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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Maggio 2005
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  F00D&SCHOOL PARTECIPA AL GRAN TOUR DELLA QUALITÀ ALIMENTARE E PRESENTA: “I CIBI RITROVATI: TRE PRODOTTI DELL’ANTICA TRADIZIONE AGROALIMENTARE LOMBARDA”, DA CONOSCERE E GUSTARE  
   
  I lombardi più curiosi di scoprire alcuni tra i più rari dei prodotti agro-alimentari tradizionali della nostra Regione, potranno vedere soddisfatti i loro interessi, partecipando, sabato 7 maggio 2005, alla presentazione “I Cibi Ritrovati” organizzata da Food&school presso il Palazzo dei Giureconsulti a Milano nell’ambito della manifestazione Gran Tour della Qualità Alimentare che si terrà nel capoluogo lombardo dal 5 all’8 maggio 2005. Food&school è stata incaricata dall’organizzazione del Gran Tour di selezionare tre vere “chicche” fra i 221 prodotti agroalimentari tradizionali repertoriati dalla Regione Lombardia. Per prodotti tradizionali si intendono tutti quegli alimenti che vantano tradizioni consolidate, non inferiori ai venticinque anni, nei metodi di preparazione, conservazione e stagionatura, praticate in modo omogeneo. Si tratta per lo più di eccellenti produzioni limitate molto relazionate con il loro territorio che tutte le Regioni italiane sono state richieste di repertoriare e riscoprire in recepimento Dm 3 50/99 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Il Pane di riso, il Formaggio Tombea e la Pancetta con filetto sono i “cibi ritrovati” che Food & School ha scelto secondo questi tre criteri: innanzitutto perché il pane, il formaggio e i salumi identificano la quintessenza dell’operosità umana e la sua capacità di dare vita, forma e sapore a semplici ingredienti; in secondo luogo, perché si tratta di prodotti legati a filo doppio al territorio della nostra Regione. La Lomellina, terra risicola per vocazione, non poteva resistere alla tentazione di panificare il cereale che nasce dalle sue acque. Gli alpeggi del monte Tombea, che domina l’Alta Valvestino nell’Alto Garda Bresciano ai confini con il Trentino, rappresentano l’alveo ideale di questo formaggio dal sapore sapido e lievemente speziato. Infine, la bassa mantovana è terra di pianura dove il “divin porcello” è sovrano e i suoi derivati sono sempre stati di casa; il terzo motivo, infine, è la “rarità”: La notorietà di questi prodotti non ha ancora superato i confini territoriali anche se la loro bontà e l’antica tradizione di queste preparazioni ha trovato già molti fortunati appassionati.  
     
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