio multifunzionale - presenta un nuovo progetto: il polo "20146". Il polo "20146", creato per il fuori salone 2005 e che continuerà ad esistere anche durante l’anno, raggruppa le varie location presenti nella zona, per favorire una maggior visibilità e dare forza all'area. Con vantaggi sia per i visitatori che per i gli associati al polo. Durante il fuori salone 2005 il polo “20146” sarà il polo del benessere, e farà da trait d’union tra la fiera di milano e la "zona tortona". Verranno distribuiti coupon con mappe dell'area e l’elenco dei partecipanti, e realizzato un sito internet permanete per tutto l’anno www.20146.It. L’intento del polo “20146” è creare un percorso dedicato al relax a 360°, all’interno di una zona commerciale-residenziale nel cuore della città.  
   
   
LOTTO SPORT ITALIA ALL'ISPO CHINA DI SHANGHAI ANNUNCIA NUOVI AMBIZIOSI PROGRAMMI IN CINA  
 
Trevignano (Tv), 14 marzo 2005 - Lotto Sport Italia sarà presente alla prima edizione di Ispo China, la fiera che si terrà a Shanghai dal 14 al 17 Marzo prossimi. La presenza di Lotto si inserisce nell’ambito della strategia di espansione del marchio nel mercato cinese. Oltre che con un proprio stand in cui presenterà una selezione delle novità per l'Autunno/inverno 2005/2006 nelle calzature, l'abbigliamento e gli accessori per il Calcio, il Tennis e il Tempo Libero, Lotto sarà presente anche nell’ambito dello spazio espositivo “Play Italia - Italian Sports Gallery of Excellence”, organizzato da Assosport - l’Associazione Nazionale fra i Produttori di Articoli Sportivi - come galleria di esempi eccellenti del “made in Italy”. In quest’ambito, Lotto presenterà anche le scarpe da calcio (Sheva Speed) che hanno consentito al capocannoniere Andriy Shevchenko di vincere il Pallone d'Oro 2004. Con queste prime 4 giornate, Ispo China si inserisce come nuovo appuntamento fieristico internazionale per il settore Sport, Moda e Tempo Libero con l'obiettivo di diventare un punto di riferimento annuale per costruire e consolidare i rapporti commerciali con il mercato cinese e asiatico degli articoli sportivi. In quest’ambito, la presenza di Lotto si inquadra all’interno di un articolato piano di espansione internazionale che mira a rilanciare il marchio nel mercato cinese. Dal punto di vista commerciale, la Cina è riconosciuta come il mercato di consumatori più grande al mondo e in più rapida espansione. Una popolazione di 1,3 miliardi di abitanti e il continuo miglioramento della qualità della vita sono alla base di una domanda in costante crescita. Il mercato al consumo degli articoli sportivi si preannuncia particolarmente interessante per il futuro, soprattutto se si tiene presente che nel 2008 Pechino ospiterà i Giochi Olimpici, l'evento sportivo più importante che si sia mai tenuto in Asia. Ad oggi il mercato degli articoli sportivi di marca registra un fatturato di circa 1,5 miliardi di Euro, con una crescita per il futuro prevista del 40% annuo. In quest’ottica, la Cina rappresenta per Lotto un mercato chiave per il proprio sviluppo a livello mondiale e l’Azienda ha deciso di ristrutturare la propria distribuzione nel Paese della “Grande Muraglia”. Il precedente contratto di licenza con Lightening Star Corporation per Cina, Macau e Honk Kong si è recentemente concluso. Una nuova trading company partecipata da Lotto Sport Hong Kong verrà creata a breve e controllerà due nuove società, l’una con sede a Shanghai e l’altra a Nanjing. La nuova società di Shanghai si occuperà in particolare della distribuzione dei prodotti Lotto nel mercato cinese. In una prima fase, è prevista l'apertura di 10 negozi monomarca Lotto nelle maggiori città cinesi entro la fine di Settembre 2005. La società dovrà anche individuare nuovi partner per l’apertura di ulteriori punti vendita e corner in franchising. La società con sede a Nanjing, invece, sarà focalizzata sulle attività di sourcing, in modo da garantire un valido supporto alla rete di distribuzione. Sotto il profilo della strategia di prodotto, le collezioni saranno caratterizzate da un'impronta sportiva e da un gusto street style, ispirandosi agli stretti legami di Lotto con il mondo dello sport e in particolare con il calcio e il tennis, fulcro della produzione aziendale del marchio. Complessivamente, Lotto investirà in Cina eccezionali risorse nei prossimi anni, con l'intento di conseguire una posizione primaria nell'arena degli articoli sportivi di questo importante mercato.  
   
   
DAL 19 AL 22 MARZO 2005 MIPEL, LA PIÙ GRANDE FIERA AL MONDO DI PELLETTERIA, IN FIERA A MILANO  
 
Il Mipel, che da oltre 40 anni ripete puntuale ogni semestre il suo appuntamento con il mondo presentando il meglio della pelletteria e degli accessori, ha consolidato nel corso del tempo una fama internazionale che gli ha permesso di raggiungere il traguardo di un milione di visitatori. Come afferma il presidente della manifestazione, Giorgio Cannara: “ Il Mipel propone un’ampia offerta di prodotti in grado di soddisfare la numerosa clientela proveniente da tutti i continenti; non è soltanto l’indiscusso prestigio del Made in Italy che rappresentiamo con orgoglio ogni volta, le proposte della fiera che rappresento dispongono di un’offerta tanto vasta grazie anche alla vocazione sempre più internazionale della stessa”. Borse, valigeria, cinture, piccola pelletteria, cartelle da lavoro, ombrelli, cappelli, foulards e bijoux…un ricco mondo di proposte moda che per il prossimo autunno-inverno 2005-2006, secondo le indicazioni della Trend Selection prevede abbinamenti tono su tono, monocromie, ma anche mescolanze policrome splendide e ammalianti. Per i più coraggiosi l’inverno sarà coloratissimo, anche più dell’estate. Numerose, come sempre, le iniziative. Tra cui si segnalano Le vetrine del Mipel, dove gli espositori hanno la possibilità di mettere in rilievo l’articolo che ritengono più rappresentativo della propria collezione fornendo un’efficace sintesi dei contenuti della mostra e dando la possibilità al visitatore di avere un valido orientamento nell’individuazione dell’azienda che maggiormente interessa. “Una vetrina” speciale verrà interamente dedicata alle precedenti edizioni del concorso Mipel…issima e ai suoi prodotti vincitori, dando rilievo e visibilità alle aziende già salite sul podio. Novità: una vetrina rappresenterà l’affascinante mondo dell’Arte. Gli espositori Mipel, veri e propri artisti della pelletteria, proporranno creazioni liberamente ispirate attingendo dall’Arte emozioni, giochi di intarsi e di contrasto, dinamiche armonie di colori e materiali diversi. Galà dinner, su invito, domenica 20 marzo 2005. Una serata di festa interamente dedicata ai pellettieri all’insegna della buona tavola, delle danze e del divertimento. Nel corso della cena verranno assegnati i premi dei concorsi per gli espositori e importanti riconoscimenti a personaggi che hanno contribuito a valorizzare l’universo degli accessori. Per ulteriormente sottolineare il valore del “Made in Italy” ospiti d’eccezione saranno delle bellezze tipicamente italiane: alcune tra le Miss Regionali partecipanti a Miss Italia 2004. La dea bendata decreterà chi tra loro diventerà la madrina ufficiale. Ricerca, innovazione, creatività. In una parola Moda con la “M” maiuscola nell’area espositiva Accessories Trend dove saranno in mostra gli accessori che sanno osare anticipando le tendenze e proponendosi come avant guarde. Cappelli, bijoux, foulards, pashmine, shopping, e molto altro. Sempre più importante lo spazio dedicato al Vintage, uno stile, un modo di essere che guarda con amore ed ammirazione al passato. Al Mipel un’area esclusivamente dedicata a questo affascinante mondo retrò: borse, pelletteria, accessori quali foulard, cappelli, guanti, bijoux, tutti pezzi originali d'epoca ma dal gusto più che mai attuale dal sapore spesso romantico e fiabesco. Accuratamente scrutati, osservati e selezionati da una giuria di qualità esperta, gli espositori Mipel concorreranno, per l’ottava edizione, al titolo di “Mipel…issima” che premierà attraverso l’originale trofeo la “Borsa Alata”, il loro impegno, la loro bravura e la loro originalità. Tra le quasi quattrocento aziende, soltanto quindici, riceveranno l’ambita nomination per le tre categorie: immagine e comunicazione aziendale, qualità di prodotto e idea innovativa. Ma soltanto tre, fra le quindici selezionate, saliranno poi sul gradino più alto del podio. I Vip buyers Mipel (possessori di Vip Card) saranno i benvenuti presso il Top Club, ubicato al padiglione 20/1° dove è allestito uno spazio relax dedicato e attrezzato da angolo ristoro per un momento di pausa, oltre a utili servizi quali message point, fax, internet, giornali, fotocopie, telefono e servizio di interpretariato. Il Top Club del padiglione 18 è invece esclusivamente riservato ai visitatori giapponesi. Da sottolineare inoltre che questa sarà l’ultima edizione nel “vecchio quartiere” fieristico. A partire infatti da settembre 2005 (da giovedì 22 a sabato 25) Mipel si trasferirà nel nuovo centro espositivo di Fiera Milano, a soli 8 chilometri dall’attuale, con una veste completamente rinnovata: più vicina alle esigenze di espositori e visitatori, più flessibile e razionale nella logistica e nella qualità dei servizi. Un layout altamente funzionale studiato nei minimi dettagli, all’avanguardia per soluzioni tecniche ed architettoniche.  
   
   
IL SALONE INTERNAZIONALE DEL VINO E DE DISTILLATI IN PROGRAMMA DAL 7 ALL’11 APRILE PROSSIMI MIGLIORE CARTA DEI VINI, VINITALY PREMIA I RISTORANTI ITALIANI DI QUALITA’ ALL’ESTERO  
 
Verona, 14 marzo 2005 (Lv1) - Vinitaly punta quest’anno sulla ristorazione di qualità. Il 39° Salone internazionale del vino e dei distillati, in programma a Veronafiere dal 7 all’11 aprile prossimi, lancia una nuova prestigiosa iniziativa per promuovere uno dei canali fondamentali di vendita delle bottiglie made in Italy nel mondo: il Concorso internazionale «Migliore carta dei vini», riservato ai ristoranti italiani di qualità in Europa. Il premio, organizzato in collaborazione con Ardi (Associazione internazionale dei ristoranti d’Italia) e sponsorizzato da Acqua Panna, viene assegnato sulla base della valutazione dell’intera attività di servizio che un ristorante svolge nei confronti della clientela per presentare un vino di alto livello: la proposta delle etichette, la chiarezza nella loro identificazione, la completezza della gamma dei vini, la varietà, la tipologia di servizio al tavolo, la trasparenza nell’indicazione del prezzo. Al Concorso partecipano i ristoranti che hanno ottenuto il marchio di qualità rilasciato dall’Ardi o che sono in fase di certificazione (in tutto oltre 200), provenienti da Germania, Belgio, Svezia, Gran Bretagna, Francia, Russia e Danimarca. La giuria, composta da Davide Paolini (settore comunicazione), Piero Tantini (enoteche e wine bar), Giuseppe Vaccarini (sommelleria internazionale), Alberto Ciarla (Ardi) e Severino Barzan (ristorazione), ha individuato quattro categorie: la migliore carta dei vini, quella più creativa, la migliore selezione italiana, il servizio più innovativo. I vincitori saranno proclamati, con il meccanismo della nomination, nel corso della serata di Gala di Vinitaly 2005, che si terrà mercoledì 6 aprile alla Gran Guardia, in pazza Bra. «Si tratta di un’iniziativa che vuole coinvolgere il mondo della ristorazione italiana all’estero», commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, «la quale rappresenta una vetrina commerciale e promozionale permanente del vino italiano di qualità, un canale di vendita prioritario per i nostri produttori. Vinitaly si rivolge a tutti i professionisti del settore, siano essi buyer, importatori, tecnici, ma nell’edizione 2005 dedica uno spazio particolare a questa specifico settore, che con il suo lavoro si sta dimostrando un punto di riferimento per il made in Italy». I cuochi italiani che lavorano nell’alta ristorazione o nelle grandi catene alberghiere mondiali sono infatti sempre più apprezzati, cercano di utilizzare il più possibile i prodotti italiani e generalmente sono anche responsabili degli acquisti e del menù. «Partire dalla Carta dei vini», aggiunge Mantovani, «significa creare le condizioni per allacciare nuovi contatti e garantire ulteriori possibilità di vendita all’estero, incentivando questo canale commerciale. Non a caso, sempre con Ardi, è stata creata una «direct mailing» di 10mila ristoratori in tutto il mondo, che sono stati invitati a partecipare alla manifestazione allo scopo di far incontrare loro i produttori».  
   
   
IN CALO IN FEBBRAIO IL MERCATO DEI VEICOLI COMMERCIALI (-2,4%) LE CONDIZIONI CLIMATICHE INFLUENZANO NEGATIVAMENTE ANCHE QUESTO SETTORE  
 
Roma, 14 marzo 2004 - Secondo i dati diffusi da Unrae ed Anfia, il mercato dei veicoli commerciali nel mese di febbraio ha registrato un calo del 2,4%, con 17.565 unità consegnate rispetto alle 17.996 del febbraio 2004. La flessione ha riguardato, in maniera praticamente omogenea, sia le case estere (8.475 unità rispetto alle 8.648 del febbraio 2004: -2%), che quelle nazionali (9.090 unità rispetto alle 9.348 del 2004: -2,8%). Rimane positivo, comunque, il consuntivo del primo bimestre: 33.634 unità consegnate rispetto alle 33.550 del gennaio-febbraio 2004 (+0,25%). “E’ evidente come le condizioni climatiche stiano influenzando negativamente anche il mercato dei veicoli commerciali, così come quello delle autovetture – afferma Gianni Filipponi, Segretario Generale dell’Unrae – e questo fatto trova conferma anche nell’andamento degli ordini, che mostrano in febbraio un calo di circa il 5%”. “Le nostre Associate –prosegue Filipponi - ritengono, però, che si tratti di un fatto contingente e confermano, per il totale 2005, una previsione per il mercato dei veicoli commerciali non inferiore alle oltre 220.000 consegne del 2004”.  
   
   
FIAT PREMIATA AL SALONE DI GINEVRA  
 
Ginevra, 14 marzo 2005 - Lo stand Fiat ha vinto il Creativity Award, il prestigioso riconoscimento che il Club Pubblicità e Comunicazione di Ginevra (Cpg), fondato 50 anni fa, assegna al miglior spazio espositivo del Salone Internazionale dell’Automobile. Il premio è stato attribuito a Fiat “perché lo stand esprime come nessun altro gioia di vivere, dinamicità, freschezza e lo stile di vita italiano.” - si legge nella motivazione della giuria presieduta da Benjamin Feijoo. Il Creativity Award premia soprattutto l’eccellente lavoro svolto da tutto il team Brand Promotion, guidato da Lapo Elkann, che ha concepito e creato lo stand. “Sono particolarmente soddisfatto – ha commentato - del riconoscimento che ci è stato assegnato, perché ad essere premiato è stato soprattutto il risultato di un grande lavoro di squadra. In questo nuovo stand, curato nei minimi dettagli, dalla scelta dei colori, dei materiali, del design fino alla nuova scritta Fiat, che trasmette un messaggio chiaro e diretto, emerge tutto lo spirito di rinnovamento dell’Azienda”. Il successo di critica e di pubblico, riscosso durante la rassegna ginevrina rappresenta un segnale promettente lungo il cammino per riportare la Fiat ai livelli che le competono nel panorama mondiale dei costruttori automobilistici e costituisce un buon auspicio per la nuova Fiat Croma e per tutti gli altri prodotti presentati sullo stand  
   
   
UN WEEK-END DI EMOZIONI IL 12 E 13 MARZO, GLI SHOW-ROOM CHRYSLER HANNO PRESENTATO AL PUBBLICO LA NUOVA CROSSFIRE ROADSTER SRT-6  
 
Roma, 14 marzo 2005 - Crossfire incarna tutto il fascino dello stile Chrysler e l'emozione di una due posti sportiva: le linee tese e le superfici scolpite della carrozzeria vestono una meccanica sofisticata capace di tradurre ogni comando del conducente in puro piacere di guida. Il prossimo week-end, Chrysler presenta al pubblico la nuova gamma Crossfire con la nuova, sensazionale versione Roadster Srt-6 ad alte prestazioni ed il nuovo allestimento "Roadster" che si affianca a quello già esistente da oggi denominato "Roadster Limited". Crossfire Roadster Srt-6 Crossfire è stato il primo veicolo Chrysler a fregiarsi del marchio Srt ed il primo modello Srt ad essere presentato sui mercati al di fuori del Nord America. Chrysler Crossfire Roadster Srt-6 è equipaggiata con un 3,2 litri sovralimentato capace di esprimere una potenza di 334 Cv (246 kW). Dispone di un assetto spiccatamente sportivo, un eccezionale impianto frenante, nuove soluzioni aerodinamiche ed un allestimento dell'abitacolo pensato per gli appassionati delle auto ad alte prestazioni. Dal 12 marzo, Crossfire Roadster Srt-6 sarà disponibile in Italia presso gli show-room Chrysler. Il 3.2 V6 sovralimentato da 334 Cv (246 kW) di potenza e 42,8 kgm (420 Nm) di coppia, permette a Chrysler Crossfire Roadster Srt-6 di accelerare da 0 a 100 km/h in circa 5 secondi. Dotato di turbocompressore e di intercooler acqua-aria, il 3,2 litri 18 valvole mette a disposizione il 90% della sua coppia massima in un'ampia gamma di regimi di rotazione, tra i 2.300 ed i 6.200 giri/minuto. Chrysler Crossfire Roadster Srt-6 è equipaggiata con una versione particolarmente evoluta della trasmissione automatica a 5 marce con Autostick presente sulle versioni Chrysler Crossfire "Coupé Limited Auto"e "Roadster Limited Auto", in grado di gestire la potenza del motore e la sua maggiore coppia ai bassi regimi. Prove effettuate sulle autostrade tedesche, sui circuiti ovali ad alta velocità, in pista e sulle strade più impegnative del mondo hanno confermato che Chrysler Crossfire Roadster Srt-6 è in grado di fornire quel genere di prestazioni che gli appassionati cercano, grazie anche ad un assetto e ad un comportamento su strada di altissimo livello. Gli ingegneri del team Srt hanno irrigidito l'assetto originale rendendo ancora più sportivo il comportamento della vettura e riducendone il sottosterzo. I quattro freni a disco ventilati con due pinze anteriori da 44/44 mm e posteriori da 42/42 mm permettono a Chrysler Crossfire Roadster Srt-6 di fermarsi da 100 a 0 km/h in appena 35 metri. Chrysler Crossfire Roadster Srt-6 ha uno spoiler posteriore fisso che trasmette un'immediata immagine di velocità e di potenza, ma che soprattutto riduce la portanza e migliora l'equilibrio aerodinamico alle alte velocità. Uno spoiler aggiunto elegantemente al bordo dello spoiler anteriore svolge un'analoga funzione aerodinamica sull'avantreno e migliora il flusso dell'aria verso il circuito di raffreddamento. Le originali ruote in lega di alluminio (anteriori da 18 pollici, posteriori da 19 pollici) con disegno a 15 razze danno un ulteriore tocco di sportività all'aspetto esteriore di Crossfire Roadster Srt-6. All'interno dell'abitacolo di Chrysler Crossfire Roadster Srt-6, raffinate finiture dal carattere sportivo ed il tachimetro con fondo scala di 320 km/h, richiama immediatamente il temperamento della vettura. Crossfire "Roadster" Chrysler Crossfire nel nuovo allestimento "Roadster", sarà disponibile in Italia dal prossimo 12 marzo nella sola colorazione Black e caratterizzata da finiture esterne nero lucido, interni in tessuto grigio scuro, battute delle portiere color nero metallizzato e contorno del parabrezza, maniglie delle portiere e prese d'aria laterali neri. Il motore 6 cilindri a V da 3,2 litri e 218 Cv sarà abbinato esclusivamente al cambio manuale a sei rapporti. Sono necessari solamente 22 secondi per aprire la capote di Chrysler Crossfire Roadster: il meccanismo di cui è dotata apre automaticamente l'alloggiamento della capote, ripiega la capote e richiude il coperchio del contenitore. Una volta abbassata la capote non resta più alcuna traccia visibile: la linea della capote fluisce senza soluzione di continuità in quella del bagagliaio mantenendosi pulita ed elegante. Chrysler Crossfire Roadster ha un lunotto posteriore termico in vetro. Come nella versione coupé, lo spoiler posteriore retrattile fuoriesce quando la vettura raggiunge i 100 km/h e contiene la terza luce-stop a tutta larghezza. Le Sport Bar di colore argento satinato, poste subito dietro ai sedili, ed i due profili sagomati di ispirazione sportiva sopra l'alloggiamento della capote conferiscono alla vettura un aspetto estremamente dinamico. Crossfire "Coupé Limited" e "Roadster Limited" Chrysler Crossfire è la massima espressione dello spirito del marchio Chrysler e ne rispecchia appieno i valori di qualità, design e piacere di guida. Dalla sua introduzione sui mercati internazionali, Crossfire ha attirato l'attenzione degli appassionati di automobili sportive di tutto il mondo regalando grandi emozioni anche a piloti meno esperti. Le versioni Crossfire "Coupé Limited" e "Roadster Limited" si distinguono dalle versioni "Coupé" e "Roadster" per la presenza di fari fendinebbia, interni in pelle, sedili e specchi retrovisori esterni regolabili e riscaldabili elettricamente, 6 altoparlanti Infinity e vernice metallizzata di serie. Il cambio equipaggiato sulle versioni "Coupé", "Coupé Limited", "Roadster" e "Roadster Limited" è manuale a 6 marce con una sesta lunga che consente di effettuare lunghi trasferimenti ad alte velocità con il maggior comfort acustico e minori consumi possibili. Le cambiate sono precise, i rapporti sincronizzati e la frizione a comando idraulico. Sono inoltre disponibili le versioni "Coupé Limited Auto" e "Roadster Limited Auto" con cambio automatico a cinque rapporti dotato di modalità sequenziale Autostick, lock-up del convertitore di coppia e modalità di guida estiva/invernale. A richiesta è ora disponibile su Chrysler Crossfire "Coupé Limited" e "Roadster Limited" il sistema di navigazione satellitare Rb3 dotato di schermo da 12,4 cm di diagonale, sintonizzatore e lettore Cd, guida vocale in sette lingue, ricalcolo automatico del percorso e possibilità di memorizzare fino 50 destinazioni. La dotazione per la sicurezza attiva e passiva di serie su tutte le versioni prevede Abs, sistema di assistenza alla frenata (Bas), sistema di controllo della trazione a tutte le velocità (Tcs), Electronic Stability Programme (Esp), ripartitore elettronico della frenata (Ebd), airbag frontali full-size multistadio lato guidatore e passeggero ed airbag laterali a protezione di testa e torace. E' inoltre di serie su tutte le versioni l'immobilizer e l'antifurto perimetrale con sensore traino.  
   
   
IL DOTT. ECKHARD CORDES, MEMBRO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DAIMLERCHRYSLER E RESPONSABILE DI MERCEDES CAR GROUP, ANNUNCIA LA DECISIONE DI ADOTTARE IL FILTRO ANTIPARTICOLATO DI SERIE PER I MOTORI DIESEL  
 
Ginevra. 14 marzo 2005 - Mercedes-benz sarà la prima Casa automobilistica al mondo ad equipaggiare, a partire dall'estate del 2005, tutte le sue vetture diesel con il filtro antiparticolato di serie. Questa iniziativa verrà avviata inizialmente in Germania, Austria, Paesi Bassi e Svizzera, come ha annunciato il Dott. Eckhard Cordes, Responsabile del Mercedes Car Group, in occasione dell'apertura del 75° Salone dell'Automobile di Ginevra. "A partire dall'estate di quest'anno, in Germania, Austria, Paesi Bassi e Svizzera tutti i nostri modelli a gasolio, dalla Classe A fino alla futura Classe S, saranno equipaggiati di serie con il filtro antiparticolato", ha dichiarato il dott. Cordes a Ginevra. In totale si tratta di 30 modelli. Il sistema di filtraggio del particolato, sviluppato da Mercedes-benz, è totalmente esente da manutenzione e non richiede l'uso di additivi. La rigenerazione del filtro avviene attraverso un adeguamento mirato, secondo necessità, di diverse funzioni del motore. Al Salone dell'Automobile di Ginevra, Mercedes-benz ha voluto sottolineare in questo modo la sua leadership tecnologica nel campo dei motori diesel per le autovetture. "I nostri moderni diesel, sono potenti e sportivi come le più moderne auto a benzina: questi modelli infatti offrono una maggiore potenza, risultando al tempo stesso particolarmente parsimoniosi nei consumi, ecocompatibili e silenziosi", ha dichiarato Cordes, definendo la tecnologia diesel come una competenza di base del Marchio con la Stella, per poi aggiungere: "Attualmente in Europa Occidentale circa il 56 % di tutte le Mercedes ordinate dai Clienti è a gasolio. Questo rappresenta un nuovo record nella storia del nostro Marchio." Esattamente settant'anni fa, Mercedes-benz introduceva nella produzione in serie la prima autovettura con motore diesel. In occasione di questo importante anniversario, la Casa automobilistica di Stoccarda ha presentato a Ginevra sette modelli di tutti i segmenti che offrono un'interessante panoramica della tecnica diesel attuale e futura, illustrando le molteplici possibilità di impiego dei moderni motori ad autoaccensione. Tra queste figurano due affascinanti concept di auto sportive: una Slk 320 Cdi con un motore diesel triturbo da 210 kW/286 Cv (coppia massima nominale: 630 Nm) e la Vision Sl 400 Cdi con un nuovo propulsore ad otto cilindri, che prossimamente verrà introdotto nella produzione in serie della gamma Mercedes-benz. Con i suoi 231 kW/315 Cv ed una coppia di 730 Nm, questo avveniristico motore V8 rappresenta il diesel per autovetture più potente del mondo. "Questo propulsore dimostra che il futuro del diesel è appena cominciato", ha affermato Cordes. Tra i nuovi modelli diesel presentati da Mercedes-benz rientra anche la Clk 320 Cdi Cabrio, che sarà disponibile sul mercato a partire dalla prossima estate.  
   
   
INAUGURA A TORINO LA MOSTRA RENATO GUTTUSO OPERE 1937 - 1986  
 
Torino, 14 marzo 2005 - Particolare attenzione è dedicata in questi mesi alla straordinaria figura di Renato Guttuso, a cui Mazzoleni Arte Contemporanea fa omaggio con un'importante retrospettiva antologica in apertura l'11 marzo fino al 11 giugno 2005. Nelle sale sono esposte circa cinquantacinque opere, di cui 45 oli e 10 gouache, che consentono di ripercorrere il cammino di questo artista, insignito del Premio Lenin per la pace e l'amicizia dei popoli nel 1972. Il percorso consente ai visitatori di accostarsi a una ricerca pittorica che esprime la pulsante energia di un linguaggio scandito da una personale e vibrante interpretazione di volti, di nudi, di oggetti. Molteplici le esperienze artistiche di Guttuso rappresentate dalle opere in mostra: dal periodo milanese di "Corrente" ai grandi ed evocativi quadri dall'intenso realismo sociale, dalle rappresentazioni post-cubiste alle suggestive nature morte con frutta e oggetti, dai nudi espressionistici ai visi femminili. Una stagione, quella di Guttuso, caratterizzata dall'iniziale frequentazione dell'atelier del pittore futurista Pippo Rizzo, dagli inviti alla Quadriennale Nazionale di Roma (1931) e alla Biennale Internazionale di Venezia. Fu legato ad intellettuali come il poeta Salvatore Quasimodo, il filosofo Antonio Banfi, gli scrittori Libero De Libero, Alberto Moravia e Antonello Trombadori, che di lui ha scritto: "Il riso, il pianto, l'angoscia del dolore, la dignità riscoperta nella bellezza dei sensi come nella più rozza semplicità delle vesti, li sentiamo vivere nella sostanza stessa del disegno e del colore, nella costruzione logica della composizione". Dopo le mostre di Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Afro, Alberto Burri, Enrico Baj, Salvo e Hartung, questo incontro con i lavori di Guttuso è contrassegnato da molte opere, tra cui Gatti 1938 e Gabbia bianca e foglie 1940, Gabbia Rosa, 1941, Studio 1948, e Caraffa 1947, sino a La finestra blu 1940-41, L'occupazione delle terre in Sicilia 1947, l'importante Nudo sdraiato nello studio 1959, Pannocchie 1963, La notte di Gibellina 1969, La bottiglia di Madera 1940, e le acqueforti della cartella edita da Maestri Incisori 1983/1987. Accompagna la mostra il catalogo edito da Mazzoleni Arte Moderna, con testo di Angelo Mistrangelo. Www.mazzoleniarte.it  
   
   
CHRISTIAN BOLTANSKI. ULTIME NOTIZIE  
 
Milano, 14 marzo 2005 - Dopo i 7 artisti italiani alle prese con la trasformazione dei luoghi per il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano verrà il tempo di Christian Boltanski. L’artista francese (Parigi, 1944), oggi riconosciuto come uno dei più grandi artisti contemporanei, ritornerà in Italia con una mostra dedicata alla dimensione temporale, al trascorrere del tempo e alla sua percezione. L’evento in programma allo spazio espositivo milanese da metà marzo a metà giugno sarà curato da Jean-hubert Martin. Le opere che saranno presenti al Pac, tutte di recente produzione, sono state costruite per permettere al visitatore di entrare in contatto con la personale elaborazione estetica del concetto di tempo elaborata da Boltanski durante tutta la sua attività artistica: non sviluppo storico, ma fragile e instabile passaggio, fine inesorabile e scorrere decadente. Il linguaggio artistico di Boltanski è concettuale, come è concettuale l’arte funeraria di molte culture: un sistema di semplici segni e di suoni ripetitivi per dare forma all’inarrestabile flusso del tempo e quindi all’improrogabile appuntamento con la morte. Gli oggetti che Boltanski impiega nelle sue installazioni sono trattati come marionette, non sono usati per se stessi, per la loro forma o per ciò che rappresentano, ma piuttosto per la loro arcana capacità di evocare e richiamare alla mente avvenimenti passati, strappandoli così all’oblio, alla dimenticanza. Opere che si focalizzano sull’ultimo grande dubbio dell’uomo, che sprofondano nella paura della fine, sempre minacciosa all’orizzonte. E’ la sensazione del passaggio, della precarietà effimera dell’esistenza, è la domanda insoluta sul senso della nostra presenza. Nella mostra milanese verranno quindi affrontati due temi fondamentali per tutto il genere umano: -il trascorrere del tempo sarà percepibile con forza e crudezza in diversi modi, da un’interminabile voce sintetizzata che segnalerà costantemente l’orario alle immagini fotografiche del volto di Boltanski nelle diverse tappe della sua vita, o ancora da un video che ci proporrà ad alta velocità consequenziale i fatti accaduti ogni 6 settembre, giorno di nascita dell’artista, con possibilità però di selezionarne uno da analizzare, da ricordare. I suoi lavori tendono essenzialmente ad evocare il passato, evidenziandone le tracce e l’azione sacralizzante; -il tema della scomparsa, della morte verrà evocato non solo da fotografie, ma anche dall’inequivocabile e lapidaria opera Tot (“morto” in tedesco) scritta a parete con l’impiego di lampadine luminose. Il tempo – che siano pochi giorni o una vita intera - avvalora l’intento di documentare la realtà quale essa sia, comune, quotidiana, ripetitiva, assumendo il sapore della Memoria. Una mostra quindi di grande impatto, una sorta di memento mori dove la verità apparente delle cose fatta di istantaneità e transitorietà si ribalterà nel suo opposto complementare e immergerà i visitatori nell’implacabile fluire del tempo. Un trascorrere leggibile però solo attraverso la lente soggettiva del Ricordo. In occasione della personale di Boltanski, la Sezione Didattica del Pac organizzerà “Signor Boltanski, ha tempo per noi?”, laboratori e attività per bambini e visite guidate per il pubblico, iniziative realizzate con il sostegno del Gruppo Coop Lombardia. Si terranno inoltre la rassegna Pacinconcerto, con un programma di appuntamenti fra arte e musica contemporanea, e Appuntamenti contemporanei, conferenze e letture legate alle tematiche della mostra. Www.pac-milano.org  
   
   
L’“ENFANT TERRIBLE” DEL MONDO DELL'ARTE "JEAN-MICHEL BASQUIAT" IN MOSTRA DAL 20 MARZO AL 19 GIUGNO 2005 AL MUSEO D'ARTE MODERNA DI LUGANO  
 
Lugano, 14 marzo 2005 - Più di 70 opere provenienti da musei e collezioni private ripercorrono la folgorante carriera di Jean-michel Basquiat, “enfant terrible” del mondo dell'arte diventato in breve tempo il simbolo della cultura multietnica newyorkese degli anni Ottanta. Dopo le retrospettive dedicate a Georges Rouault (1997), Edvard Munch (1998), Amedeo Modigliani (1999), Ernst Ludwig Kirchner (2000), Marc Chagall (2001) ed Egon Schiele (2003), il Museo d’Arte Moderna della Città di Lugano ospita un’ampia antologica dedicata a Jean-michel Basquiat (1960-1988), uno tra i principali protagonisti della scena artistica internazionale degli anni Ottanta. La retrospettiva, che si configura come il più completo omaggio - il primo in Svizzera e uno dei più importanti a livello europeo - all'opera di Basquiat, ripercorre l'intero cammino artistico di questa figura leggendaria definita nel tempo il “Jimi Hendrix dell'arte”, o ancora il “Re bambino”, nell'intento di offrire al pubblico un'occasione nuova di confronto con i linguaggi contemporanei dell’arte del Xx secolo. Martire del suo stesso fuoco interiore che ne brucia l'esistenza, all'età di soli 27 anni, Basquiat esordisce nell'ambiente artistico con i celebri graffiti siglati Samo - il suo marchio di identificazione - e si impone come protagonista alla fine degli anni Settanta, assieme a Keith Haring, del movimento graffitista statunitense. Dopo aver partecipato, all'inizio degli anni Ottanta, ad esposizioni collettive organizzate in spazi alternativi volte ad offrire una visione d'insieme del panorama artistico-culturale newyorkese del momento, Basquiat a soli 21 anni viene ufficialmente lanciato nel mondo dell'arte come pittore grazie ad un articolo scritto dal critico René Ricard che lo accosta a maestri quali Cy Twombly e Jean Dubuffet. Basquiat è stato uno dei pochi artisti emergenti a godere non solo di fama internazionale immediata ma ad essere anche repentinamente sollecitato a esporre i propri lavori nelle gallerie più note di New York e, successivamente, nel resto del mondo. Intelligente, curioso, pieno di voglia di vivere, Basquiat rompe con la tradizione e impone la sua verità denunciando i pericoli di una vita moderna: soldi, droga, sesso, adulazione, oppressione e razzismo. Nelle sue opere, l'artista ribelle incorpora ogni sorta di elemento: dai simboli della cultura di massa, ai riferimenti della mitologia jazz, dalla rappresentazione di eroi di colore divenuti famosi nello sport e nella musica, fino agli scheletri e ai teschi ispirati da un'attrazione verso la morte. Le sue creazioni sono una fusione di simboli, scritte e colori. I colori non sono quelli di un quadro su un cavalletto conseguiti con arte appresa; sono i colori della strada, della città, al contempo accesi e sbiaditi, sovrapposti come i manifesti pubblicitari che lasciano apparire gli strappi. Il percorso della mostra articolato secondo un andamento cronologico propone, attraverso una rigorosa scelta delle opere provenienti da importanti musei e collezioni private, una cinquantina di dipinti, una ventina di disegni e alcune “collaborazioni” eseguite con Andy Warhol e Francesco Clemente, tele commissionate dal mercante d'arte zurighese Bruno Bischofberger. Sarà proprio con Warhol che l'artista instaurerà uno dei legami più importanti della sua vita e la scomparsa del maestro della pop art nel 1987 lascerà un vuoto incolmabile nella vita di Basquiat. A suggellare la visita alla mostra, le fotografie inedite del regista luganese Edo Bertoglio, alcune delle quali scattate durante le riprese del film “New York Beat” ribattezzato in seguito "Downtown 81", in cui Basquiat interpretò se stesso nel ruolo principale di un'artista 19enne ancora sconosciuto che cerca di sopravvivere nella vivace comunità artistico-musicale della Downtown newyorkese di inizio anni Ottanta.  
   
   
‘OPERE INSIGNI, E PER LA DIVOTIONE E PER IL LAVORO’ TRE SCULTURE LIGNEE DEL MAESTRO DI TROGNANO AL CASTELLO SFORZESCO 17 MARZO 2005  
 
 Milano, 14 marzo 2005 - L’azienda di Servizi alla Persona “Golgi-redaelli”, le Civiche Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco e la Soprintendenza ai beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici di Milano, con la collaborazione dell’Associazione Sala delle Asse, organizzano una giornata di studio sul Maestro di Trognano, un anonimo artista autore di alcuni tra i rilievi di più alta qualità realizzati in Lombardia nella seconda metà del Quattrocento. Il nome dell’intagliatore deriva da un Presepe, in passato conservato nell’Oratorio di San Giuseppe di Trognano in provincia di Pavia, di proprietà dell’Asp “Golgi-redaelli” e oggi in deposito presso il Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco di Milano. Allo stesso artista, identificato, da alcuni studiosi, con uno dei fratelli De Donati, sono stati attribuiti altri rilievi, tra cui i quattro con Storie della Passione che ornavano l’altare della chiesa di Santa Maria del Monte sopra Varese, oggi divisi tra il convento delle Romite Ambrosiane annesso alla chiesa originaria e il Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco di Milano (deposito della Soprintendenza ai beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici). In questa occasione si presenteranno i risultati di nuove ricerche svolte su documenti archivistici e antiche fonti, per ricostruire la storia dei tre rilievi oggi esposti al Castello Sforzesco e per tentare di identificare l’originaria provenienza del Presepe di Trognano. Una tavola rotonda tra alcuni studiosi che si sono occupati del problema attributivo (Maria Teresa Binaghi, Raffaele Casciaro, Daniele Pescarmona, Giovanni Romano, Paolo Venturoli), presieduta da Enrico Castelnuovo, affronterà invece tematiche più squisitamente storico-artistiche. La giornata di studio è resa possibile grazie all’Associazione Sala delle Asse Programma Della Giornata: h. 9.15 saluti delle autorità; h. 10.00 Marco Albertario (università di Milano)- Percorsi attraverso la committenza ducale; h. 10.30 Raffaella Ganna (storico dell’arte)- La fabbrica sforzesca di Santa Maria del Monte: revisione critica e fatti inediti intorno all'altare maggiore; h. 11.00 coffe break; h. 11.30 Elena Caldara (storico dell’arte)- Tra Lodi e Vigevano, sulle tracce del Presepe di Trognano; h. 12.00 Lucia Aiello (archivista Asp ‘Golgi – Redaelli’) - La famiglia Prata e il podere di Trognano; h. 12.30 Francesca Tasso (conservatore delle Civiche Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, Milano) - La storia collezionistica: la precoce fortuna dei rilievi del Maestro di Trognano tra Otto e Novecento. Pausa pranzo – nella pausa pranzo i partecipanti alla giornata potranno andare a vedere le opere del Maestro di Trognano esposte in museo, con biglietti gratuiti che saranno consegnati con la cartellina al mattino. H. 14.30 Paolo Venturoli (Soprintendente ai Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici della Basilicata) – Spigolature sulla tecnica: trent’anni di restauri. H. 15.00 tavola rotonda moderata da Enrico Castelnuovo (professore ordinario di Storia dell’Arte medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa). Partecipano alla tavola rotonda: Maria Teresa Binaghi (già della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Milano); Raffaele Casciaro (ricercatore presso l’Università degli Studi di Lecce); Daniele Pescarmona (Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Milano); Giovanni Romano (professore ordinario di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Torino); Paolo Venturoli (Soprintendente ai Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici della Basilicata ).  
   
   
SAN SEBASTIANO: A MANTOVA RINASCE IL MUSEO DELLA CITTÀ  
 
Mantova, 14 marzo 2005 - La “terza” reggia di Mantova. Palazzo San Sebastiano - dimora cinquecentesca voluta da Francesco Ii Gonzaga e collocata lungo l¹asse che da Palazzo Ducale conduce nell¹otium di Palazzo Te, a pochi passi da quest¹ultimo dopo anni di degrado viene restituito al suo antico splendore e con esso tornano a vivere il gusto per l¹antico appartenuto ai Gonzaga e alla grande civiltà artistica di Mantova. In base ad un accordo di elevato profilo interistituzionale e culturale tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, le Soprintendenze competenti, la Regione Lombardia e il Comune di Mantova, una selezione di circa ottanta importanti opere antiche e rinascimentali sono state riconsegnate al Comune e collocate - assieme ad altre significative testimonianze storico-artistiche della città nelle sale di Palazzo San Sebastiano. Un patrimonio artistico sino ad ora sommerso, che torna alla luce per essere debitamente valorizzato grazie anche al lavoro di un qualificato gruppo di studiosi Carlo Bertelli, Arturo Calzona, Corrado Fratini, Giancarlo Malacarne, Elena Maria Menotti, Leandro Ventura - che si sono affiancati al Direttore Stefano Benetti e al conservatore del Museo Gian Maria Erbasato per analizzare e interpretare i manufatti e, grazie ad un percorso espositivo non vincolato alla cronologia ma vòlto a proporre al visitatore tematiche storico-artistiche emblematiche per la città, suggerire connessioni tra le opere alcune assolutamente eccezionali nonché tra le opere e il territorio, in una logica di contestualizzazione artistica ed urbanistica delle stesse. La città e l¹acqua, Emblematica gentilizia, La città del Principe, Il culto dell¹antico, La rinascita dell¹antico, i Trionfi di Mantegna ed Esempi di pittura a Mantova tra Quattro e Cinquecento sono dunque le sezioni del nuovo Museo, ma anche i percorsi che rimandano alla città, che è il luogo che raccoglie i segni della storia e con il quale il Museo vuole intrecciare nuovi rapporti, ponendosi come una sorta di portale di accesso e di decodificazione alla conoscenza di Mantova.  
   
   
“POLICROMIE” PERSONALE DI SISSY RIZZATTO DAL 2 AL 17 APRILE 2005 INAUGURAZIONE SABATO 2 APRILE 2005  
 
Gallarate, 14 marzo 2005 - Osserva, conserva, ritaglia. Assembla volumi e colori ricercando nelle forme della carta patinata immagini interiori. Sissy Rizzatto sceglie con raffinatezza gli elementi delle sue opere, per lo più componenti figurativi rivisitati in chiave astratta. Quello che vuole trasmettere è il senso delle cose, non tanto le cose in sé. Nella mostra “Policromie” presso lo Spazio Zero di Gallarate dal 2 al 16 aprile 2005 presenta una trentina di opere recenti, significative chiavi di lettura del suo lavoro. Sissy Rizzatto ama i colori vivaci con una predilezione per il rosso fuoco, con essi crea le forme e accosta i volumi in una ricerca che è sempre dinamica; i suoi quadri pur essendo bidimensionali guidano l’occhio in un ritmo di immagini, in una sequenza che pungola ciascuno a leggere forme e contenuti diversi. Usa la tecnica del collage di carta o di nuovi materiali plastici, nonché la stampa digitale su alluminio. Come si diceva è il senso di un “pappagallo” che l’artista vuole comunicare non la mera rappresentazione figurativa dell’animale; è il senso fisico del corpo più che la precisazione dei tratti. La lettura può quindi essere assolutamente personale e originale. Sissy Rizzato predilige la carta, che sceglie con accuratezza. Un’immagine può colpire la sua attenzione in ogni momento ed è così che ritaglia, conserva ed archivia colori e volumi, che custodisce gelosamente nel suo studio. «Certo sono io a scegliere le forme e i colori tra tutto il materiale cartaceo – spiega l’artista – e sintetico che raccolgo nelle mie appassionate ricerche, ma quando opero e ho tra le mani una combinazione interessante spesso capita che sia il colore stesso a farsi avanti, a chiamarmi, e io lo seguo, affascinata e divertita, e le mie cellule mnemoniche si mobilitano contattando tutte le opere degli astrattisti europei e americani che mi hanno colpita e affascinata». Frank Stella ed Henri Matisse sono le sue passioni, la vivacità dell’ambiente americano da un lato e la ricercatezza della creatività francese dall’altro. L’artista In Mostra Nata e cresciuta in Alto Adige, Sissy Rizzatto ha completato la sua formazione artistica a Milano ed in giro per il mondo. Dopo avere insegnato educazione artistica e lavorato in una galleria d’arte d’avanguardia si dedica alla pittura. L’artista vive a Milano dove lavora in un luminoso studio settecentesco. Tra le mostre personali nel 2000 Castelli in aria, Pavia, Castello di Belgioioso; nel 2003 Collage e montaggi su alluminio, Brescia, Stile; nel 2004 Es.posizioni, Milano, Mc Selvini. Spazio Zero, via Ronchetti n.6 Gallarate Va tel./fax 0331.777472  
   
   
DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO, ARREDI, MARMI ANTICHI, MICROMOSAICI, ARGENTI DALL’ABITAZIONE MILANESE DI VIA DEL GESÙ DI GIANNI VERSACE  
 
Milano, 14 marzo 2005 - La Porro & C metterà all’incanto in due appuntamenti primaverili, dipinti e arredi provenienti dalla collezione di Gianni Versace, dall’abitazione di Via del Gesù a Milano e dalla villa Fontanelle di Moltrasio sul Lago di Como. Le opere d’arte sono state raccolte durante l’arco di vent’anni dal famoso stilista che ha costruito con le sue collezioni degli ambienti sontuosi e di grande eleganza e gusto decorativo. Il costante riferimento al mondo classico caratterizza in modo determinante la collezione Versace che, formatasi a partire dai primi anni ’80, è lo specchio del recupero critico che ha coinvolto l’arte Neoclassica negli ultimi decenni. Il Neoclassicismo, con i suoi apparati decorativi, il suo repertorio di miti e figurazioni era stato lungamente trascurato, soprattutto in Italia, dagli storici e dal collezionismo rimanendo ai margini del gusto dominante. Gli studi di Alvar Gonzalez Palacios e di Francis Haskell hanno contribuito in maniera determinante alla riscoperta della poetica neoclassica, mentre nell’arco di tempo che va dalla mostra napoletana All’ombra del Vesuvio nel 1992 a quella sull’ Età Neoclassica a Milano nel 2002 tale recupero ha assunto piena evidenza. Il rinnovato interesse per il Grand Tour e i suoi protagonisti, il progredire degli studi, va dunque di pari passo col formarsi della collezione che progressivamente accumula non solo arredi, oggetti e dipinti neoclassici, ma anche tutto ciò che all’antichità si riferisce, come i marmi greci, romani e rinascimentali, i micromosaici, le lucerne d’argento dei primi anni del Xix secolo. La collezione si impone come un grande e variegato complesso, ma unificato da una linea decorativa molto coerente. Il catalogo della vendita di Milano presenta una ricchissima offerta di oggetti e in alcuni casi si può parlare di collezioni all’interno della collezione più ampia. Micromosaici Nati come veri e propri souvenirs per il turista, o meglio per il viaggiatore europeo che alla fine del Xviii secolo percorreva l’Italia alla riscoperta dei monumenti antichi micromosaici nascono in ateliers romani a cavallo tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento. Vere e proprie scuole artistiche di arte musiva si specializzano nella produzione di tabacchiere, scatole, piccoli tondi, quadretti, gioielli ma anche pannelli e piani di consoles o gueridons. Di grande qualità è il nucleo costituito dalle vedute dell’Urbe, tipico soggetto del repertorio figurativo neoclassico e qui ben rappresentate da una placca in micromosaico raffigurante una Veduta dell’Arco di Costantino (Roma, Xix secolo, cm 13x18; stima: € 10.000/12.000); una placca in micromosaico raffigurante una Veduta del Colosseo (Roma, Xix secolo, cm 8,8x11,8; stima: € 8.000/10.000); infine un piano circolare in marmo nero decorato da intarsi in micromosaico raffiguranti una Veduta di Piazza San Pietro al centro e attorno otto Vedute di Roma (Roma, Xix secolo, diametro cm 55 ; stima: € 12.000/15.000) lucerne Le lucerne in argento sono tra gli oggetti più stupefacenti usciti dalle botteghe dei grandi argentieri romani tra la fine del Xvii e l’inizio del Xix secolo, manufatti ispirati al repertorio antico e spesso in stile retour d’Egypte di gran voga in Europa dopo la campagna napoleonica. Il catalogo comprende circa trenta lucerne, tra cui è da segnalare una in argento con fusto modellato in forma di schiavo egizio in atto di portare la lampada con ventola ad ali (presenta i punzoni di Giovacchino Belli, Roma, inizio del Xix secolo, h. Cm 30; stima: € 10.000/12.000). Una lucerna in bronzo brunito e argento, Roma, inizio del Xix secolo, con fusto scolpito a guisa di schiavo egizio presenta i punzoni di Filippo Pacetti,(h. Cm 33; stima: € 9.000/10.000) Di spettacolare e monumentale impatto è una coppia di grandi lucerne in argento con fusti modellati a cariatide in atto di reggere la lampada e ornate da una ventola in forma di farfalla (recano il punzone di Giuseppe Valadier, Roma, inizio del Xix secolo, h. Cm 100; stima: € 150.000/200.000). Marmi antichi Gli oggetti di scavo sono tra le opere più significative della raccolta sia per la rara presenza di sculture greche in marmo, che per le imponenti figure di epoca romana. Da segnalare due Lekytos del Iii secolo a.C. (h. Cm 50; h .Cm 75; stima: € 8.000/10.000 ciascuno) e una elegantissima statua romana in marmo pario, raffigurante Artemide, detta di Dresda, opera del Ii secolo d.C. Da un originale di Prassitele (h. Cm 123. Stima: € 40.000/50.000) arredi I testi pubblicati nella seconda metà del Settecento, come le raccolte di incisioni di Giovanni Battista Piranesi, i testi teorici di Winckelmann e le pubblicazioni che seguono gli scavi e le ricerche a Ercolano e Pompei, divennero veri e propri strumenti fondamentali per la diffusione di modelli decorativi per tutti coloro che si cimentarono nelle arti decorative. Nella collezione, che ben rappresenta questo momento storico si ritrovano riduzioni di famosi modelli scultorei greci e romani, archi di trionfo, obelischi e colonne, e ancora, arredi di gusto “retour d’Egypte”: come un gueridon in bronzo dorato e marmo verde, Francia, Epoca Impero, con piano circolare e montanti ad erme muliebri alate e piedi ferini, (cm 80x75; stima: € 40.000/50.000); una coppia di obelischi in marmo rosso venato, Russia, prima metà del Xix secolo, (h. Cm 310; stima: € 40.000/50.000); una coppia di candelabri in bronzo brunito e dorato, Francia, Epoca Impero, decorati da due figure a tutto tondo dall’antico su una base in malachite, (h. Cm 87; stima: € 25.000/30.000). Di grande eleganza decorativa sono inoltre una coppia di sculture in bronzo dorato e marmo raffiguranti due imperatori romani, seconda metà del Xviii secolo, (h. Cm 25, stima: € 12.000/15.000) e un modello dell’Arco di Costantino in bronzo brunito, Xix secolo, (cm 55x72x32; stima: € 8.000/10.000) Dipinti antichi e del Xix secolo Di grande fascino sono pure le opere pittoriche che si ispirano alla classicità. E’ da menzionare una felice composizione di Giovanni Paolo Panini, Achille che parte dalla reggia di Licomede, (olio su tela, cm 75x100, stima: € 80.000/100.000) mentre Roma, sempre protagonista, riluce nelle 13 delicate tempere di Ippolito Caffi. In catalogo saranno inoltre presentati un gruppo di dipinti della fine del Xix secolo che segnano un nuovo revival dell’antico in stile però più cinematografico, tra questi di grande vivacità descrittiva è l’olio di Ettore Forti, Corsa di bighe nel circo, (olio su tela, cm 69x113; stima: € 25.000/30.000) “Dipinti Antichi e del Xix secolo, Arredi, Marmi antichi, Micromosaici, Argenti dall’abitazione milanese di via del Gesù di Gianni Versace” Milano, Palazzo dei Giureconsulti 7 aprile 2005. “Dipinti Antichi e del Xix secolo, Arredi e oggetti d’arte della collezione di Gianni Versace a Villa Fontanelle a Moltrasio” Cernobbio – Villa d’Este 28 maggio 2005  
   
   
A MANTOVA DAL 20 MARZO AL 17 APRILE 2005 UNA MOSTRA RICORDA RENZO FERRARINI  
 
Mantova, 14 marzo 2005 - Dal 20 marzo al 17 aprile 2005, si tiene a Mantova, nell’Appartamento Vedovile di Isabella d’Este in Palazzo Ducale, la mostra “Renzo Ferrarini. Omaggio ad un Maestro del Novecento. Opere 1941-2001”. Curata da Paolo Bertelli con il patrocinio della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Brescia, Cremona e Mantova e dell’Amministrazione Provinciale di Mantova, nonché con il sostegno di B&b Arte di Mantova, è questo il primo riconoscimento di grande respiro (ottanta sono le opere esposte) all’artista scomparso nel 2001, nonché l’occasione per la riscoperta e la valorizzazione di un pittore che si è sempre dimostrato fedele alla pittura, superando mode e tendenze. Ferrarini è stato uno dei più sensibili artisti mantovani degli ultimi decenni. La sua esperienza pittorica è stata vissuta nella costante ricerca di un percorso personale che è passato attraverso una tecnica antica e quasi dimenticata, utilizzata al massimo delle sue capacità espressive: l’acquerello. Ma Ferrarini fu anche straordinario disegnatore e pittore. Con le sue vedute di Mantova è divenuto un vero e proprio ambasciatore dell’immagine della città virgiliana in tutta Europa (si ricordano, tra l’altro, le numerose pubblicazioni tematiche che hanno utilizzato i dipinti di Ferrarini per raccontarne la bellezza). L’esposizione è supportata da un importante catalogo (Publipaolini Editore) che vede, oltre al testo critico di Paolo Bertelli, anche un contributo di Antonio Paolucci, Soprintendente del Polo Museale Fiorentino (già Soprintendente a Mantova e Ministro per i Beni Culturali) e un testo di Brunetta Ferrarini, scrittrice, figlia dell’artista. Ad aprire il volume, gli interventi del Soprintendente al patrimonio Storico e Artistico ed Etnoantropologico Filippo Trevisani e dell’Assessore Provinciale alla Cultura Roberto Pedrazzoli. Renzo Ferrarini (Mantova 1928 – 2001) ha avuto una formazione da autodidatta ed è cresciuto grazie ai contatti di amicizia e stima con alcuni dei maggiori maestri mantovani (da Giovanni Minuti a Giordano Scaravelli, da Vindizio Nodari Pesenti a Gino Falzoni). Negli anni ’40-’50 ha iniziato una fertile produzione grafica, spesso utilizzata nell’editoria, e, nel segno del paesaggio ha dato vita a una particolare ricerca luministica. Ben presto sono arrivati i contatti con gli autori di livello nazionale (Falzoni, Raimondi e Molino) e, in contemporanea, gli studi si orientano verso i maestri dell’acquerello della Scapigliatura lombarda (Alessandro Durini, Mosè Bianchi, Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Paolo Sala) e del vedutismo napoletano (con riferimento alla Scuola di Posillipo e alle figure di Francesco Galante e Antonio S. Pitloo). Dal 1947 al 1951 Ferrarini aderisce al sodalizio Artisti Indipendenti Mantovani e partecipa alla mostra provinciale organizzata nel ’48 nel Palazzo della Ragione. Gli anni Sessanta sono contraddistinti da un’ampia produzione ispirata anche ai numerosi viaggi all’estero che Ferrarini compie per visitare musei e seguire le esposizioni specialistiche. L’artista cerca soprattutto il confronto con la grande tradizione acquarellistica inglese e Mitteleuropea e va affinando le sue capacità analitiche di vedutista. Dalla fine degli anni ’70 ad oggi gli sono state dedicate molte mostre personali e le sue opere sono state inserite in prestigiose collettive organizzate in sedi mantovane pubbliche e private come le Sale dell’Esedra e la Sala 90 in Palazzo Ducale, il Salone Mantegnesco di S. Francesco, il Museo Diocesano e il Palazzo della Ragione. Www.bebarte.com  
   
   
BIBLIOTECA NAZIONALE MARCIANA: RESTAURATO IL BREVIARIO GRIMANI  
 
Venezia, 14 marzo 2005 - L’associazione senza scopo di lucro veneziaviva.Be, prima e unica associazione belga per la salvaguardia di Venezia, comunica, nella persona del suo fondatore e Vice-presidente Michel Praet, di aver presentato in occasione di un incontro alla Biblioteca Nazionale Marciana sabato 12 marzo 2005, il Breviario Grimani restaurato e valorizzato grazie alla generosità della società Microsoft e del suo presidente Europa/medio Oriente, il belga Patrick De Smedt. La presentazione del Breviario ha avuto luogo alla presenza di Luc Coene , Ministro di Stato e Vice-governatore della Banca Nazionale del Belgio, e Marino Zorzi, Direttore della Biblioteca Marciana, ambedue patrocinatori dell’associazione veneziaviva.Be. Il Breviario risale al principio del Xvi secolo, conta 1664 pagine di finissima pergamena. Si tratta di un manoscritto assolutamente straordinario per il numero e la qualità delle sue miniature, molte delle quali a piena pagina. L’iconografia di alcune illustrazioni del breviario riflette lo stile degli artisti fiamminghi Van Der Goes, Memling e Gerard David, oltre che quello di Quentin Metsys, Van Clee e Jan Gossaert delle scuole di Bruges e Gand. Michel Praet, dopo aver tenuto un discorso in cui ha fatto riferimento alla saggezza, alla forza e alla bellezza veneziane, ha segnalato la possibilità che il Breviario possa essere esposto al Palazzo delle Belle Arti di Bruxelles (Pba) di cui lo stesso Praet è Vice-presidente. Il Visconte Etienne Davignon e Paul Dujardin, rispettivamente Presidente e Direttore Generale del Pba sono patrocinatore e amministratore di veneziaviva.Be. Michel Praet ha anche brevemente evocato il secondo progetto sostenuto dall’associazione veneziaviva.Be che consiste nel restauro delle sculture lignee e sostituzione di una scultura rubata del coro del monastero benedettino di San Giorgio che fu l’opera dell’artista fiammingo del Xvi secolo Albert Van Den Brulle. Questo progetto sarà sponsorizzato dalla società d’ascensori Schindler e dal suo Direttore generale il belga Chris Blijweert. Michel Praet ha infine fatto allusione, nel corso del ricevimento, a nuovi progetti che potrebbero avere come tema il sistema monetario veneziano, la banca di Stato e le banche commerciali, ed i loro legami con il Belgio.  
   
   
“I SEGRETI DI MILANO”, DIARIO ANNI CINQUANTA E DIARIO ANNI SESSANTA CON LA COMPAGNIA TEATRO FILODRAMMATICI  
 
Milano, 14 marzo 2005 - Poteva intitolarsi “storia della nebbia” la biografia di Milano che il Teatro Filodrammatici prova a riscrivere in cinque importanti tappe che, decennio dopo decennio, attraverseranno cinquant’anni di storia, costruendo un personalissimo “diario” della città con le storie e le parole dei suoi grandi scrittori, poeti e musicisti. Per questo articolato progetto è stato invece preso a prestito da Giovanni Testori il titolo del suo straordinario ciclo di romanzi, I Segreti di Milano, che offre una suggestiva sintesi per una storia come questa, un po’ nascosta, dentro le case di ringhiera, nelle periferie, là dove terminano i binari tramviari. Attraverso le microstorie raccontate nei cinque spettacoli che andranno a costituire l’intero percorso alla scoperta di Milano, rivivono sulla scena i grandi cambiamenti che hanno coinvolto la metropoli dal dopoguerra ad oggi. Il punto di vista di questa narrazione è quello di un bar di periferia, che si evolve un po’ più lentamente del resto del mondo, ma cambia, prova ad adeguarsi alla moda ed agli eventi, vedrà passare mezzo secolo di storia, sentirà l’eco di rivoluzioni di piazza e rivoluzioni industriali, vedrà gli operai diventare disoccupati e i sarti diventare stilisti e poi ancora la finanza, la televisione, la pubblicità, la moda e la politica. Protagonisti in questa stagione saranno il decennio del dopoguerra e quello del boom economico, con le prime due tappe “diario anni cinquanta” e “diario anni sessanta”. Quello che il Teatro Filodrammatici propone non è solo un viaggio attraverso il tempo ma anche alla scoperta dei luoghi che sono divenuti per Milano simbolo del suo passato e del suo presente. Ecco allora che il Teatro esce dalle sue mura per andare ad “invadere” la città: nel mese di aprile l’Università Statale, la Fondazione Mondadori, l’Accademia di Brera e lo Spazio Oberdan saranno scenario di quattro appuntamenti dove alla rappresentazione di estratti dei due “Diari” si alterneranno incontri con noti personaggi milanesi che racconteranno la città dal loro punto di vista. Il percorso alla scoperta dell’evoluzione di Milano si arricchisce di una rassegna cinematografica sulla Milano degli Anni Sessanta organizzata allo Spazio Oberdan in collaborazione con la Cineteca Italiana, nella seconda metà del mese di maggio, e di una mostra dedicata a Giovanni Testori allestita dal 8 al 24 marzo all’interno del Teatro Filodrammatici dalla Fondazione Mondadori, che metterà a disposizione i quaderni e i manoscritti del noto autore di Novate custoditi nel proprio archivio. In apertura del progetto i “Segreti di Milano”, che quest’anno proporrà le prime due tappe di questa suggestiva biografia della città, il Teatro Filodrammatici riprende, dopo il successo delle passate stagioni, lo spettacolo “Diario anni cinquanta” che costituisce la prima delle cinque tappe del percorso. Un vecchio bar della periferia milanese degli anni ’50: avvolti dalla nebbia e dal fumo si dipanano le storie di un’umanità che si dibatte tra la miseria quotidiana e la nobiltà di sentimenti, con accenti a volte disperati, a volte comici, ma sempre profondamente intrisi dalla necessità di porre l’uomo al centro della grande poetica di Giovanni Testori. I personaggi della prima tappa della nostra biografia di Milano - anche il primo tentativo teatrale di riduzione per la scena del “ciclo” che Testori ha dedicato a Milano - diventano quindi gli archetipi delle figure incontrate ne Il ponte della Ghisolfa, La Gilda del Mac Mahon, Il Fabbricone, Il Dio di Roserio, protagonisti di una vera e propria “epopea” della povera gente, di quegli “ultimi” che forse non saranno mai i “primi”. Un bar di periferia, un crocevia di destini, un affresco della nostra città negli anni del dopoguerra. I personaggi di Testori si affacciano sulla nostra scena portando con sé amarezze, tradimenti, incanti e disincanti di una Milano che cerca si rialzare la testa e di trovare uno spazio di mondo per urlare la propria fame/ rabbia/ insofferenza, per strappare agli inganni della vita il proprio diritto ad esistere. Sono storie di miserie, di fatiche, di coraggio. Operai, puttane, marchettari, meccanici, si incontrano e si raccontano l’un l’altro, mettendo a nudo le proprie fragilità, tra un bicchiere di vino e un bicchiere di spuma, una sigaretta, una partita di calcetto, una canzone… E in questo raccontarsi tracciano le trame/ i sogni/ le paure di una Milano ormai scomparsa nella nebbia del ricordo, ma che attraverso il linguaggio di Testori torna a riaffiorare in tutta la sua carica emotiva, la sua vibrante umanità, la sua lucida e spietata verità.  
   
   
AL TEATRO FRANCO PARENTI “IL RIFORMATORE DEL MONDO” DI THOMAS BERNHARD CON UN SUPERBO GIANRICO TEDESCHI  
 
Milano, 14 marzo 2005 - Gianrico Tedeschi che per questa sua interpretazione ha vinto il Premio Ubu 1998, ritorna al Teatro Franco Parenti col testo che lo ha visto trionfare sulle scene italiane in uno spettacolo messo in scena da Piero Maccarinelli in una delle sue regie più ispirate, uno spettacolo che “riesce a farci sentire a disagio nel momento stesso in cui ci divertiamo”. Gli studiosi si sono chiesti se si trattasse di commedia e tragedia, ma questa domanda, valida per Il riformatore del mondo, è ricorrente in tutte le opere di Bernhard che proprio per questo ci appare uno degli autori contemporanei che meglio è riuscito a rappresentare l’inadeguatezza dell’uomo di fronte alla storia. La vicenda è incentrata su un grande pensatore, divenuto celebre per un trattato sulla riforma del mondo e l’azione ce lo mostra mentre attende che le massime autortà cittadine gli rendano omaggio conferendogli, a casa sua, la laurea honoris causa. Il professore, a cui Gianrico Tedeschi conferisce una verve tra il grottesco e il surreale, è assistito dalla giovane moglie, interpretata da Marianella Laszlo, vittima delle sue intemperanze. Nell’impazienza dell’attesa, l’intellettuale parla e sproloquia su tutti gli argomenti: dalla cucina alla politica, dalla filosofia alla conduzione della casa, dalla letteratura alle leggi degli astri. Ma soprattutto ama parlare di sé in quella che è stata definita “l’autorappresentazione di un vecchio demente, coscienza della degradazione del pianeta e nuovo ordinatore del caos.” Tel 02 59995700 – 02 55187056  
   
   
EDMUND KEAN, GENIO E SREGOLATEZZA IN SCENA AL TEATRO SAN BABILA DI MILAMO  
 
Milano, 14 marzo 2005 - Messo in scena per la prima volta con l'interpretazione di Ben Kingsley, racconta la sconvolgente vita di Edmund Kean. Interpretato dai più grandi attori italiani come Vittorio Gassman (nel 1956) e Gigi Proietti (nel 1989) in cui l’artista mette a dura prova tutte le sue capacità attoriali mescolando brani tratti da Amleto, re Lear, Macbeth, Il Mercante di Venezia, Otello. Nello spettacolo Kean è concepito come un mostro, un uomo sfrenatamente ambizioso, perennemente alla ricerca di una fama immediata, un uomo convinto in modo paranoico che tutti cospirino contro di lui, un megalomane che non permette a nessuno di splendergli accanto, un uomo sinistro, un vulcano di rancore, un tormento di bile, un temporale di veleno, un uomo che a trent'anni si è già completamente consumato. Sì, Kean è un vero mostro, abbruttito dall'alcool e sifilitico. Ma il mistero glorioso di Kean è questo, è anche il primo grande attore romantico e l'insuperabile interprete di Shakespeare. Lo spettacolo oscilla tra il suo carattere e quello dei personaggi che interpreta sulla scena, temprati dalle esperienze della sua vita. Le sue ambizioni riecheggiano in Riccardo Terzo. La sua misantropia, sempre più profonda, evoca Coriolano e Timone. Quando la sua mente è sconvolta si trasforma in re Lear. L'addio di Otello è visto come la chiave per comprendere la sua vera personalità. Per Kean non c'è tranquillità o appagamento. Nell'addio mette a nudo la sua anima tormentata. Fra tutte le paranoie e megalomanie, le sue fanfaronate, le sbornie, le storie con le prostitute è comunque una grande voce che sempre supplica implorante pietà e comprensione. La Vita di Edmund Kean. Kean nacque a Londra. Già a quattro anni fece la sua prima apparizione sul palcoscenico nelle vesti di Cupido nel balletto Cymon di Noverare. Sin da bambino mostrò una vivacità e un’intelligenza brillanti; ebbe la fortuna di incontrare persone che colsero il suo talento straordinario e quindi gli fornirono il sostegno finanziario per poter andare a scuola. Nonostante i brillanti risultati, il ragazzo rifiutava le regole e abbandonò la scuola e cominciò a lavorare come mozzo. Ma la vita di mare non era certo scevra da imposizioni e di ritorno dall’Inghilterra fu accolto sotto l’ala protettiva di uno zio, mimo e ventriloquo che lo introdusse all’opera di Shakespeare. Quando compì 14 anni ottenne il suo primo contratto come attore allo York Theatre recitando Amleto, Catone. Poco tempo dopo, lo stesso re Giorgio Iii giunse a conoscenza del suo talento e lo convocò per recitare a Windsor. Ebbe grossi problemi finanziari finchè un teatro in pesanti difficoltà finanziarie il Drury Lane lo assunse e il 26 gennaio 1814 interpretò Shylock e fu un enorme successo. Interpretò altri personaggi di Shakespeare tra cui Riccardo Iii, Amleto, Lear, Macbeth. Ogni rappresentazione con Kean come principale attore fu un trionfo. La grande fama gli aprì le porte per i grandi teatri come quello di New York dove recitò Riccardo Iii. Due anni dopo, iniziarono i problemi con la giustizia in quanto fu accusato di adulterio, con a seguirsi la separazione dalla moglie, l’attrice Mary Chambers e il degradarsi della sua reputazione. Ritornò in Inghilterra raccogliendo l’entusiasmo di un tempo anche se la sua salute iniziò a peggiorare a causa dell’uso di frequenti eccitanti. Eppure nonostante la sua decadenza fisica, il pubblico continuò fino alla fine ad applaudirlo. Il 25 marzo 1833 nelle vesti di Otello si sentì male e lo stesso anno a Richmond si spense.  
   
   
RE LEAR DI WILLIAM SHAKESPEARE  
 
Milano, 14 marzo 2005 - Una lettura scenica per un attore e due attrici. Il testo è scarnificato, nel tentativo di arrivare al cuore della tragedia di Lear e far risuonare alta la parola poetica di Shakespeare. Il centro irradiante è l’immagine della vecchiaia, restituita nella sua complessità dal doppio ruolo di Lear/gloucester (Massimo Loreto). La scelta di far leggere le due parti al medesimo attore vuole evidenziare come esse siano le due facce di una stessa medaglia, quella di una vita che volge al termine. E mentre Gloucester è il vecchio autorevole che ispira reverenza e rispetto, Lear è autoritario, un re abituato a comandare, che non tollera il fatto che la realtà sia difforme dalle sue aspettative. La domanda che egli rivolge alle sue tre figlie (…ditemi quale di voi diremo che ci ama di più…) trova corrispondenza nell’adulazione delle prime due, Goneril e Regan, mentre Cordelia dà una risposta sincera che stride all’orecchio di Lear. E proprio perché le parole dell’ultimogenita non sono quelle che il re si aspetta, la dichiarazione di amore filiale che esse contengono non viene capita. Venerdì 18 marzo 2005, alle ore 21,15, presso il Teatro Arsenale di via Correnti, 11 - Milano, prima rappresentazione dello spettacolo, Repliche fino al 24 marzo 2005 www.Teatroarsenale.org  
   
   
L'ASSESSORE SIMINI: "UN GRANDE ARTISTA DEL JAZZ PER LA PRIMA VOLTA DAVANTI A UN PUBBLICO DI ADOLESCENTI" IL CONCERTO GRATUITO SI TERRÀ LUNEDÌ MATTINA A MILANO AL TEATRO DAL VERME  
 
Milano, 14 marzo 2005 - “Enrico Rava, il jazzista italiano più conosciuto a livello internazionale, si è reso disponibile per esibirsi gratuitamente davanti ai ragazzi delle scuole medie di Milano. Un concerto, con un repertorio di classici americani e di proprie composizioni, che costituisce un’occasione unica per i nostri giovani studenti. Nella scuola secondaria di primo grado, le ex medie inferiori, già ci si occupa infatti di musica con professori molto appassionati che coinvolgono i ragazzi ad un’adeguata educazione all’ascolto, molto utile per la loro crescita”. Bruno Simini, Assessore all’Educazione e Infanzia, ha presentato oggi a Palazzo Marino il concerto gratuito che il grande jazzista italiano Enrico Rava terrà per i ragazzi di Milano lunedì 14 marzo alle ore 11 al Teatro Dal Verme. Per l’occasione, il maestro Rava sarà accompagnato da un’ensemble di percussionisti dei Civici Corsi di Jazz dell’Accademia Internazionale della Musica e dal trio del noto pianista e compositore italiano Enrico Intra, che è anche docente di musica nella stessa Accademia della Fondazione Scuole Civiche di Milano. “Il concerto del trombettista Enrico Rava con il trio del pianista Enrico Intra (costituito da Marco Viaggi al contrabbasso e da Tony Arco alla batteria) e il Time Percussion diretto dallo stesso Arco, ha un valore musicale e simbolico insieme”, ha dichiarato Stefano Mazzocchi, Presidente della Fondazione Scuole Civiche di Milano. “Da una parte, infatti, realizza un momento di incontro tra due personalità, Rava e Intra, che hanno segnato mezzo secolo di storia del jazz e della musica in Italia. Dall’altra, si configura come un abbraccio a questo grande artista da parte delle nuove generazioni, rappresentate dai giovani musicisti che fanno parte del Time Percussion dei Civici Corsi di Jazz dell’Accademia Internazionale della Musica. Un duplice incontro che si svilupperà tanto all’interno del classico organico del quartetto, quanto nei complessi intrecci poliritmici del jazz di matrice afrolatina”. “Un concerto reso possibile ancora una volta dalla sensibilità verso i giovani di grandi artisti che noi, in collaborazione con la Fondazione Scuole Civiche e il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale, regaliamo a tutti i ragazzi delle scuole di Milano nella convinzione che una attenzione verso la musica sia importante per la loro formazione”, ha concluso l’Assessore Simini.  
   
   
ARRIVA JOSEPH (E LA STRABILIANTE TUNICA DEI SOGNI IN TECHNICOLOR) IL NUOVO MUSICAL DI ROSSANA CASALE SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO NUOVO DI MILANO  
 
Milano, 14 marzo 2005 - Debutta il 18 febbraio in prima nazionale assoluta nuovo musical di Rossana Casale, ovvero Joseph (e la strabiliante tunica dei sogni in Technicolor). Diretto da Claudio Insegno con le coreografie di Fabrizio Angelini e interpretato da Rossana Casale e Antonello Angiolillo, Joseph è la riduzione italiana del musical firmato da Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, gli autori di Jesus Christ Superstar ed Evita, (mai rappresentato in Italia) e racconta la storia biblica di Giuseppe, che grazie al dono della veggenza salva l’Egitto dalla carestia e si ricongiunge al suo popolo. Il cast vede la partecipazione di circa 20 tra attori, cantanti e ballerini, di un’orchestra dal vivo di 12 elementi e coinvolge attivamente in un coro di 20 bambini di età scolare (un diverso coro per ogni singola data), reclutati nelle scuole elementari delle città toccate dallo spettacolo, Tel. 02.76.00.00.86 r.A., E-mail: info@teatronuovo.It  
   
   
SUONI E VISIONI 2005 - MILANO CONCERTI, FILM E VIDEO NELLA MUSICA DEL NOSTRO TEMPO  
 
Milano, 14 marzo 2005 - Giunta al suo quindicesimo anno la manifestazione, organizzata da Provincia di Milano/settore Cultura in collaborazione la regione Lombardia - Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, è articolata in sei serate di concerti e in quattro serate di proiezioni di film o video con l'intento di documentare le esperienze musicali e creative di tutto il mondo. Il programma della manifestazione (5 marzo - 30 maggio 2005) può essere consultato http://wai.Lombardiacultura.it/evento.cfm?id=852  
   
   
YOON AL TRANSILVANIA LIVE MILANO PER LA PRIMA VOLTA IN EUROPA LA ROCK BAND PER ECCELLENZA IN KOREA! GIOVEDÌ 7 APRILE 2005  
 
 Milano, 14 marzo 2005 - Dopo il loro memorabile show davanti a milioni di spettatori alla World Cup nel 2002, Yoon sembra essere diventata la rock band leader incontestabile in Corea, con più di 2 milioni album venduti e oltre 100 concerti live che hanno attratto più di 200,000 persone. La band esordì nel 1994. Da allora il cantante Yoon Do-hyun, il chitarrista Huh Jun, il batterista Kim Jin-won e il bassista Park Tae-hee hanno prodotto 9 album, tra cui un Dvd.. Sono orgogliosi di essere considerati i maggiori esponenti del rock coreano. Nelle loro esibizioni accostano a strumenti base del rock il sound di strumenti tradizionali quali il Gayakum (uno strumento musicale con 12 stringhe) e il Daekum (clarinetto tradizionale). Vincitori di oltre 15 premi, tra cui ricordiamo "Best Musicians Awards", e i premi ricevuti dalle tre emittenti radiofoniche leader in Corea, Yoon sono ora pronti per portare i loro univoci valori della musica sullo stage Europeo. Tra i loro meriti vogliamo citare il lodevole premio al primo "World Peace Music Award" Nel 2003, dove si sono esibiti portando il loro contributo alla lotta per il miglioramento dei diritti umani in Corea. Web www.Transilvania.it    
   
   
MONDIALI MOUNTAIN BIKE & TRIAL 2005 LA VALTELLINA ANCORA PROTAGONISTA NELLO SPORT LIVIGNO OSPITERÀ DAL 28 AGOSTO AL 4 SETTEMBRE LA SECONDA RASSEGNA IRIDATA DELLA STAGIONE  
 
Milano, 14 Marzo 2005 - Livigno e la Mountain Bike, un’affinità perfetta al pari di quella raggiunta con la neve e le discipline sportive invernali. Salutati infatti con successo i Mondiali di sci alpino di Bormio e Santa Caterina Valfurva, la Valtellina è già da tempo impegnata per dare vita a un altro importante evento legato allo sport della montagna: i Mondiali di Mountain Bike e Trial che si di sputeranno a Livigno dal 28 agosto al 4 settembre. Un evento che dal punto di vista strategico, ambientale e paesaggistico conferma, sia il prestigio della graziosa comunità nell’essere considerata da tutti i bikers luogo ideale dove cimentarsi sui tracciati più affascinanti delle Alpi, sia l’opportunità per promuovere ulteriormente il territorio lombardo al di fuori dei confini nazionali. Livigno, infatti, oltre alle collaudate capacità organizzative e di ospitalità, può contare sulla congeniale conformazione della sua valle che si caratterizza per essere un’affascinante centro logistico, teatro della natura incastonato come un’arena fra due montagne. La poderosa macchina organizzatrice è già in moto: tutti i servizi e le infrastrutture saranno concentrati in un’area villaggio ubicata nelle immediate vicinanze del paese; una vasta area erbosa dotata di facili accessi e zone riservate per atleti e organizzatori. L’amministrazione comunale di Livigno ha infatti licenziato il piano di attività della locale Azienda di Promozione Turistica approvando contestualmente il piano di spesa della manifestazione internazionale la cui previsione ammonta a circa 1.700.000 euro. Nelle voci economiche, la parte del leone è quella del marketing cui andranno ben 528.000 euro necessari per promuovere la campagna pubblicitaria della manifestazione e l’approntamento sportivo dell’evento per il quale sono previsti 434.000 euro occorrenti per l’allestimento di tutte le strutture organizzative, dai percorsi al villaggio espositivo. Per i servizi generali sono previsti 180.000 euro per i trasporti mentre la logistica avrà 160.000 euro. L’informazione legata all’evento disporrà di 60.000 euro; altri 100.000 euro sono accantonati per coprire eventuali imprevisti. In questo senso è importante sottolineare che il budget a disposizione non graverà totalmente sul bilancio dell’Azienda di Promozione Turistica di Livigno che nello specifico potrà anche beneficiare dei contributi di Regione Lombardia e Fondazione Club Lombardia, partner istituzionali della manifestazione. Molto è stato fatto sotto l’aspetto organizzativo ma ancora è richiesta una messa a punto relativamente alla copertura di tutte le sistemazioni logistiche: “Ci aspettiamo un’autentica invasione di biker da tutta Europa - commenta Giorgio Zini, presidente dell’Apt di Livigno e direttore generale del comitato organizzatore - per questo - conclude il presidente - abbiamo previsto di destinare ai Mondiali una cifra di poco superiore ai 370.000 euro utilizzati anche per la ostruzione di tutti gli eventi di contorno alle varie prove agonistiche”. I Campionati Mondiali di Mountain Bike e Trial di Livigno si apriranno con La Pedaleda, la competizione internazionale di 60 km aperta a tutti i tesserati a una Federazione ciclistica e proseguiranno fino al 4 settembre per assegnare 18 titoli iridati con le prove Cross Country riservate a uomini e donne della categoria elite. Una serie di appuntamenti collaterali per gli amanti della bicicletta saranno anche previsti per arricchire l’evento. Www.aptlivigno.it  
   
   
MAURIZIO FONDRIEST: “LA TAPPA DI LIVIGNO REGINA DEL PROSSIMO GIRO D’ITALIA”  
 
 Livigno, 14 marzo 2004 - L’ex campione del mondo ha pedalato per alcuni tratti della tappa Egna Livigno che il prossimo 22 maggio porterà il Giro d’Italia nel “piccolo Tibet”. Che Livigno abbia con il ciclismo un rapporto privilegiato è cosa nota. In attesa dei Campionati Mondiali di Mountain Bike della prossima estate, la località valtellinese attende con trepidazione il giorno nel quale il Giro d’Italia farà tappa nel “piccolo Tibet”: il 22 maggio i “girini” affronteranno la tappa Egna – Livigno, 210 chilometri con tre passi da scalare, di cui uno è la Cima Coppi, il Passo dello Stelvio. Aspettando il fatidico giorno, c’è chi ha già provato parte del percorso e ne è rimasto entusiasta. “Una bellissima tappa, estremamente impegnativa: una di quelle che sicuramente farà selezione” ha dichiarato Maurizio Fondriest dopo aver pedalato, settimana scorsa, per lunghi tratti sulla strada che separa Egna da Livigno “e speriamo solo nel bel tempo o che comunque non nevichi, altrimenti non so come si potrà effettuare…”. Fondriest conosce bene le strade che portano a Livigno, perché ci veniva in ritiro a metà degli anni ’80. "Questa sarà sicuramente la tappa regina, forse non la più dura visto che c'è Sestriere con un'irta salita e fondo stradale sterrato, ma lo Stelvio è sempre lo Stelvio!”. Inoltre Maurizio si è dimostrato ben preparato anche sulla storia della corsa rosa: “Il fatto che il Giro torni a Livigno dopo 30 anni, credo sia una cosa importante per questo angolo di paradiso e chi affiancherà il proprio nome a quello di Eddy Merckx nell’albo d’oro livignasco, non potrà che essere un grande campione." Con l’iridato di Ronse 1988 c’era anche l’olimpionica Antonella Bellutti, ambedue ripresi dalle telecamere di una produzione televisiva che presenterà un video clip, promosso da Wurth, e proiettato il 24 marzo in occasione della conferenza stampa del comitato di tappa di Egna. Intanto, nei giorni scorsi si è costituito ufficialmente il “Comitato di tappa” che dovrà farsi carico dell’organizzazione a fianco di Rcs Sport. Giorgio Zini, Direttore Generale del comitato organizzatore dei Mondiali di mountain bike, sarà il Presidente di tappa. "Stiamo lavorando per allestire una tappa che resti impressa nella memoria delle migliaia di ciclisti” ha sottolineato Zini, ricordando anche gli organizzatori della partenza di tappa: “il comitato di Egna farà la presentazione il prossimo 24 marzo dove presenteranno anche il filmato e per noi rappresenta un'altra occasione per presentare Livigno, non solo per il Giro d'Italia ma anche per i prossimi mondiali di mountain bike”. L’agenda dei prossimi impegni prevede la conferenza stampa ufficiale a fine aprile a Sondrio: “La terremo nella sede della Provincia, poiché quest'anno il Giro d’Italia tocca tutta la Valtellina e quindi non vi è sede migliore e più rappresentativa dove realizzare la presentazione della 14° tappa”. Zini sarà affiancato da Domenico Pedana in qualità di vice presidente. L’organigramma inoltre prevede Gianni Bormolini come responsabile dell’arrivo mentre Alfredo Bormolini si occuperà delle fasi di partenza del giorno dopo. Attività estremamente delicata è la gestione degli alloggi per le centinaia di persone al seguito, per la quale è stata delegata Marianna Lanzillo. Per tutto ciò che riguarda la promozione dell’arrivo del Giro d’Italia a Livigno, sarà Luciano Trabucchi a prendersi cura di questo aspetto di fondamentale valore per l’immagine del “piccolo Tibet”. Ultimo, ma non certo per importanza, il Delegato Stampa nella persona di Myriam Cusini dell’Ufficio Eventi dell’Apt di Livigno a cui si affiancherà Carlo Brena dell’agenzia Cometa Press, titolare dell’ufficio stampa dei Mondiali di mountain bike.  
   
   
A MAGGIO TRE APPUNTAMENTI DA NON PERDERE COL RITTER RAMPITOUR D’ITALIA DI MTB  
 
Trento, 14 marzo 2005 Otto anni di storia di un evento non passano inosservati, ed è quello che succede per il Ritter Rampitour d’Italia che nel 2005 propone la serie numero 9 del riuscito e fortunato challenge. Nell’approssimarsi alla scadenza dei due lustri Riccardo Taroni, che del Ritter Rampitour d’Italia è la mente, ha introdotto alcune novità che, di fatto, hanno dato vita ad un secondo circuito e questa volta dedicato alle lunghe distanze. Già annunciato da tempo, debutterà in questa stagione il Rampitour International Marathon che raddoppia le gare esistenti di 1000Grobbebike e 50 Km dei Forti, la Rampikissima e la Rampilonga. Nel mese di maggio inizia il challenge classico con tre eventi, distanziati di due settimane l’uno dall’altro. In sequenza dal primo maggio, come consuetudine, sono proposte la Rampibike, la Rampiledro e la Paganella Bike. Le prime due tappe sono la fedele copia del passato. Il Ritter Rampitour d’Italia debutta anche per questa stagione il 1° maggio con la Rampibike a Cavareno in Val di Non, resa famosa dalle mele Melinda. In quel periodo la vallata è ancor più affascinante per la fioritura dei meleti che trasformano la zona in un autentico giardino fiorito. Per volere degli organizzatori la gara, all’inizio di stagione, non è particolarmente impegnativa, e si dilunga per 43 chilometri nelle abetaie dell’alta Val di Non fino a sfiorare Passo Mendola, per poi tagliare i pendii del Roen e ritornare a Cavareno nell’accogliente zona sportiva dove si trova il Tennis Hall, sede del quartier generale della gara. I 43 chilometri del tracciato generano un dislivello di 1.050 metri, con specifiche che dimostrano quanto la Rampibike sia pedalabile ed alla portata anche dei bikers meno preparati. I chilometri dei tratti in salita sono 17,6, quelli in discesa 13 e quelli di pianura o falsopiano addirittura 12,4. Una gara insomma per "scaldare i muscoli" in vista della Rampiledro del 15 maggio. La gara che si sviluppa intorno allo splendido lago che dà il nome alla valle, è una competizione tipicamente "alpina" e con i suoi 40,5 chilometri prospetta un dislivello di 1.550 metri. La salita è comunque tutta "pedalabile", contraddistinta soprattutto da una serie interminabile di tornanti che salgono sul Tremalzo, con cima Marogna a 1.843 metri. La salita concentrata tutta nella prima metà di gara consta di 16,6 km, mentre la discesa totale è di 13,5 km ed i rimanenti 10,4 km sono in falsopiano o pianeggianti. Uno dei temi dibattuti fra i partecipanti al circuito, quasi 10.000 ogni anno, è quello della ripetitività dei tracciati. Un’indagine svolta dagli organizzatori su un campione eterogeneo di concorrenti, ha suggerito a Taroni di riproporre negli anni i percorsi tradizionali: il motivo preminente era quello di dare a ciascuno la possibilità di verificare di anno in anno il miglioramento della propria prestazione, comparando il tempo impiegato nelle varie edizioni sullo stesso percorso, desiderio ben preciso scaturito appunto dal sondaggio fra i partecipanti. C’è però anche chi preferisce cambiare, per provare sempre nuove emozioni. È per questo che quest’anno sono stati approntati i tre percorsi marathon, quello della 100 Km dei Forti, un po’ modificato, e quelli della Rampikissima e della Rampilonga praticamente nuovi, anche se in parte utilizzano il tracciato della gara standard. Non contento, Taroni, proprio per dar credito alle richieste di chi era votato alle novità, propone la Paganella Bike del 29 maggio completamente nuova, talmente nuova che non è ancora definita nei piccoli dettagli. Deciso il percorso di massima lo scorso autunno, al momento delle verifiche e delle rilevazioni è arrivata la neve a bloccare i tecnici della Tierre ed a procrastinare la data dei lavori. Anche ai primi di marzo il percorso era impraticabile proprio a causa della massa nevosa, e così occorre attendere ancora un po’ per conoscere le novità. La Paganella Bike avrà sede ad Andalo, come sempre, ma ora il percorso non si sposta più verso Molveno, bensì verso Spormaggiore e Cavedago. La lunghezza è nella media dei 40 chilometri, il dislivello inferiore ai 1.500 metri. Se le condizioni della neve dovessero perdurare, si opterà ancora per quest’anno per il percorso "vecchio", ma Taroni è fiducioso di poter collaudare al più presto l’intero tracciato. Tra le novità di quest’anno c’è anche l’introduzione di una nuova categoria, quindi le classifiche redatte saranno ben otto per gli agonisti, più quella degli escursionisti. Ecco tutte le categorie del 2005: Ue Maschile Under 23 / Élite, Sp Maschile da 18 a 29 anni, M1 Maschile da 30 a 34 anni, M2 Maschile da 35 a 39 anni, M3 Maschile da 40 a 44 anni, M4 Maschile da 45 a 49 anni, M5 Maschile da 50 anni, Du Donne Unica, Eu Escursionisti Unica. Le iscrizioni avranno anche quest’anno costi differenziati, per le tre gare di maggio la quota è di 21 Euro oppure di 27 Euro con la maglietta polo ricamata, per le donne la tariffa è di 21 Euro con la polo inclusa. Ci si può iscrivere on-line su www.Rampitour.com  
   
   
RITORNA LA PIZOLADA DELLE DOLOMITI IL 3 APRILE SCI ALPINISMO A PASSO S. PELLEGRINO  
 
Trento, 14 marzo 2005 - La neve, quest’anno, nell’ultimo scorcio di stagione si è fatta desiderare e le temperature decisamente primaverili di questi giorni non sono certo un toccasana per il manto nevoso. Questa situazione non è delle migliori nemmeno per il fuoripista, una disciplina, quella dello sci alpinismo, che sta ampliando le fila degli adepti. Fedele all’appuntamento di primavera, ritorna domenica 3 aprile la "Pizolada delle Dolomiti", uno degli eventi che hanno sancito il successo dello sci alpinismo in Trentino Alto Adige e che per l’edizione 2005 potrebbe avere una… variante in corso d’opera. La gara che tradizionalmente si svolge a Passo San Pellegrino, la prima domenica di aprile festeggerà il 29° compleanno, una lunga storia scritta dai più bei nomi dello sci alpinismo italiano. La manifestazione, ha garantito il direttore di pista Paolo Borgonovo, si farà sicuramente, solo che se non arriverà una nevicata sarà utilizzato un percorso di riserva. Il tracciato agonistico originario prevede poco più di 18 chilometri tutti in fuori pista, come vuole la vera tradizione sci alpinistica, con un dislivello di ben 1.850 metri Ad organizzare l’atteso evento è la sezione Cai-sat di Moena in collaborazione con l’U.s. Monti Pallidi, coordinati dal presidente del comitato Gianluca Zanoner. Una gara che avrà come teatro Passo San Pellegrino, poco a monte di Moena nella splendida Val di Fassa, da dove il pubblico potrà seguire gran parte dell’evento, salendo anche con gli impianti di risalita fino sul Col Margherita. La partenza, nelle condizioni originarie, è prevista a Valfredda (ore 8), quindi i concorrenti raggiungeranno Fuciade, la Val di Tasca e la Forcella Laghet, scendendo poi verso Passo San Pellegrino per affrontare successivamente il versante nord del Col Margherita, il tratto dove è prevista la salita a piedi, sci in spalla. Altri obbiettivi della gara saranno quindi il lago di Pradazzo, Forcella Vallazza, per puntare infine sul traguardo di Passo San Pellegrino. Il tempo massimo concesso è di 5 ore e mezzo. Per i meno allenati c’è il percorso più breve, un’escursione di 10 km che dopo la partenza si affaccerà sulla splendida conca di Fuciade, e dopo averla attraversata salirà su un grande anfiteatro glaciale e di qui entrerà all'interno della Valle di Tasca. Prima discesa fino al rifugio Fuciade e conseguente risalita in direzione dell' "Om picol" ai piedi della più impegnativa Cima Uomo. Quindi la discesa fino al piazzale Funivia Col Margherita. La novità di quest’anno è la gara su un tracciato ridotto e riservato a Cadetti e Junior, per dar modo anche ai più giovani di vivere l’atmosfera magica della Pizolada delle Dolomiti. Gran parte del tracciato è comunque agibile e lo sarà anche il 3 aprile. La parte più a rischio è quella finale sul Col Margherita, dove appunto sono state previste le varianti. Lo scorso anno la Pizolada delle Dolomiti è stata vinta da Franco Nicolini e da Arianna Follis, ma l’albo d’oro è ricco di nomi di campioni del calibro di Meraldi, Pedrini, Oprandi, Battel, Follis, Valeruz e Bones. Www.lapizolada.it    
   
   
ASSOLUTI D’ITALIA MOTOCROSS OFF ROAD PRO RACING – M.C. FERMO FERMO (AP) 12 E 13 MARZO 2005  
 
Fermo, 14 marzo 2005 - E’ finalmente partita la caccia al torneo internazionale più ambìto con gli Assoluti d’Italia di motocross che dopo i due rinvii consecutivi di Arezzo e Brescia a causa delle condizioni proibitive causate da uno spesso manto di neve sugli impianti di gara, hanno finalmente permesso il debutto stagionale sullo spettacolare circuito Monterosato di Fermo che ha goduto di due belle giornate soleggiate alle quali hanno assistito un grande ed entusiata pubblico di oltre 4.000 appassionati nel week-end. Un programma denso durato due giorni sino ad arrivare al verdetto definitivo che ha consacrato i primi protagonisti di questa nascente stagione sportiva 2005. Ad uscirne vittoriosi dalla gara marchigiana sono stati il bolognese del Team Medei (Suzuki) Alex Salvini nella classe Open dove ha concluso le due manche con una vittoria in avvio e un terzo posto nella ripresa, dove ha dominato il romano Claudio Federici (Yamaha). In classe 125 la graduatoria finale ha dato ragione al bresciano del Team Ricci, Alessio Chiodi (Yamaha), che ha terminato le due manche prima al secondo posto dietro al belga Cedric Melotte (Yamaha) e successivamente con una bella vittoria davanti a Melotte. L’appuntamento con gli Assoluti d’Italia di cross è fissato per il prossimo fine settimana ad Asti, sul sinuoso circuito Valmanera del Cross Club Asti. La Cronaca Delle Gare - Classe Open - Lo svedese Johnny Lindhe (Ktm) riesce ad emergere su tutti prima di affrontare la prima selettiva curva che gli permette di anticipare il maceratese Luca Cherubini (Suzuki), l’imolese Andrea Bartolini (Yamaha), il bolognese Davide Degli Esposti (Suzuki), il torinese Enrico Oddenino (Suzuki), il romano Felice Compagnone (Ktm), il turco Masarik (Honda). Non parte bene Claudio Federici il quale a causa di un contatto è costretto a correre in rimonta per buona parte della gara. Un giro e mezzo e Lindhe sbaglia l’atterraggio di un salto e cade lasciando via libera a Cherubini che mantiene il comando per un giro sino al terzo passaggio quando insorge prepotentemente Alex Bartolini, costretto a difendersi prima da Compagnone e poi da Alex Salvini che si porta in testa già dal 14° giro restandovi sino alla bandiera a scacchi. La bellissima quanto sorprendente vittoria del ventenne pilota bolognese del Medei Mx Team è stata accompagnata sul podio tutto italiano dalle positive prestazioni dell’aretino Fabrizio Dini (Ktm) giunto secondo dopo una bella rimonta che lo ha visto transitare al via a metà gruppo, e da Andrea Bartolini che dopo l’annuncio del ritiro dalle gare, per la gioia dei numerosi fans che l’ex campione del mondo della classe 500 può contare si è regolarmente presentato dietro al cancello di partenza di questi Assoluti 2005. Prima Manche Classe Open: 1. Alex Salvini (Suzuki) 19 giri in 40’36.668; 2. F. Dini (Ktm); 3. A. Bartolini (Yamaha); 4. C. Federici (Yamaha); 5. M. Kadlecek (Thc-yamaha); 6. L. Cherubini (Suzuki); 7. M. Jaka (Slo); 8. R. Jelen (Slo-suzuki); 9. E. Oddenino (Suzuki); 10. F. Compagnone (Ktm). Seconda Manche Classe Open: Dopo le bellissime emozioni della frazione di apertura partono nuovamente i grandi della classe Open per l’ultima e decisiva manche che vede subito nel gruppetto di testa il romano Claudio Federici (Yamaha), Compagnone (Ktm), Cherubini (Suzuki). Rimane saldo il romano al comando del gruppo mentre alle sue spalle Cherubini guadagnaun’altra posizione e si porta alle spalle del battistrada davanti ad Alex Salvini, Compagnone, Dini (Ktm), Bartolini (Yamaha), Lindhe (Ktm). Si aggiudica la gara conclusiva il portacolori del Team De Carli, Claudio Federici lasciandosi dietro il pur positivo pilota locale Luca Cherubini con il podio tutto tricolore che viene completato da Alex Salvini. Fabrizio Dini termina quarto davanti ad Andrea Bartolini e Stefano Dami. Seconda Manche Classe Open: 1. Claudio Federici (Yamaha) 19 giri in 40’57.668; 2. L. Cherubini (Suzuki); 3. A. Salvini (Suzuki); 4. F. Dini (Ktm); 5. A. Bartolini (Yamaha); 6. S. Dami (Ktm); 7. J. Lindhe (Swe-ktm); 8. N. Sipeck (Slo-yamaha); 9. J. Cepelak (Thc-ktm); 10. P. Masarik (Thc-honda). Classifica Campionato Classe Open: 1. Alex Salvini (Suzuki) punti 45; 2. C. Federici (Yamaha) p. 43; 3. F. Dini (Ktm) p. 40; 4. L. Cherubini (Suzuki) p. 37; 5. A. Bartolini (Yamaha) p. 36. Classe 125 Prima Manche Classe 125: Al via della prima manche della classe 125 è subito il bresciano Alessio “Chicco” Chiodi a scattare davanti a tutti alla fine della lunga dirittura che porta alla prima curva. Dietro si posiziona il portacolori del gruppo Valconca, Alex Cinelli (Honda), e il belga del Team Yamaha L&m, Cedric Melotte. Al primo passaggio è l’australiano Mc Farlane (Yamaha) a seguire il battistrada mentre dietro è seguito dal finlandese Seistola (Honda), Melotte, Cairoli (Yamaha), Cinelli, Cristian Stevanini (Honda). Scambi di posizione continui sino all’ottavo giro quando il belga dell’L&m dei fratelli Rinaldi, Melotte, riesce a raggiungere la vetta del gruppo rimanendovi sino al 19° e conclusivo passaggio che lo vede terminare vittorioso davanti a Chiodi e Mc Farlane con il messinese Cairoli che riesce a terminare quarto ma secondo degli italiani. Prima Manche Classe 125: 1. Cedric Melotte (Bel-yamaha) 19 giri in 40’16.279; 2. A. Chiodi (Yamaha); 3. A. Mc Farlane (Aus-yamaha); 4. A. Cairoli (Yamaha); 5. A. Cinelli (Honda); 6. M. Monni (Ktm); 7. M. Bonini (Honda); 8. M. Seistola (Honda); 9. F. Mossini (Yamaha); 10. D. Philippaerts (Ktm). Seconda Manche Classe 125: La testa del gruppo della seconda manche non sfugge al pilota del Team Ricci, Chicco Chiodi (Yamaha) che riesce a spuntarla sul confronto ravvicinato con Cairoli (Yamaha). Al primo passaggio è sempre la coppia Yamaha a transitare per prima mentre dietro è Mc Farlane (Yamaha) a guidare il gruppo degli inseguitori su Guarneri (Yamaha), Melotte (Yamaha), Caps (Honda), Seistola (Honda), Mossini (Yamaha), Stevanini (Honda). Non cambia il nome del battistrada con Chiodi che vola verso la sua prima e incoraggiante vittoria anticipando il belga Melotte e il messinese Cairoli sul podio. Quarto termina il belga Patrick Caps davanti al positivo Manuel Monni (Ktm) terzo degli italiani davanti a Guarneri e Cinelli (Honda). Seconda Manche Classe 125: 1. Alessio Chiodi (Yamaha) 19 giri in 40’25.690; 2. C. Melotte (Bel-yamaha), 3. A. Cairoli (Yamaha); 4. P. Caps (Bel-honda); 5. M. Monni (Ktm); 6. D. Guarneri (Yamaha); 7. A. Cinelli (Honda); 8. M. Seistola (Honda); 9. F. Mossini (Yamaha); 10. A. Pellegrini (Suzuki). Classifica Campionato Classe 125: 1. Alessio Chiodi (Yamaha) punti 47; 2. C. Melotte (Bel-yamaha) p. 47; 3. A. Cairoli (Yamaha) p. 38 ; 4. M. Monni (Ktm) p. 31 ; 5. A. Cinelli (Honda) p. 30. La programmazione televisiva degli Assoluti d’Italia di Fermo prevede la messa in onda su Rai Sat Sport mercoledì 16 marzo alle ore 22,30 circa, mentre Nuvolari Channel manderà in onda l’evento marchigiano sabato 19 marzo alle ore 19,30. Calendario Assoluti D'italia Motocross 2005 26-27 Febbraio Montevarchi (Ar) annullata per neve; 05-06 Marzo Gazzane Di Preseglie (Bs) annullata per neve; 12-13 Marzo Fermo; 19-20 Marzo Asti; 30 Apr-01 Maggio Gazzane Di Preseglie (Bs).  
   
   
POCHI GIORNI PRIMA DEL VIA DELLA NUOVA STAGIONE SPORTIVA DEL SUPERMOTARD  
 
Milano, 14 marzo 2005 - Sappiamo quanto importante ma anche delicato sia avere il compito di elevare una specialità giovane, proprio come lo è il Supermotard giunto con questo del 2005 al settimo anno di vita, e renderla non solo sempre più amata ma anche frequentata dagli sportivi. In questo sembra non essere stato vano il lavoro svolto sino alla passata stagione, quando in gara siamo riusciti a vedere veramente delle bellissime sfide fatte di quella grinta e aggressività che non possiamo trattenerci dal desiderare ancora. Ma non solo sarà una nuova era quella che vede davanti la nascente Dbo di Danilo Boccadolce, ma anche una nuova scommessa per innalzare ancora di più la bandiera di questa spettacolare disciplina sportiva. L’ “Italia della Supermoto non può attendere”, questa potrebbe essere una simpatica provocazione ma anche l’effettiva descrizione dell’importante accordo raggiunto poche settimane fa dal manager torinese di Dbo con la Youthstream di Giuseppe Luongo, gestore assoluto del Mondiale Supermoto. L’accordo prevede l’organizzazione in esclusiva, sempre in collaborazione con Youthstream, il G.p. D'europa, il Gp d'Italia, Gp del Mediterraneo (vale a dire le tre prove italiane del mondiale) e il Trofeo delle Nazioni di Supermoto. La Dbo inoltre, non dimentichiamoci, è proprietaria dei diritti televisivi, d'immagine e commerciali del Campionato Italiano Supermoto, il torneo nazionale risultato lo scorso anno bello e appassionante come pochi sanno essere al mondo. Poco più di una settimana e si costituirà il Circus 2005, il gruppo tricolore che aprirà la caccia al titolo di campione italiano già dal prossimo 19 marzo a Castelletto di Branduzzo, nell’oltrepò pavese, per poi spostarsi il 4 e 5 giugno a Jesolo, in terra veneziana, e ancora il 26 giugno con un’altra tappa pavese ma questa volta ad Ottobiano che avrà il compito di chiudere la prima parte di stagione prima di riaccendere i motori a S. Egidio alla Vibrata, in Abruzzo, il 17 e 18 settembre. Infine, per conoscere i nuovi campioni italiani, tutti a Pomposa, nei lidi ferraresi, dove l’8 e 9 ottobre si accenderanno i riflettori sull’ultima ed emozionante sfida della stagione. Castelletto di Branduzzo, dunque, è qui che si aprirà la corsa al titolo. Un circuito conosciuto, bello e in continua evoluzione. E’ qui che inizieranno le prime sfide titolate del 2005 con lo squadrone Husqvarna che quest’anno ha aperto una grossa caccia al titolo potendo presenza di piloti del calibro del pesarese campione italiano Ivan Lazzarini (Prestige) e del bresciano Davide Gozzini (Sport) con l’appoggio dei belgi Eddy Seel (Sport) e Gerald Delepine (Prestige) che saranno tutti sotto la protezione del Team Cross 2R di Marcellino Bivio. Ma i “bookmakers” non danno per scontato l’obiettivo titolo quando a contrastare la corsa in classe Sport ci saranno riders del calibro del campione d’Italia in carica il ravennate Fabio Balducci (Honda) o l’albense Attilio Pignotti (Honda) entrambi in forza al team Hm Giletti Assomotor di Marco Perego. Ma attenzione anche al francese campione del mondo in carica Jerome Giraudo così come del varesino Max Manzo, i transalpini Frederic Bolley e Fabrice Lecoanet tutti nel formidabile drappello formato dall’Aprilia per l’assalto alle migliori posizioni. Il Team Tm Racing-berloni sarà schierato tutto per sostenere i due portacolori Max Verderosa (Sport) e Valter Bartolini (Prestige), mentre Rigo Moto sarà al vio col pilota Ivan Boano (Suzuki- Sport) e l’H2o con Simone Girolami (Ktm-sport) e Luca Uccellini (Ktm-prestige). Non finisce qui, certo, anche perché dobbiamo segnalare la partecipazione di altri sicuri protagonisti a questo nuovo torneo che ci fa scorpire pian piano le piccole rivoluzioni avvenute durante il corso dell’inverno all’interno dei teams, come il ritorno del pesarese Lorenzo Mariani (Ktm-sport) nel Team Lp Moto, o l’arrivo di Graziano Rispoli (Honda-sport) nel Team Pmr, e ancora dell’Xteam che vedrà al via Giuseppe e Paolo Gaspardone con Federico Brondi (Honda-sport), mentre il il Team Daverio Formula schiererà nella Sport Trampas Parker e Massimo Beltrami in sella ad una Honda 450 ad iniezione. Una delle novità più interessanti di questa stagione sarà rappresentata dalla presenza già da Castelletto del Modena Racing Team che scenderà in pista con la tanto attesa Terramodena, una Sx2-c 450 che vedremo rivista e corretta rispetto alla versione che ha debuttato nel mondiale 2004. A condurla in classe Sport sarà il già apprezzato pilota modenese Robert Baraccani. Inserita nel programma anche la speciale “Michelin Holeshot” e la “Pole Position Fiat”, riservata sia ai piloti della classe Prestige che Sport. Ad accompagnare il torneo nazionale nel suo cammino non potevano mancare neppure quest’anno i Trofei visto il buon successo che hanno riscosso anche nella passata stagione, in gara i Trofei monomarca Honda e Tm con i grandi confronti collaterali che permettono ai piloti appena meno esperti di mettersi in bella mostra a fianco dei big nazionali e internazionali. Http://www.dborganization.com  
   
   
FIGURELLA SCENDE SUL GREEN PER LA PRIMA FIGURELLA CUP: UN CIRCUITO DI QUATTRO GARE E UNA FINALE CHE SI DISPUTERANNO DA APRILE AD OTTOBRE NEL PERCORSO DEL GOLF MIRASOLE  
 
Milano, 14 marzo 2005 - Una gara che vedrà coinvolti, da aprile a ottobre, giocatori esperti ma anche appassionati alle prime armi in quattro gare e una finale sul percorso executive del Golf Mirasole. È Figurella Cup, la manifestazione sportiva organizzata dal Golf Le Rovedine in collaborazione con Figurella. Come da sempre insegna il metodo Figurella, infatti, l’attività fisica è uno dei cardini su cui si basa il benessere psico-fisico della persona: Per questo motivo Figurella ha deciso di promuovere e sostenere il golf, uno sport che prevede un’attività fisica all’aria aperta, in un clima rilassante e piacevole e soprattutto praticabile ad ogni età. Figurella Cup. Il circuito è composto da quattro gare con formula 9 buche Stableford che si svolgeranno sul percorso executive del Golf Club Mirasole nelle seguenti date: 10 aprile, 15 maggio, 5 giugno e 25 settembre. Alle gare potranno partecipare, come ospiti di Figurella, le clienti che hanno sottoscritto un qualunque pacchetto oltre ai giocatori e giocatrici regolarmente iscritti a qualsiasi Club golfistico. I partecipanti saranno divisi in due categorie, maschi e femmine, e, al termine di ciascuna gara, verranno premiati i primi due classificati di ogni categoria, il premio speciale nearest to the pin e il primo N.c. (non classificato). Per i vincitori, in palio numerosi premi: pacchetti di trattamenti Figurella per le signore e altri premi per i signori. Alla finale, che si svolgerà il 16 ottobre, secondo la formula 9 buche Matchplay, potranno accedere, sempre ospiti di Figurella, i primi due giocatori classificati di ogni categoria per ogni gara disputata. Figurella Day. Per tutte le clienti, inoltre, Figurella riserva una speciale sorpresa: la possibilità di partecipare, il 7 maggio, ad una giornata di lezioni gratuite tenute dallo staff di insegnanti qualificati della struttura golfistica Le Rovedine. Per provare il brivido – magari! – di fare un Hole-in-one ovvero buca al primo colpo e avvicinare al mondo del golf anche chi, fino ad oggi, lo riteneva uno sport elitario, riservato solo a pochi. Www.figurella.it   www.Lerovedine.com